La Germania vuole un bonus europeo per l’auto elettrica: il governo insiste per avere gli stessi incentivi in tutta la UE dicendo:”La transizione va sostenuta”
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La Germania vuole un bonus europeo: “La transizione va sostenuta”
Il cancelliere Olaf Scholz, in campagna elettorale per una difficile rielezione, ha chiesto l’introduzione di un bonus europeo per l’acquisto di veicoli elettrici.
Va ricordato che lo stesso premier un anno fa, per ragioni di bilancio, cancellò gli incentivi in vigore, determinando un anno di vendite in calo per le EV in Germania. Vendite che si mantengono vicine a quota 15%, lontane dall’obiettivo del 20%. Segno che il passaggio alle emissioni zero non è una passeggiata. Tanto più che i due marchi che sembrano incontrare maggiori difficoltà sono i due che hanno fatto la storia del made in Germany: Volkswagen e Mercedes.
“Abbiamo bisogno di incentivi per l’acquisto di auto elettriche, sotto forma di un bonus europeo o di un sostegno diretto alle auto elettriche prodotte in Germania“, ha scritto il cancelliere sui social network dopo una visita alla fabbrica Ford di Colonia.
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“In alternativa incentivi a quel che si produce qui”
Secondo il cancelliere, i costruttori hanno fatto la loro parte, investendo miliardi nei veicoli elettrici. Ora spetta al governo fare “ciò che riteniamo necessario in termini di sostegno per consolidare la transizione verso questa mobilita”, ha scandito Scholz ai lavoratori dello stabilimento Ford.
“Vogliamo anche che tutta l’Europa faccia uno sforzo“, ribadendo che una soluzione a livello europeo, con incentivi uguali per tutti i Paesi UE, sarebbe naturalmente la soluzione migliore. In alternativa il governo di Berlino valuterebbe aiuti diretti alle aziende, previa approvazione delle autorità europee, “concentrandoci su ciò che viene prodotto qui“.
Per il made in Germany si tratta di un momento molto delicato e non a caso il presidente di Mercedes, Ola Kallenius, ha deciso di assumere in prima persona la carica di presidente dell’ACEA, l’Associazione europea dei produttori di auto. Primo obiettivo: scongiurare le pesanti multe che la UE dovrebbe assegnare già nel 2025 a chi non raggiunge una quota di elettriche del 25% sul totale delle vendite. Un dossier di cui si occupa personalmente la n.1 (tedesca) della Commissione UE, Urssula Von der Leyen.
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Purtroppo i problemi di VW nascono da 3 situazioni:
raddoppio costi energetici
costi personale molto elevati
gamma prodotti poco appetibile sui mercati estra-europei (in Asia oramai le vetture più moderne han tecnologie informatiche a bordo molto integrate nei sistemi locali – – Beidu , WeChat etc – ed apprezzate dalla clientela).
Visto l’impoverimento (post covid + inflazione importata “da energetici” e restrizione dei mercati per dazi etc) è ben difficile piazzare le loro vetture pur nel nostro mercato e di qui la sovraproduzione (dove prima leggevi “Golf” o “Passat” adesso in classifica vedi “Dacia”, “Yaris Cross” o Model3) e poco possono compensare le varie “suvvettine” T-Roc, T-Cross etc. quando poi molti clienti trovan care pure quelle.
Per me in Europa bisogna continuare ad “inseguire” Cina & USA su produzioni NEV ed agevolare le ricariche (BEV & PLUGin) con tassazione ribassata (visto che è ambientalmente indispensabile ed urgente) così da lasciar libera scelta ai cittadini di capire qual’è la vettura più adatta (le ultime plugIn con oltre 80km di autonomia elettrica – con punte di 120/150 sarebbero tranquillizzanti per tutti e “salverebbero capra & cavoli”). Pure Stellantis in JV con Leapmotors può distribuire (salvando i bilanci e, di riflesso, l’occupazione) tante vetture idonee allo scopo…
Il punto di partenza è abbassare il costo di ricarica (per coloro che non possono farlo a casa/azienda) ma vorrebbero provare le nuove motorizzazioni ecologiche…
Gli altri… li aspetteremo… anche nel 2050…
Basterebbe una legge simil USA.. ossia, per le auto prodotte (davvero!) in Europa chi acquista ha una detrazione fiscale di 7500 euro.
Essendo una detrazione non prevede l’aumento della spesa pubblica ma dà comunque un grande aiuto.
Datrazione fiscale, vuol dire pagare meno di tasse. È del tutto identico agli incentivi. È del tutto a carico del 95% degli italiani. Anche no per favore. Se si fa una scelta, bisogna prendersi i pro e i contro, mica addossare i costi agli altri che scelgono diversamente.
Ottimo, se il discorso deve essere quello allora che gli altri si prendano gli oneri dovuti all’inquinamento dei veicoli ICE. O vogliamo dimenticare che le ICE sono 20 e passa anni che prendono incentivi (14 anni fa meditai di cambiare la Leon TD con una Prius proprio per gli incentivi) e che l’ultima tornata la quota ICE era 3 volte superiore alla quota EV in termini di risorse?
Ma certo, tutti gli europei devono essere spremuti come limoni per salvare le fabbriche tedesche…
Ma và a ciapà i ratt, come si scrive in tedesco?
Ormai sono alla terza giapponese di fila e dubito di tornare ad un’europea.
I lavoratori automotive tutti di Torino, Melfi (PZ), Pomigliano d’Arco (NA), Macchia d’Isernia (IS) e Piedimonte San Germano (FR) ringraziano orangotango e si congratulano per i suoi nuovi paraocchi sovranisti.
Edwin … orse ringrazieranno maggiormente se i bonus saranno dati alle endotermiche e non alle BEV visto il numero di elettriche stellantis prodotte in Italia.
Il costo dei funerali per le morti premature causate dalle endotermiche lo mette tutto Antonio Gobbo.
Grazie Antonio!
Vai a vedere le statistiche e scoprirai che ke morti “premature” sono per la stragrande parte di ovef 65 – 70 che hanno respirato l’aria della pianura padana (perché è quasi solo lì che l’inquinamento da danni) 30 o 40 anni fa dove l’inquinamento era enormemente maggiore di ora, forse in futuro ci sarà un incremento di morti dovuto alle famose piaghe bibliche perché pecchiamo più di un tempo … chissà
aggiornati Antonio 😉… gli stabilimenti italiani di Stellantis (molto moderni ma con costi produttivi più alti degli altri in Spagna, Polonia, Serbia etc) avranno quasi tutti i loro bravi modelli BEV/eREV già tra pochi mesi; confido che Jean Philippe Imparato martedi 17 pv confermi quanto sempre dichiarato come programmi per Melfi, Pomigliano, Cassino e Mirafiori… spero ci saranno buone notizie anche per Pratola Serra visto che oramai è palese che alle aziende di trasporto (su distanze medie o ultimo miglio) conviene passare alle motorizzazioni elettriche … un’occasione da non perdere .. vista la forte convinzione di Renault con i suoi Truks & Master E-tech.
negli anni ’90 le polemiche “contro” le vetture giapponesi erano identiche a quelle attuali verso le “made in China”… 🥱 che noia….
I sovranisti comprano macchine giapponesi o comunque non europee?
Invece, tirare dentro nella discussione gli operai italiani non è sovranismo?
-Ma và a ciapà i ratt, come si scrive in tedesco?-
Secondo ChatGPT una cosa tipo “Geh ‘ne Mäuse fangen!”
“‘ne” è l’abbreviazione di “eine” (= uno), è un trattamento di favore per i tedeschi ? 😉 😉
Bisognerebbe chiederlo a chatGPT, io il tedesco proprio non lo so.
Qualche parola, ecco.
Un’IRA europea.
La cosa mi sembra piuttosto lampante ed evidente. Bisogna costringere le case di tutto il mondo a venire a produrre quí.
Aggiungo: poi sono i cinesi che sono scorretti perchè sostengono le loro aziende con aiuti di Stato … la faccia come il deretano.
Adesso i tedeschi annaspano e gli aiuti di Stato non appaiono poi così male come li hanno sempre fatti passare (quando li davano gli altri).
Un aiuto diretto alle aziende mi sa tanto dei bonus dati alla FIAT dei tempi d’oro dal governo italiano. Se aiuti devono essere, che parte dell’azionariato aziendale finisca in mano pubblica (va bene anche europea). O meglio ancora, SI FINANZIASSERO LE RETI DI RICARICA E SI PORTASSERO I COSTI DELL’ENERGIA A PREZZI ONESTI, altrimenti nessun mercato potrebbe decollare); in Italia, poi…
anche Marchionne invocava “aiuti europei” … forse aveva già capito che quelli italiani durano 8 ore…
Un bonus auto europeo aiuta Francia e soprattutto Germania. Come risollevare le sorti di VW con i soldi degli altri.
Il problema della CO2 è vitale.
Personalmente finanzierei anche i cinesi per la sua soluzione.
Qui ci stiamo perdendo in chiacchere e non ci rendiamo conto che il surriscaldamento globale è la più grande catastrofe che incombe sul futuro dell’uomo su questo pianeta (che è pure l’unico che abbiamo a disposizione).
Infatti ritengo dazi una cosa assurda : se si devono vendere bev facciano in modo che le bev siano acquistabili, poi chi le produce non mi interessa. Adesso che sono nella c@cca i tedeschi si svegliano? Finiti i tempi dei grandi suv diesel? Fate auto ” possibili ” : in Europa Renault con la Zoe prima, poi con la Twingo e la Megane ha dimostrato che le competenze ci sono. Se invece si continua a pensare a staccare dividendi stellari insistendo a volere vendere una utilitaria a 35000 € , bene, anzi male. Chiudete ste fabbriche o riconvertite ad altro ( per come si sta mettendo forse i carri armati avranno un buon mercato nei prossimi anni)
Il problema non è solo la CO2 (importante non voglio essere frainteso) ma anche il non morir di fame nei tempi prossimi …se si inizia a non aver più gli stipendi per pagare le bollette o la scuola ai figli , temo che la CO2 passi in fretta in secondo piano !
Non esistono soluzioni semplici oltre che veloci per problematiche difficili… e se poi sono multiple…auguri !!!
saresti stato molto più convincente se parlavi magari della situazione attuale più che del futuro soprattutto poi relegato da te soltanto al discorso del surriscaldamento globale (le cui cause continuano ad essere discordanti tra gli stessi scienziati), ovvero parlando del tasso di inquinamento dell’aria che respiriamo quotidianamento in primis nella Pianura Padana, tra le zone in assoluto più inquinate al mondo, con un incremento di malati cronici e di morti per malattie respiratorie dovute appunto al tasso di inquinamento, a partire dalla diffusione in massa delle auto diesel circolanti per strada, devastanti quando hanno il motore non in temperatura ideale ma anche in qualsiasi partenza e accellerazione da caldo. Tutto quel grigio-nero che vediamo sull’asfalto, sui marciapiedi, sui muri delle case, sui davanzali delle finestre, sono particelle di carbonio che si infiltrano anche nei nostri polmoni.
Ludovico, lo smog non c’entra nulla con il carbonio. E non c’è alcun dibattito fra gli scienziati sulla crisi climatica. C’ è solo la totalità degli scienziati da un lato e un gruppetto di negazionisti dall’altro.
Mi scusi, ma se non c’è carbonio nello smog allora, da quali elementi chimici lo smog è costituito?
Lei ha una vaga idea di quante centinaia di miliardi in sussidi (soldi suoi e nostri) vengono concessi ai più disparati settori? Combustibili fossili, energia (nucleare, rinnovabile), agricoltura, agroalimentare, industria pesante (alluminio, acciaio,…), edilizia, ricerca farmaceutica, industria militare, eccetera eccetera eccetera.
questo succede ovunque nel mondo su industrie che danno lavoro a milioni di persone … moltissime delle quali non facilmentecricollocabili (USA e Cina in primis), peraltro nell’elenco non ho visto FIAT, pardon stellantis, direi che andrebbe aggiuntadao che la cassa integrazione ecc non li paga babbo natale