La colonnina dei sogni la vuole aprire il Comune. Siamo a Macomer, in pieno centro Sardegna, dove l’amministrazione comunale vuole far ricaricare i suoi cittadini a prezzi concorrenziali con quelli, altissimi, dei privati. Merito dell’impianto fotovoltaico da 50 kW del palazzetto dello sport comunale.

Cinque colonnine con due prese ciascuna, alimentate dal fotovoltaico sul tetto del Palasport
Sembrava al termine la storia delle colonnine pubbliche con energia a prezzi politici se non gratuite, ma l’altissimo prezzo delle attuali ricariche, nonostante centinaia di milioni di risorse pubbliche destinate all’infrastruttura, richiama l’intervento pubblico.
Almeno a Macomer, cittadina di meno di 10mila abitanti, dove l’obiettivo dell’amministrazione comunale è molto chiaro: «Garantire un prezzo concorrenziale dell’energia rispetto alle colonnine gestite da fornitori privati». Per raggiungere questo obiettivo ha costruito una stazione di ricarica di auto elettriche comprendente 5 colonnine, ciascuna con due prese.
La finalità ambientale e sanitaria della misura – tutelare i cittadini dal gas di scarico delle auto inquinanti – è evidente. Ma attenzione prima di procedere l’amministrazione vuole capire se c’è domanda di energia da parte dei cittadini.
Come si legge nella manifestazione d’interesse pubblicata nel sito del Comune. «E’ necessario accertarsi preventivamente del numero dei cittadini che vorrebbero usufruirne e pertanto il presente avviso ha lo scopo di individuare i potenziali fruitori che dovranno manifestare tale interesse». C’è tempo fino al 30 novembre per manifestare l’interesse.

Si ricarica solo di giorno con l’energia del sole. “Cittadini, fateci sapere chi è interessato ad usarle”
Ma sono pazzi a Macomer? Chi paga l’energia? La soluzione arriva dall’impianto fotovoltaico da 50 Kw realizzato nell’ambito dello stesso progetto della stazione di ricarica. Basso prezzo di produzione, basso prezzo di vendita. Anche se con il limite orario, erogherà energia solo durante il giorno.
Si legge nell’atto comunale dove si sottolinea che la stazione sarà attiva «nel momento di produzione dell’impianto fotovoltaico».
Va bene, ma servono risorse per gestire le colonnine. Anche qui chi paga? «Le somme incassate dall’ente per l’erogazione del servizio verranno utilizzate per le spese di gestione della stazione di ricarica».
L’intenzione è lodevole, ora bisognerà fare i conti con le richieste dei cittadini e il modello di gestione.

Prezzi “concorrenziali” per coprire le spese di gestione
Non mancano esempi che Vaielettrico documenta di imprese, cooperative, associazioni di consumatori che cercano di offrire prezzi umani, ma si tratta di esperienze isolate e dall’esito incerto (leggi).
Ci sono amministrazioni comunali che hanno tentato, durante l’assegnazione delle aree pubbliche, di ottenere tariffe politiche per i propri residenti. Ma, come abbiamo documentato a Granarolo dell’Emilia, senza successo.
Bene queste iniziative ma sembra difficile che diventino soluzioni risolutive rispetto al caro ricarica. Maggiori informazioni a questo link