La crisi energetica? Si batte…pedalando

La crisi energetica? Si batte anche pedalando. E mettendo i cittadini in condizioni di farlo in sicurezza. Come ricorda la FIAB in una lettera ai sindaci italiani.

la crisi energeticaLa crisi energetica? Serve il modello olandese…

La FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta torna alla carica con una lettera aperta ai Sindaci di tutti i Comuni d’Italia. E invita gli amministratori più vicini ai cittadini ad agire subito per affrontare la crisi energetica che gli ultimi giorni hanno riportato drammaticamente all’attualità. “Guerra & Bici è un ‘romanzo’ che mai nessuno vorrebbe scrivere. Ma la situazione induce a riflettere su come azioni locali per la mobilità urbana possano ridurre in modo decisivo gli sprechi energetici“, scrive ironicamente la FIAB. Seguire il modello olandese adottato dopo la crisi petrolifera del 1973 e incentrato strutturalmente sulla bicicletta è oggi possibile anche nelle nostre città.
lA CRISI ENERGETICA
La lettera inviata dalla Fiat a tutti i sindaci d’Italia.

“I sindaci si muovano, le misure ci sono”

La lettera aperta ai primi cittadini è firmata dal presidente Alessandro Tursi. I Sindaci, vi si legge,  hanno a disposizione strumenti già pronti. I recenti provvedimenti del Governo a favore della mobilità ciclistica, infatti, includono diverse misure. Come corsie e strade urbane ciclabili, case avanzate per la sicurezza dei ciclisti ai semafori, doppio senso ciclabile E strade scolastiche. Oltre all’importanza nel sostenere servizi per accompagnare i bambini in sicurezza a scuola a piedi e in bici e l’ampliamento delle zone 30 km/h. La FIAB chiede a ogni amministrazione locale di considerare il potere di quelle scelte che contribuiscono alla sostenibilità dell’intero Paese. E oltretutto difendono l’economia dei singoli cittadini. Coniugando salute e rigenerazione urbana e fornendo, di fatto, una risposta concreta alle richieste dell’Agenda 2030. Pedalando…
Visualizza commenti (6)
  1. Oramai con le bici elettriche si possono affrontare anche tratte con dislivelli di una certa entità, quindi anche città o località non del tutto pianeggianti! Basta solo un pò di buona volontà

    1. Vorrei vedere se si devono fare 70 km per andare al lavoro, e purtroppo senza mezzi pubblici, in bicicletta sarebbe un impresa.

  2. Italiani grandi costruttori di ottime biciclette, ma troppo pigri per usarle. Certo in molte zone collinari e montuose è impossibile pensare di sostituire l’auto con la bici, ma quando vedo alcuni genitori prendere la macchina per fare 500m per accompagnare il figlio a scuola, o il pensionato che la usa per 1 km per andare a comprare il pane sarebbe da fargli pagare la benzina 10€/lt

  3. Ascoltate quest’uomo, per favore. Dice la verità. Lasciate l’auto a casa e andate in bici. Voi. Così io mi godo la strada con sempre meno auto…

  4. Bella, ma in montagna è poco praticabile.

    Comunque si mancano piste ciclabili e pedonali, poi come si vede spesso dove ci sono i ciclisti comunque non le usano 🤦

    1. ernesto grottaferrata

      bravo.
      i ciclisti, quelli bardati da giro d’italia, le ciclabili le schifano.. non è dato sapere il motivo preciso, ma è così.

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