La Croazia in VW ID.3: 1.150 km, partendo dalla provincia di Brescia. Li racconta Simone ed è la 5° puntata della nostra serie “Ricarica in vacanza“. Volete condividere il bilancio del vostro viaggio? Scrivete a info@vaielettrico.it
di Simone Rizza
“L‘esperienza di ricarica, la riassumerei con “luci e ombre”. Le ombre, tante, sulle autostrade italiane: abituato a Lombardia ed Emilia-Romagna, piena di aree di servizio ricche di Free-to-X, constatare che sulla A4 tra Verona e Trieste non ce n’è mezza, è stata un’amara sorpresa. Quella indicata anche da Paolo Mariano in un suo video, a Sile, non è sul percorso lineare della A4, ma richiede una deviazione“.
Deluso dai Supercharger Tesla: per ricaricare a Palmanova sono stato costretto a…
“Ma al di là delle Free-to-X, in generale sono pochissime le aree con dei punti di ricarica, e spesso con pochissimi stalli e non molto veloci (le HPC sono un miraggio). Scandaloso, considerato i numeri di turisti anche stranieri che vi transitano. E così, mettendo in conto di dover uscire dall’autostrada per le ricariche, ho pensato di siglare un abbonamento ai SUC Tesla. Tuttavia la mia esperienza non è stata positiva: all’andata alla prima sosta a Padova Ovest abbiamo trovato il bar vicino ai SUC chiuso. Nessuna alternativa nei paraggi, risolvendoci così ad un’ulteriore sosta nella prima area servizio in autostrada per usufruire dei bagni. Alla seconda sosta, a Palmanova, stalli tutti occupati. Siamo rimasti incolonnati per 20 minuti prima di poterci collegare, salvo poi scoprire che il cavo di ricarica era troppo corto per raggiungere il bocchettone della ID.3. Sia girando da dietro, che parcheggiando di muso. E dunque risolvendoci a parcheggiare in retro e a sinistra (anziché a destra come le Tesla) della colonnina, occupando dunque due stalli anziché uno, e con altri conducenti Tesla stranieri in coda arrabbiati con noi“.
Nel nord-est italiano poche colonnine e con potenze modeste
“Il ritorno è stato altrettanto frustrante. Scartato il SUC di Palmanova, ci siamo fermati a Gonars Nord. Una sola colonnina Be Charge con una Fast già presa da una Niro olandese, e noi costretti a collegarci accanto, alla lenta 11kW nell’attesa. Ma mentre aspettavamo di cambiare bocchettone, si era creata una coda dietro alla Niro di una EQV austriaca, una Enyaq tedesca, e una Q4 svizzera. Per evitare inutili litigi, dopo circa 40 minuti e 6 KWh caricati lentamente e a caro prezzo, siamo ripartiti, con obiettivo i SUC Tesla di Padova Ovest (sia per sfruttare l’abbonamento, sia perché all’andata erano liberi). La app ci dava 6 stalli liberi su 12. Peccato che le sei Tesla in carica fossero parcheggiate esattamente una ogni due stalli, rendendoci impossibile (sempre per il cavo corto) caricare a nostra volta in uno di quelli liberi. Piuttosto che aspettare (difficile, con un bambino), abbiamo puntato su Limenella Ovest, dove ci attendevano una HPC da 160 kW di Ricarica (funziona solo con Nextcharge o carta di credito) e una Enel X già occupata da due auto. Abbiamo optato per l’altra in cui c’era un posto libero e ricaricato, a caro prezzo, a soli 75 kw perché il carico era nel frattempo suddiviso con l’altra auto“.
La Croazia in VW: oltre confine ottimi prezzi e buon servizio (anche nei
“Soddisfazioni maggiori le abbiamo avute ricaricando in Croazia. Prezzi ottimi (a patto di scaricare le app locali), e colonnine che una volta trovate si sono rivelate in buone posizioni. Vuoi a portata di passeggiata da una spiaggia, vuoi accanto ad un supermercato. E vuoi addirittura in un parcheggio sotterraneo a Rijeka che alle EV offriva non solo la ricarica in omaggio, ma anche la sosta gratuita. E visitando l’isola di Krk, abbiamo persino avuto la piacevole sorpresa di trovare un posto gratuito “riservato” alle EV in carica in mezzo a tutti gli altri parcheggi, congestionati e a pagamento. Venendo ai costi: con 11 sessioni di ricarica complessive e alternando 6 diversi fornitori per cercare il minor prezzo possibile, ho speso 102,75 euro per 1.150 km complessivi. Una somma comparabile a quanto avrei speso viaggiando con la mia auto a gasolio e considerando un consumo medio di 6 l/100 km. Risparmiando però 12-18 euro di parcheggi. Se fossi stato ancora più efficiente con un paio di scelte di ricarica, avrei risparmiato un’altra quindicina di euro (non ho un abbonamento attivo di default)“.
La Croazia in VW: bilancio finale in quattro punti
- L’auto elettrica come prodotto NON ha sostanziali limiti. È super-matura per comportamento dinamico e facilità di guida. L’autonomia nelle auto medie è superiore alle necessità di una famiglia che non prenda l’autostrada come una gara di endurance;
- L’esperienza di ricarica sulla rete autostradale mi è sembrata ancora limitante, sia per diffusione non capillare, sia per la giungla di operatori e modalità di pagamento. Tutte cose che possono spaventare un automobilista poco preparato;
- È scandaloso che il nord-est italiano, sulla A4, sia in una così precaria situazione di diffusione colonnine autostradali, considerando i tanti turisti stranieri in viaggio;
- I SUC Tesla, per me, si sono rivelati una grande delusione. Oltre alla coda di 20 minuti che non avevo messo in conto, è stata quasi umiliante la questione della lunghezza del cavo. Considerato anche che sono fuori autostrada, i SUC li considererò in futuro solo in extrema ratio e a condizione che dalla app risultino tanti stalli liberi.
- Abbandonato per 6 ore a 1.800 metri in Smart Brabus: guarda il NUOVO VIDEO di Paolo Mariano
Buffo che sia ansioso per il viaggio ma non per i danni ambientali.
Alla finan va sempre tutto bene fino a quando non si verifica un cigno nero.
I SuC una delusione.
Per un “non Tesla” è comprensibile.
Ma voglio far capire cosa sono i SuC per un possessore di Tesla.
– Sai sempre in tempo reale quanti stalli sono liberi.
– Ora sai anche quanti veicoli (Tesla) sono in arrivo in tempo reale a quel SuC. E l’ho sperimentato recentemente quando, all’uscita dal casello, avevo una Model X che andava proprio nel SuC dove dovevo andare ed era uno di quei 4 veicoli in arrivo.
– Sai la tipologia di SuC e quindi le performance che puoi aspettarti.
– Se il SuC è congestionato Tesla ti obbliga ad un comportamento rispettoso degli altri: ti limita la ricarica al 80% addebitandoti il costo dell’occupazione dello stallo oltre ricarica.
– Arrivi, attacchi e non ti preoccupi di nulla. E questo sapete quanto è oro.
– Pare che, se sei pronto per continuare il viaggio, il tuo stallo va in best effort. (Non l’ho ancora verificato personalmente)
Il lettore ha ricevuto ovviamente occhiatacce da parte di altri utenti Tesla perchè l’uso del supercharger fatto con il suo veicolo rompeva il preciso meccanismo citato sopra. Non solo non sei prevedibile, ma usi anche i SuC nel modo sbagliato occupando due posti.
Lungi da me dire che non dovesse caricare. Ma solo aggiungere del contesto.
Sono scomodi fuori dall’autostrada? Sì.
Essendo fuori, non hai la certezza di avere bagni/servizi.
Ad ora, per me, è l’unico difetto dei SuC. Tutto il resto è un pro.
Un pianto greco sia dal punto di vista dei costi che delle tempistiche….se non ci sarà un rapido miglioramento della tecnologia elettrica su tempi e costi di ricarica altro che 2035….
Purtroppo il pianto greco lo faremo causa perdita di molta competitività a livello globale, visto il nostro pessimo mix energetico attuale e futuro.
Si salveranno solo quelle poche eccellenze che vengono tanto apprezzare all’ estero.
Già siamo messi male da decenni per i livelli di stipendio in comparazione agli altri paesi europei e all’ andamento del tasso reale di inflazione.
Molte famiglie rischiano di trovarsi in condizioni molto peggiori della già poco sicura situazione attuale .
Faccio cortesemente notare la banalità del suo commento: mancano 10 anni al 2035, è banale che non tutto sia ancora pronto per tale data… che non sarà affatto l’apocalisse che le sue parole vogliono lasciar intendere.
Il vero problema è che il resto dell’Europa, pur se con qualche fatica, continua a muoversi verso il 2035, mentre in Italia abbiamo un problema di governo anti-transizione energetica e anti-BEV; un problema di duopolio a controllo governativo delle colonnine di ricarica, di manipolazione del meccanismo del roaming da parte di tale duopolio e di giungla delle tariffe lasciata a marcire sempre in funzione anti-BEV; un problema di gestori di tratti autostradali ciechi e sordi all’avanzare della mobilità elettrica; un problema di comuni, province e regioni che si disinteressano dello sviluppo della mobilità elettrica quando non la combattono apertamente; un problema di costruttori europei esclusivamente interessati a lucrare sull’auto elettrica tramite il giochino degli incentivi e pesantemente restii ad investire in ricerca e sviluppo, come sarebbe invece necessario, a causa dei decenni in cui si sono disabituati a farlo.
Il vero problema, quindi, è che, se continuiamo così, l’Italia sarà il solo paese in Europa a non arrivare pronto al 2035. Con quali conseguenze, lascio a lei immaginare.
Il problema sarà il turismo.
Quest’anno tutti in Puglia e non in Sicilia perché sono senz’acqua (anche se non vale per l’intera Sicilia), nel 2030 tutti i tedeschi in Francia e Croazia perché in Italia non si ricarica e costa troppo.
Fatta la nomea, non te la togli più.
Devo dire che molte volte leggendo mi sembra di essere nel blog di Nostradamus viste le innumerevoli previsioni del futuro che fate
Io vi suggerisco di avere qualche certezza in meno e attenervi di più al momento attuale che già lascia ampi margini di argomentazione
Altro consiglio, come piu o meno si fa notare qui e di parlare di ciò che si conosce, il turismo in Sicilia e in aumento di quasi 2 punti percentuali e in questa settimana è quasi impossibile trovare destinazione libera
Diciamo che al momento le poche colonnine le vedono solo i pochi possessori di bev e poi un domani basterà mettere più aerei
Ps turismo significa riposo e sollievo per mente e corpo con appagamento della vista e dei sensi , e non dover fare un secondo lavoro o peggio seguire i consigli obbligati di una “macchina”
Ultima cosa , com’è che dite sempre ……meno auto elettriche più privilegi per i possessori?
Ebbene meno turisti più pace e meno stress per quelli che sono presenti , magari iniziando dai meno di quelli che mangiano ilnpanino portato da casa che come unica utilità hanno quella di dal lavoro agli operatori ecologici
Ivan forse lei non lo sa, qui abbiamo innumerevoli esperti di mobilità e di economia globale provenienti dal mondo dell’informatica (quando va bene 😂)
Lei che tipo di esperto è?
Mi è sufficiente la lettera di questo articolo, per far sì che la mia eventuale prima auto elettrica verrà acquistata non prima del 31/12/2034.
Già sono ansioso di mio, se ci metto pure un viaggio del genere mi viene un ictus… 😀
Ottima previsione! https://www.vaielettrico.it/crollo-in-germania-vendite-ev-37/
Leonardo, nessun esperto (come evidentemente non lo è lei https://www.vaielettrico.it/crollo-in-germania-vendite-ev-37/) semplicemente non sono affetto da ansia climatica e conosco i fondamentali del settore automotive…lei invece ha abboccato a Tony Seba? 😂😅
Chi ha abboccato a cosa lo deciderà qualcun altro 🙂
Luigi ma postando a ripetizione quel link cosa vorresti dimostrare?
Se ammetti di non essere esperto di nulla è inutile che ci propini le tue certezze basate sul nulla.
Un paio di mesi fa sono stato in Germania. Di EV ne girano parecchie. E tutte quelle quando vengono in Italia (e sono tanti) affronteranno i problemi italiani.
Deprediamo i nostri mari e poi piagnucoliamo perchè la natura fa il suo corso e quindi risponde con proliferazione di parassiti (del resto noi non mangiamo i parassiti…)
Facciamo barricate sull’aria fritta contro mezzi di locomozione solo perchè “non ci piacciono” o “non possiamo permettercelo”. E poi piagnucoliamo perchè chi usa quei mezzi non viene da noi.
Boh.. a me pare un comportamento schizofrenico.
Potrebbe diventare il serpente che si morde la coda senza soluzione di continuità, anzi, con possibile aggravamento se le elettriche aumentano.
Una situazione che non convince al passaggio nuovi electro-drivers.
Io stesso, con due utilitarie elettriche, ci penserei bene a fare un lungo viaggio.
Anche avessi una Tesla.
Soprattutto con bimbi al seguito.
E a caro prezzo. Io ero entusiasta, ma ora….molto meno.
E capisco chi cincischia, non aiutato volutamente da chi dirige le danze…
Io lo confesso, quest’anno complice la poca esperienza mi sono mosso con la 308 HDi. Anche perché in sud Italia non ho visto una rete HPC diffusissima. E sinceramente non vorrei passare un’esperienza come questa coi figli in macchina.
50l di gasolio mi danno 900Km tranquillamente che sono il doppio di quello che serve e ti mette a riparo da qualunque imprevisto. Inoltre il gasolio si trova in 18000 stazioni sia al sud che al nord.
Purtroppo questa storia è la prova che ancora c’è tanto lavoro da fare. Servirebbe un 2X150KW in ogni area di sosta autostradale se ne trovo una occupata, devo avere un’altra 30 Km più avanti.
Lasciando stare i prezzi ma è proprio che non si può sentire che uno deve usare una 11KWAC per caricare mentre è in viaggio.
La 11KWAC va bene al supermercato che in un’oretta, se fai la spesa con la famiglia carichi 10KWh. Non in viaggio. In viaggio già le 50KW dovrebbero essere abolite.
Dai 100 KW a salire altrimenti vanno bene solo come emergenza. Piuttosto che restare a piedi carico 10KWh e faccio altri 30/40 Km fino alla HPC successiva.
Spero prox anno dopo i bandi PNRR di poter fare anche io un bel giro autostradale in MG4, magari senza spendere 83cent a KWh.
Vabbè, la prox volta comprati una tesla che risparmi PURE sull’acquisto e che ha l’attacco per la ricarica dal lato giusto per i SUC… 🤣
Per non parlare dei costi dei Supercharger che se non hai un abbonamento sono 2,5 superiori (in Italia abbiamo le ricariche più care d’Europa… 🤬)
Per il resto direi che più vai verso nord e meno problemi di fila e di quantità di punti di ricarica EFFICIENTI hai… 🤷♂️
Sono stato anch’io in vacanza all’isola di Krk a luglio, ma partendo dal Friuli occidentale non ho avuto bisogno di fermarmi qui in regione. Ho fatto un rabbocco a Padriciano (TS) ad una EnelX da 50kW ma solo perché con Wroom mi costava meno che in Slovenia con Nextcharge. Poi avevo avuto problemi con l’app slovena già una volta quindi ho voluto evitare la ricarica in Slovenia. Invece in Croazia fortunatamente avevo la possibilità di ricaricare l’auto in box perché l’unica colonnina in AC presente in paese (Njivice) era perennemente occupata da auto termiche.
Vivo a Trieste e concordo pienamente sulla situazione vergognosa delle ricariche in autostrada. In questo periodo c’è un via vai di stranieri e chi decide di fermarsi nella nostra città per una breve sosta anche solo di un giorno prima di andare verso la Croazia trova una situazione imbarazzante anche sulle colonnine lente. Veloci in città non esistono. Questo è il servizio che il nostro Comune offre ai turisti. Auto elettriche locali ce ne sono pochissime, se non hai un box per ricaricare non è pensabile acquistare un’EV. Io ho preso una Tesla che ricarico a casa, ma so che in caso di necessità c’è un SuC riservato a Tesla a 10 minuti da casa mia, ça va sans dire… in Slovenia.
Era proprio il suc di palmanova quello da usare per andare in croazia, invece. È nel park di un outlet con bar e servizi igienici sempre disponibili. Poi segnalo le ewiva all uscita di monfalcone sempre nel park di un centro commerciale , e le ionity di capodistria assieme al suc di capodistria. Per il resto, tolti i suc tesla che sono fuori dai caselli da verona a trieste c è il nulla cosmico nell indifferenza totale e reiterata sia dei gestori autostradali che dei gestori delle aree di servizio. E siamo in veneto e friuli, non in calabria ( massimo rispetto) . Una situazione che continua da anni nell indifferenza generale.
Venga in Calabria…
un’ occasione per i calabresi che hanno hotel e ristoranti e stabilimenti balneari: mettere le proprie Wallbox, 2 o 4 posti, anche da 3/3kW o poco più… Anche semplicemente prese GreenUp… e si ritrovano molti clienti europei (e pure qualche italiano) che con la BEV vuol girare il nostro magnifico meridione😉
alla faccia delle colonnine pubbliche mai attivate o mal funzionanti…🤣
Esattamente! Io do’ poco peso ed eventualmente sopporterei volentieri qualche disagio nel viaggio di andata o ritorno, ma la tranquillità della ricarica notturna sarebbe un plus quasi imprescindibile.
E per quella non servono interventi pubblici o chissà che piani o programmi a lungo termine, ma bastano imprenditori che ci vedano un po’ più in là.
Abituato a tanti anni di giri anche in motocicletta (con piccole autonomie) mi sono sempre impostato i viaggi “a tappe” (spesso anche evitando lunghi tratti autostradali…che mia moglie odia).
Se facciamo una vacanza lontana di 15 giorni… quasi la metà la usiamo per tappe intermedie in posti belli da visitare.
A volte (con la BEV) ho chiesto se avevano prese Schuko disponibili… perché con il carichino portatile anche nelle soste pranzo si caricano altri 40/50km per raggiungere la tappa successiva.
Se B&B offrissero anche soluzioni di ricarica lenta sarebbero perfetti… aumenterebbero la loro visibilità (tramite passaparola social, visibilità su App e motori di ricerca).
Non occorrono grandi spese per impianti fotovoltaici ed accumuli; basterebbe che approfittassero del bonus wallbox ancora disponibile per qualche settimana/mese per attrezzarsi bene.
È un ottimo investimento secondo me, che tra l’altro porta una clientela anche più interessata ai posti naturalistici, quieto vivere, buon cibo a km zero…
La corrente elettrica arriva ovunque…il sole pure… I turisti…se li agevoli 😉
Antonio l’esempio era riferito ad una autostrada che ha abbondantemente il triplo del traffico di quella calabrese. Tutto qua
Da possessore di EV in Friuli, posso dire che il viaggio doveva essere organizzato meglio perché se è vero che nel nord-est le Freetox in autostrada scarseggiano, è altrettanto vero che ci sono ormai diversi operatori oltre a Tesla che avrebbe potuto utilizzare: solo per fare un esempio, a Mogliano Veneto c’è un SUC Tesla e a 50 metri ci sono 6 stalli Ewwiva, a Portogruaro ci sono 6 stalli Ionity + 8 Electra, a Ronchi dei Legionari (vicinissimo al SUC Telsa da 16 stalli di Palmanova), ci sono 2 stalli Becharge da 110 kw e 8 stalli Ewwiva..
Quanti dei punti di ricarica indicati sono in una area di Servizio? Nessuno. Tutti fuori. A quel punto, fuori per fuori, la mia scelta è stata quella di puntare sui Suc Tesla, sulla carta più economici e comunque efficienti. Salvo i problemi avuti. Col senno del poi è sempre più facile programmare, e se mi fossi fermato a Portogruaro o a Ronchi e avessi scritto della mia esperienza, qualcuno qui sotto mi avrebbe scritto “Avresti dovuto scegliere i Suc Tesla”. Storia infinita.
Chi compra BEV sa di entrare in un mondo diverso.
Perchè i punti di ricarica devono essere in area di servizio? Nessun SuC Tesla lo è, eppure sono stati scelti in quanto piú rapidi ed efficienti (ipse dixit) – salvo scoprire che la propria auto non è perfettamente adatta ad essi.
Fuori per fuori si poteva svegliare prima (facendo UNA prova ai SuC una tantum) e quindi prendere un altra via.
O meglio ancora scegliere l’auto in base a come si può utilizzarla (non, non ICE, forse Tesla..).
Per tornare alle origini, perchè devono essere IN autostrada? Quanti di noi fanno rifornimento alle aree di servizio? Nella mia esperienza solo chi usa carte aziendali. Alla stessa maniera i SuC sono appena fuori dalle autostrade, senza dover sottostare e gabelle e limiti.
Buonasera Franzino, provo a riscrivere il suo commento in modo meno altezzoso e antipatico e poi le rispondo.
“Buonasera Simone, in effetti i SUC Tesla sono tutti situati fuori dall’autostrada. Dal momento che li ha voluti valutare, probabilmente una prova fatta in precedenza sarebbe stata utile a evitarle l’inconveniente; per quanto è comprensibile che, essendo tutte le altre stazioni di ricarica di tutti gli altri operatori dotate di cavi più lunghi e adatti ad ogni lato bocchettone, non ci abbia pensato. Eventualmente per il futuro le consiglio comunque di valutare l’acquisto di una Tesla: credo sia un’ottima auto, ma naturalmente non mi spingo a dire che sia per forza la scelta migliore per chiunque.
Quanto al fatto che le colonnine non sono in autostrada: è vero, ma è anche vero che non è per forza un male uscire dall’autostrada, e nella mia esperienza anche con le auto termiche l’ho sempre fatto anche per risparmiare. Ma naturalmente ognuno ha le proprie esigenze, so bene che la maggior parte dei viaggi lunghi richiedono soste nelle aree di servizio, e dunque starà a lei valutare per il futuro. Grazie e buona serata.”
Grazie Franzino del commento, la ringrazio per gli utili spunti di riflessione, che terrò senz’altro a mente. Buona serata a lei!
Sono estremamente dispiaciuto che il mio riprendere i suoi commenti abbia dato l’impressione di altezzosità, le chiedo sinceramente scusa.
Vorrei tuttavia rimarcare alcuni punti fondamentali: anzitutto che non esistono auto ‘migliori per chiunque’, altrimenti nell’automotive saremmo in.. uno.
La mobilità elettrica è in fase di forte sviluppo, per cui la pura e semplice valutazione dell’oggetto fisico non è sufficiente a valutarne la bontà – da qui includervi eventuali facilitazioni alla ricarica, aggiornamenti OtA, assistenza, manutenzione imposta, ecc.. Forse alcune valutazioni andrebbero date a discapito dell’auto piuttosto che della stazione di ricarica.
SuC: al di là del commento che potrebbero scrivere gli utenti in coda ad aspettare che lei si togliesse dall’occupare due stalli, concordo che Tesla dovrebbe vietare l’abbonamento agli utenti VW a valle della sua segnalazione.
Come ultimo e piú importante: chi pensa di rifornire immediatamente, in fretta e ‘senza sbatto’ ovunque capiti di andare.. si compri un auto endotermica (indicazione generale, non riferita a lei).
Grazie comunque di tenere a mente le mie personali osservazioni, magari il confronto di idee aiuterà altri a evitare spiacevoli esperienze o scelte sbagliate.
Simone mi permetta di dissentire, nel senso che se io avessi letto la sua esperienza da non friulano avrei pensato che la situazione nel nord-est è un disastro quando in realtà non è vero. Pianificando meglio, facendo dei test presso dei suc prima di partire ed accettando “il sacrificio” di uscire dall’autostrada, avrebbe avuto problemi zero ed avrebbe anche risparmiato. Questa è solo la mia opinione e spero le sia di aiuto nella pianificazione dei prossimi viaggi
Se VW mette la presa dalla parte sbagliata e solo colpa sua .
Bisognerebbe avere delle regole chiare su posizionamento punto di caricarica
Hanno seguito la libertà di posizionamento come il bocchette carburante per le ICE: quando devi rifornire… guardi l’ indicatore carburante se segnala lo sportellino a dx o sx e ti posizioni di conseguenza alle pompe carburante.
Il problema con le BEV/plug-in è che per come sono posizionate le colonnine..e a secondo di quanto è lungo il cavo… può essere difficile posizionare 2 vetture in contemporanea.. proprio perché non è stato standardizzato.
In certi casi poi può essere più o meno complicato pure con la wallbox di casa se ha il posto auto molto stretto.
(nei tanti anni di concessionarie..ne ho sempre visti di clienti col metro in mano per capire se poi gli entrava nel cancello…nel box… a fianco dell’ altra vettura…)
Sulla base di quale standard Volkswagen avrebbe messo la presa dalla “parte sbagliata”? Diciamo piuttosto che se Tesla apre i suoi SUC a tutte le EV (scelta sua, nessuno glielo ha imposto) dovrebbe rendere le sue stazioni di ricarica utilizzabili a tutti gli utenti.
Tesla ha avuto la lungimiranza e l’intelligenza di rendere disponibile AI SUOI CLIENTI un ecosistema di ricarica (sul manuale si consiglia espressamente di caricare a casa nella quotidianità e nei SuC per i viaggi).
L’insipienza dei competitor (ben piú ricchi e radicati) e del regolatore/dispensatore pubblico li fa essere il meglio disponibile e Tesla li mette a disposizione anche dei ‘non clienti’ (a prezzo maggiorato ma incredibilmente comunque il piú conveniente).
Ora si dovrebbe anche preoccupare dell’adeguarsi alle scelte di design dei concorrenti? Sarebbe l’ennesimo esempio di regolazione ‘all’europea’ che danneggia il sistema invece di migliorarlo.
Se poi si decidesse di mettere la presa sul muso anzichè ‘iso serbatoio’ tanto meglio, ma a tal proposito non esiste alcuna norma sul posizionamento del bocchettone – perchè inventarcene una per le BEV?
La presa a destra è logicamente e oggettivamente sbagliata, in tutto il mondo tranne in paesi con guida a sinistra. Chi l’ha messa a destra ha ragionato da termico.
Qui non è questione di libera scelta, è un errore e basta, in un auto nativamente elettrica anche nel telaio è un non senso concettuale, al pari di mettere il volante a destra per il mercato europeo.
Forse il compromesso giusto è metterla frontale o posteriore.. però esposta agli urti… Va male nei casi di colonnine con posti “in linea”.
Comunque… basterebbe dotare le DC di cavi sufficientemente lunghi (idem in AC…che sono acquistabili da 7/10 metri )
Aggiungo che comunque dovrebbe essere anche stabilito 1 solo standard. E forse quello Tesla ha più chances di imporsi a livello globale
“dovrebbe rendere le sue stazioni di ricarica utilizzabili a tutti gli utenti.” O gli altri utenti si accontenteranno di ricaricare solo se riescono.
Due note: i V4 nascono già con il cavo più lungo, quelli esistenti verranno cambiati nel tempo se sarà necessaria manutenzione; i Supercharger erano in attivo prima di essere aperti a tutti, ora sono in ulteriore guadagno: in altre parole Tesla non deve adeguarsi per compiacere il mercato (vedi connettore in USA). Certo se lo facesse sarebbe meglio, ma è famosa per ottimizzare e non usare hardware superfluo.
Buongiorno Guido, senza polemica, ma per curiosità, perché dovrebbe essere logicamente e oggettivamente sbagliata la presa a destra? Proprio guidando a destra, capita spesso che ci siano colonnine sul lato marciapiede, e il parcheggio sia parallelo al senso di marcia. La presa a destra in questo caso garantisce di non dover far girare il cavo attorno alla macchina. Se mi basassi su questo, direi che invece è proprio la presa a sinistra quella logicamente sbagliata.
Comunque per quel che concerne Tesla, non è che dovrebbe adattare le sue colonnine per legge, ma per sua stessa convenienza: la mia era una considerazione commerciale, non normativa. Io a Palmanova alla fine ho caricato, ma ho impedito ad un altro utente Tesla di farlo accanto a me. Peraltro il cavo era corto di massimo mezzo metro per arrivare alla mia presa di destra girandoci da dietro: dunque si tratta di un piccolo intervento, che mi risulta sui V4 (come ricorda anche lei) sia già in atto.
Perchè la BEV la carichi per lo più in garage o parcheggi a L. E quindi parcheggi vicino al muro/bordo destro. Lasciandoti libero il lato guida.
Stessa cosa al SUC. Il lato guida è quello che in ogni parcheggio è sempre più libero perchè l’autista è sempre l’ultimo a dover uscire. 🙂
Sulle AC hai ragione. Sono spesso in senso di marcia. Ed è l’unico caso che espone il cavo (che in questo caso è il tuo) all’esterno. Con circa l’occupazione di poco superiore ad uno specchietto.