La Coop sei tu, recita un famoso slogan, ma sui prezzi di ricarica si può fare meglio. È il succo di quel che ci scrive un lettore dalla Toscana. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it

Con le diverse app il prezzo varia da 66 a 92 centesimi, ma se la Coop sei tu perché suggerire certe app…?
“Nel supermercato Coop di Avenza (MS), vicino a dove abito e meta usuale della spesa di famiglia, hanno finalmente utilizzato alcuni posti di parcheggio per installare una colonnina di ricarica. Con due connettori e due stalli riservati. Benissimo! La colonnina è marcata Coop e gli addetti alle informazioni del supermercato mi hanno suggerito di usare il QR code presente sulla colonnina per avere suggerimenti sulla ricarica.
Così ho fatto e lo smartphone mi ha portato a scaricare l’app Nextcharge. Non l’ho fatto perché l’avevo già, però l’ho aperta e ho trovato il costo di ricarica di 92 cent/kWh. Uhm… un po’ troppo caro mi sono detto. Allora ho provato con altre app che uso. Per alcune la colonnina non esiste (vabbè, il solito noioso problema del roaming a macchia di leopardo). Per altre il prezzo al kWh era lo stesso o leggermente più basso. Sempre troppo caro dico io.
Infine provo l’app Beagleplug e trovo un costo di 66 cent. Decisamente più onesto. La domanda è: che senso ha suggerire, tramite QR code, un’app con costi alti? “La Coop sei tu” in questo caso non vale?“. Antonio-Blasco Bonito

Non è facile navigare nel grande mare delle app…
Risposta. È complicato per tutti districarsi nel grande mare delle app di ricarica. Figurarsi per gli addetti di un grande supermercato, che hanno mille cose a cui pensare. La nostra impressione è questa: la direzione della Coop di Avenza ha installato le ricariche per attirare clienti con l’auto elettrica. Si fa la spesa mentre l’auto recupera energia nella batteria.
Quanto ai prezzi, la Coop ne stabilisce uno (immaginiamo uguale per tutti), poi ogni app decide quanto margine di guadagno portarsi a casa. Ma possono esserci anche gestori di app che, per portarsi a casa nuovi clienti, in certi momenti praticano addirittura prezzi alla pari o in perdita. E questo spiega la bella differenza che c’è tra i 92 cent di Nextcharge (più un centesimo al minuto) e i 66 di Beagelplug.
Certo che chi non è un maneggiatore esperto di app come il nostro lettore finisce per pagare parecchio di più. Non solo ad Avenza…
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Io la questione della lentezza della carica, che è uno dei presunti motivi addotti dalla “gente” per continuare a marciare a benzina, la risolverei con un esperimento sociologico. Mi ha fatto impressione, mentre aspettavo al lavaggio in un famoso distributore della mia zona, dove vendono la benzina a qualche decimo in meno del mercato, il tempo di attesa della colonna di auto in coda per rifornire, ad occhio non meno di 15 minuti. Ho pensato: quanto sarebbe disposta ad aspettare una persona se la pompa erogasse 1l al minuto ma a metà prezzo? (Che è circa il rapporto tra resa dell’elettrico e della benzina in euro). Ad occhio si formerebbero code di ore.
Pietro hai pienamente ragione…
sto vicino a due grandi impianti di rifornimento multi carburante che fanno pure loro (come scrivi tu) qualche centesimino di sconto (poca roba…su un pieno medio si risparmia sì e no 2/3 euro..); ebbene… ci si formano file lunghissime, talvolta persino sulla sede stradale.. ed i tempi di rifornimento son veramente lunghi, soprattutto se chi usa le pompe automatiche è un po’ lento o imbranato.. mia moglie a volte ha impiegato oltre 20 minuti di attesa; la stessa moglie è rimasta stupefatta la prima volta ad una FtX che in venti minuti mi ha consentito di rifornire la BEV ( meno del tempo di sosta ai “servizi” )… quindi ben vengano le colonnine veloci nei distributori… potremo fare una “gara a cronometro” tra me e lei…
Scherzi a parte… per la mobilità elettrica ovviamente serve che si attrezzino i posti di lavoro, in modo da poter rifornire a prezzi “di rete” mentre siamo li ben 8 ore medie… hai voglia a far il pieno tutti i giorni…e magari rimontare a fine giornata su una vettura già climatizzata e pronta al rientro a casa..
Non capisco come mai ci si meravigli del fatto che i prezzi non siano necessariamente popolari: si tratta di un supermercato, non di un’attività Onlus, e come tale ci si deve comportare come quando si trovano i volantini e i depliant per gli sconti e promozioni: bisogna scegliere le varie offerte ricordandosi di quelle dei vari concorrenti, nulla di diverso da quello che si fa se andiamo a comprare il parmigiano o la frutta alla Coop o alla Lidl.
Una volta i supermercati mettevano le pompe di benzina a buon prezzo per attrarre i clienti, altrimenti perché coop avrebbe interesse a mettere le sue colonnine nel parcheggio!?
Infatti io metto benzina sempre o da Coop o Conad che sono quelli con le tariffe più convenienti. Evidentemente sulla corrente hanno altre politiche
La meraviglia non è per (solo) per il prezzo, quanto per la sua incertezza: quando entro in un supermercato, per qualsiasi bene leggo un talloncino e conosco immediatamente il suo prezzo.
Perchè non deve valere per le colonnine?
Per cortesia, non iniziate con il discorso della fornitura di servizi e via cantando, sto comprando energia da un erogatore che non cambia a seconda della tessera che fa partire la ricarica.
La risposta, se ci pensa bene, potrebbe trovarla facilmente.
Quando fa una telefonata c’è un talloncino da leggere sul suo telefono? Mi pare di no.
Per cortesia, non inizi con il discorso che telefona a chiunque pagando sempre la stessa cifra mensile senza doversi preoccupare di quale gestore abbia la persona che sta chiamando: per arrivare a quel risultato ne è passata di acqua e di regolamentazioni sotto i ponti.
Allora aspettiamo il 2035? Proprio perchè di regolamentazioni ne abbiamo vissute un enormità mi stupisce la noncuranza con cui molti sostenitori dell’elettrico fanno spallucce di fronte ai maggiori argomenti di chi lo avversa.
Salvo tacciare di idiozia chi non ha voglia o piacere di accettare comlicazioni assolutamente inutili e abusi piú o meno mascherati.
Inutile parlare di quante colonnine siano installate se sono delle trappole che tengono lontani gli utenti.
Quello che vuole Franzino, aspettiamo il 2035, poi la giungla bisognerà sorbirsela, sempre più con l’acqua alla gola.
Mi pare che la scelta sia chiara, ad un estremo c’è chi vuole fare l’early adopter ed all’altro chi preferisce procrastinare fino all’ ultimo minuto. La stranezza è la gran quantità di procrastinatori, segno evidente della poca volontà di affrontare cosa ci aspetta il futuro, forse l’Italia è diventato un po’ un Paese di gente coccolata e viziata, con uno Stato che continua ad aumentare il proprio debito nel tentativo di fingere che tutto rimarrà sempre uguale e rassicurare gli italiani che anche se il resto del mondo va avanti noi potremo continuare “come si è sempre fatto”.
È una condizione quasi unica: si comprano elettroni prodotti da chissà chi, ma ho la possibilità di scegliere il marchio in quel preciso istante, anche se tutti i marchi vendo lo stesso identico prodotto che non è nemmeno prodotto o commercializzato da loro.
Questo fatto fa della corrente un unicum tariffario, fintanto che non si arriverà alla stessa condizione della telefonia mobile.
30 anni fa pagavi uno scatto alla risposta e un tanto al minuto a seconda dell’operatore di chi stavi chiamando, non del proprio, ce ne siamo dimenticati?
Esatto: sono passati 30 anni, abbiamo (antitrust e regolatori vari) acquisito grande consapevolezza e coscienza delle storture del vivere digitale eppure assistiamo ancora allo ‘scatto alla risposta’.
Per inciso: il punto interrogativo esprime il disagio nei confronti dei tergiversatori.
Prezzi assurdi.
Non ha proprio senso passare ad elettrico così.
1 kW dovrebbe costare max euro 0.30…ed il prezzo Tesla dovrebbe risultare quello più alto.
Invece ….euro 0.65…..euro0.94….follia
Stesso alla coop di Cesate (MI). Quando il parcheggio era in fase di allestimento erano state già delineate dei posti di ricarica. Ero speranzoso di una loro EnerCoop, ma mi/ci è andata male. Hanno installato due colonnine Ewiva: 0.88€/kWh + 0.49€ per farla partire su NextCharge. Peccato.
Gira e rigira ho usato Recharge Around che me lo concedeva a 0.7€/kWh. “Non tantissimo” ma neanche poco
Voi stessi scrivete che NON È FACILE NAVIGARE NEL MONDO DELLE APP, mi chiedo: cosa è FACILE andare in elettrico??
Sta a vedere che serve un Q.I. superiore per guidare un’auto elettrica. Questo spiegherebbe molte cose…
non è facile, è PIONIERISTICO
Pagare e via. Facilissimo come quando uno ha i soldi e compra il suv diesel che più gli piace indipendentemente dai costi di gestione altissimi. Se può permetterselo beato lui che non ha pensieri. Molti con l’auto elettrica hanno una sola tessera e con quella ricaricano fuori casa senza preoccuparsi del costo, tanto nel quotidiano partono con l’auto carica tutte le mattine e questo risparmio, di tempo soprattutto, ma anche economico compensa l’altro maggior costo.
Poi c’è chi vuole ottimizzare le proprie spese e si sbatte per risparmiare. Chi compra una termica guardando ai consumi, chi compra elettrica ai costi di ricarica
Daniele, dalla sua risposta sembrerebbe che il succo sia: carica a casa, quando e se dovessi caricare fuori paga quel che viene e fattelo andare bene.
Non il massimo per convincere che la mobilità elettrica sia sensata o non per ricchi snob.
In questa fase in cui il sistema non ha ancora un momentum sufficiente coloro che hanno la possibilità di ricaricare a casa per la maggior parte del tempo, mitigano il costo più alto alla colonnina del nei viaggi più lunghi. Il mio primo nokia gsm era costato 1200000 lire… piano piano il volano prenderà energia
È del tutto normale che ci ha l’auto elettrica ricarichi a casa perché la maggioranza di chi oggi ha un’auto elettrica l’ha presa considerando che può ricaricare a casa e risparmiare soldi, tempo e scomodità rispetto ai carburanti.
Inoltre, dato che la maggior parte della gente durante la settimana lavora e percorre in media poche decine di chilometri al giorno, ricaricando a casa è normale che si preoccupi del prezzo alle colonnine solo in occasione di viaggi che vadano oltre l’autonomia dell’auto.
A quel punto, è come per l’auto termica: quanta gente c’è che fa rifornimento in autostrada pur sapendo che il carburante glielo fanno pagare di più?
E con un minimo di organizzazione pianifichi prima di partire le fermate alle colonnine più economiche. Se poi si tratta di viaggi su percorsi che si fanno di frequente non serve neppure la pianificazione perché si sa già dov’è meglio ricaricare.
Non mi spiego bene, evidentemente. Se non facciamo chiarezza sul sistema, iniziando a eliminare le storture piú marchiane, anzichè convincere sempre piú persone a cambiare paradigmi le porteremo a spingere (votando) per cambiare le politiche. Cioè a cancellare i target 2035.
Lei resta convinto che al 2035 sarà ancora conveniente comprare un’auto elettrica? Ci sono proiezioni che dicono che nel 2030 l’80% di auto vendute nel mondo sarà elettrica. Sembra esagerato, ma visto come stanno andando le cose in Cina è possibile che la previsione non sia sbagliata di molto.
All’ipercoop “Le terrazze” a La Spezia, quindi abbastanza vicino a quella di Massa, ci sono a disposizione 6 punti di ricarica a 11Kw in AC gratis senza controllo alcuno è perennemente occupate ogni volta che vado a fare la spesa.
coop di Busalla
Esiste una situazione mista almeno alla coop liguria, colonnina Duferco sia DC che AC. In tal caso il punto di ricarica è perfettamente posizionato all’interno del parcheggio coop, non vicino alle entrate per incoraggiare gli abusi. La app Duferco consente di inserire numero tessera coop per agevolani. In tal caso ognuno fa il proprio mestiere in modo collaborativo e senza ambiguità. Questo punto di ricarica è sempre disponibile, mai sovraffollato, quasi mai abusato. Call center Duferco competente e con rassicurante vocina dialettale locale