La Ducati elettrica V21L è già scesa in pista a Jerez, ma il debutto ufficiale è stato oggi alla presentazione del campionato MotoE 2023. L’AD Claudio Domenicali, però, ha riservato una doccia fredda per gli appassionati di moto elettriche: una Ducati alla spina si vedrà in starda «forse fra 5-8 anni».

Le domande alle quali la Casa di Borgo Panigale e Dorna sono chiamate a rispondere, per il momento, sembrano essere due: riuscirà la prima moto elettrica Ducati a far appassionare i tifosi alla MotoE? Riuscirà Ducati dove Energica ha faticato? Dal 2019 il campionato a zero emissioni, infatti, ha sonnecchiato tra gli appuntamenti del Motomondiale, ma senza mai raccogliere grande interesse. Ora però con l’arrivo di un marchio di peso e tradizione come Ducati, si prevede che le cose cambieranno.
Il marchio di Borgo Panigale parte con un vantaggio: l’indubitabile disposizione d’animo votata alla sportività, alla ricerca dell’eccellenza e alla passione su due ruote.«La Ducati è sinonimo di corsa» ha sottolineato anche oggi l’amministratore delegato di Ducati Motor, Claudio Domenicali.
Domenicali: ecco la miglior moto elettrica mai prodotta
E in effetti i tre giorni di prove sul circuito intitolato ad Angel Nieto hanno immediatamente messo in mostra le capacità della Ducati elettrica che ha migliorato sensibilmente i tempi sul giro segnati lo scorso anno da Energica. Insomma la Ducati V21L è prima di tutto e in tutto per tutto una Ducati!
«Volevamo arrivare a sviluppare la migliore moto elettrica mai prodotta – ha dichiarato Domenicali – e poi un campionato è anche un laboratorio in movimento». Questo è lo spirito che ha animato Ducati quando ha deciso di accettare la sfida MotoE.
«E’ fondamentale essere sempre al passo con le nuove tecnologie – ha confermato Carmelo Ezpeleta, l’amministratore delegato di Dorna Sports -. L’obiettivo è quello di arrivare a una tecnologia che potessa portarci all’apice. Siamo molto soddisfatti e in questi anni abbiamo potuto osservare e toccare con mano i grandi miglioramenti fatti. Ora con Ducati siamo a un livello ancora superiore. Insieme anche a Enel abbiamo sempre cercato di migliorare e sono sicuro che continueremo a crescere».
Starace (Enel): l’ elettrificazione è svolta fondamentale
«Abbiamo una teoria molto semplice – conferma Francesco Starace Amministratore delegato Enel – noi sponsorizziamo un intero campionato. Riteniamo che sia un’idea vincente perché l’elettrificazione del trasporto rappresenterà una svolta fondamentale per il nostro pianeta e per il nostro futuro. Questa tecnologia è migliorata e continuerà a migliorare grazie a gare e campionati come questi».
Ducati elettrica da strada? La tecnologia non è pronta
La MotoE quindi come laboratorio, come stimolo alla ricerca e come trampolino tecnologico. Ma la doccia fredda arriva quando dalla pista si passa alla strada. Domenicali è chiamato a rispondere a quella che è ormai diventata la domanda che ultimamente si sente fare più spesso: quando vedremo in strada una Ducati elettrica? L’AD senza giri di parole: «Abbiamo stabilito degli obiettivi per la moto che dovrebbe andare in produzione. La tecnologia però non è ancora pronta per raggiungere questi obiettivi e quando queste moto saranno su strada le sensazioni dovranno essere sempre quelle. Avremo bisogno di ridurre il peso delle batterie e su questo si sta già lavorando. Vi sono diverse soluzioni in corso di sviluppo. Forse tra 5-8 anni raggiungeremo l’obiettivo e appena sarà possibile vedremo una Ducati elettrica su strada”.
Per i prossimi 5-8 anni, allora, se vorremo vedere una Ducati elettrica saremo obbligati ad accendere la televisione!
-non ricordo se era un video o un articolo-
Trovato
https://youtube.com/shorts/YrE9fmFquLU?feature=share
Nin male, tenedo conto che una ha comodo il 25% in meno di potenza dell’altra, ma son sempre più convinto che urge un cambio.
Tra l’altro, CARO MASSIMO ☝️☝️☝️☝️☝️😇😇😇😇😇🤭🤭🤭🤭🌹🌹🌹🌹, in rete girano delle foto di jerez… dove si vede abbastanza chiaramente che le moto sono prive del freno posteriore.
Sembrerebbe che questo sia stato sostituito da un piccolo motore/generatore con funzione di recupero, messo nell’asse della ruota e azionato dall’apposito pedale… esattamente come avevo suggerito e teorizzato io mesi fa, pensando però di metterlo nel mozzo della ruota anteriore perché in staccata quella dietro in qualche modo si alza. E tu mi avevi detto in manieta cortese e con un giro di parole che dovevo piantarla col lambrusco. 😂😂😂😂 E invece lo zio Ale forse ci aveva visto giusto. A questo punto non mi stupirei che prima o poi ci provino anche loro a fare come dico io e il recupero non provino a metterlo anche davanti. Così, giusto perchè il tempo è galantuomo e magari vi convincete tutti una buona volta a darmi retta quando c’è di mezzo roba che deve andar forte anche se dico cose che vi sembrano assurde. 😇😇😇😇😇
Due considerazioni al volo, perché fino a mercoledì farò fatica a entrare nei dettagli se mi fosse richiesto…
Tra quello che ho letto qui e su altri siti, il commento che mi viene da fare è “bene ma non benissimo”
Due note al volo:
1) Eric Granado ha abbassato di 4 decimi il record della su questa pista che già deteneva in sella alla Energica. 4/10 di secondo in ottica gara sono oggettivamente tanti, ma viste le dimensioni dei due contendenti sinceramente mi aspettavo che la Ducati tirasse giù tranquillamente di un secondo il cronometro. Quindi posto che in Ducati le moto le sanno fare, onore al merito ad Energica che evidentemente è riuscita a fare un ottimo lavoro con una struttura e con mezzi di almeno un ordine di grandezza inferiore a quelli di Ducati.
2) se è vero il dato che ho letto (228 kmh), c’è oggettivamente un problema di velocità massima. Con un peso di circa 220/225 kg ed una potenza nell’ordine dei 170 cavalli 228 all’ora di velocità massima a Jerez sono oggettivamente troppo pochi. Rientrando dunque come al solito nel campo delle illazioni, mi viene da dire che questa è l’ennesima conferma circa quanto sostengo in merito al fatto che i motori elettrici in alto non ne hanno e che se si parla di un certo tipo di guida e si cercano un certo tipo di prestazioni sarebbe necessario poter mettere come minimo la seconda.
Detto questo, arrivo a pensare che per adesso Ducati abbia ancora “scherzato” e che si sia messa in una posizione per così dire interlocutoria.
Perché i risultati di questi test sono i classici risultati che ti permettono di festeggiare in conferenza stampa, ma appena si rientra alla base se fossi io al posto di Domenicali farei partire tanti di quei “porconi” che voi non avete idea…
condivido e butto lì: che lo scopo fosse appunto solo far meglio di energica giusto per lodarsi un po’?
2) non ricordo se era un video o un articolo dove pirro (collaudatore ducati) in sella alla moto gp e un altro collaudatore sulla motoE avevano simulato una partenza: le sue parole furono “per i primi 100 mt è lì, poi..” ciaone lo aggiungo io.
moto diverse, pesi diversi e prestazioni diverse per confrontarle ok, ma da qui a vederci il futuro delle corse per come sono sempre state, la vedo dura. .
-lo scopo fosse appunto solo far meglio di energica giusto per lodarsi un po’?-
sinceramente non credo che Ducati ne abbia bisogno.
Entrando nel campo delle illazioni, molto fa il budget di cui si dispone. Continuo a coltivare l’impressione che si siano tenuti in tasca parecchie cartucce.
-da qui a vederci il futuro delle corse per come sono sempre state, la vedo dura.-
È solo l’inizio. Con questi numeri diciamo… che fa tenerezza 😂🤭 però si torna sempre al solito discorso: in questo momento il problema della mobilità elettrica è dato da come sono fatte le batterie. L’avrò detto un milione di volte, ma non fa mai male ripetere l’esempio: se noi potessimo disporre di una batteria da 50 kW grossa come due valigette 24 ore e che pesi anche 50 kg… Ecco, sicuramente farebbe molta meno “tenerezza”. 😉
Concordo, quando la tecnologia delle batterie permetterà una densità energetica superiore le moto elettriche stradali avranno delle chance.
Probabilmente per questo si parla di 5-8 anni.
Ipotizzo che quando le moto potranno percorrere 200 km reali (quindi 400 in WLTP) restando sotto i 200 kg, non si parlerà più di problemi di autonomia nelle auto
Di una moto con autonomia di 200 km (ammesso e non concesso) non saprei che farmene. Sono mototurista.
Fermo restando che a quel punto le moto saranno tutte uguali. Che tristezza di mondo!
Meno male che come motociclista non ne ho ancora per molto.
Infatti Fares diceva un’altra cosa. Ma lei non se ne è accorto. 😉
p.s.
concordo che 200 km di autonomia su una moto, fatti come si fanno su una moto e non a 50 orari fissi in modalità Peg Perego, siano meno del minimo sindacale.
Però se si ricaricasse davvero in 15 minuti e ca va sans dire se ci fossero abbastanza colonnine in grado di farlo, tutto sommato sarebbe un inizio.
Ma dai, non fare l’Enzo: 200 km fatti come si deve ti spaccano già la schiena
Senza dubbio alla tua età c’è da andarne fierissimi già a farli tutti quanti di fila anche andando piano 🤭😇
Quando utilizzeranno la tecnologia Plaid di Tesla il ciaone lo fa la elettrica.
Ducati ti conviene realizzarla a breve la moto elettrica, con la V4 “economica” (ovvero base ed S) sono anni che sei tra i 214 ed i 216 cv e non vai oltre.
Non si preoccupi, sarebbe tranquillamente in grado di farla. Il vero problema che a molti sfugge se vogliamo in maniera del tutto legittima è che un utente diciamo medio superiore, quindi anche dotato di buone capacità ma che non lo fa per mestiere, al di sopra o tanto al di sopra dei 200 cavalli non è sinceramente in grado di portare nemmeno in pista.
Esatto Alessandro. Quelli che dicono che 200 cv sono pochi sono quelli che non hanno mai scollinato prima della San Donato a gas aperto. Ma tu queste cose le sai.
Concordo, ma i cavalli non senti solo scollinando alla San Donato o sul rettilineo dopo la parabolica a Monza, li senti pure facendo il gentlemen driver per strade deserte/poco frequentate la domenica mattina quando tutti sono nel letto.
Non esiste solo la sesta piena, e non esiste solo il limite del fuorigiri ………..l’erogazione si svolge con stile e carattere diverso da moto a moto in tutto l’arco dei giri motore.
I
Giusto. A te che moto piacciono?
Ho una vecchia 996 ed una vecchiotta F4 1078, quando scendo dalla seconda e salgo sulla prima, eh diciamo che sono innamorato e le voglio bene lo stesso, anche da ferma.
Vorrei prendere l’ultima data l’età e gli acciacchi ma tra 190 e 216-220 ci sarà sicuramente differenza, ma vorrei averne almeno 240-250 per avere un pò di soddisfazione.
Signor Caprone, visto che parrebbe che l’esperienza non le manchi perda 5 minuti a seguire il mio consiglio e vada a dare un’occhiata alla nuova release della Suzuki Hayabusa
https://moto.suzuki.it/modelli/926/hayabusa.aspx
Non si faccia ingannare dal dato della potenza massima di 190 cavalli, i 1.300 centimetri cubici e la coppia che ne viene di conseguenza sono quelli che fanno la differenza. Se il peso non la spaventa, (vuoi perchè la sua età non la conosco, vuoi perché ugualmente non conosco quale possa essere la sua altezza o la sua “forza”) le assicuro che l’oggetto in questione è infinitamente più facile da guidare di quello che sembra e soprattutto infinitamente più piacevole di quello che si possa pensare.
Al di là della posizione di guida prettamente sportiva, è quasi incredibile scoprire come sia adorabile sia passeggiando sia alzando il ritmo.
Se poi le piacesse viaggiare, magari accompagnato, per quanto possa sembrare incredibile abbondano i kit per attrezzarla con borse e quant’altro e nel giro di pochi chilometri si accorgerebbe di avere fra le mani una fantastica Gran Turismo (tra l’altro non manca il cruise control…) con cui divorare centinaia di chilometri senza particolare fatica grazie alla aerodinamica molto curata.
Guidarla in souplesse come un “gentlemen driver per strade deserte/poco frequentate la domenica mattina quando tutti sono nel letto”, magari su un bel misto-largo dalle curve rotonde è semplicemente libidine.
L’ultima release, quella attualmente in vendita, ha in dote tali e tante soluzioni tecniche da rendere quasi strabiliante il prezzo di poco meno di €20.000 (che intendiamoci: pochi non sono)
Quello che l’ha sempre un po’ fregata nella “percezione generale”, al di là dell’aspetto imponente dato dalle dimensioni abbondanti, è che è sempre stata vista come “la moto per andare a 300 all’ora”. Insomma: intimorisce. In realtà, se usata con la giusta dose di cervello e di umiltà, è letteralmente un gigante buono che si rivela inaspettatamente agile e che merita di essere provato almeno una volta nella vita.
Signor Alessandro, effettivamente l’ho vista sempre troppo imponente, giustamente come dice lei per lunghi viaggi, e siccome causa acciacchi ho una autonomia limitata non l’ho mai presa in considerazione.
Le prometto però che alla prima occasione che si manifesterà da parte di Suzuki la proverò.
E le faccio mi miei più sinceri complimenti per le 30-40 righe che lei ha scritto che sono un commovente ode alla sua moto del cuore ed alla passione per la moto, belle (e purtroppo rare) da leggere.
Io vado per i 57 e quando riesco faccio una gita in solitaria all’imbarcadero di Arona (per impegni vari se va bene 7-8 volte all’anno) dove trovo alcuni vecchietti come me con cui ciciarare.
Un saluto.
A presto.
-un commovente ode alla sua moto del cuore –
Il mio vero problema è che di moto ne ho provate veramente tante e di queste me ne sono piaciute pure troppe…
-all’imbarcadero di Arona-
È proprio vero che il mondo è veramente piccolo: pensi lei che domani dovrei essere a Intra… 😉
Quindi se vedo in giro una Hayabusa provo a chiedere di Alessandro, io oltre alle due sopra citate quando devo guardare un po in giro uso un Monster 1000 i.e. prima serie.
Prima o poi ci vedremo sicuramente. A presto. 😉
Caprone: beh, non posso che farti i complimenti per la dotazione motociclistica!!!!!!
Ti ringrazio, tutto frutto di sudatissime lotte in famiglia con tanto (ai tempi quando ancora c’erano i miei) di scenate (mia madre) e zuppiere rotte sul tavolo (mio padre).
Ma dov’è che Energica ha faticato?