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Voglia di e-ruota

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Il mercato delle bici elettriche è in forte espansione e ormai sono molte le aziende che, sparse in tutto il mondo, producono kit per convertire una bici normale in una bici a pedalata assistita. Cosa serve? Una ruota appunto. O talvolta un disco da applicare tra i raggi di una delle due ruote.  Un’innovazione su cui si sono misurate le migliori scuole tecnologiche del pianeta a partire dal Massachuissetts Institute of Technology (il Mit) di Boston.

Proprio da una collaborazione con  il Mit esce la ruota elettrica dal look più accattivante e dall’aspetto fantascientifico. Si chiama GeoOrbital, si monta sulla ruota anteriore e il montaggio è stato persino cronometrato: meno di 60’. E si adatta a qualsiasi tipo di bicicletta. Il motore è nascosto nel suo scheletro, parliamo di un propulsore da 500 watt, la mini batteria a 36V è estraibile.

C’è poi una porta USB che consente la ricarica dei telefonini quando non si usi la pedalata assistita.  Per proporre GeoOrbital è stata lanciata una campagna di Crowdfunding. La ruota ha trovato subito un grande interesse visto che il progetto è stato sottoscritto e sostenuto per un valore complessivo di 75 mila dollari. Sarà lanciata sul mercato quest’ autunno.

Altri fondamentali dati tecnici. La velocità massima (dichiarata di 32 kmh), l’autonomia di percorso (80 chilometri), 20 chilometri di percorso senza che il ciclista faccia fatica.  La frenata rigenerativa consente di aumentare – secondo la ditta produttrice – i chilometri di autonomia. Con due tipologie di ruota, GeoOrbital ha già un numero non indifferente di pre-ordini. Costo di lancio, inferiore a 500 euro, crescerà poi – per così dire – sul mercato “standard”.

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