La Corea del Sud rilancia l’elettrico: più sussidi e maxi-investimenti Hyundai

La Corea del Sud aumenta del 20% gli incentivi per le auto elettriche dal 2026, mentre Hyundai annuncia un piano record da 86 miliardi di dollari per trasformare il Paese in un hub globale dell’elettromobilità. Una doppia mossa che mira a sostenere l’industria nazionale nella transizione verso veicoli elettrici, software-defined e guidati dall’IA.

Il governo sudcoreano ha deciso che porterà gli incentivi all’acquisto di veicoli elettrici e fuel cell da 780 a 936 miliardi di won, con un aumento del 20%. Tra le novità emerge un bonus da 1 milione di won (circa 600 euro) per chi rottama un’auto endotermica in favore di un modello elettrico o a idrogeno. Per favorire il trasporto collettivo a zero emissioni, arrivano anche programmi specifici per bus elettrici e H2, segmento ancora acerbo in Europa ma strategico per ridurre l’inquinamento urbano.

Il rafforzamento degli incentivi non è solo una misura ambientale: si inserisce nella K-mobility global leadership strategy, un piano che in Corea del Sud punta a modernizzare la filiera industriale e a prepararla al dominio dell’IA e delle piattaforme software-defined. Un’impostazione che ricorda, con differenze importanti, le strategie industriali europee a sostegno delle gigafactory e della componentistica legata alla mobilità elettrica.

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L’elettrica Hyundai Ioniq 5

Strategia green: fornitori da riconvertire e nuove competenze

Il governo di Seoul intende trasformare il 70% degli attuali fornitori di componenti per motori endotermici in aziende capaci di sviluppare sistemi per veicoli elettrici, digitali e autonomi. Verranno selezionate 200 aziende strategiche, sostenute da programmi di R&D dedicati. Parallelamente, entro il 2033 verranno formati 70.000 tecnici specializzati, con focus su robotica, IA e automazione.

La riconversione dei fornitori è una delle sfide più complesse della transizione elettrica, e un piano di lungo periodo come quello coreano rappresenta un modello interessante anche per l’Europa.

Hyundai risponde ai dazi USA e investe sull’elettrico

In questo contesto fa notizia il massiccio piano di Hyundai da 125,2 trilioni di won (86 miliardi di dollari), il più grande investimento domestico della storia del gruppo. Oltre 50,5 trilioni andranno a IA, SDV, elettrificazione, robotica e idrogeno, mentre altri 38,5 sosterranno lo sviluppo di nuove tecnologie e piattaforme.

Una parte significativa dei fondi servirà a rafforzare la produzione nazionale di veicoli elettrici, con l’apertura di nuovi impianti dedicati. La controllata Kia, ad esempio, ha inaugurato lo stabilimento per i suoi PBV elettrici, a partire dal van PV5: un segmento che potrebbe interessare in futuro anche il mercato europeo, soprattutto nelle flotte professionali.

La scelta arriva dopo l’accordo commerciale USA-Corea che fissa un dazio del 15% sulle importazioni di auto coreane. Per attenuarne l’impatto, Hyundai vuole diversificare i mercati di esportazione e punta a più che raddoppiare i volumi di veicoli elettrificati all’estero entro il 2030.
Una strategia che potrebbe influire anche sulla disponibilità di modelli EV in Europa: più produzione domestica in Corea significa potenzialmente più unità dedicate ai mercati dove la concorrenza è più aperta, come appunto l’UE.

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Kia ha aperto lo stabilimento per i suoi van elettrici

Export in crescita e un occhio ai mercati emergenti

Il governo coreano intende sostenere l’espansione delle aziende locali verso Paesi ad alta crescita come India, Brasile e Arabia Saudita, con un fondo da 50 miliardi di won. L’obiettivo è ridurre la dipendenza da mercati soggetti a protezionismo, una dinamica che sta influenzando anche la distribuzione globale dei modelli elettrici.

Per l’Europa, e l’Italia, ciò potrebbe tradursi in una maggiore frequenza di lanci EV competitivi da parte dei brand coreani, che già oggi rappresentano un punto di riferimento nel rapporto qualità/prezzo, soprattutto nelle fasce medie del mercato.

  • LEGGI anche Armaroli: “Contro la transizione usano armi di distrazione di massa” e guarda il VIDEO

Visualizza commenti (6)
  1. Esattamente identico a quel che pensa Salvini Elkan puntare sulla neutralità fossile spostando di un anno il divieto all’ euro 5 diesel. Ho comprato una lavatrice Lg che era quella con il minor consumo di Kw con AI (che non utilizzerò) aveva un ottimo rapporto di prezzo / consumo , esempio che se investono e producono innovazione su auto lasceremo il termico europeo in concessionaria

      1. 10/12 anni. Come del resto le caldaie di italica produzione.
        Si chiama obsolescenza programmata e anche la produzione italiana adotta simili metodologie.

      2. Sarà che se stato sfortunato, avevo comprato una whirlpool e dopo 2 anni s’è bruciata la scheda e non l’ ho fatta riparare a garanzia scaduta ( dopo un po’ ho scoperto che un tizio avrebbe sostituito la scheda con una rigenerata x 50€ ) le altre han vissuto decenni indenni . Questa è un regalo x parenti. Morale della storia quando si guasta non si fa riparare ma si compra nuova

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