
La contraddizione positiva di quel che dicono i capi, ecco che cosa serve in un’azienda moderna. La teorizza Herbert Diess, CEO di Volkswagen Group.

La contraddizione positiva, per chiudere col Dieselgate
Diess sta trasformando il colosso tedesco, dal monolite “DAS AUTO” a un mondo che vende servizi digitali assieme alle macchine. Lo fa sulla spinta di due eventi epocali: il Dieselgate, lo scandalo che investì la Volkswagen negli Usa 5 anni fa, e la conversione all’elettrico. Oggi Diess raccoglie i primi frutti di questo lavoro. L’advisor chiamato dal governo USA a giudicare il lavoro fatto per far dimenticare l’infamia delle emissioni “taroccate” dei motori diesel ha espresso parere positivo. “La Volkswagen è un’azienda migliore dopo lo scandalo“, ha certificato l’Independent Compliance Monitor, Larry D. Thompson. E Diess, come al solito, ha affidato alla pagina Linkedin le sue riflessioni, mai banali. A cominciare dal fatto che “la Volkswagen non dovrebbe mai dimenticare lo scandalo del diesel”, ha scritto Diess.
Liberare le critiche, purché siano costruttive
Uno dei guai della vecchia Volkswagen nasceva dal fatto di essere un’azienda troppo gerarchizzata. Ora Diess incoraggia i 670 mila dipendenti, dalla Direzione in giù, a esprimere le loro perplessità quando gli obiettivi fissati non possono essere raggiunti. Nonché a condividere apertamente critiche ed eventuali preoccupazioni. “Per me, questo è ciò su cui si basa il successo: una cultura della contraddizione positiva!“. Tradotto in Italia: un dissenso costruttivo, non per il solo gusto di contestare.

La Volkswagen ha spiegato che le misure intraprese durante il periodo di monitoraggio post-Dieselgate includevano un codice di condotta uniforme in tutte le sue attività . Con un sistema esteso di segnalazioni di eventuali anomalie e l’istituzione di un comitato di conformità di alto livello. Diess si sta dimostrando un top manager decisamente fuori dagli schemi. In Germania, per esempio, hanno fatto un certo scalpore la sua dichiarata ammirazione per Elon Musk e un concorrente sempre più insidioso come Tesla. Ma lui va avanti per la sua strada.