La Citroen raddoppia con la e-C4: presentazione il 30

La Citroen raddoppia: in arrivo, oltre all’attesissima mini-car Ami, c’è anche la e-C4. Presentazione il 30 giugno con un evento on line, consegne da fine anno.

La Citroen raddoppia, francesi sempre più elettrici

la citroen raddoppiaI marchi francesi accelerano sull’elettrico. Dopo la Renault, anche il Gruppo PSA (Peugeot-Citroen-DS, oltre a Opel) sta spingendo forte sulle auto a emissioni zero. E ha annunciato con un tweet che il 30 verrà svelata la e-C4. È il terzo modello elettrico nella storia recente della Citroen. Il primo, la C-Zero, era un semplice adattamento di un’auto giapponese, la Mitsubishi MiEV; la seconda, la e-Mehari, una versione moderna della mitica “spiaggina“, con motori forniti dal gruppo Bolloré. Qui invece c’è tutta la tecnologia del Gruppo PSA, con la nuova piattaforma e-CMP già in uso alla Opel Corsa-e, alla Peugeot e-208 e alla DS3 Crossback e-Tense. Con questi modelli, la e-C4 dovrebbe condividere anche il pacco-batterie da 50 kWh, con un‘autonomia dichiarata di 310 km. Fabbricata in Spagna, la nuova Citroen avrà 100 kW (134 CV) di potenza e 260 Nm di coppia massima.

Ma la più attesa è la piccolissima Ami

la Citroen raddoppia
La piccola Citroen Ami si potrà solo affittare, o con il noleggio a lungo termine o con il car-sharing.

La Citroen raddoppia i lanci, dunque. Ma probabilmente il debutto atteso con più curiosità è quello della piccolissima Ami, una minicar elettrica lunga appena 2,41 metri (la Smart è 2,70), larga 1,39 e alta 1,52. La macchinetta nasce da una constatazione: le auto in genere circolano in città con una o due persone a bordo. E il tragitto giornaliero non supera le poche decine di km. Perché portare a spasso tanta lamiera e tanto peso inutili? Ecco dunque un veicolo minimalche non sarà neppure venduto nelle forme tradizionali. Si potrà solo affittare, con la formula del noleggio a lungo termine (in Francia a 19,99 euro al mese, per 48 mesi e con un anticipo di 2.644 euro, in Italia i prezzi saranno simili). Oppure usare con il car sharing, un sistema sempre più utilizzato nelle grandi città (il 20% dei parigini, per esempio, ne fa uso abituale). La Citroen Ami è minimale in tutto: anche nel pacco-batterie, 5,5 kWh, quanto basta per fare una settantina di km.

 

 

Visualizza commenti (4)
    1. Difficile, a quel prezzo ci sono la Peugeot e-208 e l’Opel Corsa-e, dello stesso gruppo, che però sono più piccole come auto, nel cosiddetto segmento B, mentre la C4 è un segmento C.

  1. Alberto Sprian

    Citroën dirompente nell’elettrico. Senza contare DS, Peugeot, Opel e Renault.

    Oltralpe l’automotive è vivace e lo sarà ancor di più, sostenuto da Macron come ha dimostrato con “Le plan de soutien à la filière automobile” semplice, ma completo, concede oltre 8 miliardi di euro per incentivi (fino ad un massimo di 7mila euro) per l’acquisto di auto elettriche, bonus di 2mila per le ibride plug-in e sussidi (fino a 4mila euro) per la rottamazione di diesel e benzina. Parole d’ordine: smaltire un invenduto di 400mila veicoli ed eliminare tutti quelli non conformi alle direttive europee sulle emissioni.

    Poi ci sono i prestiti statali a PSA e Renault. Si anche a PSA, perché la République detiene il 15% di Renault, ma anche il 13% di PSA ed ha già concesso alla prima una garanzia su prestiti bancari per 5 miliardi di euro.

    Oltre a questo interesse nazionale, se ne aggiunge un altro, che riguarda sia la garanzia dei prestiti già concessi a Renault e PSA che quelli che si apprestano ad erogare alle due aziende sempre più statalizzate. È una condizione vincolante, inderogabile e contingente del grande azionista dei due gruppi, la République: Macron vuole portare le restanti fabbriche, in Francia, proseguendo la strategia di ri-localizzazione e di attività di ricerca e produzione ad alto valore aggiunto in Francia.

    La République, nel Plan de soutien à l’automobile esige che le attività di produzione e ricerca relative a motori elettrici, batterie, guida autonoma, celle a combustibile e qualsiasi altra tecnologia che abbia a che fare con il green devono essere realizzate in Francia.

    Le président de la République è stato lapidario: un «fort engagement des deux constructeurs français, Psa et Renault» per «délocaliser certaines productions à valeur ajoutée en France».

    In sintesi: il governo francese ha realizzato un piano per l’automotive che da una parte rimette in moto il mercato, dall’altra impone ai suoi costruttori di produrre in Francia le tecnologie innovative per la transizione al green, all’insegna dell’unione fa la forza tra i due gruppi, forte del 15% di Renault e del 13% di PSA.

    Nel frattempo, in Italia ancora si tergiversa sul prestito ad FCA Italia.

    Complimenti infine, ai tecnici Citroën, hanno realizzato due prodotti, l’Ami e l’eC-4 che romperà le ID.3 nel paniere a Volkswagen, nel segno dell’originalità e della tecnologia anticonvenzionale, eredità di André Citroën che faranno storia.

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