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La gente non sa quanto risparmi con un’auto elettrica

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La gente non sa quanto risparmi con un’auto elettrica soprattutto guidando in città: troppe fake-news confondono le idee, ci scrive Alessandro. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it

la gente non sa
Alessandro possiede due elettriche una piccola Citroen Ami (foto qui sopra) e una Peugeot e-2008 (in alto).

Ho una Peugeot e-2008 e una Ami, mai avuto problemi di autonomia o ricarica

“Sono possessore di una Peugeot 2008 elettrica da 4 mesi e di una Citroen Ami da quasi 2 anni e vorrei dire a tutti cosa significa guidare un’auto elettrica. Dare giuste informazioni è necessario, la maggior parte della gente ha una conoscenza della nuova tecnologia come si poteva avere negli anni ’90. Ma siamo nel 2025.

È il risultato di fake news provenienti da troppe parti. Avere un veicolo elettrico non è assolutamente un’esperienza ansiogena, ma l’opposto. In città percorri anche 200 km in più rispetto all’autonomia dichiarata, quindi la ricarica non è un assillo né un pensiero frequente. E si fa quando vuoi e quando puoi, in modo da tenere il veicolo carico per le esigenze: al supermercato, in pausa pranzo, mentre assisti alla partita di tuo figlio ecc. 

Le colonnine lente sono sempre disponibili, perché in numero sovrabbondante rispetto alla richiesta. Se la trovi proprio occupata, la farai in un altro momento, succede raramente. Molti non sanno che l’elettrica ha una magia: si ricarica nei rallentamenti del traffico, mentre l’endotermico consuma sempre. È la prova che l’elettrica non può inquinare di più di un’auto endotermica: molti km li fa attingendo dal recupero energetico in movimento“.

la gente non saLa gente non sa che si elimina lo stress? E poi zero puzza, zero rumore…

Inoltre sapete tutti che si ricarica anche di molto in discesa. Anche fuori dalla città, su strade provinciali, se mantieni una velocità moderata, magari dovuta al traffico, hai un rendimento vicino a quello cittadino. Per tali usi, quindi è sufficiente un’auto con 250, ma anche 200 km di autonomia

Per quanto detto, quindi, il risparmio energetico e di costi rispetto ad un endotermico è notevole. Sapete poi dei costi tagliati in assicurazione, tagliandi, manutenzione, il bollo non si paga, i parcheggi gratis in città e quindi qualche multa evitata, l’accesso alla ZTL. L’auto elettrica elimina lo stress: pensate a guidare in città senza dover cambiare continuamente le marce, senza il rumore del motore, senza puzza, senza fumi di scarico.

Consiglio a tutti, dunque, di passare all’elettrico per risparmiare da subito. Per chi fa un uso cittadino dell’auto una scelta potrebbe essere l’usato, che abbiamo visto essere affidabile anche con 100.000 km già percorsi o più. Oppure acquistare una delle tante elettriche economiche nuove che stanno arrivando. Alessandro Biondi

la gente non saRisposta. Grazie per l’entusiasmo e i consigli, anche se è giusto precisare che c’è un’altra faccia della medaglia: i maggiori consumi in salita e il costo esoso di molte ricariche pubbliche.

Ciò detto: è verissimo che l’elettrico elimina lo stress e tutto il resto. E c’è anche un altro zero da aggiungere, importante: zero vibrazioni. Bisogna provarlo, ma troppo ne parlano (male) solo per sentito dire.

Le ultime offerte di elettriche usate sul nostro sito: Model S, e-208, 500e, e-Up, Kia EV6, Zoe…

Dacia Spring del 2022 – La gente non saAnno: 01-2022 – km: 45.000  Stato Batteria: 94% – Località: Ravenna – Prezzo: 8.900 euro

Tesla Model S Ludicrous+ Raven Editioncome sta la batteria? – Anno: 10-2020 – km: 145.000 – Stato Batteria: n.d. – Località: Udine – Prezzo richiesto: 62 mila euro

Volkswagen e-Up –Tesla Model S Ludicrous+  Anno: 2020 –  km: 64.000 – Stato Batteria: n.d. – Località: Vicenza – Prezzo richiesto : 10 mila euro

Peugeot e-208 – Tesla Model S Ludicrous+ Anno:01/2021 –km percorsi: 52.900 – Località: Sicilia – Prezzo richiesto: 18 mila euro

Tesla Model S Ludicrous+Fiat 500e del 2021 – Fiat 500e del 2021 con 74 mila km e batteria 91,7% vendesi. La propone Giuseppe, da Ascoli. Prezzo: 13.300 euro

Fiat 500e del 2021Volkswagen e-Up del 2021 – Volkswagen e-Up del settembre 2021 vendesi – km: 30.000 – Stato Batteria: 96% – Località: Padova – Prezzo: 14.500 euro.

Tesla Model S Ludicrous+

KIA EV6 GT Line del 2022 KIA EV6 GT Line dell’aprile 2022 vendesi.  – km: 25000 – Stato Batteria: n.d. – Località: TRENTINO – Prezzo: 32.000 euro.

Tesla Model S Ludicrous+Tesla Model 3 Long Range 2021 – Model 3 LR 2021 con 66 mila km vendesi.  Anno: 03/2021 Km: 66 mila – Luogo: Venezia. Prezzo: 29.500 euro.

Renault Zoe Anno: 08/2020 – km: 53.000 – Stato Batteria: n.d. – Località: Alessandria – Prezzo: 15.900 euro

  • Le vostre auto usate in vendita raccontate sul nostro canale YouTube da Edoardo. Ma potete essere voi a illustrarle mandando un breve video a info@vaielettrico.it
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36 COMMENTI

  1. 4) chi cambia l’ auto (da Sempre) cede la propria auto usata ad altri che non avevano auto…o ne avevano una peggiore -da rottamare – o con guasti troppo gravi da consentire riparazioni convenienti (è stato il mio lavoro x 30 anni..pensi che basti come esperienza in materia?)
    5) per quanto riguarda la guida…ma cosa ti immagini? Che sia un “vecchio col cappello” che guida -male- in mezzo alla strada??
    Sicuramente la mia attuale BEV ha dotazioni ADAS ancora più evolute delle precedenti (normale evoluzione) e sicuramente mette in grado di evitare incidenti anche in caso di distrazione o altri imprevisti..ma fin che posso…guido io (ma tengo le distanze di sicurezza.. perché ho già verificato che ci sono in giro auto vittime di “frenata fantasma” ed altre cattive interpretazioni della situazione (vedi FSD Tesla ora privo di sensori Lidar/radar che porta a errori ).

    • Chi cambia la propria auto elettrica pensando di fare bene all’ambiente perché la cede a qualcuno che prima ne aveva una inquinante dovrebbe pensare quanto inquinamento produce la costruzione della sua nuova.
      Che senso ha vendere una macchina elettrica amica dell’ambiente, con soli 20.000km in quattro anni (guardi i siti di vendita, ne è pieno). Sarebbe stato meglio pensare a un car sharing, ancora più conveniente a livello ambientale.
      20.000km in 4 anni vuol dire poco meno di 15km al giorno. Un vero amico dell’ambiente prenderebbe i mezzi o la bicicletta per distanze di questo tipo. Oppure usa la macchina solo per la vacanza e durante l’anno è sempre ferma? Che senso ha vendere una macchina praticamente nuova per poi comprarne un’altra, che magari verrà utilizzata allo stesso modo, considerando che le Bev sono esenti da manutenzione e non presentano usura, come ci sta cercando di fare intendere?

      Per quanto riguarda la sua guida, rilegga cosa ha scritto. Con la termica dice di dover frenare di botto per non tamponare quello davanti, dare gas per recuperare, invece con la elettrica guida rilassato, sta dietro alle biciclette. Puo guidare anche rilassato con una termica, nessuno la obbliga a correre con un motore a benzina o gasolio. Non riesce a rispettare il limite dei 30? È un problema di abilità, non certo di tecnica.

      Sono ben consapevole dell’energia dispersa in calore che dalla capacità rigenerativa dell’elettrico. Si ricordi però anche le leggi della termodinamica, una elettrica è evidentemente pesante e l’energia utilizzata per andare in salita è comunque maggiore di quella che recupererà in discesa. Meglio recuperarla che perderla, chiaro, ma provi a negare anche questo.

      • Caro sig. @Antonio.. spero abbia letto anche gli altri 3 argomenti (perché questi 4 purtroppo son stati pubblicati quassù, scollegati dal contesto della conversazione).

        Ribadisco che chi cambia un’auto pur “giovane e con pochi km” lo fa (a sue spese e per sue motivazioni) ma che non impattano sull’ambiente in quanto si tratta di una vettura già prodotta che andrà a beneficio di qualcuno che ne ha bisogno (e magari non può o non vuole spendere -giustamente- tutto il prezzo del nuovo; spesso l’acquirente deve rottamare un’altra vettura -solitamente vecchia e molto inquinante e meno sicura per progettazione superata. In sostanza, chi compra una BEV usata fa un favore all’ambiente ed a chi gli sta attorno, a differenza di chi compra una ICE che inquina ed intossica.
        Il fatto poi che le BEV abbiano minor manutenzione (non Senza manutenzione !) è risaputo ed è un pregio, a maggior ragione visto che i redditi netti disponibili per gli italiani sono tra i più bassi dell’Europa occidentale; l’arrivo di centri di recupero e rigenerazione dei materiali (fino al 96% con le ultime tecnologie) è un ulteriore vantaggio sia ambientale che economico e di opportunità lavorative.
        Vero è che la media europea (ed italiana) non supera i 60km/giorno di percorrenza, in gran parte dei casi sarebbe meglio usare TPL o bici/ebike come i virtuosi cittadini nord europei (per altro non favoriti dal ns clima); anche car-pooling/sharing sarebbero meritevoli, purtroppo le politiche accondiscendenti ai “desiderata” dell’industria automobilistica nazionale hanno imposto scelte contrare negli ultimi 70 anni, ed hanno abituato le persone a muoversi solo con mezzi propri, e con le minori complicazioni possibili (i famosi dello “zero sbatti”, per i quali 10 minuti in più in una sosta sono un sacrificio insopportabile in nome della tutela salute pubblica ed ambiente).
        Per quanto riguarda la guida in “zone 30” o seguendo bici provo a spiegarmi meglio: la guida “one pedal” e senza cambi marcia delle elettriche le consente di procedere a qualsiasi velocità senza minimo sforzo (addirittura in modalità “traffic-jam” alcuni modelli seguono da soli il flusso), e a differenza delle termiche Non sprecano energia=inquinamento (un normale ICE trasforma in “calore” ed inquinanti il 70% medio di quanto brucia, a differenza delle BEV mediamene al 96% di rendimento).
        Sulle sue maligne insinuazioni sulle capacità di guida non replico.. non merita commento.
        .Tornando all’energia usata in salita/discesa da una BEV il vantaggio è notevole in quanto Se guidata correttamente porta a consumi in montagna solo leggermente superiori a quelli ottenibili in città (ovviamente è impossibile recuperare tutta l’energia “spesa” in salita ma una notevole quota si… ed è un vantaggio notevole di spesa risparmiata: ovviamente Non si viaggia gratis… ma spendendo molto, molto meno si).
        Se poi si porta in bauliera il “carichino da viaggio” da 2.3kW poi può addirittura ricaricare anche in una casa/baita isolata (dotata di corrente, ovviamente) che in 2/3 ore di sosta collegati ad una normale presa le possono ricaricare anche 50km (planari) di autonomia (mi è capitato una volta di farlo in un agriturismo molto isolato.. tra l’altro il titolare aveva già intenzione di mettere una WB per i clienti…)

        Comunque sig. Antonio la invito ad andare a provare una BEV in modo da avere una sua impressione, meglio se quella di qualche suo conoscente che potrà assisterla nel comprendere le modalità d’uso e le differenze. Saluti.

        • Abbiamo questa situazione, una persona compra una BEV, sapendo ti tenerla 2-4 anni, manutenzione chiaramente tendente allo zero.
          La persona che sa di tenere l’auto per così poco tempo avrà probabilmente anche meno curo di rispettare le ricariche all’80% (come sto leggendo qui in diversi casi), sapendo che per lui cambierà poco o nulla una eventuale riduzione di autonomia.

          La patata bollente passerà invece al nuovo proprietario che rischia di ritrovarsi tra le mani le problematiche generate dal tempo.
          Così come per le macchine termiche i problemi grossi compaiono subito (da qui la garanzia iniziale) oppure più avanti nel tempo, specialmente legate all’utilizzo.

          Qui in Olanda ad esempio diversi clienti Peugeot e Citroen si stanno riunendo per avere supporto contro Stellantis per il sistema OBC difettoso prodotto da mahle. Questo sembra essere problematico nei veicoli prodotti tra il 2019 e 2022 circa ma non viene riconosciuta alcuna garanzia o correntezza. Come si comporta un potenziale secondo proprietario (che per ovvi motivi ha probabilmente meno disponibilità del primo proprietario) qualora si trovasse in una situazione del genere? Tralasciando i costi esorbitanti di questi componenti, essi sono irreperibili sul mercato del nuovo, per cui si troverebbero ad avere un veicolo con possibilità di carica solo DC (per cui addio risparmio fotovoltaico) e potenzialmente maggiore sollecitazione al gruppo batteria e relativo degrado…

          Da qui la mia ritrosia verso l’elettrico, lascio volentieri a voi utilizzatori BEV i vantaggi e sovvenzioni affinché la tecnologia si sviluppi.
          Sono ben consapevole dei vantaggi della guida BEV a livello di semplificazione, abbiamo in ufficio una Kia evo6. Ma, visto le mie attuali necessità e disponibilità, non ho proprio modo di imbarcarmi in questa avventura, nonostante i vantaggi che questa mi porterebbe…vantaggi che nel breve periodo tenderanno a diminuire, sapendo che qui i veicoli elettrici saranno soggetti al pagamento delle tasse standard, che essendo calcolare in base al peso, non proprio piuma dei veicoli elettrici, saranno molto elevate.
          Ho già assistito a una evoluzione, nel lontano 2013, se non erro, i piccoli diesel 1.2/1.3 erano all’ordine del giorno, venne applicata la tassa standard e sparirono dalla circolazione.
          Ora prevedo un graduale calo dell’amore verso le elettriche, pertanto molte verranno probabilmente esportate, andando a inflazionare il mercato di seconda mano, abbassandone ulteriormente i prezzi.
          Chissà, a quel punto potrà essere interessante per le nazioni che ancora offriranno vantaggi, andare a recuperare questi veicoli, a danno dei proprietari di auto nuove che vedranno abbassare il loro valore.

          Per la parte ambientale, sono consapevole dell’inquinamento da me prodotto, vorrei evitare però di sentir parlare di veicoli a emissioni zero. Localmente lo posso accettare ma le emissioni ci sono, magari meglio controllabili o centralizzate ma, visto che nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma, da qualche parte anche questi veicoli verdi emettono qualcosa.

          • @Antonio
            innanzitutto ogni vettura BEV ha una garanzia sulla batteria di 8 anni e 160000km da far valere, eventualmente anche ricorrendo al supporto di un legale; ho fatto per 18 anni resp.accettazione+garanzia quando ero in Peugeot ed ho dovuto “bisticciare” anche io con gli ispettori della casa per far riconoscere operazioni di garanzia – o anche fuori garanzia- a clienti… ne so qualcosa delle resistenze che si trovano di fronte.
            Al nuovo proprietario di una BEV usata quindi resta la garanzia residua (sempre consigliato di fare anche le ulteriori estensioni di garanzia a pagamento.. costano ma evitano problemi gravi e comunque hanno un valore nella quotazione dell’usato). Comprando una vettura tra privati può fare una bella differenza.
            Per le ricariche >80% secondo le statistiche attuali non hanno “curve di deterioramento” significativamente diverse da chi ricarica lentamente, alle HPC / SUC con frequenza e percentuali elevate, purché in caso di ricarica al 100% la vettura non resti poi inutilizzata per settimane.
            Per il costo componenti dei ricambi, anche le moderne ICE pure (con centraline, turbine, filtri antiparticolato, iniettori, sistemi AdBlue, navigatori, radar ADAS etc etc ) ci son tante di quelle preoccupazioni in caso di guasto che vien voglia di tornare alla Panda 741… Non a caso ho sempre consigliato ai miei clienti di non tenere una vettura più di 4/5 anni per non incorrere in costose manutenzioni straordinarie o guasti.

            Le tasse (intende il bollo?) non sono uguali in tutte le regioni; alcune danno esenzione perpetua (al momento, non so se durerà) altre solo 5 anni, ma sono comunque basate sulla potenza continua del motore, che nel caso delle elettriche è molto più bassa rispetto a quella di picco (difatti la mia 218cv pagherà un bollo vicino a quello dell’auto di mia moglie ICE da 100cv… al momento però il risparmio c’è ed è elevato (avessi tenuto l’auto precedente 380€*5anni=1900€).
            Tassazioni sul peso al momento non sono in discussione, ma sono limiti applicati in certe città (tipo Parigi).
            Sull’andamento dei prezzi in futuro non sarà facile prevedere in futuro (forse un mago?) perché ci son troppe variabili da considerare; nb i piccoli diesel non son stati penalizzati dalla tassa di possesso (non di circolazione, ormai da decenni) ma dalla problematica (molto precedente al Diesel-gate) di ottenere buone prestazioni ma inquinamento basso; lo scandalo è poi scoppiato su ben più grandi e costose vetture a gasolio (motore EA189 AudiVW .. ma anche tutti gli altri marchi concorrenti avevano sistemi similari o tarature extra norme Euro5/6 .. ne ho contezza su molte vetture).
            Al momento le BEV usate che esuberano sul mercato italiano (rallentato da tardivi lavori sulle reti ricarica e fake-news dai media e politicanti) vengono anche acquistate da società per esportazione sul mercato nord europeo ove ormai ben conoscono ed apprezzano le vetture che solo qui da noi hanno un tasso adozione del 4% (non nel resto del pianeta).

            Per quanto riguarda la produzione inquinante è purtroppo ormai sovradimensionata in tutte le nazioni in rapporto ai potenziali clienti, visto l’impoverimento globale delle fasce più deboli ed il crescente costo dei veicoli. Ogni sistema produttivo (industriale, agricolo e zootecnico) è concepito per massimizzare i guadagni (di pochi al controllo) ma purtroppo fregandosene delle conseguenze a livello ambiente e salute e rispetto delle condizioni dei lavoratori.

            Se anche non le interessa o non le piace il nuovo corso elettrificato dei veicoli cerchi di usare il meno possibile quello che ha e si sposti di più con mezzi alternativi (bus o a piedi / bici che fa anche bene alla salute.. oltre al portafogli) e qualcosa per l’ambiente l’avrà fatto pure lei.

        • Non posso rispondere dopo la sua risposta, riprendo da qui.

          Qui in Olanda si stanno preparando le associazioni consumatori contro stellantis che non riconosce i sistemi OBC difettosi, prezzo tra 4 e 5mila euro.
          Belle parole il fatto di battersi per ottenere la garanzia, fatto sta che in questo momento i vari clienti vengono lasciati soli, con la speranza di poter avere anche un benché minimo aiuto.

          Con quelle cifra in ballo può ben capire che un normale utente, di una vettura di seconda mano per cui probabilmente meno abbiente, avrà molte difficoltà. Ma chiunque di fronte a una spesa di 5mila euro un po’ di problemi li avrebbe.
          Allo stesso modo capitano problemi anche su altre vetture, tipo smart, anche lì con cifre importanti.
          Le elettriche hanno meno parti ma allo stato attuale, quelle parti comportano spese di sostituzione elevatissime. Certamente in futuro ci saranno alternative ma allo stato attuale è difficile.

          Gli esempi di tasse e previsione del mercato sono relativi al mercato olandese, come scritto nel precedente messaggio; la tassa va a peso, in alcune aree viene addirittura imposta l’impossibilità di caricare in determinate finestre temporali. Sono dati reali, non supposizioni. Se necessita, le mando i link.
          Crede che tutti questi fattori permetteranno l’ulteriore crescita?

          • Per la mia esperienza (avendo visto in manutenzione molti marchi di flotte NLT rispetto ai 5/6 gestiti nella mia sede) non ci sono “santi” e non sempre i soliti sono “colpevoli” nella gestione dei clienti in difficoltà con riparazioni in garanzia o comunque gestibili con riconoscimento successivo dei difetti: aiuta tanto il rapporto tra officina assistenza ufficiale, clienti e responsabili Assistenza del marchio. La qualità delle vetture è fatta anche dalle segnalazioni dei difetti riscontrati che, se superano certe % possono far partire campagne di richiamo.. Talvolta però occorrono anni e forte “pressione ” per fare riconoscere difetti (per errori progettazione, assemblaggio o fornitori di componentistica), tipo Ad Blue Stellantis, airbag Takata -montati da tutti i marchi secondo gli stabilimenti locali sui mercati – o il Diesel Gate che è stata condannata solo AudiVW (ma con esiti molto diversi a seconda delle normative nazionali e della possibilità legale di agire ed essere risarciti in una causa collettiva -con possibilità magari di aderire anche successivamente).
            Purtroppo per norme di sicurezza, anti-inquinamento e .. tendenze modaiole, le vetture moderne di ogni segmento (per dimensioni e prezzo) si sono aggravate di dispositivi che sul mercato ricambi costano cifre molto alte e, aggiungendo la m.opera (al costo di un’ officina attrezzata e specializzata) spesso rende antieconomica la riparazione..o lo fa per consumatori più deboli.
            (Occorrerebbe lo “spirito degli anni ’60” per una mobilità privata ma magari con mezzi più semplici -microcar KeiCar Senza tanti “fronzoli”, gestibili anche in officine poco specializzate ed attrezzate).
            Per la “tassazione sul peso” sarei pure d’ accordo (a maggior ragione se abbinata a “limiti di velocità specifici”, tanto più bassi in proporzione alla tara del veicolo (abbasserebbe i consumi e le conseguenze in caso di impatti) .
            Le BEV sono pesanti per i pacchi batterie ma hanno pure vantaggi: io ho sostituito un SUV 4.4m con un crossover BEV di 4,2m di identico peso ma dotato di uguale spazio interno (un po’ più a favore del bagagliaio e un po’ meno sui posti posteriori) grazie alla costruzione “skateboard”; a livello di costi gestione siamo su livelli “utilitaria” . Purtroppo allo stato attuale sono molto alti i costi di riparazione perché ancora pochissime le officine tipo “EvClinic” croata (vada sul sito.. leggerà analisi molto interessanti sulle attuali vetture BEV / plug-in).

            Per le “finestre temporali” di ricarica dipende dalla composizione prevalente dell’ energia: se molte da fonti discontinue (eolico e solare) in assenza di sistemi efficienti di compensazione (BESS o altre centrali -tipicamente a gas o nucleare, in qualche paese ancora a carbone) è normale cercare di spostare i consumi in momenti più favorevoli e ostacolarli in quelli di carenza (i piani elettrici nazionali possono arrivare a limitare/fermare anche alcune attività energivore).
            Il bello delle nuove BEV è che sarebbero integrabili nella Soluzione del problema di bilanciamento: gli ultimi modelli in arrivo hanno funzione V2H/V2G e potrebbero caricare/scaricare energia a seconda delle impostazioni autorizzate (dal cliente e dal gestore rete) ma richiedono adeguamento di impianti (pubblici e WB specifiche bi-direzionali).

            Tutte queste belle possibilità hanno costi .. che in questa lunga epoca di accentramento ricchezza nelle disponibilità di gruppi ai danni di parte crescente della popolazione (non solo dei “paesi poveri”..ma anche “occidentali”) non consentirà a fasce sempre più grandi di popolazione di avere accesso a molti beni cui siamo stati abituati. Molti perderanno il lavoro (automazioni spinte, A.I. e delocalizzazione). Purtroppo stiamo ripercorrendo tutte le fasi storiche da prima della crisi del 1929 a W.W 2

  2. @massimo granarolo
    Che dire? La vita è fatta di piccole soddisfazioni.
    E devo dire che tu ti accontenti di molto poco.

  3. Bellissimo e molto interessante panegirico.
    Peccato che (stringi, stringi) alla fine…”il massimo vantaggio nel risparmio è riservato a coloro che possono ricaricare a casa/azienda a tariffa del normale contratto”…
    Ossia, ai soliti noti della upper class.
    Per la moltitudine dei gonzi di basso/medio cabotaggio che invece dovesse abboccare agli amichevoli consigli del nostro caro Alessandro, si consiglia di…”verificare ai supermercati ove fanno la spesa se ci sono ricariche AC/DC o punti spesa da convertire in buoni ricarica…”.
    SIGH!

    • L’auto elettrica è per tutti così come una endotermica. Ce ne sono nuove anche sotto i 20.000 euro oppure si può prendere un buon usato a quei soldi.
      Il risparmio aggiuntivo è per chi abbia un posto auto servito da un contatore. Meglio ancora per chi ha un fotovoltaico.
      La transizione energetica si realizza meglio per chi realizza un proprio ecosistema: non più palazzoni di periferia con auto in strada ma un’abitazione con posto auto, fotovoltaico, pompe di calore, accumulo, etc… Molte di queste cose si ripagano con i risparmi, in un decennio o meno.
      Quindi, cambiare casa? Cambiare città? Nel nordest ci sono migliaia di posti di lavoro non coperti x mancanza di qualificazione. Nei paesi si trovano abitazioni singole datate da affittare o acquistare a prezzi da appartamento in città. Certo, bisogno darsi da fare oppure rimanere come si è. Ma in questo caso, non è colpa degli altri, della upper class, etc…

      • Cioè cambiare casa passando da un appartamento a una villa singola con pompa di calore e auto elettrica te lo ripaghi in 10 anni col fotovoltaico (che per reggere tutto anche in autunno/inverno deve essere di oltre 10 kw più relativa batteria sicuramente da oltre i10-13 kw)?
        Scusa ma in che film l’hai visto? Se tu ci riesci dammi subito i riferimenti che lo divo a mia figlia che abita in un appartamento da 55m2 che andrà a chiedere un prestito in banca che con queste garanzie skno certo non gli verrà rifiutato.

        • Quella qui sopra sembra la storia di quel bambino che comprava la mela a 1, la rivendeva a 2. È andato avanti così per un po’ fino a diventare ricco, soprattutto quando ha percepito l’eredità del nonno milionario.

          Se fosse così semplice come dice quello consulente finanziario, mi chiedo perché non sia lui al governo a risanare i conti. Avremmo tutti grazie a lui ville con fotovoltaico, pompe di calore, auto elettriche senza pesare sulle casse. Altro che Narnia.

      • Ma è tutta farina del suo sacco quello che ha scritto o ha usato ChatGPT?
        Quindi se voglio cambiare auto devo anche cambiare casa per avere il massimo dei vantaggi? E magari, dopo avere speso decine di migliaia di euro per comprare un’auto elettrica, dovrei spendere altrettante migliaia di euro per mettere fv, pompe di calore, ecc?
        A me sembra che più che risparmiare, dovrò fare un mutuo che lascerò in eredità ai miei figli….

    • Sono possessore di una Model 3 ,sono un insegnante di scuola media, così come mia moglie, abbiamo una casa di proprietà e il fotovoltaico, ma non siamo di certo appartenenti a quella che lei definisce “upper class”. Eppure abbiamo una BEV, pagata tanto quanto la precedente termica, una Tucson Hybrid. Quindi, per cortesia, basta con questi luoghi comuni sul fatto che soltanto gli abbienti possono permettersi un’auto elettrica…

      • Sicuramente non fate parte degli insegnanti di scuola media precari e neanche di quelli che mediamente possedevano una punto scassata.

        Quelli più abbienti di solito avevano uno studio di architettura o geometra e poi arrotondavano facendo l’insegnante. Niente di sbagliato, per carità, sicuramente duro lavoro, ma toglievano il posto ad altri.

    • “Caro @Tobia”
      intanto chi viaggia in elettrico (upper class o no) pulisce l’aria anche per i tuoi polmoni e della tua famiglia, senza imporre a te alcuna spesa..
      non dico di ringraziare.. ma non sfogare le tue frustrazioni contro chi prova a far qualcosa anche per l’ambiente (e, se gli riesce, per il suo portafogli)
      Poi, anche chi non è dell’upper class con villetta può trovare il modo (come ho fatto io) di risparmiare parecchio sulle ricariche pubbliche, con un sistema replicabile da quasi tutti visto che quasi ovunque ci sono supermercati GDO e ormai quasi tutti dotati di colonnine di ricarica; se perdi meno tempo a scrivere commenti da frustrato ed un po’ più tempo a verificare nella tua zona cos’hai a disposizione… magari vedi che potresti riuscire anche te ad usare una BEV con soddisfazione e risparmio… e SE NON TI INTERESSA … perché perdi tempo a scrivere su Vaielettrico?? fatti una domanda sul tuo stato mentale.

  4. io vorrei aggiungere, anche se ora succede sempre meno,
    la mattina quando esco e vedo il mio vicino che scalda la sua macchina perché ha i vetri ghiacciati mentre io durante il caffe ho fatto partire la sbrinatura,esco apro la portiera e parto mi da una bella soddisfazione…..

    • Bhe forse le soddisfazioni luj le ha quando vede gente ferma a una colonnjna ad aspettare la ricarica mentre lui sj ferma fa il pieno e poi “se ne va” …. come sempre non esiste una verità assoluta ognuno ha sua propria realtà in base a tanti fattori cge spesso manco sceglie ma gli vengono imposti da mille motivi.

    • 😱a sai che anche sulle endotermiche c’è l’opzione accensione da remoto per sbrinare vetri e riscaldare l’abitacol

  5. Vorrei segnalare subito un “errore” (svista ?) in merito alla risposta della Redazione: ovviamente, come con ogni vettura, i ” maggiori consumi in salita” riguardano qualunque veicolo (con motore o .. a pedali !); la grande differenza le elettriche la fanno invece sul “termico” proprio perché in Discesa ricaricano la batteria ! e, fattore assolutamente Non trascurabile, Risparmiano l’azione dei freni meccanici (che in una lunga discesa possono addirittura “scaldare” portando a “vetrificazione” dei materiali di attrito e, addirittura, al forte allungamento delle frenate se surriscaldati, con evidenti rischi di incidente (ne ho avuto esperienze personali, viaggiando tanti anni in appennino).
    Come a suo tempo mostrato anche in un video (di Paolo Mariano) qui su Vaielettrico, i consumi in montagna non sono molto diversi da quelli in città a velocità CdS (ne ho le prove con la mia vettura BEV: posso salire in vetta arrivando anche quasi scarico, ma tanto quando torno in pianura “ricarico” la vettura… e non mi stanco a frenare continuamente perché “ci pensa il motore elettrico ” ).

    In città ovviamente i consumi delle BEV sono inavvicinabili dalle termiche: consumano solo in movimento, con efficienze elevatissime in ogni contesto, senza sbalzi dovuti ai cambi marcia ( neppure sofisticati cambi automatici fanno altrettanto); ho avuto anche un SUV a 9 marce automatiche.. ma sempre e comunque doveva cambiar di continuo rapporto… spesso per pochi metri, tanto che a volte lo mettevo in “manuale” per non sentir sempre queste variazioni… In inverno poi il suddetto cambio AT9 restava fisso in marce basse per accelerare il riscaldamento motore (e diventava fastidioso il rumore).
    Con l’elettrico non c’è alcun imbarazzo a star dietro ad un gruppo di biciclette (che spesso si mettono avanti ai semafori) ed a procedere tranquillamente a velocità da “zona 30” fino alle successive riaccelerazioni ai 50 CdS ; oltretutto molte BEV sono dotate di funzione che “segue il traffico” e consente una guida non autonoma ma molto, molto più riposante.
    A chi ha vecchi turbodiesel con cambio manuale poi tocca spesso “in sorte” un pesante pedale della frizione (dovuto al gruppo volano frizione “robusto” , necessario con la crescita della coppia degli ultimi motori TD.. difatti poi passati in massa ai cambi automatici o doppia frizione): a questi “atleti urbani” consiglio di provare quanto prima una vettura NEV per scoprire l’enorme vantaggio in città (ma anche in tutte le altre tipologie di strada ! in montagna o autostrada si scopre un miglior modo di guidare, divertendosi anche.. ma in relax 😉)

    Concludo il mio (troppo?) lungo intervento ricordando che ovviamente il massimo vantaggio nel risparmio è riservato a coloro che possono ricaricare a casa/azienda a tariffa del normale contratto: si può risparmiare veramente tanto con qualunque tipo di auto NEV/BEV quando si va a corrente.
    Per coloro che non hanno (purtroppo) il beneficio di una WB domestica/aziendale e ricaricano “in giro” ricordo che è bene verificare ai supermercati ove fanno la spesa se ci sono ricariche AC/DC spesso è prevista la conversione dei “punti-spesa” in buoni di ricarica (io li uso da oltre due anni… e praticamente viaggio quasi gratis, visto che a casa ho FV – la miglior spesa fatta anni fa…), oltre a poter cercare punti gratuiti tramite app tipo NextCharge ( presso tanti centri GDO di vari marchi è ancora possibile trovarne), oltre ovviamente a fare abbonamenti specifici per chi non ha soluzioni di cui sopra.

    Un consiglio a tutti i non-BEV: approfittate delle tantissime presentazioni di nuovi modelli (di tutti i marchi) per andare a provare di persona !! scoprirete un mondo!

    • Se sei uno che tiene pigiato il freno in discesa non è colpa della tecnologia.
      Per anni ho guidato su passi alpini e mai avuto problemi.

      Un consiglio agli appassionati BEV, non fate troppa pubblicità, qualora dovessero prendere piede massivamente, tutti i vantaggi di cui godono verrebbero magicamente annullati per poter incassare.

      • Alla fine le prestazioni dei freni calano sempre. Se vai forte devi frenare pesante e diventan bollenti con calo delle prestazioni. Se guidi con precauzione vai piano tenendo una marcia bassa tenendo su di giri il motore e di certo non surriscaldi i freni. Quindi SI Damiano ha osato ha sopravvalutato la sua termica il suo impianto frenante che ai primi tornanti rispondeva prontamente, ma inesorabilmente negli ultimi l’auto allunga la frenata. Damiano? Sprovveduto imprudente

      • non so dove abiti tu Antonio .. ma se con un SUV o berlina a gasolio da > 17q.li fai una discesa di una cinquantina di km (magari trovandoti a frenar parecchio dietro a vetture molto lente e poi riaccelerare per recuperare) vedrai quante volte ti tocca usare i freni ! altrimenti fai un “lavoro” che finisce tutto a carico dell’usura della trasmissione (cambio automatico o frizione e sincronizzatori nelle “manuali” .. fidati …30 anni in concess. auto)

        Con le “palette al volante” puoi invece regolare la forza frenante in “rigen” che rende molto molto precisa la vettura anche negli inserimenti in curva visto che ogni minima variazione di pressione all’acceleratore aiuta la vettura a mantenere l’esatta traiettoria e la max coppia istantanea fa riprendere molto, molto prima la trazione rispetto al termico: io ho avuto 7 potenti turbodiesel di fila (oltre ai precedenti ICE benzina): tu hai provato almeno 1 volta un’auto elettrica ?

        Se ci fossero almeno un 50% di auto elettriche i vantaggi sarebbero per tutti (anche coloro che non se le possono permettere.. e perdono tempo a sfogarsi sui blog) visti i 60000 morti da inquinamento accertati solo in Italia.

        • Se il 50% delle auto fosse elettrico, stai certo che tanti degli attuali vantaggi sparirebbero. I centri città sarebbero ingolfati di auto per cui si inventerebbero qualcosa per bloccare il traffico.
          Ci sarebbero altre situazioni gestire in modo diverso per recuperare le tasse perse.

          Non sono contro l’elettrico in se, mi guardo bene da chi predica di voler aiutare l’ambiente e poi sostituisce la sua elettrica dopo due anni e pochi km con un’altra. Tutti i benefici che avrebbe generare li butta.

          Per quanto riguarda la guida, ha confermato esattamente quello che pensavo, adesso è fortunato che la sua vettura pensa al suo posto su come affrontare certe situazioni. Siamo grati alla tecnologia che in questo modo ha ridotto le situazioni di pericolo per gli altri utenti della strada.

          • Sono rattristato per te Antonio..che in poche righe hai condensato una discreta serie di sciocchezze e insinuazioni da presuntuoso:
            1) 50% di BEV/NEV significa abbattere inquinamento ambientale e vantaggio per la salute di tutti, purtroppo è un obiettivo al 2050 possibile in paesi europei messi (molto) meglio dell’ Italia e dei suoi sciagurati cittadini
            2) se le auto (BEV o no) sono troppe è giustissimo mettere limiti (di velocità o di accesso) e spingere di più sulla mobilità “dolce” (a piedi o bici), altrimenti TPL per i “pigri” ed i fisicamente inadatti (persone cagionevoli di salute e grandi anziani dovrebbero poter ottenere delle giuste autorizzazioni, a prescindere dal veicolo posseduto).
            3) le tasse e le accise insistono sia sui kW che i carburanti liquidi e gassosi, vanno solo riequilibrati (ma il vantaggio ambientale e di salute resta); per chi carica a casa /azienda con FV…resta gratis (e chi ha possibilità di farlo..fa bene)

    • Damiano, quello che hai scritto è verissimo, ma vale anche per le fullhybrid, che come ti dicevo probabilmente sarà la mia futura scelta, che per uno che fa pochi km e non può ricaricare da casa (per cui il TCO non mi torna) sono un’ottima alternativa

        • Damiano ok ma intanto MG su motore e batteria ti danno 7 annj di garanzia, sulla vernice solo 3 e sui sedili 2 e sui pneumatici 1… ma a 23000 euro non si può avere tutto no? 🙂
          Con quello che paghi una model y male che ti vada dopo sette anni anche ammesso che la tua auto valga 0 ti compri un’altra MG e fino a 14 anni sei dentro nei costi di acquisto anche senza considerare l’inflazione 🙂

          • Aspetto un tuo resoconto sui futuri viaggi con la nuova full Hybrid 😉

        • A dimenticavo, con quella fullhybrid non sei obbligato a comprarti villa con fotovoltaico “per poter risparmiare” come suggeriva prima Dino

          • Mi sembra un tantino esagerato come punto di vista.. anche se alcune idee in famiglia le condividiamo (seguiamo il mercato immobiliare…e a volte spostarsi in periferia .. guadagni parecchio.. parecchio spazio e qualità di vita…ed io conosco tanti tanti che hanno lasciato grandi città -specie al nord – e si son felicemente trasferiti in realtà più piccole e tranquille…)😁

          • Forse posso già darvi io qualche spunto, con la yari cross da 18 mesi ho fatto 46000 km 2/3 in autostrada il resto in strade prevalentemente di montagna ( in citta ci ho passato anche troppo tempo della mia vita e quelle poche volte metro), problemi zero freni ancora al 50 ‘/, , quando la voglio calda o fredda l’avvio da remoto, non avendo mai azzerato il consumo medio ( l’ho comunque verificato alla pompa più volte)5,1 x100km ( in autostrada raramente viaggio sotto i 150km/h) non ho fotovoltaico ma surroga con i rimborsi km del lavoro ( più o meno metà del km rimborsati a 0,60 ) in Piemonte niente bollo x 5 anni e sopratutto qualche anno che non entro più in un supermercato ( sono tornato ai negozi di prossimità e la casa in montagna dove passo ormai tutti i week end aiuta molto) anche se spendo il deca in più non mi cambia la vita in peggio , ma non dover sottostare a impegni che l’auto mi impone che siano di tempo di percorsi o di scelte ( tolti i cica 3 minuto per il pieno dove capita nel percorso del momento)quello invece me la cambia …e sicuramente in meglio

          • Stai già contribuendo a fare un mondo migliore..se riesci fai la spesa in botteghe di prossimità 👍😁 (lo faccio anche io settimanalmente..specie da produttori locali)… Buono anche che consumi poco (l’ auto è moderna 👍.. purtroppo tanti non se la possono permettere una come la tua) e buono anche che ti puoi permettere casa in montagna (fa benissimo alla salute fisica e mentale) .. bisognerebbe che molte più persone passassero un po’ più tempo a contatto con la natura (mare..monti.. campagna).

            {Per i freni 50% a 46k km 2/3 autostrada..nulla di strano..anzi. Il SUV 18qli che avevo prima l’ ho venduto a 65k km 2/3 tra città e montagna…ed aveva la stessa percentuale di freni residua, come le altre che ho avuto prima ..
            Il mio è un discorso diverso.. relativo a assenza di consumo materiali d’attrito x 80% dei rallentamenti..e minima emissione particolato PMx e soprattutto di particelle di rame “bruciato” che nuoce molto alla salute, quasi quanto i precedenti materiali con amianto -nb 2 anni fa mi è morto per mesotelioma un amico cliente che faceva da solo manutenzione freni ai suoi veicoli anziché portarli da me in officina 😭. Purtroppo col parco circolante in Italia è lontano anche un 50% di auto con freni a norma ed in buone condizioni d’uso}

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