La Fondazione Eni (FEEM): l’auto elettrica non ce la farà

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Niente da fare per l’ auto elettrica in Italia: gli incentivi aggiungeranno qualcosa ai numeri di quest’anno, ma non basteranno a colmare il nostro ritardo rispetto all’obiettivo dei 4,3 milioni di EV circolanti entro il 2030. E’ il messaggio non certo ottimistico lanciato dallo studio della Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM). La fondazione finanziata dal colosso petrolifero ne ricava questa conclusione:  «C’è da attendersi che la discussione sui regolamenti UE in capo ai costruttori automobilistici, che entrerà nel vivo nei prossimi mesi, sarà caratterizzata da maggior realismo». Chi l’avrebbe mai detto?

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La sede della Fondazione Eni Enrico Mattei a Palazzo delle Stelline di Milano

Gli obiettivi 2030? Impossibile raggiungerli

Le immatricolazioni di autovetture elettriche in Italia, esordisce il working paper dal titolo “What Hinders Electric Vehicle Diffusion? Insights from a Neural Network Approach”,  «stanno procedendo molto più speditamente rispetto agli anni scorsi (quasi il 29% rispetto ai primi sette mesi del 2024, con una quota di mercato del 5,2%)». E l’impatto dei nuovi incentivi «a fronte di uno stanziamento di 597 milioni di euro – chiosa con un tocco di malizia Antonio Sileo, Direttore del programma di ricerca Sustainable Mobility presso la Fondazione è stimato in 39 mila autoveicoli».

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Antonio Sileo

Aumento “organico” delle vendite nei primi sette mesi 2025   ed effetto incentivi potrebbero suggerire che qualcosa si muove anche nella disastrata Italia? O quantomeno sollecitare un rinnovato impegno per raggiungere o almeno avvicinare gli obiettivi che, ricordiamolo, non ci ha imposto l’Europa, ma ci siamo auto imposti nel Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), aggiornato nel 2024 da questo Governo? Nient’affatto: la Fondazione dell’Eni decreta che gli «obiettivi europei restano lontanissimi per non dire irraggiungibili».

E «anche se quest’anno si dovessero superare le 90 mila immatricolazioni, cosa non scontata anche con l’arrivo dei nuovi incentivi annunciati dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a fine 2025 – calcola Antonio Sileo – saranno meno di 370 mila le autovetture elettriche con targa italiana».  Mentre «per l’ormai vicino obiettivo PNIEC non ne basterebbero 390 mila».

Le “reti neurali” suggeriscono di puntare sulle ibride

A queste conclusioni i ricercatori della FEEM giungono con un «approccio innovativo basato su reti neurali artificiali» (chi siamo noi per contraddirle?)  che «oltre a identificare i principali ostacoli alla diffusione dei veicoli elettrici, segnalano l’utilità di approcci integrati, che vadano oltre le sole politiche di incentivazione, e confermano il troppo e troppo rapido slancio richiesto dagli obiettivi fissati dall’Unione Europea. Non a caso oggetto di accese discussioni».

Insomma, non siamo noi indietro, ma sono gli altri troppo avanti. Quindi lasciate ogni speranza voi che vi battete per le auto a zero emissioni: gli italiani non le vogliono e, semmai, preferiscono le ibride.  Un concetto che il working paper esprime così: «Tenendo conto al contempo delle realtà del mercato e del comportamento dei consumatori» occorrerebbe una progettazione «più efficace delle politiche per accelerare l’adozione della mobilità sostenibile» che dia «priorità a queste aree per massimizzarne l’impatto». Qui il testo integrale del documento: https://www.feem.it/publications/what-hinders-electric-vehicle-diffusion-insights-from-a-neural-network-approach/.

Cari ricercatori FEEM, se il resto d’Europa galoppa credete davvero in un’Italia diversamente decarbonizzata?

Vorremmo chiedere però ai ricercatori della Fondazione Eni se, applicando  “l’approccio innovativo basato sulle reti neurali” agli altri Paesi europei, sia possibile capire perchè abbiano quasi tutti tassi di adozione dei veicoli elettrici tre o quattro volte superiori al nostro (vedi tabella qui sopra). E se pensano che, rispettando la gran parte di questi  “il troppo e troppo rapido slancio richiestodall’Europa, l’Italia, secondo mercato auto dopo la Germania, possa presentarsi nel 2030 diversamente decarbonizzata, con auto mild e full hybrid o termiche Euro 6 a basse emissioni.

  • LEGGI anche “I rinvii di Bruxelles/ 800-900 mila auto elettriche in meno nel 2030” e guarda il VIDEO

Visualizza commenti (69)
  1. @stefanoT
    Le chiedo scusa pensavo di scrivere in italiano ma evidentemente mi sbagliavo
    Nella frase iniziale ” si sbaglia” intendevo sull’interpretazione del mio pensiero , che invece credo di aver spiegato bene ( compatibilmente con ciò che si può esprimere in chat), a sto punto può essere che lei non abbia letto attentamente la mia risposta , ma forse sbaglio

  2. Nessuno ha spiegato bene la convenienza agli italiani. Quando faccio i conti in tasca alla gente mi dicono sempre “Eh ma tu se fortunato hai la wallbox”. C’è gente convinta, nella loro ignoranza, che per la wallbox serva il garage privato. Quanto incide la wallbox nell’acquisto di un’auto, per chi ovviamente ne ha la possibilità? Se paghi l’auto “poco” si e no un 5% in più. E te la ripaghi in un anno se fai poche migliaia di chilometri l’anno. Con un po’ di sforzo e pensiero da imprenditoria casalinga, si potrebbero montare anche nei parcheggi condominiali, dividendo le spese.
    Qualcuno cominci ad urlare (perché l’italiano medio non comprende pensieri logici spiegati con un tono normale) a tutti quanto può convenire, all’italiano medio, passare ad un’elettrica, invece di scrivere ste baggianate con la demenza artificiale neurale.
    Ma ancora siamo convinti che i soldi vadano tenuti sotto al materasso o si debbano comprare i buoni fruttiferi postali, figuriamoci saper leggere le bollette e fare un raffronto fra consumi!
    Continuate ad arricchire i petrolieri e a pagare le accise sui carburanti, bravi!

    1. E sentiamo, se non hai un box auto dove la metti la wallbox? In strada?
      La realtà delle grandi città è che non hai wallbox ma nemmeno parcheggio condominiale per tutti, si va a turno a dividere quei 30 parcheggi quando ti va bene e ci sono su 150 famiglie.
      Confermo, hai la fortuna di avere un box o uno spazio privato per mettere la tua auto

  3. “Non tutti hanno il box auto”.
    Benissimo!!! significa che tantissimi (milioni ????) ce l’hanno.
    “Poi c’è chi usa l’auto per lavoro”.
    Ma noooo, che strano, mentre chi usa le EV vive di aria?

    Ti dò una notizia interessante: conosco dei Matteo soddisfatissimi della propria auto elettrica, quindi no… non dipende dal nome.

    1. Perfetto quindi stiamo parlando di qualcuno (1 milione, 2, 3 ?????) che non possono (talvolta non vogliono, altre non sanno) ed altri milioni e milioni che possono tranquillamente.

  4. @StefanoT , si sbaglia io credo che più o meno gli scienziati possano aver ragione ( la scienza comunque per definizione si bada su dubbi da colmare) quello che intendo , con varie sfumature che su una chat non sono facili da esprimere, e che mentre noi ci interroghiamo su quali e quanta urgenza ci sia , solo ieri sera Trump e Putin disquisivano su come sfruttare e quindi distruggere l’Artico e la trattativa sulle plastiche falliva miseramente all’ONU, ora io capisco tutto , o ci provo a capire ma , come detto non ho intenzione di immolarmi sull’altare del cambiamento climatico che per convinzione , forse condividiamo in pochi
    Quindi,come o sempre fatto d’altronde, farò la mia parte su tutto quello che posso a patto coincida anche con le mie legittime aspettative ed interessi.
    Visto che per primo mi auguro di vedere un comportamento mondiale comune , e non a parole , del mondo , sarò lieto di subire restrizioni o fare sacrifici economici perché a quel punto ne vedrei con entusiasmo la possibilità di raggiungere gli obbiettivi auspicati ( e qui l’ultimo dubbio , non è detto che ormai servano)

    1. Ma li ha letti quei dati prima di scrivere che mi sbaglio? Se prima non si informa seriamente continuerà sempre a parlare del sesso degli angeli.

  5. Nello Roscini

    @pippo
    “Accise e IVA sui carburanti pesano per quasi 40 miliardi di euro all’anno. Perdere o ridurre fortemente questa cifra è questa la paura principale dei nostri politici.”

    mi spiace per le tue convinzioni Pippo ,diffuse da decenni nei peggiori barsport d’Italia ..
    ma sono sBajate !

    le accise sui carburanti vanno messe INSIEME alle sovvenzioni per il fossile
    nel 2023 le spese per il fossile in italia hanno ammontato a quasi 89 MILIARDI di euro
    alias 3,8 % del pil italiano del 2023
    quasi quello che spendiamo per l’istruzione

    le accise forse pagano la metà di quello che l’Italia spende per sovvenzionare i fossili
    ti posso garantire che le cifre per le rinnovabili sono ridicole
    a confronto di quelle necessarie per tenere in piedi il “carrozzone fossile”

    ok daccordo ci sono posti di lavoro ditro che vanno considerati ma …
    Spagna e Portogallo hanno dimostrato che con le rinnovabili si crea ricchezza e nuove opportunità di lavoro ..
    anche più salubri

    che che ne dica eni

  6. Edwin Abbott

    Massimo, ma rispondi ancora a Gobbo!? Guarda che, se gli regalano una elettrica quadrimotore che fa undicimila chilometri con una carica, si offende, perché non è del suo colore preferito ed è pure costretto a ricaricarla una volta l’anno.

      1. Paolo fabbri

        Mi perdoni, ma quali sarebbero le boiate che scrive il signor Antonio? Mi pare che i suoi commenti descrivano una realtà che toccano con mano ogni giorno milioni di concittadini, che sicuramente hanno altre priorità prima di pensare all’automobile. Forse vivo in un mondo diverso dal suo ma mi ritrovo pienamente nelle parole di Antonio.
        E per favore finiamola con la storia degli “analfabeti funzionali”, io penso che la maggior parte delle persone sappiano ragionare e far di conto e, una volta messi sul piatto tutti gli aspetti, decidano che l’elettrico ancora non è adatto alle proprie esigenze, vere o presunte che siano, ma che comunque meritano rispetto

        1. Vedendo tutte quelle case singole o villette a schiera con i tetti senza pannelli, abitate da persone che molto verosimilmente investono in bot, CCT o altre amenità varie, mi fa pensare che la maggior parte delle persone non sappia far di conto.

          1. Paolo fabbri

            Forse si sono fatti la villetta bella proprio perché sanno fare bene i conti…

  7. @Damiano I

    Condivido il tuo pacato e vero ragionamento aggiungendo solo che hai scordato di menzionionare la certezza di massicce migrazioni future come conseguenza del cambio del clima.
    Ma ancora troppa gente preferisce intorbidire le acque e moltissima di più si accontenta di pensare che non è un problema loro perchè “per allora” non ci sarà più.

  8. l’Italia ultima dopo la ricchissima Grecia e Malta , e c’è gente che parla ancora di stipendi bassi, box che in Italia non esistono e altre amenità simili per “giustificare ” il ritardo sempre più incolmabile del paese nei riguardi delle BEV, il problema principale è l’arretratezza culturale, il torpore in cui versano i pochi neuroni rimasti nell’itagliano medio che si lascia abbindolare dal nostro sgoverno riguardo alle politiche “green”, dolcemente sopito in un mix di ignoranza, egoismo e qualunquismo.Dovremmo essere almeno al 10 di quote BEV se dovessimo rapportarlo alla ricchezza del paese…

  9. No Massimo , certo che credo alla disinformazione, solo non riesco ad accettare che basti per milioni di persone e sto quindi cercando di approfondire cercando le altre ragioni

  10. La salvauardia di un interesse non dona il diritto alla stupidità strumentale che danneggia la stragrande maggioranza delle genti del mondo.
    Queste persone, non solo gli pseudo scienziati al soldo ma anche i decisori aziendali e politici dovrebbero essere sottoposti a processo.
    E non è detto che che ciò non avvenga nei prossimi anni.

  11. Se lo “studio” e le relative conclusioni a cui è giunto fosse arrivato da un organo scientifico e indipendente del settore allora potevo anche prenderlo in considerazione. Ma arriva dal Ente Nazionale Idrocarburi… Ognuno tragga le proprie conclusioni.

  12. Parto da lei @stefanoT sa perché il mio ragionamento e , o comunque cerca il massimo bella neutralità? Perché non uso L’IO, vede , quando cerco di argomentare ( da qui l’avvocato del diavolo)lo faccio mettendo insieme , esperienze personali, migliaia di chiacchiere con clienti , colleghi e amici e da quello che i miei occhi e i numeri mi fanno vedere, posso sbagliare? Ma certamente , infatti è il motivo per cui vi invito ad aggiungere quello che ritenete o a criticare quello che vi propongo.
    Vede il cattivo pensiero e negli occhi di chi guarda/legge , se dovessi pensare all’io , oggi ho passato il dopo pranzo festivo a tagliare la mia legna per prepararmi all’inverno , dove , avendo rispettivamente un camino termoventilato in città e una termocucina in montagna guardo con molto distacco i prezzi del gas che salgono potendomi ampiamente ” sbattere”
    Ancora convinto che l’argomento lo tratti non in modo neutro?
    Veniamo agli altri scriventi, sono assolutamente convinto ( come detto da qualcuno ) che si arriverà a mobilità sostenibili , ma i tempi non saranno quelli di una legge ma quelli dove l’intero pianeta capirà la necessità ( che ci immoliamo noi europei cambiera poco) ad oggi , purtroppo questo lo vedo molto lontano ( PS rimango convinto che se veramente ci fosse una così impellente urgenza , non solo ci avrebbero imposto le bev ma magari anche l’obbligo di andare a piedi)
    Per quanto riguarda la diffusione , sono totalmente d’accordo che molti di più potrebbero passare a bev , ma la vera domanda , a cui io per primo cerco una , o molte risposte , è…. perché non lo fanno? Può essere solo per disinformazione? Mi spiace io questo non lo credo

    1. La disinformazione è un’arma potente. Ci hanno basato tutta la retorica che ha portato al periodo più buio degli anni ‘20-‘30-‘40 del secolo scorso, ci hanno basato anche le azioni per bloccare le leggi anti fumo e oramai da più di 70 anni che no, la CO2 prodotta dalla combustione dei combustibili fossili non è un problema.

    2. Caro DS, seguo da anni e da molto vicino il progetto Copernicus, vivendo a un paio di Km dall’ESA di Frascati e avendo anche amici all’interno che vi lavorano. Dalle sue parole si capisce chiaramente un certo scetticismo climatico o per lo meno la convinzione che la situazione non sia così grave. Purtroppo le garantisco che quello dei ricercatori è un appello accorato, un grido che non viene ascoltato dalle istituzioni che (questa si che imputo alla UE di colpa) non diffondono a sufficienza la reale situazione che è vicinissima ad un punto di non ritorno, con la motivazione che si creerebbe un tale panico da andare ad incidere sull’ordine pubblico. Leggo che a differenza della maggioranza delle persone Lei è volenteroso e desideroso di informarsi. Bene, lo faccia correttamente. Vada sul sito istituzionale del progetto Copernicus della UE (satelliti del gruppo Sentinel per lo studio del clima). Sono dati pubblici, sono nostri li paghiamo noi. Li consulti per bene, consulti per bene anche quanto riportato sual sito della AEA e della CINEA. Segua il lavoro di Nicola Armaroli, poi mi dirà. Le anticipo che purtroppo i risultati sono incontrovertibili oltre ogni ragionevole dubbio. Dobbiamo smettere prima possibile di continuare a bruciare idrocarburi e derivati. E’ un imperativo se vogliamo continuare a vivere decentemente su questo pianeta e non dare un mondo di pattume invivibile ai nostri figli e nipoti.

  13. Nello Roscini

    bha ..
    oramai queste compagne energetiche non sanno che pesci pigliare
    Enel sembrava un antagonista di Eni
    ma gli ultimi governi non l”hanno mai presa in considerazione
    l’ultimo ha cambiato il ceo con un fosssile e ..
    fine del dualismo almeno teorico.
    Il mondo va avanti lo stesso ,
    in Cina i mezzi commerciali EV venduti nuovi sono il 25% del totale OGGI
    CATL ha annunciato una chimica al sodio che farà crollare il pezzo delle batterie a 10 dollari il kWh

    come si farà a competere con auto che avranno batterie che costano un decimo delle attuali ..
    se fosse anche un quinto ?

    e con tempi di ricarica di 300km autonomia in 15 minuti ?
    questo entro i prossimi 5 anni
    uno che si accontenta ed è molto soddisfatto dei 30 minuti per 300 km .

    l’italia da costruttore primario,già oggi con la produzione in fondo alla classifica europea, sarà relegata a nicchia per auto fossili ?
    acquisire 1200 stazioni di rifornimento fossile ESSO è stato un affare ?

    il mondo è cambiato, io a 59 anni non riesco più a vedermi alla guida di un’auto fossile
    sono sicuro , che già oggi il 25 percento della popolazione è pronta
    il resto lo sarà tra 10 anni , con questo trend tecnologico
    per caricare 300km di autonomia basteranno 5 minuti ..
    addio pausa caffè !

    eni … salutame a soreta ..
    buon fallimento programmato

  14. Accise e IVA sui carburanti pesano per quasi 40 miliardi di euro all’anno. Perdere o ridurre fortemente questa cifra è questa la paura principale dei nostri politici. Di fatto sarebbe poco meno del 6% delle entrate dello Stato ma bastano per spaventarli a morte poiché sono completamente incapaci a gestire i soldi pubblici per il solo bene pubblico. Per esperienza diretta ultra decennale vi posso assicurare che il politico, non appena eletto, ha un unico scopo, rimanere in quella posizione il più a lungo possibile.

  15. Con gli stipendi bassi e i prezzi alti di qualunque cosa, siamo certamente destinati ad essere il Burkina Faso dell’Europa. Quindi la previsione di un lento attecchimento dell’auto elettrica è facile. Chi può si terrà stretto l’auto di cui già dispone.

  16. Della serie: “Chiediamo all’oste se il vino è buono!”

    Una fondazione finanziata da un’industria petrolifera dice che sarebbe meglio rivedere i piani sull’auto elettrica? E chi l’avrebbe mai immaginato?
    Comunque tutto l’impegno che ci mettono per scoraggiare l’auto elettrica conferma solo che si tratta di un progetto valido e temuto dall’industria petrolifera

  17. A parte il fatto che non ce la fa prima di tutto nemmeno il mercato delle auto endotermiche. Motivo principale? Prezzi troppo alti per la stragrande maggioranza della gente, non solo in Italia ma anche in tutta Europa.
    ‘Troppo rapido slancio per il passaggio alle auto elettriche’, ritorniamo sempre ai soliti luoghi comuni e alle minestre pluriscaldate.. Hanno avuto più di 10 anni di tempo per la transizione, ma se ne sono sempre infischiati, hanno continuato a tirare dritto snobbando il settore delle auto elettriche pensando di poter continuare a gestire il commercio delle auto endotermiche senza nessun problema, indisturbati, anzi aumentando sempre più i prezzi delle auto. Ovviamente sono stati presi in contropiede dalla Cina che nel frattempo invece ha investito montagne di soldi anche per le auto elettriche con notevoli risultati nelle esportazioni.
    Vedendo intaccato il loro mercato, il loro regno cosa hanno fatto, hanno chiesto subito il soccorso ai gerarchi della commissione UE, ottenendo da subito l’applicazione di elevati dazi contro la Cina per le auto elettriche. Ma i cinesi nonostante questi forti dazi, riescono comunque ad essere ultracompetivi con i prezzi rispetto alle case automobilistiche europee, ma ovviamente con questi dazi contro la Cina, e con i prezzi superstellari della Case aumobilistiche europee, si è praticamente quasi bloccato il commercio delle auto elettriche. E poi ti vengono fuori con certe affermazioni ultraretoriche e ultramendaci, dicendo che l’auto elettrica non ce la farà. Stanno e state facendo di tutto per sabotare il settore dell’auto elettrica, e ve ne uscite con queste cose, evidentemente godono di questa situazione.
    Ma non è proprio così, suppur molto lentamente, le vendite delle auto elettriche continuano e molto meglio pure rispetto a vetture solo endotermiche. E mano a mano che la tecnologia delle batterie elettriche evolve, riducendo i costi e aumentando l’efficienza, ci sono sempre più buone aspettative per una crescita futura.
    Nel giro di pochi anni saranno clamorosamente smentiti, nonostante il sabotaggio dei dazi.

  18. Voglio provare a fare un ragionamento neutro e anche non troppo politicamente corretto.
    L’argomento mi sembra perfetto per farci un paio di ragionamenti da ” avvocato del diavolo”
    Partiamo dal capitolo “comodita”
    Ho sentito e letto molti sottolineare la silenziosità, la fluidità l’intrattenimento di bordo , ora io non so con cosa paragonano queste cose ma qualunque macchina ultimo modello ha queste cose ( meglio se full hybrid) e poi sull’intrattenimento siamo poi così sicuri che venga apprezzato dai più?
    Posti auto , parto da una mia esperienza recente , avendo una toyota a cui far eliminare alcune righe subite in parcheggi vari mi è stata data in prova una hec ultima serie , ebbene quando ho parcheggiato nel box potevo solo uscire dal bagagliaio ( quindi l’auto è rimasta in strada) avete idea di quanti box così, privi di corrente o anche in altro condominio rispetto all’abitazione cibsononin giro? Avete mai fatto un giro di notte nelle citta dove le auto sono parcheggiate anche sugli alberi?
    Poi per cortesia , evitiamo di pensare che tutti siano privi di info, con l’osso al naso o analfabeti funzionali ( questa spocchiae stato il metodo dei 5 stelle e non mi pare sia finita benissimo)le persone , non tutte hanno le info che servono , semplicemente hanno ad oggi i loro motivi per aspettare o informarsi più approfonditamente
    Poi pensate che lo spread tra prezzo bev e termiche per chi non ha casetta con fotovoltaico sia recuperabile in breve
    In fine eni ha scoperto l’acqua calda perché senza IA e sufficente una media intelligenza naturale e saper fare 2 più 2 e capire che con i numeri attuali non si arriva ai 4 milioni previsti
    Tra l’altro per puntualizzare la percentuale con il numero di auto annue vendute che serve a raggiungere i 4 milioni e cica 100 x 100 da oggi al 2030
    Questi sono solo.alcuni spunti .Aggiungete gli altri che volete ma fateci ragionamenti seri e pacati

    1. Condivido tutto. Le auto moderne ICE hanno tutto quello che hanno le bev. E non è vero che abbiano vibrazioni o fanno fracasso, io ho una ibrida Kia ed è silenziosissima come una bev. E poi leggo qui l’articolo sull’auto bev che emoziona, ovvero che si pensa di introdurre il rumore e il cambio per non annoiarsi. La comodità anche nel resto, ho fatto il pieno due giorni fa in 3 minuti, il computer mi dice che ho 940 km di autonomia. Mica devo farli tutti in una tirata, però con le mie percorrenze di 5000 km annui è facile fare il conto del tempo che passa fra una ” ricarica” e l’altra. Per chi non ricarica a casa la convenienza non c’è, inutile negarlo, anche districandosi fra app,card, abbonamenti e via dicendo. Abbiamo ancora bisogno di pianificare bene i viaggi, leggiamo tutti i giorni di colonnine inservibili per i più svariati motivi, di gente che per un viaggio di 5 ore ne ha impiegate 7 ma è più rilassante ( che in verità non lo ha fatto come scelta ma ci è stato costretto perché avesse avuto batteria lo avrebbe fatto in 5). Verrà il tempo delle sole bev, le auto a benzina spariranno come sono spariti i TV a tubo catodico ma ci vorrà molto molto tempo, specialmente se i produttori non si decideranno a finire questa follia di prezzi di acquisto assurdi

    2. Ragionamento serio e pacato:

      Il motivo principale per Dover passare velocemente ai trasporti elettrici (ed abbandonare i motori a combustione) è che oramai siamo in pieno cambiamento climatico e irreversibile, con tutti i suoi danni…che paghiamo in tante forme diverse (danni a case, aziende, strade e ferrovie, aumento prezzi generi alimentari per scarsità raccolti causa inondazioni, siccità e infestazioni insetti esotici etc).
      Certo che al momento è una spesa importante (ma tutta la mobilità privata lo è, anche ICE) ed è uno dei sacrifici richiesti ai cittadini, oltre a diminuire i propri livelli di emissioni (meno caldo in casa in inverno e meno climatizzatori in estate p.es. …anche se “ci riescono bene” le bollette ad imporlo ai più).

      Grandi aziende dovranno (o dovrebbero) fare la transizione energetica per motivi di riduzione costi e rimanete competitivi sul mercato…. Così come le case produttrici occidentali Devono inseguire quelle asiatiche sulle produzioni BEV/NEV perché ormai troppo arretrate rispetto alle loro produzioni molto più avanzate e a costi produzione inferiori…

      Non credo che neppure lei @Ds
      stia usando un vecchio Nokia 3110 o un PC Olivetti M24 per scrivi suoi commenti da “avvocato del Diavolo”…ma sicuramente con un prodotto Made in Cina ..o comunque Asia, più europeo.

      Si ricordi sempre il motivo principale e oramai improcrastinabile per cui dobbiamo Riuscire a fare tutte le transizioni Necessarie… Siamo fuori tempo massimo…ed oramai ci attende un futuro prossimo stile “The Day After Tomorrow”…

      PS… il Diavolo 😈 non le salderà le parcelle… meglio non difenderlo 😉

    3. Le posso rispondere pacatamente che la situazione di difficoltà di ricarica casalinga c’è sicuramente nelle situazioni da Lei descritte. Quindi, al momento l’aurora elettrica non è per tutti. Posso però dirle che io abito in un comune della provincia di Milano e la via dove sono io sono tutte villette o case private con possibilità di installare wallbox e fotovoltaico. I quella via noi siamo gli unici ad avere l’auto elettrica. Potrebbero essercene almeno 10. E da questo punto di partenza che si dovrebbe ragionare. Una volta che si ha una buona base di Bev vendute si può cercare di risolvere le situazioni da lei descritte, che non sono insormontabili ma che devono essere affrontate con investimento in infrastrutture che il singolo non può permettersi. Aggiungo che nella mia via ci sono ingegneri, imprenditori tutta gente preparata e istruita ma che , forse perché non più giovane è intimorita dalla nuova tecnologia che non conosce.

      1. Antonio gobbo

        Il tuo ragionamento è corretto, anche dove abitonio la maggioranza sono professionisti e/o imprenditori e ben pochi hanno il fotovoltaico (io si) e tantomeno una BEV, *solo uno ha una tesla) purtroppo l’Italia non è fatta tutta così, quest’anno un terzo degli italiani non andrà in vacanza per problemi economici e le vancge hanno fatto 100000 dj prestiti per chi voleva farle comunque), l’Italia non è la Norvegia né come reddito né come tipologia di case. Inoltre gli obiettivi europei di 4.3 milioni di bev circolanti nel 2030 è total.ente irrealistico, dovremmo vendere quadi 800000 macchine all’anno dal 2026 per raggiungerlo, se anche per assurdo avessimo la % della Germania che Degli Esposti ha
        citato in risposta alla mia nota, al posto di immatricolare 80 – 100000 Come previsto quest’anno ne
        immatricoleremmo 300000 ne mancherebbe ancora mezzo milione … per cui l’articolo in questione sarà pure di parte ma i numeri richiesti sono a dir poco irrealistici, sarebbe come chiedere ad un obeso di fare i 100 metri in 10 secondi 🙂

    4. Il suo ragionamento cosa ha di neutro? È oltremodo palese che possiede una ibrida e la difende per partito preso.

    5. Il problema non è che molti sono in attesa di qualcosa che lo convinca. Quello che a me fa cadere le braccia è che c’è gente che abbocca alla falsa informazione (specialmente video che circolano su ben note piattaforme social) dove si vede lontano un miglio che sono fatte ad hoc per disinformare. Poi le stesse persone usano questi video senza numeri per controbattere alle argomentazioni prese da studi scientifici e casi reali con dati tabellari consultabili.
      Poi quando fai notare che in pratica in solo questo 2025 la Cina ha installato 268 GW di rinnovabili tra fotovoltaico e eolico, non sanno nemmeno che significa. Non vorrei sbagliarmi, ma se non erro questa capacità è più della capacità totale disponibile (ad oggi) in Italia, tra rinnovabili e centrali termiche (che nel 2022 era 118.40 GW, di cui 24,20 GW fotovoltaico, 22,80 idroelettrico e 11,70 eolico, fonte Terna).

    6. Aggiungo solo un input in più. A fine 2023 la capacità installata in Italia era di 130,1 GW e le rinnovabili erano 66,8 GW. I Cinesi nel solo mese di maggio di quest’anno hanno installato circa 93 GW di fotovoltaico e 46 GW di eolico, ovvero con un mese hanno installato poco più dell’intera capacità disponibile in Italia, tra FER e termiche.

      1. Antonio gobbo

        Ed infatti il costo dell’energia elettrica grazie a ciò è crollato, o forse mi sono perso qualcosa? 🙂

    7. Per finire dei 268 GW installati dai cinesi, 212 GW erano solo fotovoltaico. Solo il fotovoltaico è in grado di produrre in un anno 333 TWh. Ipotizzando il chilometraggio medio italiano di un anno pari a 11.000 km e un consumo di 18 kWh ogni 100 km, si ha che i 333 TWh sarebbero in grado di far circolare come minimo 154 milioni di BEV. Attualmente in Cina hanno circa 26 milioni di BEV che circolano.

  19. Ssiamo in una situazione in cui non è ancora chiaro alla maggioranza che le ev sono già competitive e compatibili col quotidiano.
    Questo semplicemente perché i prezzi sono ancora elevati per i segmenti che vendono di più (il Be in parte il C), se vogliamo avere un’autonomia di 400km (che ritengo personalmente sia il punto di svolta).
    Ma è solo questione di tempo.
    Dall’altra parte, mi pare che le case auto stiano facendo un po’ cartello nel tenere tecnologie vecchie e prezzi alti. Con i dazi cinesi, si sono “salvati in corner”. Peccato

  20. Antonio gobbo

    Il resto d’Europa va al galoppo? Se guardiamo i numeri scopriamo metà Europa è sopra il 10% e la
    restante metà non lo è, certo i paesi che immatricolato più auto (Germania, Francia UK) sono decisamente più avanti ma alla fine la media parla del 15% di immatricolazioni che sinceramente non mi pare un “galoppo” e i 4.3 milioni di BEV per il 2030 mi sembrano veramente molto difficili da raggiungere, anche perchè i bonus come quelli di quest’anno skno un unicum, un regalo delle gare del PNRR senza partecipanti alle colonnine, soldj che nei prossimi anni mancheranno.
    O l’Europa decide un piano Merchal verso la mobilità elettrica riindizzando i miliardi destinati al riarmo, o coi soldi dell’italietta vedo questo obiettivo veramente arduo.
    Voi cosa ne dite?

      1. Antonio gobbo

        Errore mio lo ammetto ricordavo male che fosse il 15, ma su tutto il resto le che mi dice? Crede veramente che non si riesca ad arrivare nel 2030 a 4.3 milioni dj BEV circolanti? Ovvero fare i 5 anni 4 milioni di immatricolazioni quando ad oggi siamo a poco più di 300.00?
        Questo vorrebbe dire fare dal 2026 780000 immatricolazioni all’anno, due volte e mezzo quante fatte fin’ora da quando le BEV sono in vendita, se 600000 euro di bonus sono stimati per 35 – 40000 auto per immatricolare 780000 occorrerebbero 11 miliardi e 700 milioni … quasi una finanziaria.
        Mi dica …lei ci crede e ci metterebbe la mano sul fuoco?

        1. Riguardi la tabella che abbiamo pubblicato: Uk, Germania e Francia sono passate da meno del 2% al 17-20% in cinque anni. Il Portogallo ha fatto altrettanto. Noi siamo così miserabili da non poterci riuscire? Lei ci metterebbe la mano sul fuoco?
          E per favore non continui a tentare di postare il link a un altro sito (non lo accettiamo), per di più generalista e a diffusione locale, che di auto elettriche sa meno di lei. Trovi il dato ufficiale che ci smentisce, se ci riesce.

          1. Abtonio gobbo

            Massimo, ho riguardato la tabella e vedo ad oggi metà Europa a meno del 10% … nkn usi il paraocchi e oltre a guardare gli stati virtuosi allarghi lo sguardo anche a gli altri e scoprirà che Germania, paesi bassi e Portogallo nkn sono j soli esistenti in Europa e ad ogni modo al contrario della Germanua l’Italia è rimasta ben al di sotto del 10 % … solo perchè qualcuno crede cge gli italiani (perlomeno fintanto cge non acquistano una BEV) siano analfabeti funzionali? Un po comodo credere ciò non cosa ne pensa? Resta sempre dell’idea cge noi si passi da 80 – 100000 a 80000 perchè illuminati sulla via di Damasco ..
            Beato lei che ha tutta questa fede elettrica … io purtroppo sono realista e non credo ai miracoli.

        2. Daniele Sacilotto

          11,7 miliardi di incentivi sono troppi. Abbiamo un ponte da 14mld da fare e un impegno da 800mld europeo per il riarmo. La vita è fatta di priorità diceva un vecchio spot

          1. Antonio gobbo

            Hai proprio ragione Infatti quei soldi buttati andrebbero spesi in
            sanità, istruzione, welfare, anziani e persone in povertà, santi questi problemi magari si potrebbe pensare di fare dei bonus miliardari per le elettriche 🙂

  21. Articoli come questo (in cui enti di ricerca legati ad aziende che vivono sui derivati del petrolio o CEO di case automobilistiche che vedono i loro premi legati alle vendite delle loro auto) mostrano come è in atto una forte pressione per rivedere al ribasso la politica di decarbonizzazione con la ricalibrazione prevista per il 2026.
    Quello che non vedo è la voce dell’altra sponda. Non vedo rispondere con dati che non guardano solo alle vendite divise per aree geografiche. Non vedo pubblicati i dati che mostrano o smentiscano i benefici riscontrati con una forte adozione di questa nuova mobilità. Non vedo la UE impegnata in una campagna d’informazione pubblica sui passi previsti per la decarbonizzazione da qui al 2035 (già programmati) e relativi impatti positivi e negativi sulla vita dei cittadini europei. Non vedo un’informazione che avvisi tutti quei cittadini di quei baresi a bassa adozione di BEV, pompe di calore ecc… sugli effetti degli extra costi che avranno tra meno di 2 anni con l’ETS 2.
    Sembra come che una certa lobby abbia già dato per assodato lo smantellamento di questa politica di decarbonizzazione o che in caso contrario siano già pronti a trarne forti profitti con gli aumenti dei prezzi sui combustibili fossili che si prospettano.

  22. “approccio innovativo basato su reti neurali artificiali” = “ehi ChatGPT, dimmi cinque motivi per cui le auto elettriche non su diffonderanno e uno perché si”

  23. La fondazione ENI dimostra una certa dose di disonestà intellettuale. Del resto è la stessa azienda che ha incassato fondi pubblici per installare colonnine di ricarica alle quali pratica prezzi fuori mercato solo per sabotare la transizione ecologica. Alla larga.

    1. Esatto, e sono convinto pure che anche sulle colonnine ci sia un cartello per mantenere le tariffe alte.

  24. Personalmente vorrei acquistare un’auto elettrica ma quello che mi impedisce di farlo è il prezzo dell’elettricità che in questo derelitto paese è alle stelle. Già pago tantissimo per la normale fornitura di elettricità domestica, figuriamoci se dovessi pure ricaricare l’auto. Anche le colonnine pubbliche hanno prezzi eccessivi. A mio avviso bisognerebbe agire proprio sul prezzo dell’energia e magari con incentivi seri per gli impianti di autoproduzione solare.
    Gli incentivi sull’acquisto non possono bastare per il ceto medio che, come me, arriva a stento a fine mese.

    1. “…quello che mi impedisce di farlo è il prezzo dell’elettricità che in questo derelitto paese è alle stelle.”
      È ancora in mercato tutelato o è passato al mercato libero?
      Conosce il Portale delle Offerte di ARERA?
      Sa che alcune associazioni di consumatori promuovono ogni tanto delle campagne di acquisto di gruppo che riescono a spuntare prezzi decisamente bassi?
      Come per tutte le cose, anche per risparmiare occorre impegnarsi nella ricerca dei fornitori migliori in tutti i campi, dall’energia alle banche, dalla telefonia al gas, ecc., per trovare condizioni più favorevoli.

      1. Il mercato libero? Solo una fregatura. Io ci ero passato e sono tornato di corsa al tutelato, ora stg. C’era anche un articolo mi pare qui che lo confermava

        1. Molto bene, Ilario: se il prezzo migliore è nel mercato stg, che Fabrizio ci rimanga o ci ritorni, ed ecco risolto il problema.
          Il mio commento intendeva sottolineare che lamentarsi genericamente che “… il prezzo dell’elettricità […] è alle stelle” e poi non cercare soluzioni è una lamentela sterile.

    2. Daniele Sacilotto

      Se lei ha la possibilità di ricaricare l’auto a casa la cosa non dovrebbe spaventarla perché a fronte di un aumento di spesa di 10 in energia elettrica ci sarà un taglio di spesa di 30 in benzina. Le colonnine se non viaggia regolarmente le usiamo di rado e comunque alla peggio pareggiano i costi della benzina

  25. Le reti neurali? Ovvero AI? Quella che ha consigliato ad un utente di togliersi la vita? O quella che ad un utente statunitense che gli chiedeva un sostituto del sale per ovviare alla pressione arteriosa gli ha consigliato il bromuro di sodio?

  26. Luigi Mongardi

    Dalla tabella si vede che le percentuali attuali di vendita sono alte in Nord Europa, medie in centro Europa e basse in sud ed est Europa. Dalla tabella si vede che noi siamo ultimi si’, ma in buona compagnia e se si fa il conto si vede che a fronte di una decina di nazioni vanno bene o molto bene e un’altra ventina compreso non vanno affatto bene. Quindi oltre mezza Europa è messa male. Quindi i problemi dell’Italia sono comuni a mezza Europa quella con meno capacita’ di spesa. Il problema quindi e’ e’ europeo non italiano. Quindi mi sembra corretto che debba essere l’Europa a indicare le soluzioni globali coinvolgendo questi paesi a basso tasso di uso delle BEV. In questo contesto l’Italia da sola non puo’ fare molto.

    1. Nella tabella io conto:
      — 13 paesi (10 EU + Norvegia, Svizzera e UK) con quota % di BEV sopra alla media EU 31 YTD 2025 del 17,5%. Non “una decina” quindi.
      — 2 paesi EU (Spagna e Portogallo) in cui la quota % di BEV è inferiore alla media ma è in rapida crescita
      — 18 paesi (15 EU + 3 non indicati) in cui la quota % di BEV è effettivamente molto bassa rispetto alla media EU 31.
      Quindi una situazione sostanzialmente spaccata a metà come numero di nazioni, non “una decina di nazioni vanno bene o molto bene e un’altra ventina […].non vanno affatto bene”.
      Occorre poi considerare che in molti dei paesi “Eastern” e l’Italia sono governati da coalizioni più o meno apertamente contrarie alla transizione energetica e della mobilità e che, con un doppio gioco più o meno smaccato, cercano di ostacolare e rallentare con legislazioni nazionali ostili il raggiungimento degli impegni presi a livello europeo.
      Si sarà accorto anche lei che in Italia governo, aziende a controllo statale come Enel ed Eni, enti pubblici (ad es., ACI) e media direttamente controllati dal governo o “sensibili” ad esso, ecc., sono giusto un tantinello ostili alla transizione energetica e alla mobilità elettrica, non vergognandosi di spargere a piene mani FUD sulla materia?
      E si sarà invece accorto che molti paesi in cui la quota % di BEV è elevata sono guidati da coalizioni che hanno preso decisioni e stabilito politiche coerenti con le decisioni prese in sede EU?

  27. Ieri in spiaggia ho conosciuto un super-fortunato che grazie al famigerato “bonus 110%” è riuscito ad avere un faraonico impianto da 30 pannelli+mega accumulo (non vi rivelo il costo! da star male…) ma che continua a viaggiare a GPL perché… dubita di poter usare una BEV (o plug-in ultima generazione aggiungo) perché fa Addirittura 100 km al giorno !!
    Potenza della disinformazione mediatica !!
    E dire che si vantava di aver eliminato l’ impianto di casa ..a gas 🤣

    In Italia potrebbero viaggiare tranquillamente in elettrico anche il 50% degli italiani Senza alcun problema…se non ci fossero lobby contrarie a spingere governi, populisti e media a diffondere l’antico Credo del Dio Petrolio…
    Basterebbe veramente poco… colonnine lente (2/3kW) presso zone di lavoro e quartieri dormitorio… un’ azione incentivante di lungo periodo (IVA agevolata ad es. e ulteriori incentivi per fasce di reddito… Ma Senza obbligo di rottamazione .. solo tetto di prezzo e rimborso diretto all’ acquirente).

    Le auto valide oramai ci sono… molti punti di ricarica pure… mancano tanti…tanti… Troppi italiani informati delle reali possibilità e vantaggi..per tutti!

    1. Le nostre zucche italiche sicuramente non aiutano …. aggiungici poi le zucchine di questo governo (da Salvini in giù) e capisci che proprio non ce la possiamo fare.

    2. Il problema è che nonostante ci sforziamo di raccontare con le nostre esperienze dirette di guida tutti i benefici che derivano dal possedere e guidare un’auto elettrica, c’è ancora gente (o sarebbe meglio dire gentaglia) che ti offende, ti denigra, posta fake news trite e ritrite su auto elettriche che bruciano, che ti lasciano a piedi, che inquinano di più delle termiche. Siamo il paese degli analfabeti funzionali e ci tocca veramente di lottare contro i mulini a vento

      1. Antonio gobbo

        Ci risiamo con gli analfabeti funzionali … quando poi uno passa da una endotermica a una BEV diventa immediatamente un candidato agli oscar 🙂
        Dato che siete così capaci di convincere le persone, provate a consigliare quelli che quest’anno non hanno j soldi manco per una settimana di va anza o quelli che per farla son dovuti andare in banca a farsi fare un prestito, come su fa a diventar ricchi, a prendersi una villa con fotovoltaico per caricarci a costo 0 la macchina elettrica, o magari a trovare una buona elettrica a 7000 euro (costo di una panda euro 5 con 50 – 70000 km) che gli permetta oltre a fare il giro del quartiere anche di darsi qualche we al mare e magari anche qualche viaggetto serio.
        Scusa ma io continuo a vedere persone, soprattutto giovani, che arrivano a fine mese quasi a 0 … finchè non risolvi il loro problema economico a voglia a parlare dj analfabetismo funzionale questo è un “analfabetismo economico”

        1. Un conto è dire che i prezzi delle auto (tutte se vogliamo essere onesti) sono troppo elevati e fuori dalla portata di molti, che i prezzi delle ricariche sono spropositati…. tutto giusto. Ma quando si cominciano a raccontare balle e c@##@/e senza fondamento, parlare di analfabeti funzionali mi sembra il minimo.

        2. Ancora con sta cosa degli analfabeti. Molti non vogliono l’elettrica perché è scomoda, non tutti hanno il box auto, non tutti quelli che lo hanno è adatto a caricare la macchina, non tutti possono pianificare la propria vita sulla macchina.
          Siete voi invasati che pensate che tutti possano usare un’elettrica, e se non lo fanno sono analfabeti. Colonnine di ricarica? È appena stato deciso di togliere quei finanziamenti per regalare la macchina ai ragnetti che vogliono l’elettrica e poi vanno in giro a dire che loro usano l’elettrica, caricano gratis ecc ecc. poi c’è il mondo reale, di chi la macchina la usa per lavoro, di chi non pianifica il proprio viaggio in anticipo, perché lo sai all’ultimo,a realtà di chi non può caricare a casa, e stare fermi 30 minuti alla colonnina è una rottura, e ha un costo folle.

    3. Antonio gobbo

      Damiano come sempre apprezzo il tuo consueto ottimismo, io “purtroppo” così ottimista non sono ed anzi il rientro dalle ferie coi dazi al 15% mi fa jna paura folle, purtroppo i nostri governanti stanno giocando una partita non win win ma lost lost, energia stracara (sevpoi la importerebbe dagli USA sarà stracarissima), produttività bassa. Dazi verso gli USA, miliardi destinati (o meglio buttati) nella difesa, salari al palo ecc. Quello cge tu definisci “veramente poco: con queste condizioni mi sembra una scalata di sesto grado, siamo arrivati al.punto che per poter fare un bonus sono stati usati i soldi destinati alle colonnine …
      Magari mi sbaglio (e lo spero) ma vista così l’Italia dubito che riesca/possa fare gran che.

    4. Confermo,ho lo stesso pensiero,ma purtroppo,come dici tu,le lobby sono troppo potenti per informare correttamente. Poi aggiungi quel bestia di ministro e il quadro è completo.
      Anch’io ho un conoscente che ha un impianto “gratis” grazie al 110% ,ma dice che continua a guardare una macchina che fa brum brum ……. grazie a chi ci governa che dice bau bau bauuuu

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