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La Germania dice addio alle auto calde dal 2035. Noi?

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La Germania dice addio alle auto calde dal 2035. E l’Italia? “Segua subito la stessa linea senza riserve,”, sprona Transport&Environment (T&E).

la Germania dice addio
La ministra tedesca dell’Ambiente, Steffi Lemke.

La Germania dice addio… T&E: “l’Italia faccia lo stesso. I carburanti sintetici? Perdita di tempo”

Il Think tank ambientalista chiede che l’Italia esca dalla posizione pilatesca tenuta finora. “L’annuncio tedesco di sostenere il fine vendita di veicoli a motore endotermico dal 2035 è un elemento di chiarezza sulla direzione da intraprendere per l’automotive UE“, spiega Veronica Aneris, direttrice per l’Italia di T&E. “Per la Germania, il percorso per raggiungere l’obiettivo di Bruxelles di avere solo auto e furgoni a emissioni zero dal 2035, è l’elettrificazione. Distrazioni verso altre tecnologie meno efficienti e mature, come i carburanti sintetici, non fanno altro che deviarci dal traguardo. Facendoci perdere tempo prezioso”. Aneris commentava l’annuncio fatto giovedì dal ministro federale dell’Ambiente tedesco Steffi Lemke a margine del Consiglio dei ministri Ue dell’Ambiente.

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Il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti.

Ma il ministro Giorgetti la pensa diversamente

L’epoca del motore endotermico va chiusa senza riserve, rimboccandosi le maniche per accelerare la transizione verso l’elettrificazione del parco veicoli”, aggiunge Aneris. Una visione chiara in questo senso infatti non può che giovare al sistema Paese, secondo T&E: “L’industria ha bisogno di certezze di investimenti per la riconversione. E i cittadini di affrancarsi quanto prima dalla dipendenza dai combustibili fossili e dalla relativa volatilità dei prezzi che non farà altro che peggiorare. E che, come stiamo osservando in questo momento, ha conseguenze catastrofiche sulla nostra economia, oltre che su clima e ambiente”. Ma il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, si sa che la pensa  in tutt’altro modo nel nome di una neutralità tecnologica che non privilegia in alcun modo l’elettrico. In Italia, secondo i dati ISPRA, il settore trasporti è tra quelli che contribuiscono maggiormente alle emissioni di gas a effetto serra. Nel 2019, il trasporto stradale è stato responsabile del 23,4% delle emissioni nazionali di CO2 equivalente.

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22 COMMENTI

  1. Per completezza segnalo che nel governo tedesco convivono attualmente posizioni diverse: Lemke è dei Verdi e quindi sostiene le ormai storiche istanze del suo partito di accelerare l’addio alle tecnologie motoristiche tradizionali, mentre il ministro dei Trasporti, Volker Wissing, un altro esponente del governo tedesco, che fa parte dei Liberal-Democratici, più attenti alle richieste dell’industria automobilistica e dei sindacati, ha di recente dichiarato “Vogliamo consentire i motori a combustione anche dopo il 2035”, specificando che il Paese dovrebbe permettere la sopravvivenza dell’endotermico “solo se le vetture potranno essere alimentate esclusivamente con combustibili sintetici”.
    Sembra di essere in Italia, con le baruffe tra ministri di diversa estrazione: forse il “male italiano” ha contagiato anche i tedeschi

    • i nostri governanti attuali non possono cambiare idea perchè non hanno ne idee ne visioni che vadano oltre le 24h.
      Un paese cerchiobottista in tutto come il nostro non prende mai decisioni chiare e per questo è condannato alla mediocrità (chi sà come mai in politica estera non ci da attenzione mai nessuno)

  2. Possiamo essere certi che Giorgetti non pagherà alcun pegno per la visione politico-economico con i paraocchi.

  3. Non c’è problema. Un assaggio di quello che può capitare d’ora in avanti con i combustibili fossili l’abbiamo di fronte agli occhi. Chi vuol capire capisca, gli altri falliranno miseramente.
    E, per chiarezza, non sto parlando di chi oggi non può permettersi una costosa auto elettrica, ma di chi non si prepara per passare a un’auto elettrica quando sarà il momento giusto, in base alla propria situazione economica.
    Da oggi al 2035 c’è ancora tempo e si vedrà chi sarà preparato e chi no.

    • L’eu dovrebbe limitarsi ad assegnare obiettivi non a imporre l’uso di tecnologie. Ma siccome ormai si sa che è una lobby dittatoriale con una parvenza democratica, si permette di imporre scelte che vanno contro gli stessi interessi del mercato e del buon senso. Non capisco poi tutta sta agitazione intorno ai carburanti sintetici; siamo nel libero mercato, ognuno e’ libero di proporre cio’ che vuole, mica vi obbligano a comprarli…Anche perche quando si sgonfierà la bolla delle auto a pile e la favoletta dell’inquinamento zero, occorrerà trovare un modo serio di continuare a muoversi….

      • Il problema è che cosa produce il mercato l’abbiamo imparato a nostre spese: motori inquinanti, truffe sulle emissioni, SUV e Truck all’americana. Se non fosse per le resistenze di una parte della popolazione ci saremmo già annientati a forza di guerre, e purtroppo visti gli accadimenti recenti, non siamo neppure ancora sicuri di averla scampata.
        Sui carburanti sintetici si possono fare tutte le narrazioni che si vogliono, ma gli addetti ai lavori sanno benissimo a cosa serviranno, ovvero far funzionare i motori d’epoca e probabilmente i mezzi e i generatori di emergenza in casi eccezionali. Per come vengono prodotti non c’è modo di renderli convenienti rispetto ai mezzi elettrici.

      • Ormai quelli che non hanno capito ancora che la transizione elettrica è irreversibile sono diventati talmente pochi che siete considerati una specie in estinzione.

        • Questo è solo il primo passo di un’inversone di tendenza. https://www.quattroruote.it/news/ecologia/2022/04/29/auto_elettriche_e_ue_la_commissione_trasporti_vota_contro_lo_stop_ai_motori_termici_nel_2035.html. Le auto elettriche a batterie resteranno limitate a determinate applicazioni dove possono aver senso, per il resto ci saranno altre tecnologie tra cui idrogeno e carburanti sintetici. Del resto qualsiasi persona di buon senso non poteva non capire che elettrificare tutto fosse una completa follia.

          • È lobby in purezza. Quando leggi “mix di tecnologie” lo puoi tradurre tranquillamente in “anche se l’elettrico stravolgerà il mercato vogliamo mantenere la nostra nicchia”.
            Il che, fino a un certo punto ci starebbe anche.
            Di sicuro non è un’inversione di tendenza perché nel 2035 la benzina e il gasolio costeranno probabilmente 10€/l e gli unici che si potranno permettere motori endotermici saranno i super ricchi. Sempre che gli endotermici non diventino così demodé da non interessare neppure a loro.
            Veniamo invece agli aspetti tecnici: la produzione di e-fuel a partire da fonti rinnovabili è inefficiente e svantaggiosa dal punto di vista energetico, se.poi li vogliamo utilizzare in motori endotermici il paragone con le vetture elettriche non è neppure lontanamente fattibile. Mi sa che in commissione trasporti abbiano preso un grosso granchio, quasi certamente di proposito, banalmente sotto azioni di lobby poco illuminate.

          • Si peccato che per produrre un kg di idrogeno verde, ci vogliono dai 65 ai 70kwh di energia elettrica e 4000 litri di acqua, un kg di idrogeno ha poco più di 54kwh di energia già da qui si capisce la sua convenienza, se poi lo mettiamo in un endotermico che ha rese ridicole la frittata è fatta.

      • Ti sfugge alla radice la funzione della politica: fare o almeno provare a fare l’interesse dei cittadini. Capita di tanto in tanto che ci provino sul serio, lasciamoglielo fare. Il libero mercato è un’entità immaginaria creata da qui si arricchisce senza regole mentre con le regole si arricchirebbe comunque (se è un buon imprenditore) solo un pò meno e non a spese della collettività.
        E se ti interessa tanto l’aspetto dittatoriale, ti ricordo che tutte le dittature centro e sud americane del secolo scorso sono il risultato dell’influenza delle multinazionali (vedi United Fruits in Guatemala nel 1954)

        • Infatti io non ho nulla da dire sul fatto che la politica voglia ridurre l’inquinamento, ho da dire sul fatto che voglia imporre soluzioni tecniche senza averne le competenze. Del resto non sono io a dire che elettrificare tutto sia una follia, basta leggere le dichiarazioni dei vari CEO di Toyota & co, non proprio gli ultimi arrivati.
          Ribadisco, l’auto elettrica è a inquinamento zero localmente, ma quello che c’è a monte e a valle della produzione della vettura elettrica è ben lungi dall’esserlo e per quanto si possa ottimizzare sempre tale rimarrà.
          Occorre buon senso, non talebanismo tecnologico, ma in pochi sembrano comprenderlo…
          Del resto ciclicamente vengono “imposte” nuove tecnologie, anni fa il diesel, ora l’elettrico sia pure con formule diverse.
          Io so solo che in grandi città d’estate con i clima delle case accesi salta la corrente, vedremo con qualche decina di milioni di auto elettriche cosa succederà e come produrremo tutta sta energia green a impatto zero, entro il 2035 poi 🙂
          Senza contare i milioni di pacchi batteria che dovranno essere smaltiti o rigenerati ogni anno, con un impatto energetico/ambientale giusto un filino importante…

          • Lei ripropone il solito repertorio di considerazioni puntualmente smentite, non dai politici che secondo lei “non hanno competenze” (ma si avvalgono del fior fiore degli scienziati), bensì da tante case automobilistiche che la pensano all’opposto di Toyoda e hanno già pianificato di elettrificare tutta la loro gamma ben prima del 2035. Per esempio Jaguar e Land Rover contro i No Watt dell’auto, solo l’ultima di una lunga serie. Mi permetta di entrare nel merito di una sola sua affermazione poichè proprio fa a pugni con la realtà. L’auto che continuerà sempre a danneggiare l’ambiente “per quanto si possa ottimizzare” è proprio la termica, che brucia comunque carburanti fossili. L’auto elettrica comprata oggi già inquina la metà Altro studio, altra botta ai No Watt: con le EV emissioni -64 % e inquinerà sempre meno via via che le fonti rinnovabili sostituiranno quelle fossili.

      • Gian 19 Marzo 2022 at 18:47

        L’EU dovrebbe limitarsi a imporre limiti di inquinamento e data non spostabili, per il solo motivo di salvare pianeta e noi, poi saranno tutti gli altri che dovranno adeguarsi, mentre di solito saliamo solo lamentarsi e faremo data sempre più in là e in pratica non si fa niente e si pagano multe salatissime, continuiamo così poi quando la data fisica arriverà non ci potremmo più lamentare NON si torna più in dietro, a si tanto capiterà quando noi non ci saremmo, saranno problemi degli altri 🤦🤦🤬🤬

  4. Nel 2019, il trasporto stradale è stato responsabile del 23,4% delle emissioni nazionali di CO2 equivalente.

    Al tubo di scarico immagino?!?!?

    E la filiera di estrazione, combustione sul posto di materiale non utile, trasporto con petroliere, energia per pomparlo negli oleodotti, centro oli, raffineria (e relativi scarti da bruciare), ritrasporto, evaporazioni varie, inquinamenti vari, disastri ambientali vari, malattie varie, spese sanitare provocate, decessi?

    • Di questo non parlano mai. La benzina e il gasolio nascono nei distributori per volere del dio ENI e i suoi soci.

      • non parlano mai nemmeno dei prodotti che ci sono sugli scaffali nei supermercati. nascono lì anche quelli?

    • A livello mondiale, per ii gas sera,, i trasporti (aerei compresi) sono al quarto posto, dopo elettricità e calore (primo posto), con agricoltura e industria che se la giocano per il secondo..

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