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La Dallara contro l’elettrico e per i carburanti sintetici

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La Dallara contro l’elettrico e per i carburanti sintetici. È stato l’ad Andrea Pontremoli a prendere posizione durante un evento organizzato dall’azienda. 

La Dallara con il n.1 Pontremoli spara alzo zero

Queste le parole del top manager della Dallara, così come le riporta Quattroruote: “Ho un’opinione molto personale, sono un po’ controcorrente. Io non credo nell’elettrico. Ma non ci credo razionalmente.Abbiamo due enormi problemi: uno è l’inquinamento, la CO2, e l’altro è un problema energetico. Se questi due problemi non li vediamo insieme, non li risolviamo. Se per risolvere il problema dell’inquinamento faccio l’auto elettrica, mi creo un problema energetico. Ma con che cosa la produco quell’energia?. “Vi do un numero: il consumo di energia elettrica in Italia è di 310 terawattora all’anno. Se domani mattina i 32 milioni di auto che abbiamo in Italia diventassero tutti elettrici, consumerebbero altri 310 terawattora all’anno. Quindi noi dobbiamo raddoppiare la produzione di energia. Ci stiamo creando un problema da soli“.

Attacco ai politici: “Si limitino a dare gli obiettivi”

Si tratta evidentemente di un ragionamento assurdo, deludente da un manager di questo calibro, che parla di inquinamento per un climalternate come la Co2. E stendiamo un velo pietoso sui numeri totalmente sballati, speriamo solo per un grave vuoto di memoria. Infatti un’auto elettrica consuma mediamente 14-15 kWh di energia per 100 km; con una percorrenza media annua, in Italia, di 12.000 km un’auto elettrica consuma 1.800 kWh, che moltiplicati per 32 milioni di veicoli fa esattamente 57,6 miliardi di kWh. Cioè 57,6 TWh (meno di un sesto dei consumi italiani totali di elettricità nel 2021, paria a 318,1 TWH), anzichè i 310 TWh  inventati da sana pianta da Pontremoli.

E com’è possibile che dall’oggi al domani le auto elettriche, che in Italia non arrivano a 200 mila, di colpo diventino 32 milioni? È evidente che si tratterebbe di una sostituzione graduale, che richiederebbe decenni: in Italia circolano ancora milioni di Euro 0, immatricolate una vita fa. È deludente che il n.1 di un’azienda che ha sempre saputo sperimentare e trovare soluzione tecnologiche nuove affronti il tema dell’elettrico con questa chiusura mentale. E si usi la decisione (discutibile) dell’Europa di consentire solo la vendita di auto a emissioni zero dal 2035 per demonizzare l’elettrico.  “Il mondo dell’automotive, spinto dai politici, sta scivolando verso questa cosa e nessuno ha il coraggio di dire che non è possibile. Io m’aspetto che un politico mi dia l’obiettivo ‘di inquinare zero, trova tu il modo di farlo“.

Ma anche sulle decisioni UE la Dallara è male informata

Sarà con l‘elettrico, l’idrogeno, la nitroglicerina... Però lascia fare all’industria. Se tu invece dici ‘devi andare in elettrico’, hai già fatto due cose: hai dato un commitment su una tecnologia e stai creando un problema energetico dall’altra parte. E cosa si sta facendo? Si riattivano le vecchie centrali a carbone che sono la soluzione meno efficiente che abbiamo per produrre energia“. Le cose non stanno affatto così e sorprende che un uomo che ha responsabilità anche nelle strutture universitarie della Motor Valley se ne esca con queste inesattezze. In realtà la UE si limita a prevedere  “un obiettivo di riduzione del 100% rispetto ai livelli del 2021 sulle emissioni medie del parco di autovetture e Veicoli Commerciali Leggeri nuovi“. Senza specificare lo strumento con cui questo target dovrà essere raggiunto. Quanto al refrain delle centrali a carbone, è evidente che l’ingegnere non ha mai sentito parlare di energie rinnovabili.

La Dallara è per i carburanti sintetici

mobilità ad idrogeno

E allora la soluzione qual è? “Sta succedendo però un fenomeno e lo vediamo proprio noi nel motorsport, che sta ritornando ad avere un ruolo di innovazione, di test. Se guardate la Formula 1 noterete uno sponsor che compare sempre di più, Aramco. Tra le altre cose, ha un campo fotovoltaico nel deserto in Arabia di 120 km che produce qualche milione di kWh di elettricità, usata per separare l’idrogeno dall’ossigeno usando l’acqua del mare. Poi l’idrogeno lo combinano con la CO2. Mettono questa syntethic fuel nelle normali pipeline così da poterlo distribuire sui canali tradizionali del petrolio. Già adesso ci sono le taniche di benzina sintetica utilizzabile sui motori di oggi: va cambiata solo l’iniezione...Durante la combustione ri-immetti nell’atmosfera la CO2 che hai usato per la produzione: quindi dal punto di vista dell’anidride carbonica è neutrale“.

Ma idrogeno e carburanti sintetici sono proprio i combustibili meno sostenibili con le attuali tecnologie. Produrre idrogeno verde da elettrolisi dell’acqua richiede un’energia 3-4 volte superiore a quella che viene immagazzinata. E la cattura della CO2 dall’atmosfera è impresa realizzata su piccola scala, ma mai riuscita su scala industriale. Vi rimandiamo in proposito a quel che dice  uno studioso di fama internazionale come il prof. Nicola Armaroli del CNR. Parole in libertà, quelle di Pontremoli, ma che delusione…

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Apri commenti

58 COMMENTI

  1. Pur di continuare a creare auto assurde ( e non essendo capaci di fare diversamente ), perché tali sono per girare per strada , sono disposti a distruggere l’intero pianeta, maledetto potere e dio denaro 🤬🤬

  2. La sparata grossa , e si è dimenticato di dire se domani nessuno ci vende più petrolio, andiamo tutti a piedi.

    La soluzione per la CO2 ed il resto degli inquinanti è fare come Milano, ma al 100% del territorio, così nessuno obbliga nessuno a cambiare nulla, si ritorna a piedi o in bici ( a pedali ) e risolviamo l’inquinamento senza chiedere un Watt in più, d’altro lato ne gioverà la salute di tutti perché torneremo ad usare i muscoli 🤣🤣

    • Che ce lo vendano o meno, comunque prima o poi finisce e non mancano così tanti anni, soprattutto dati i volumi ridicoli producibili come sintetici, serve troppo spazio, tantovale usarlo per pannelli e pale eoliche che son sicuramente più belli di un capannone chimico in qualsiasi contesto di paesaggistica possibile… Bah potremmo vendere elettricità solare a mezza Europa so solo fossimo gestiti da gente seria

  3. Leggendo certi commenti mi rendo sempre più conto che certi uomini sono solo dei bambini che fisicamente occupano più spazio.

  4. Però il suo capo, cioè Giampaolo Dallara, la pensa in modo diametralmente opposto…. Basta fare una ricerchi a su Google. Tipohttps://www.google.com/search?q=Giampaolo+dallara+auto+elettriche&oq=Giampaolo+dallara+auto+elettriche+&aqs=chrome..69i57.13158j0j7&client=ms-android-samsung-gs-rev1&sourceid=chrome-mobile&ie=UTF-8
    Per capire che il suo ceo fa solo disinformazione senza nemmeno documentarsi

  5. Sorvolando sulle sparate assurde già ampiamente commentate, ma mi ha aperto un dubbio magari qualcuno sa aiutarmi,
    Dato che finalmente iniziamo a vedere i primi biblici elettrici, far una stima di quanto consumerebbe la conversione dei trasporti si riesce? Io non ho la più pallida idea di quanto consumi un bilico termico mediamente, e su quelli elettrici le informazioni son abbastanza carenti e non son utili per ricavare un consumo (l’ultimo da 800km dicono che lo fa con powerbank nel cassone ma non dicono di quanto sia hehe)

    • -Io non ho la più pallida idea di quanto consumi un bilico termico mediamente-

      Se non ricordo male, a pieno carico fa dai 3 ai 4 km con un litro.

  6. Dallara è un altro manager che cerca di tirare l’acqua al suo mulino facendo il furbo e creando polverone.

    Quattroruote che potesse l’elettrico lo vieterebbe (e metterebbe Elon Musk in galera per crimini contro gli interessi dei petrolieri) gli da pure spazio.

    Che pena.

    • Quattroruote-sgonfie non è degli Agnelli/Elkann? Cosa pretendi che dicessero o pubblicizzassero Tesla ed Elon Musk? Loro sono il diavolo che però gli vende i crediti green e gli permette di usare la loro finanziaria per acquistare le Tesla!

        • La mitica Dottoressa Volante, che una decina di anni fa si era messa in mente di prendere il brevetto per l’elicottero e la vedevamo fare “scuola guida” su un elicottero a pistoni sopra la Domus (sempre che la voce fosse vera e il buon Beppe Braga non mi avesse bellamente “uccellato” con una delle sue geniali invenzioni umoristiche).

          Ero giovane. Che nostalgia.

  7. Dallara persegue la filosofia Chapman ed i suoi comandamenti:
    – Semplifica, poi aggiungi leggerezza
    – Leggero è meglio
    – Aggiungere potenza ti rende più veloce sui rettilinei, sottrarre peso ti rende più veloce ovunque.
    Ma non tutti: Chapman non rispettava le regole, le ridefiniva con l’innovazione. Oppure: “Quando i nostri rivali ci raggiungono, spostiamo ancora una volta l’asticella più il alto”.
    Dallara vince concorsi e appalta telai ed aerodinamica per serie monomarca tra cui la Formula E, oltre a costruire in serie limitata una vettura stradale micidiale nel misto stretto e nelle piste guidate e tortuose nonostante il quattro cilindri Ford 2.3 Ecoboost che percorre le curve a 2.7G con pneumatici stradali.
    Un percorso di affermazioni e di sfide come la partecipazione al campionato del mondo di Formula 1 con Scuderia Italia dove ottenne risultati deludenti.
    Dallara è una voce che non fa testo nei quantitativi dell’unica vettura prodotta, ma di assoluto rilievo tecnico.
    Affermazioni non a caso, quelle di Andrea Pontremoli, perché ci hanno provato con i migliori tecnici di Bosch che hanno fornito un nuovo retrotreno alla Stradale. Bosch Engeneering ha fornito lo stato dell’arte della loro tecnologia, un powertrain compatto e leggero sviluppato appositamente per il progetto, con i due motori posteriori da 440 kW, trasmissione, due inverter, battery pack, sistema ad alta tensione a 800 volt e unità di controllo veicolo (Vehicle Control Unit).
    Non sono riusciti a scendere sotto i 1250 chilogrammi ed hanno cercato disperatamente di mantenere l’aerodinamica e la dinamica della vettura a combustione ma gli 855 chilogrammi della Stradale a combustione fanno un’enorme differenza come diceva Chapman.
    Quanto realizzato con Bosch rappresenta per entrambi il miglior compromesso oggi possibile.
    Chissà forse tra qualche anno potranno togliere i 4 quintali di peso oltre ad aumentare la scarsa autonomia in pista.
    Oggi niente Stradale elettrica in pista.

    https://www.youtube.com/watch?v=LuJ_Eu8DQsk

    • Questo è il “commento illuminato” che ci meritiamo. Grazie Alberto che con la tua competenza in materia riesci a offrire un punto di vista sempre interessante.

      Io credo che i problemi di Dallara con l’elettrico sono i problemi che stanno avendo tutti i costruttori di auto sportive: l’elettrico costringe ad un compromesso tra peso e autonomia e il compromesso di oggi è inaccettabile. Per tenere l’auto leggera non si può esagerare col pacco batteria ma in pista (la pista vera, non i circuiti cittadini della Formula E) l’energia necessaria per alte velocità e un numero di giri “decente” è elevatissima. Inoltre l’auto elettrica oggi uccide ogni divertimento alla guida per la mancanza del cambio e del sound. E’ più facile fare tir elettrici, aerei elettrici e navi elettriche che non fare supercar elettriche decenti e divertenti.

      Per risolvere i problemi serve un ulteriore step tecnologico che Dallara certo non può portare avanti da sola: servono batterie con elevata densità energetica (batterie allo stato solido ad esempio), servono batterie capaci di ricaricarsi velocemente (anche qui la ricerca ha già dato risposte molto interessanti) e poi servono gli altri 2 elementi che non sono necessari per il tempo in pista ma sono necessari per l’uomo che è in pista e che sono cambio e sound. Ci arriveremo prima o poi …

      • Non mi sembra che Rimac faccia utilitarie, gli altri dovranno parare.
        Maserati mi sembra che abbia bei numeri.
        Quindi volete è potere

    • “e nelle piste guidate e tortuose nonostante il quattro cilindri Ford 2.3 Ecoboost che percorre le curve a 2.7G con pneumatici stradali.” Le informazioni che lei da sono semplicemente fuorvianti ed anche false. Prima di tutto la velocità di percorrenza non dipende dalla motorizzazione, secondo il dato che lei fornisce si riferisce a curve affrontate alla massima velocità e con coperture che, seuupere omologate, di stradale hanno ben poco, quindi non in una pista tortuosa. Infine non c’entrano nulla col peso della vettura, ma con la deportanza che essa riesce a generare.

  8. 120 km (presumo quadrati) nel deserto del sahara: questa energia dove la vorremmo portare? come?
    visto che è gratuita (sole) quale problema vi crea utilizzarla per l’idrogeno? vi viene tolto qualcosa?
    si sta parlando del nulla.

    “Ho un’opinione molto PERSONALE”: non mi sembra che obblighi a seguirlo..
    si sta parlando del nulla.

    ha detto 310 anziché 311,5: non è informato.. sti cazzi!!
    si sta parlando del nulla.

    noto pure che tutti imprenditori su queste pagine..

    • Ha detto 310 TWh, anzichè 57,6. Una bugia colossale per far credere che “dovremmo raddoppiare la produzione di energia” per alimentare le auto elettriche. Del nulla sta parlando lei, tanto per cambiare.

      • ho giusto letto ora i 3 commenti sull’articolo di milano: il suo spicca, come sempre, per non comprensione del commento altrui..

        comunque, i 57,6 è stato creato da voi su “medie” un tanto al braccio di consumo x per percorrenza/annua, moltiplicate per 32 milioni. non certo un conteggio accurato..

        il signore in questione, ha d’altronde fatto (come si evince dall’articolo) un’ipotesi: se domani, magicamente, tutte le auto fossero bev, saremmo in difficoltà energetica. come già scritto da enzo in altro articolo (con numeri non inventati), la produzione ITALIANA dovrà quasi triplicare al 2035..

        come persona e imprenditore, è libero di non credere all’elettrico? si
        deve sottostare al giudizio di vaielettrico e subirne gli strali? no
        quindi si sta parlando del nulla..

        PS: e per l’energia GRATIS del sahara da usare per l’idrogeno, niente da dire?

        • Signor Grottaferrata, risponderle nel merito sarebbe un insulto alla pazienza di chi frequenta questo sito sapendo quel che dice. I commenti dei provocatori si possono cestinare, oppure ignorare. Nel suo caso sceglierò la seconda opzione.

        • Ma come ca….o si fa a dire ” se domani avessimo 30 milioni di auto elettriche….” E ancora peggio a difendere questa tesi ?
          E se domani ci svegliassimo tutti con una emorragia interna moriremmo quasi tutti perché non ci sarebbero abbastanza chirurghi?
          E se nei prossimi giorni bevessimo in 30 milioni 6 bottiglie di vino a testa dovremmo aspettare la vendemmia dell’anno prossimo perché le avremmo finite ?
          Dai commentate positivamente le cavolate che ho scritto, tanto sono allo stesso livello….
          Dai , fatemele girare fino in fondo x favore

          • mai sentito il termine “parlare in astratto”? ecco..

            la credibilità la si ottiene dal tipo di notizie e come vengono trattate: fare articoli da “novella 2000 elettrico” non aiuta.. si legga “sciocchezze in rete: il suv che si ricarica in 4 giorni” dove si afferma che si vuole gettare discredito sull’elettrico..
            sono appunto sciocchezze e non si capisce di cosa abbia paura la redazione con questa continua caccia alle streghe..
            qui ha espresso un’ipotetica situazione “astratta” ed è stato attaccato per crimini contro l’umanità.
            c’è il detto “tratta come vuoi essere trattato”..

          • “qui ha espresso un’ipotetica situazione “astratta” ed è stato attaccato per crimini contro l’umanità.”
            NO. Ha parlato di futuro, non di situazione astratta: è quello che succederà, un giorno, fra 30 anni avremo esattamente quella situazione. Solo che ha sparato numeri a caso.
            Nel momento in cui dai una cifra chiaramente sbagliata e ometti di dire che a fronte dei 32 milioni (che sono poi 35) di veicoli risparmi quasi 30 milioni di tonnellate di benzina e gasolio che potrebbero produrre BEN PIU’ ENERGIA ELETTRICA di quella che gli stessi 35 milioni di veicoli convertiti in BEV potrebbero consumare per fare gli stessi chilometri, stai facendo cherry picking, stai parlando alla pancia e non sei l’AD di un impresa industriale: sei un politico ignorante.
            O la racconti tutta o non la racconti proprio, perchè poi il 99% delle persone capiscono altro: non tutti sono ernesto grottaferrata che ha gli strumenti per capire cosa legge (e non è ironico) e potrebbe farsi da solo i calcoli.
            Questa è disinformazione veicolata da persona autorevole.
            Quando Montagnier diceva che la pandemia da Covid era inventata, milioni l’hanno preso sul serio, perchè era un premio Nobel per la Medicina: si tende a fidarsi delle persone importanti (poi il problema è che davano retta anche al Montesano di turno).

          • guido b: dire “se DOMANI tutte le auto fossero elettriche” non è parlare in astratto? domattina eh, non nel 2035..
            diego trabucchi, country manager di chargeguru italia (articolo rebus wallbox, 3 buoni motivi per averla in garage) dice: “Ma l’auto elettrica non è una lavatrice o un trapano. E’ enormemente più energivora e va trattata con attenzione. Ricordiamoci che ad ogni ricarica preleva l’equivalente dei consumi domestici di 2 o 3 settimane”.
            OGNI RICARICA equivale a 2/3 settimane di normale consumo domestico.. se tanto mi da tanto ci vorrebbe un bel po’ di energia in più per caricare 32 (o 35) malioni di auto, o no?
            quindi, nella sua ipotetica realtà di domattina, cosa ha detto di sbagliato?
            che al momento non c’è energia a sufficienza e ci vorranno anni per implementare adeguatamente con rinnovabili.
            draghi: volete la pace o i condizionatori accesi? blackout estivo in varie parti d’italia..
            personalmente trovo assurdi discorsi “bisognava fare” oppure “in futuro avremo”: viviamo nel presente, e al momento la maggior parte si scalda a gas e cucina a gas, l’elettricità viene fatta per il 60% col gas. dobbiamo essere pragmatici.
            quindi ripeto, se l’ad di una piccola casa automobilistica non crede all’elettrico, non vedo il motivo di lapidarlo. semplice

          • Ernesto….. tu pretendi di prendere solo le frasi cje ti fanno comodo o gli esempi che ti fanno comodo se preferisci….
            Una ricarica di un auto elettrica equivale ai consumi domestici di un paio di settimane? Se per ricarica intendi 0-100% sicursmente si ma molto opportunamente ti scordi di considerare che secondo la media di percorrenza italiana non si ha bisogno di fare una ricarica al giorno ma piuttosto ne basta una a settimana o 10 giorni….
            Ed in ogni caso i consumi domestici non sono il 100% dei consumi italiani perché, anche qui molto opportunatamente, ti scordi di considerare i consumi delle aziende che sono molto più energivori delle case… quindi anche ammettendo che le ricariche facciano raddoppiare i consumi domestici questo non vuol dire che il fabbisogno italiano raddoppia ma aumenta di una quota molto più bassa….
            E torniamo a ripetere che questo aumento avverrà diluito in minimo 20 anni quibi il tuo “è se domani” è solo paraculaggine….
            Tu parli come se non ci fosse modo di produrre più energia in modo pulito ma va a guardare a quanto ammontano le richieste di autorizzazioni di nuovi impianti cge stanno solo aspettando risposta… Non c’è bisogno di andare a cercare chi investe o progettare nuovi mega impianti basterebbe sbloccare quelli presentati e saremmo già a metà strada….
            Invece ci sono progetti che aspettano da anni l’autorizzazione per poter partire…
            La verità è cge il orobkema non è se si può o non si può fare ma se si vuole ed in Italia fino ad ora non si è voluto perché c’è chi ha da difendere i suoi enormi interessi nel mondo degli idrocarburi che foraggio chi è deputato a decidere per fare in lodo che non ci sia alternativa all’utilizzo del suo prodotto.

          • ernesto grottaferrata 3 Ottobre 2022 at 14:18
            #mai sentito il termine “parlare in astratto”? ecco #
            Si allora se da domani avessimo 100% energia green e rinnovabili, com una produzione tripla rispetto ad oggi, non ci sarebbe nessun problema ne per tutte case elettriche e tutte le auto elettriche, quindi il problema non sussiste 🤷 e saremmo carbon free oltre al fatto di aver eliminato anche tutti gli altri inquinanti che uccidono direttamente noi e non il pianeta.

            E questo discorso vale quanto se domani le auto fossero tutte elettriche

    • Secondo me si, ognuno é imprenditore delle proprie finanze, sia private che aziendali (per chi la possiede).
      Così come del proprio tempo.
      Poi per quanto riguarda l’idrogeno va benissimo nelle fuel cells, però ad oggi si perdono circa i 2/3 di energia per la produzione tramite elettrolisi ed è quindi molto meno efficiente

    • Ernesto restituirà ad ogni lettore di Vaielettrico 310€ a fronte di un versamento di 57€.
      Ah, no: stiamo parlando del nulla. In fondo era solo la mia opinione personale.

  9. Aldilà dei numeri, che possiamo “tirare” da una parte all’altra come vogliamo, in realtà Pontremoli sembra vittima dei media mainstream che hanno sintetizzato la posizione della UE con “solo auto elettriche dal 2035”. Ma, come riportato dai siti come VaiElettrico, non è così. Non solo resta in piedi l’idrogeno (sul quale tra l’altro la UE sta facendo investimenti enormi) ma proprio in extremis è stata fatta una apertura agli e-fuel che dovranno dimostrare la loro neutralità tecnologica.

    Dallara è un piccolo produttore anche se con un nome glorioso ma in realtà proprio l’idrogeno può essere la chiave di volta: già oggi, coi prezzi attuali (se escludiamo i “pacchetti”), il costo di percorrenza di un’auto ad idrogeno e di una elettrica non sono così lontani (l’elettrica ancora costa un po’ meno). I distributori di idrogeno si dovranno fare per forza perché serviranno ad alimentare i camion quindi Dallara & co possono già contare sul fatto che una rete ci sarà e scommettere sull’idrogeno (tecnologia sulla quale ad esempio sta puntando anche BMW). Proprio sulla produzione dell’idrogeno a basso costo e a basso impatto ambientale ogni anno escono fuori risultati molto promettenti: se si investisse in ricerca come oggi si investe in gigafactory probabilmente avremmo in tempi rapidi idrogeno a basso costo per tutti con autoproduzione presso i distributori.

    Sugli e-fuel mantengo forti riserve, anche la soluzione raccontata da Pontremoli non mi sembra così convincente.

    Comunque l’avversione per l’elettrico di Dallara è presto spiegato anche guardando la Formula E: le fanno correre in città perché sui circuiti tradizionali sarebbero subito scariche, la Formula E ha una velocità media di 120 km/h contro i 247 km/h della Formula 1 (quindi meno della metà) e durante una gara percorre 90 km in 45 minuti contro i 305 km percorsi in 120 minuti di una Formula 1. Insomma per chi lavora nel campo delle performance e dello sport l’elettrico oggi ha qualche limite serio.

    • Vero, anzi verissimo.
      Ma le corse hanno sempre avuto il duplice scopo di sviluppare nuove tecnologie da utilizzare in seguito sui prodotti di serie e di valorizzare il brand.
      Ma che senso ha oggi la F1? Io lo vedo nel mio lavoro che é in continua devoluzione dovuto ai vari budget cap.
      E allora cosa facciamo? Continuano a far finta di niente o abbracciamo l’evoluzione delle cose?
      I mercati e gli interessi cambiano e sarebbe lungimirante anticipare le tendenze.
      Anzi, sai cosa ti dico, che se la massa continuerà ancora a lungo a disinteressarsi delle bev, sarà un vantaggio per chi ne vorrà una, così come lo è stato per me. E magari riuscirò a fare il bis

      • Hai ragione Fares che la F1 non è più il faro che illumina lo sviluppo, però la Formula E indirettamente riflette benissimo il limite dell’auto elettrica. Siluri da città, parliamo di medie di 120 km/h, ci sono gare di rally che hanno medie superiori e lì le auto sono nel fango, nella ghiaia, volano tra gli alberi e i dossi: perché mai dovrei vedere una gara di Formula E e non un rally? Ora stanno uscendo i rally elettrici, ma col peso di quelle auto e senza sound è davvero triste. Ho letto l’intervista a Christine Giampaoli Zonca che conclude con un “Alla fine penso che a tutti noi appassionati manchi la musica del motore…” e sono sicuro che non è l’unica a pensarlo.

        Serve uno sforzo per rendere l’elettrico più divertente: vedremo …

        • Quelli che “hanno in mano” la Formula E sono come quelli che hanno trovato la gallina dalle uova d’oro e si arrovellano a pensare se è più buona da mangiare arrosto o in padella.

          La Formula E, pensata da Alejandro Agag, nasce come “evento di intrattenimento” e non come disciplina sportiva. Lo scopo dichiarato a mezza voce è sempre stato quello cercar di fare dei gran soldi. E basta.
          Cosa che peraltro non gli è nemmeno riuscita del tutto, salvo i soliti maneggi su cui per amor di carità nessuno indaga (come diavolo sia possibile che una società costantemente in perdita per anni di colpo sia valutata diverse centinaia di milioni di euro, nella mia ignoranza rimane un mistero).

          Manco si accorgono che, con questa tipologia di veicoli e con questa tipologia di circuiti, sarebbe mille volte più “coinvilgente” e “psicologicamente appagante” veder girare delle vetture sport prototipi o addirittura “granturismo”.
          Tanto di velocità “non vanno”, ma cosa stiamo a raccntarci? allora almeno fammela “bella”, roba tipo “ferrari berlinetta” o “lamborghini pseudoMiura”, o Detomaso “finta Pantera”, Ford “similGT40″…
          Che magari con una carrozzeria così “rischi” di metterci dentro stilemi di “family feeling” del tuo marchio che poi ti aiutano a vendere le auto di serie. Così… Magari.

          Altra cosa che per l’elettrico sarebbe “la morte sua” sono le cronoscalate.
          L’elettrico sembra fatto apposta per fare 10/15 km in salita tra una curva e l’altra.
          Costerebbe niente tra l’altro, il CIVM da sempre è considerato “il campionato dei poveri” e il CIVS per le moto addirittura quello “dei disperati” (mi raccomando: con la più grande umana simpatia…).

          Invece niente, facciamo una copia della Formula 1, più brutta della Formula 1, dichiaratamente più triste e che tecnicamente non sfiora se non di striscio le attuali necessità in termini di ricerca (velocità di ricarica, potenze di ricarica, autonomie…)
          Ma questi manco sanno (o fingono di non sapere) quali tipi di gare esistono e quale si adatta meglio al tipo di vettura che vuoi far correre… Manco sanno cosa sono le cronoscalate secondo me.

          La Formula E, così com’è fatta, ha già ricevuto più parole di quelle che merita.

          Quello che invece mi stupisce è l’atteggiamento di Pontremoli. Davvero non mi sarei aspettato una stroncatura così netta. Ok dire che su tante cose ancora non ci siamo, ma mi fa specie che non veda ciò che oggettivamente si può sviluppare.
          Forse sbaglio io, non lo nego.
          Però mi ha sorpreso.

    • E certo quando si dimostra cge sono compati in aria i numeri non contano più nulla.. ma poi si va in alti articoli a farsi fortiproprio di questi numeri completamente inventati vero Enzo????
      Nonno se fa più ridere lui o tu Enzo!!!!
      Non più tardi di ieri holetto un tuo intervento dove cavalcavia questi numeri dati da quedto tizio ma poi quabdo si entra nel merito non valgono più e si passa a dire “al dilàdei numeri”…. i numeri sono numeri e possono essere o veri o falsi, non cambiano di importanza a seconda della convenienza…

      Le prestazioni e l’autonomia della attuali elettrichenon sono compatibili con il motorsport?
      Perché a te risulta che la scadenza del 2035 riguardi il motorsport???
      Perché dovremmo mischiare le esigenze di 2 mondi (motosport e mobilità privata) che nulla hanno o dovrebbero avere in comune???? Lo so bene che per quelli come te spesso le strade pubbliche sono considerate alla stregua di una pista ed il codice della strada è un opzional….
      Quello che è un limite che rende l’auto elettrica incompatibile con il motor sport (poi è una tua opinione perché ragionando così solo la formula 1 dovrebbe essere considerata motorsport.. i xart per esempio non raggiungono ne le celerità di punta bene autonomie di una formula 1 quindi non è un motor sport? Oppure le tantissime formule minori di cui il web è pieno di video si corrono su una manciata di giri, una quindicina e non hanno velocità medie superiori all’enorme E) trasportate nella mobilità privata non sono un limite ma anzi si potrebbe dire che la rendono più sicura… infatti permettere che si possa viaggiare per ore senza alcuna sosta a velocità superiori al codice della strada non è che renda le nostre strade più sicure anzi tutto il contrario…. Da sempre, molto prima dell’ingresso sul palcoscenico della mobilità delle auto elettriche, chi si occupa di sicurezza sulle strade non fa altro che ribadire che è altamente sconsigliato non fare soste ogni tot km… è così vero che a chi lo fa per lavoro, ed in quanto tali ci sono sistemi per controllarli (vedi disco orario) sono decenni che è proibito per legge fare tratte superiori ai 360 km (in 4 ore ad una velocità di 90 km/h questa percorrenza fai) poi si devono fermare e fare un adeguata sosta.
      Perciò mi devi spiegare perché il non poter fare di più ancge comunque auto dovrebbe essere un problema insormontabile (fermo restando che in 12 anni dubito che non ci saranno progressi sul lato batterie e consumi dell’auto e si rimarrà alle autonomie attuali)…

      In ultimo una considerazione su questa tua fantastica frase: “Pontremoli sembra vittima dei media mainstream”….
      Qui, a parer mio, le possibilità sono due:
      1) consideri Pontremoli talmente incompetente nel suo lavoro da non documentarsi meanche su quali saranno i reali limiti nel futuro del suo settore, in tal caso perché poi dai valore alla sua opinione?
      2) sai benissimo che Ponteemoli sa perfettamente cosa potrà o non potrà essere venduto dal 2035 ma che è lui che cerca di fare i “media mainstream” della situazione cercando di influenzare la massa ignorante con informazioni distorte e false, in tal caso “scusandolo” diventi suo complice e, detto fra noi, non mi sorprende dato la rapidità con cui sei andato a cavalcare le sue parole in questa stessa testata ma altro articolo….

    • Un punto che mi sono scordato di trattare: “già oggi, coi prezzi attuali (se escludiamo i “pacchetti”), il costo di percorrenza di un’auto ad idrogeno e di una elettrica non sono così lontani (l’elettrica ancora costa un po’ meno)”.

      Intanto perché escludi a priori i “pacchetti”? Non esistono? O forse ti fa comodo escluderli perché abbassano di oltre il 6p% il costo del rifornimento di una elettrica ed i conti non ti tornano più??

      Poi il costo attuale del idrogeno che tipo di idrogeno riguarda? Fai finta di non sapere che il 95% dell’idrogeno prodotto oggi viene da idrocarburi (quindi non del tipo “pulito”)?? E perché praticamente non si produce quello pulito? Forse perchè costa 10 volte tanto?

      Quindi riassumendo tu hai confrontato il costo della ricarica alla colonnina a consumo (quando nessuno intelligente paga quei prezzi ma si spende il 60% in meno) Vs il prezzo del idrogeno grigio (quando quello verde costa molto di più) ed anche così non sei comunque arrivato alla parità e sei costretto ad ammettere che con le batterie ancora si spende un pò di meno… Quindi se facessimo il vero confronto che va fatto(costo delle ricariche “non da allocchi” Vs costo del rifornimento con idrogeno verde) avremmo una differenza enorme e questa è la verità nonostante tu cerchi di nasconderla… in più ci andrebbe aggiunto il costo della manutenzione ordinaria (attualmente il costo di acquisto non credo che sia molto dissimile… anzi probabilmente i pochi modelli ad idrogeno costano di più di un suo equivalente a batteria…) che per l’auto a batteria è tendente a 0 mentre per quella ad idrogeno (parlo della versione a fuel cell, quella a combustione interna non la calcolo neanche come opzione di auto ad emissioni 0) è addirittura più onerosa di quella dei motori termici….

      • Moreno come già ampiamente discusso in altri commenti, e non mi ripeto, oggi l’auto elettrica costa di più, anche con le formule a pacchetto. Se non ci credi, vai sul sito Peugeot e confronta il noleggio dell’auto elettrica con la versione a benzina (della 208 o di qualunque altro modello) applicando la stessa durata in mesi, lo stesso chilometraggio annuo, le stesse garanzie e lo stesso anticipo: scoprirai che l’elettrico costa mooolto di più anche se l’energia fosse tutta GRATIS (e lì RCA, bollo e manutenzione sono pagate in entrambi i casi di Peugeot). Senza considerare che le auto a benzina in Italia oggi vengono cambiamente MEDIAMENTE dopo 27 anni, ti auguro che la tua elettrica ne duri altrettanto.

        Impossibile risponderti su tutti i punti aperti, non andrei a dormire stanotte. Ti dico solo perché ho scritto “aldilà dei numeri”: l’ho scritto perché ho già documentato in altri commenti con Massimo qual è l’energia che dovremmo produrre in più se tutte le auto italiane fossero elettriche ed è, in difetto, un +25% rispetto all’energia che PRODUCIAMO oggi (quella che CONSUMIAMO è un valore ancora superiore ma la differenza la importiamo). Certo, questo incremento avverrà probabilmente intorno al 2050 quindi abbiamo il tempo per produrre l’energia che ci manca, ma è chiaro che servono investimenti seri per raccogliere non solo la sfida dell’auto elettrica ma anche dell’aumento del fabbisogno energetico del paese e del suo sistema produttivo. Vedremo il nuovo governo scelto dagli italiani se sarà in grado di vincere questa sfida (magari!): per il momento, a leggere i giornali, si parla di aprire trivelle ovunque per estrarre il poco gas nel nostro sottosuolo. Se l’approccio è questo, consentimi un minimo di scetticismo sulla capacità dell’Italia di dotarsi in tempi utili di nuovi strumenti di produzione dell’energia. Tutto qui.

        • A Bologna si dice: “Se mia nonna avesse le ruote sarebbe una carriola”. Quello che dice Pontremoli “se oggi tutte la auto fossero elettriche dovremmo raddoppiare la produzione elettrica” ha più o meno lo stesso senso: nessuno. Prendiamola per quel che è: una boiata. Però i numeri sono una cosa seria anche nelle farneticazioni: 57 su 280 è il 20%, non il “25% in difetto”.

          • Ma infatti io faccio il calcolo con 70 tWh e quel numero viene fuori da tanti arrotondamenti per difetto a favore dell’elettrico, applicando i numeri pieni (39 milioni e non 33 milioni di autovetture) verrebbe un valore ben maggiore. Anche il consumo di 6 km / kWh, che tu mi accusi di aver inventato, è un consumo per difetto: il “tuo amico” EnelX (tuo amico perché lo citi sempre) dichiara (ed è, che io sappia, l’unico che si è preso la briga di dichiarare il consumo medio di un’auto elettrica in Italia) che un’elettrica fa mediamente in città 6.25 Km con 1 kWh e 5.55 Km con 1 kWh in autostrada (e quindi 6 Km a kWh ci sta tutto). EnelX si limita a parlare del consumo dell’auto, senza neanche considerare la dispersione in calore in fase di ricarica (che andrebbe invece calcolata).

            Comunque quisquiglie, vedremo quanti TWh in più produrremo tra 5 anni e avremo una stima sul raggiungimento degli obiettivi

          • Fammi il favore, Enzo. Questo è il consumo medio reale testato da un’autorevole rivista on line americana per dieci modelli elettrici tra i più venduti al mondo e in Italia.

            Dacia Spring Electric – 12 kWh/100 km
            BMW i3 120 Ah 37,9 kWh – 13,1 kWh/100 km
            Fiat 500e Action – 13,1 kWh/100 km
            Tesla Model 3 Standard Range Plus – 13,3 kWh/100 km
            Renault Zoe ZE40 R110 – 13,7 kWh/100 km
            Hyundai Ioniq EV 38.8 kWh – 14,1 kWh/100 km
            Hyundai Kona Electric 39 kWh – 14,3 kWh/100 km
            Citroen e-C4 – 14,3 kWh/100 km
            Renault Twingo Electric – 14,5 kWh/100 km
            Peugeot e-208 – 14,7 kWh/100 km.

            Ne trovi uno che arrivi a 15 kWh/100 km? No. Bene quelli, e sono pochi, che consumano 15 kWh per 100 km fanno 6,66 km con un kWh. Ma prendiamo per buono questo dato e andiamo avanti. Con la percorrenza media italiana di 12.000 km annui il consumo annuo totale è di 1.802 kWh. Moltiplicato per 32 milioni di veicoli (ennesimo numero sballato del noto personaggio) farebbero 57,6 TWh. Prendendo il numero corretto di 39 milioni 822 mila auto (ma 1,2 milioni sono quadricicli) arriviamo a un consumo ipotetico di 71,7 TWh. Arrotondamento abbondantemente in eccesso. Aggiungo un’altra lezioncina, tanto per farti frullare i cosiddetti. La produzione elettrica italiana l’anno scorso è stata di 280 TWh, come giustamente scrivi tu. Ma la capacità produttiva è molto superiore. Nell’anno record 2008 furono prodotti 322 TWh sui 340 e rotti consumati. Quindi, se tutte le nostre centrali termoelettriche funzionassero a pieno regime saremmo già oggi in grado di coprire il 70% circa del fabbisogno teorico aggiuntivo (42 TWh su 71) richiesto per alimentare l’ipotetico parco auto tutto elettrico. Questo per dire che il problema su cui vi arrovellate non esiste proprio.
            Perchè allora abbiamo importato 38 TWh di elettricità, lasciando spente le nostre centrali? Perchè importarla costava meno.

          • Massimo Massimo, nella fretta ti è sfuggito quanto scritto sopra quella classifica: “Come per la classifica riguardante l’autonomia, ci siamo affidati al dato dichiarato secondo standard WLTP, dunque secondo una media calcolata su percorsi misti secondo la normativa vigente in Europa.”. E quindi no, quei consumi non riflettono affatto la media reale, non a caso già l’omologazione EPA è più severa (pur essendo anche lei ancora lontana dalla realtà). Per il resto che dirti, so bene che la nostra capacità di produzione è superiore a quella effettivamente utilizzata ma, come hai scritto, è più costoso (o inquinante) produrre con certi impianti o con certe fonti, quindi nella sostanza una sfida per aumentare la capacità produttiva e allo stesso tempo per renderla green (visto che ad oggi non è ancora 100% green) è una sfida bella impegnativa che abbiamo avanti e che spero vinciamo.

          • Sai che c’è? Mi sono stufato di passare le notti ad inseguire le tue puntigliose controdeduzioni. Chi ha cervello per capire sa benissimo che sono solo seghe mentali: nessuno può dire cosa succederà tra 20-30 anni, ma tutti sanno che tra le future sfide impossibili dell’umanità, la principale è la crisi climatica. Si vince solo con l’elettricità e lo stop alla combustione di idrocarburi, che tra l’altro finiranno in meno di un secolo.
            PS: i tuoi indovinelli sulla ricarica della batteria sono stucchevoli esibizioni di competenze da salotto. Comprati sta benedetta auto elettrica e potrai parlarne con un minimo di credibilità.

        • Enzo, sei troppo istruito per non sapere che se prendiamo l’energia primaria consumata in Italia per fare circolare i 39 milioni di autoveicoli e la convertiamo tutta in energia elettrica e poi alimentiamo milioni di BEV ne avanzerebbe.

          Nel “conto” stai semplicemente omettendo il fatto che si risparmierebbero 30 MILIONI DI TONNELLATE di carburante che in termini di energia valgono 350TWH.
          Usati in una “pessima” centrale ti danno oltre 100TWH con inquinamento complessivo inferiore a quello dei veicoli, perchè la cattura del particolato da parte delle grosse centrali è dannatamente più efficiente che farlo localmente in milioni di marmitte e FAP.
          Sempre col dettaglio che via via che crescono le rinnovabili, semplicemente te ne serve sempre meno fino ad arrivare a zero.

          Quindi, una volta per tutte, piantiamola di ragionare a spicchi: l’energia è energia e il motore termico è dannatamente inefficiente e non ce lo possiamo più permettere, come non possiamo permetterci 22° in casa d’inverno e 25° d’estate con clima a manetta, guerra in Ucraina o gas Russo, anche quando (si spera al più presto) sarà risolto non è che si può ricominciare a sprecare allegramente perchè tanto ce n’è.

          • Guido non è che posso scrivere una tesi parlando di tutto e di più. Normalmente di una innovazione si guarda l’aspetto più debole della catena: se vogliamo avere l’auto elettrica in Italia e non dipendere da potenze straniere, abbiamo bisogno di produrre quest’energia qui in Italia. Semplicissimo, non ci sta altro da dire o aggiungere. Si può fare? CERTO CHE SI’! TUTTO SI PUO’ FARE! ANCHE COLONIZZARE MARTE E TERRAFORMARLO! E quindi ci riusciremo a produrre questi 57 (Massimo) o 70 (io) Twh in più entro il 2050 solo per alimentare 33/39 milioni di auto elettriche? EH, IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO …

            Ma io spero come te che ci riusciamo, tutto qui, diciamo la stessa cosa, non è che io remo contro, di fatto avremo bisogno di un surplus di produzione che non è una bazzecola ma che andrà fatto.

          • Enzo le tue parole sono state: “se vogliamo avere l’auto elettrica in Italia e non dipendere da potenze straniere, abbiamo bisogno di produrre quest’energia qui in Italia” e su questo concetto sono d’accordo…
            Ma tu utilizzi queste parole per ipotizzare un problema è per lasciar intendere che la transizione non è attuabile per questo problema….
            Quindi se il problema è l’indipendenza energetica vuol dire che con i motori termici c’è l’abbiamo o c’è l’avremo altrimenti è un non problema nel senso che non è un problema che crea l’auto elettrica ma che c’è a prescindere….
            Quindi ti chiedo: a te risulta che per i idrocarburi siamo indipendenti e non dipendiamo da paesi esteri? Ti risulta che potremo mai esserlo fra 10, 20, 30 o anche 100 anni?
            La non indipendenza energetica è un problema che ci espone a ricatti da parte di paesi esteri e fin qui siamo daccordissimo ma l’auto elettrica non lo crea questo problema ma semmai può essere un tassello (di certo non l’unico) che può aiutare a risolverlo…. perchè produrre energia elettrica con fonti solo interne in quantità tale da essere indipendenti sarà sicuramente una impresa non da poco ma perlomeno è tecnicamente fattibile mentre ottenere l’indipendenza in un sistema basato sugli idrocarburi come è l’attuale è assolutamente certo al 1000 per 100 che non è possibile semplicemente perchè se i giacimenti di petrolio o di metelano sul suolo italiano non li hai non li puoi creare con altre fonti che invece abbiamo in abbondanza (come sole, vento, fiumi, moto ondoso e maree). Cosa che invece tecnicamente è possibile fare per la produzione di energia elettrica…
            Perciò è’esatto contrario di ciò che sostieni tu: il passaggio alla mobilità elettrica non sarà un impedimento al raggiungimento dell’indipendenza energetica ma semmai è condizione necessaria ed imprescindibile….

          • Non c’è da inventare niente: “Usati in una “pessima” centrale ti danno oltre 100TWH”

  10. Che noia le solite cavolate.
    Leggere questo tizio consuma più energia che convertire istantaneamente tutto il parco circolante in elettrico.
    Sparirà lui e la sua azienda.
    Lui se la caverà egregiamente i suoi operai lo ringrazieranno per la nitida visione del futuro.

  11. Nuove imprese nascono e alcune della vecchie muoiono.
    A ciascuna le proprie scelte… e relative conseguenze.
    Vale anche per i privati che possono ponderare molte delle proprie scelte quotidiane ma, se non si è disposti a valutare neanche un piccolo cambiamento delle proprie abitudini, é inutile continuare a fare conversazione

    • Vero. Va anche detto che loro fanno una cosa ben specifica e sono nellla loro nicchia di mercato.
      Il commento del personaggio in questione è legittimo come tutti gli altri commenti.
      Poi il mondo andrà avanti e l’uomo dovrà decidere cosa fare per sopravvivere.
      Di sicuro, non per fare benaltrismo, non sono i prodotti Dallara a creare un problema ambientale. Possono stare tranquilli e continuiare a fare i loro telai.

      • Tutte le opinioni meritano rispetto. La disinformazione no, soprattutto se viene da personaggi come quello in questione, che per ruolo e competenze può apparire autorevole agli occhi dell’opinione publica.

  12. Non direi parole in libertà, ma disinformazione bella e buona. Ma perché? Perche anche tra i manager di grido, vedi Toyoda, evidentemente che conta è il fare affari con il minor impegno possibile e con il maggior guadagno possibile e che la gente soffochi chi se ne frega. Quando succederà loro saranno già morti di vecchiaia, ma pieni soldi.

  13. Quando soffia il vento del cambiamento, qualcuno costruisce muri e qualcuno costruisce mulini a vento………

  14. Le auto elettriche creano un grosso problema energetico ma la soluzione sono i carburanti sintetici che di energia così ad occhio ne richiede 10 volte tante…
    Infatti qual’è il punto di partenza per produrre i carburanti sintetici? Energia elettrica!!! Con cui produrre idrogeno (disperdendone circa il 75%) con cui a sua volta produrre i carburanti (qui non conosco il grado di efficienza ma immagino non sia vicino al 100%….).
    Quindi ricapitoliamo il pensiero di Potremoli: non vi sono problemi a produrre i carburanti sintetici perché basta fare campi fotovoltaici per avere energia ma quei stessi campi fotovoltaici ci diventano impossibili da fare se servono a ricaricare le batterie delle auto elettriche (e ne servirebbero 1/10…). Per ricaricare le batterie si sa che l’energia verrà tutta dalle centrali a carbone….
    Non c’è che dire complimenti ler la coerenza!!!!

    Non sarà mica che l’azienda Dallara ha semplicemente paura che senza il rombo e la puzza di benzina il suo “cliente tipo” non guarderà più alla sua azienda in futuro ma altrove????

    P.S. Redazione siete voi che non avete compreso i calcoli di cotanto manager non lui che non è capace a farli… Lui li ha fatti su ciò che conosce (l’energia contenuta in 1 L di benzina) perchè per lui tutto il resto non esiste neanche… qui di che importa se un auto elettrica è 6 volte più efficiente di una termica e perciò ha bisogno di 6 volte in meno energia?? Con la benzina serve il dato che ha dato lui quindi per forza servirà la stessa con qualsiasi altra cosa…
    E che importa se non è vero??? L’importante è aver messo in circolazione un dato che fa comodo alla sua causa così che tutti quelli che non sono informati di suo (quindi il 90% della popolazione) possa pensare: “se lo ha detto lui è vero”, oppure chi è informato ma sta dalla sua stessa parte possa citarlo come “fonte certa perché è del settore” come già immancabilmente è accaduto….

    • Moreno sei un grande! Sarà il quinto o sesto tuo intervento che leggo oggi, e condivido persino le virgole. 😋

    • “l’azienda Dallara ha semplicemente paura che senza il rombo e la puzza di benzina il suo “cliente tipo” non guarderà più alla sua azienda in futuro ma altrove????” Lei neanche sa chi è il cliente tipo della Dallara, però spara sentenze. Che tristezza.

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