La Germania limita le elettriche dal 2024? La notizia è stata rilanciata da un quotidiano italiano e subito ripresa da molti siti. Due lettori ce ne chiedono conto. Vaielettrico risponde. I quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it
La Germania limita le elettriche? Siete proprio sicuri che il futuro sia questo?
“La Germania sta pensando di ridurre la fornitura di corrente elettrica alle colonnine delle auto elettriche dal 2024, oltre che alle pompe di calore. La Bundesnetzagentur vorrebbe ridurre a un minimo di 3,7 kilowattora l’erogazione di energia. Niente problema per la lavastoviglie, ma per le Tesla sarebbe un disastro: servirebbero tre ore di ricarica per garantire alla macchina un’autonomia di 50 chilometri. Siamo sicuri di essere già nel futuro dell’elettrico?“. Umberto Antolini — “Penso sia una notizia-bufala, perché non ho trovato conferme online e perché dice che in Tesla 160km costano 18,46€. E perché… è ‘La Verità’ , insomma, nell’articolo che potete leggere qui. Se volete sbufalarla…. leggerò volentieri!“. Mario Milanesio
La Germania non limita le elettriche, ma ipotizza di tagliare a 3,7 kW la potenza alle utenze domestiche
Risposta. Un cacciatore di bufale molto più bravo di noi, Paolo Attivissimo (il Disinformatico) ha già smontato una notizia simile circolata per la Svizzera. Notizia che in Italia era stata ripresa anche da testate autorevoli come Il Sole 24 Ore.
Ora arriva un’altra boutade che riguarda la Germania, malamente ripresa da un articolo di Die Welt. Un riscontro più approfondito l’abbiamo trovato sul sito specializzato fahrer.chip.de del Gruppo Burda di Monaco di Baviera (leggi). Apprendiamo così che si tratta solo di un’ipotesi avanzata dall’Agenzia Federale di rete per l’Elettricità e il Gas Bundesnetzagentur in previsione di possibili sovraccarichi a partire dal 2024. Non riguarda nello specifico le auto elettriche e soprattutto non riguarda la rete di ricarica pubblica che in Germania conta circa 50.000 stazioni. Riguarda la potenza contrattualmente erogata alle utenze domestiche, che in caso di problemi alla rete potrebbe essere abbassata d’imperio a 3,7 kW, contro i 7-11 kW attualmente garantiti. Ricordiamo per inciso che la potenza standard in Italia è di soli 3 kW.
La misura viene suggerita tenendo conto del boom di domanda elettrica dovuto alla grande diffusione delle auto BEV in Germania, ormai prossime al 20% di quota di mercato. Ma anche al massiccio utilizzo dei riscaldamenti elettrici a pompa di calore e di altri elettrodomestici energivori. Oggi il fabbisogno medio di una famiglia tedesca è di 4 kW, ma le previsioni dicono che fra pochi anni dovrebbe salire a 10 kW.
In giugno lo stesso organismo aveva diffuso piani draconiani di risparmio sui consumi di gas in risposta alla guerra in Ucraina, che però non sono mai stati adottati.
La ricarica in garage sarà più lenta. Che problema c’è?
Sepp Reitberger, caporedattore di EFAHRER.com, conclude che non ci saranno comunque grossi problemi. «Il controllo del carico per le wallbox private è inevitabile nell’espansione pianificata dell’elettromobilità, altrimenti lo scenario che tanto piace sottolineare agli scettici dell’auto elettrica può effettivamente verificarsi, in particolare tra le 17:00 e le 19:00, quando i pendolari tornano a casa e collegano il loro veicolo per ricaricare. Se tutte le wallbox assorbono 11 kilowatt di energia contemporaneamente le reti di distribuzione locali non possono farcela. E non avrebbe senso dimensionare le reti per un solo carico di punta». Questo vale per tutti i sistemi elettrici del mondo, che infatti prevedono contratti con la disponibilità a distacchi programmati. Ma una ricarica più lenta nelle ore notturne è sufficiente a garantire il fabbisogno quotidiano del 99% degli automobilisti elettrici, conclude Reitberger.
Quel che è vero è che fanno sul serio con rinnovabili e rigassificatori
Tuttavia il documento del Bundesnetzagentur sarebbe stato messo nel cassetto dal Ministro dell’Economia. A nostro modo di vedere senza alcuna possibilità di essere applicato. L’industria dell’auto tedesca sta puntando fortissimo sull’elettrico. E il governo non andrà mai in direzione opposta a un pilastro dell’economia.
Quel che è vero, invece, è che la Germania sta andando fortissimo nell’aumentare la produzione da rinnovabili e nel mettere in campo nuovi rigassificatori. Il contrario dell’Italia, come ricorda il n.1 di Nomisma Energia, Davide Tabarelli. E stando agli ultimi dati il 2022, anche grazie al clima favorevole, si dovrebbe chiudere con una quota di elettricità da fonti rinnovabili attorno al 47%.
— Leggi anche: “Bufale su auto elettriche e auto a idrogeno: di tutto di più…” —
Diciamo che la notizia sia vera , manca dal canto suo che la Germania sta puntando fortemente su fotovoltaico, quindi se sui tetti delle case ci sono dei bei impianti calcoli in modo corretto, la rete elettrica potrebbe benissimo stare a 3kw H24 sarebbero la bellezza di 72kwh tenendo conto PDC casa e auto elettrica, di margine che ne sarebbe tranquillamente un 50% , quindi a queste condizioni ogni casa dovrebbe esser munita di un impianto fotovoltaico per diventare autosufficiente, e l’esubero destinato a chi vive nei condominio
Sole h24 in Germania, non lo sapevo.
Perché non sapete leggere 🤦, ho parlato di contatore, il contatore è collegato alla rete elettrica di conseguenza l’energia viene erogata H24 🤷
forse non sai scrivere…
Forse non sai leggere
#” la rete elettrica potrebbe benissimo stare a 3kw H24 sarebbero la bellezza di 72kwh” #
E qui chiudo non c’è discorso
Magari col fotovoltaico una casa diventasse energeticamente indipendente… in autunno-inverno un impianto domestico da 6 kw in centro Italia produce, in una giornata di pieno sole, quando va bene 12 kw in un giorno, ma nella maggior parte delle giornate si arriva a mala pena a 4/5. Peccato che solo la pompa di calore ne assorbe 20 kw in un giorno. Se a questi si aggiungono gli altri consumi domestici e la ricarica dell’auto.. immaginatevi voi… Nell’arco di un anno il risparmio è importantissimo ma il fabbisogno in autunno-inverno di energia fornito dalla parte della rete rimane elevato.
Ma chi ha parlato di 6 kW
Abbiamo tetti se riempiti si può benissimo arrivare a 30 kWp che coprono tranquillamente il fabisogno del peggio mese con le giornate cupe, ovviamente servono minimo 80kwh di accumulatori e due abitazioni sono coperte 🤷
/// arriva un’altra boutade che riguarda la Germania e di cui in effetti non si trova riscontro. Par di capire che si tratti solo di un’ipotesi tra le tante dei risparmi di energia che si potrebbero fare in caso la situazione diventasse drammatica. E ad avanzarla sarebbe stata l’Agenzia Federale di Rete per Elettricità e Gas, la Bundesnetzagentur appunto. A nostro modo di vedere senza alcuna possibilità di essere applicata \\\ Da quello che ho letto, l’Agenzia Federale ha sostanzialmente solo preso atto della crescente incidenza di veicoli elettrici e pompe di calore sui consumi elettrici (https://www.bundesnetzagentur.de/DE/Fachthemen/ElektrizitaetundGas/NetzentwicklungSmartGrid/Zustand_VN/start.html)
Da quel che ho capito, SE le cose vanno male in Germania avranno 3,7KWh di contratto cioè piú della maggiorparte dei contratti odierni in Italia.
Il punto é il prezzo dell’energia. Se grazie alle rinnovabili (in Spagna grazie alle buone performance delle rinnovabili a Nov prezzo giù come a Maggio) anche con 3.7 KW vai tranquillo.
Quando attacchi la macchina alle 9:00 e la riprendi alle 7 sono 10ore ossia 30KWh (200Km). Che poi se il picco difficile da gestire é tra le 17 e le 19, nulla vieterebbe si tenere 3,7 fino alle 20:00 e dalle 20 alle 8 6KW.
Resta un fatto, la Germania produce una quantità enorme di energia fra vento e sole; altro che discontinue.
/// la Germania produce una quantità enorme di energia fra vento e sole; altro che discontinue \\\ Fra l’altro il comunicato dell’Agenzia tiene conto anche dell’accumulo statico
È vero che siamo risparmiatori, ma non per investirli, solo garantirci una vita più agiata, viaggi, ristoranti, auto sopra le possibilità. Poi c’è anche chi non arriva a fine mese.
Io sono tra i risparmiatori che vorrebbe efficientare, ma ho più di un parente che preferisce spendere in frivolezze piuttosto che spendere quei soldi nella ristrutturazione degli edifici dove abitano. Riporto testuali parole: “non metto un euro, solo se è possibile farlo con il 110%”.
Peccato che come nella maggior parte degli edifici italiani occorra procede prima ad una sanatoria (e quindi spendere dei soldi) per poi poter accedere agli incentivi, e non è detto.
I soliti giornalisti, magari pure iscritti all’Ordine, che non si fanno scappare mai l’occasione di scrivere un articolo acchiappa click, con buona pace della deontologia professionale.
Gli italiani hanno un brutto vizio. Vogliono la botte piena e la moglie ubriaca. Amano ristagnare nel loro stato di cicala.
Purtroppo (o per fortuna) per noi è giunto il momento di rinunciare a parte del ns portafoglio (dedicato alle frivolezze) per spenderli in interventi di manutenzione ed efficientamento delle nostre case e quindi anche e soprattutto della produzione energetica (calore ed elettricità) per i nostri fabbisogni e mobilità.
Se non lo faremo divetteremo solo più poveri a favore di quei pochi italiani e stranieri che lucrano sulla nostra immobilità.
Ragazzi, non si se lo sapete ma l’unione europea ha proposto o forse già approvato una direttiva per cui un qualsiasi immobile residenziale che non rispetti una certa categoria energetica non potrà essere venduto e nemmeno affittato da una certa data (non ricordo quando). In poche parole verrà a decadere l’abitabilità. Comunque i proprietari potranno continuare ad abitarci.
Riflettete.
Si chiama Renovation wave, ma è tutto ancora da definire.
Quello che menzione per ora è una bufala.
https://energy.ec.europa.eu/topics/energy-efficiency/energy-efficient-buildings/renovation-wave_en
Come si possa definire il popolo italiano “cicala”, che da decenni è se non al primo ai primissimi posti come quota di risparmio sul reddito, è davvero un mistero.
Vero ma purtroppo in declino. E non so se possiamo vantarci di essere virtuosi noi o sono gli altri degli spendaccioni. Comunque è un trend in calo, ci stiamo allineando (verso il basso).
https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2022/11/14/risparmio-crescita-incertezza/
Altre fonti che collocano il risparmio privato in funzione del debito pubblico e del PIL ci vedono a metà classifica, in Europa.
D’altro canto, se i redditi continuano a scendere non si possono fare miracoli.
Quella che lei cita non è una proposta di legge né tantomeno una legge e, secondo me non lo diventerà mai. Pensi solo che la maggior parte del patrimonio edilizio in Europa è in mano alle banche sotto forma di ipoteche. Cosa accadrebbe al valore di queste ipoteche se passasse una norma del genere? Faccia 2 + 2…..