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La Ferrari elettrica? “Non si fa, tecnologia ancora acerba”

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La Ferrari SF90 ibrida plug-in.

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La Ferrari elettrica? Non si farà in tempi brevi. È stato il direttore commerciale Enrico Galliera a escludere che nei prossimi 5 anni arrivi un modello elettrico, in un colloquio col giornale inglese AUTOCAR.

La Ferrari elettrica? Nessun modello nei prossimi 5 anni

Nei mesi scorsi le voci sull’arrivo di un’auto del Cavallino a emissioni zero si erano infittite, sia per il deposito di alcuni brevetti, sia per alcuni dichiarazioni dell’ad Jean Louis Camilleri. Ma Galliera nega che ci siano progetti a tempi brevi, escludendo che l’arrivo di tanti competitor nelle supercar con l’elettrico possa portare a rivedere i piani. Anche se tra questi competitor ci sono nomi del made in Italy come Pininfarina.

la ferrari e l'elettrico
Enrico Galliera, direttore commerciale Ferrari

La nostra è una nicchia molto specifica“, ha spiegato il direttore commerciale di Maranello. “Noi crediamo fermamente che la tecnologia delle batterie non è ancora sufficientemente sviluppata per gli standard necessari in una supercar“. Morale della favola: “Nei prossimi cinque anni non crediamo che la tecnologia progredirà a sufficienza per centrare gli standard necessari per una Ferrari“. Il top manager ha detto anche di non credere che saranno le norme nel prossimo futuro a costringere la Ferrari a produrre auto elettriche.Ci adegueremo ai regolamenti, ma non credo che sarà necessario stravolgere i nostri piani”.

La SF90 Stradale plug-in? Elettrica per uscire di casa

Galliera non ha escluso che una Ferrari elettrica arrivi in tempi più lunghi:Quando la tecnologia progredirà a sufficienza, potremo produrre un modello all’altezza della nostra tradizione. Perché no? Ma insisto: la tecnologia è la chiave di tutto, non faremo un’elettrica Ferrari solo per il gusto di farla“. E ancora: “Se entriamo in una nuova tecnologia, dobbiamo portare nel mercato qualcosa di nuovo. Questo è il modo con cui abbiamo sempre lavorato: l’innovazione è al 100% nel DNA di Ferrari”. Per ora, quindi, la SF90 Stradale ibrida plug-in non sarà seguita da passi più convinti, pur avendo dimostrato che i ferraristi sono aperti all’elettrificazione: “Abbiamo clienti che amano usare la modalità elettrica la mattina presto, quando lasciando casa senza fare rumore, ma poi possono usare il motore termico e ascoltarne il rombo una volta arrivati in strada“.  La Ferrari e l’elettrico, un matrimonio che non s’ha da fare.

 

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7 COMMENTI

  1. Questi della Ferrari sono lungimiranti come il maschio della mantide. Come si può dire nel 2020 che l’elettrico è ancora una tecnologia acerba?
    La Mercedes ha creato la Smart EV già nel 2012. Sarà un caso che la Mercedes vince in Formula 1 da diversi anni e la Ferrari no?
    Comunque, sempre forza cavallino!!

  2. Delusione. Forse Ferrari non investe sul full electric perché in questo momento non ha niente di distintivo da mettere sul piatto. A mio parere il limite che si dichiara per l’elettrico rispetto agli standard di una supercar sono quanto meno discutibili.
    C’è chi investe più convintamente come Porsche con Mission E, che non sarà al livello di Ferrari, però …
    Porsche ritiene questo concept in grado di soddisfare tutti i requisiti che caratterizzano una Porsche: prestazioni, efficienza e dinamica di marcia, idoneità all’uso su circuito.
    Con una potenza di 600 CV, 0-100 in meno di 3,5 secondi e 500 km di autonomia. Come prestazioni siamo al livello di una Portofino o di una GTC4. Quindi quale sarebbe il limite? L’autonomia? Non credo proprio sia un elemento chiave su questo tipo di auto. Tra parentesi, che autonomia ha una Ferrari a “petrolio”? In media si parla di 20 litri per percorrere 100 km, una follia dal punto di vista ambientale. E il serbatoio? 100 litri circa … quindi autonomia di 500 km guarda caso!

    Spero per Ferrari si tratti solo di non creare troppe aspettative che non verrebbero soddisfatte a breve ma che vada avanti a sviluppare l’elettrico altrimenti rischia di rimanere spazzata da un mondo che cambia velocemente, anche per le supercar ritengo.
    Il tema ambientale non è più rinviabile. Penso anche che tra non moltissimo con la diffusione delle auto elettriche, silenziose e a impatto locale zero daranno un a bella “botta” all’immagine della auto a petrolio, rumorose, puzzolenti e dannose anche per la salute. Poi il rombo certo, un lusso che andava bene nel 1900.

    • Come avrà osservato il Taycan che discende dal Mission E ha una lunghezza che sfiora i 5 mt, quattro posti e quattro porte.
      Quattro posti e lunghezza analoga per la Tesla Roadster.
      Questi sono gli attuali limiti dimensionali con queste densità energetiche.
      Un pacco batterie da 100 kWh per consentire almeno 350 km di autonomia sportiva necessità di una lunghezza maggiore di quella di una coupe’ sportiva a due posti secchi.
      Diversamente avremmo già la 911 elettrica lunga 4,50 m.

      Discorso diverso quello di Mate Rimac che per accorciare la vettura distribuisce il pacco batteria anche dietro la schiena, verticalizzandolo, analogamente al serbatoio carburante di una monoposto di formula 1.
      Non a caso Volkswagen riconoscendo i meriti di Mate è entrata con Porsche acquisendo una percentuale consistente di azioni Rimac consegnando a Mate la disponibilità del know how Porsche e della pista di Nardo’ dove Mate spreme le sue Rimac lontano da occhi indiscreti, alle massime velocità con le migliori condizioni di raffreddamento, monitorando tutte le temperature e i surriscaldamenti.
      Ovviamente Volkswagen si sta portando avanti pensando alle prossime Bugatti Rimac perché quella definita da Mate è tecnologia EV da 1,5 milioni di euro, quindi non da Porsche.

      Ferrari ha realizzato un’ibrida, la SF90 che a mio modesto avviso, oggi è il paradigma di riferimento di ogni ibrida sportiva, così l’endotermico V8 a 90* con albero motore ad angolo piatto, biturbo twin scroll anche questo al momento insuperato.

      I brevetti elettrici Ferrari di configurazione, anche se concettuali sono i migliori che ho visto.
      Servono batterie con maggior densità energetica, diversamente devi fare una quattro posti da ben oltre i 4,50 m di lunghezza e i 1300 kg.

      Mate Rimac è sulla strada giusta. Ma a che prezzo?

  3. Nel bagaglio di un direttore commerciale non può mancare lo strumento chiamato volgarmente “cortina fumogena”.

    Galliera è il direttore commerciale e marketing di Ferrari NV da dieci anni, non uno sprovveduto.

    Galliera sta creando semplicemente una cortina fumogena attorno al monstre elettrico che Ferrari sta progettando in segreto.

  4. Ferrari progetta e realizza motori elettrici da primato, per questa ragione FCA non ha rinunciato a parte della tecnologia elettrica cedendo Magneti Marelli.

    Ferrari dispone dei migliori brevetti di configurazione dell’architettura elettrica grazie a Francesco Crotti, Renaud Marlier e Fabrizio Favaretto. Ogni ruota ha il suo motore e la sua trasmissione dedicata secondo la distribuzione dei pesi ottimale per andare veloce ed essere reattivi.

    Ferrari ed FCA non fanno ricerca e sviluppo sulle batterie, hanno deciso di acquistarle sul mercato.

    Intanto Lotus con Evija e Williams Advanced Engineering con le batteria per la Formula E prima e con l’ETCR adesso, sviluppano e affrontano i problemi degli accumulatori. Senza considerare gli altri inglesi di One Group Engineering e Arnaud Martin di Integral Powertrain Ltd.

    Se Ferrari aspetta i 1000 Wh/kg di densità energetica degli accumulatori, per raggiungere il limite di efficienza che attende dalle batterie, nel frattempo perderà il mercato. I concorrenti avanzano anche in casa. Maserati diventerà elettrica sportiva, ma non di riferimento rispetto a Lotus, NIO, Tesla Roadster e Porsche.

    Tesla ha capito che deve sviluppare le sue batterie con BYD e cercherà di mantenere esclusiva la sua tecnologia se diventerà egemonica. Se non riuscirà a stabilire quel divario tecnologico costi/prestazioni dovrà vendere batterie anche ai concorrenti.

  5. Quando la Ferrari scoprirà che le sue auto non possono più circolare che sui circuiti dei Gran Premi e pure lì si troverà insidiata da una Tesla, con una ripresa da brivido, speriamo non sia troppo tardi.
    Marchionne ha fatto più danni del prevedibile

  6. Purtroppo è uno di quei brand troppo esclusivo per adottare un powertrain full electric per i suoi modelli. I loro fun e soprattutto i suoi clienti milionari affezionati, lo acquistano sia per il design e sia per i suoi formidabili ed esclusivi motori V8 e V12. È già tanto che la Ferrari abbia adottato un sistema ibrida per la SF 90 Stradale.
    Una Ferrari senza un motore (a scoppio) Ferrari non è una Ferrari. Vivono in simbiosi.

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