Cina, sette anni dopo/4 Le auto elettriche si comprano all’outlet

La quarta e ultima puntata del racconto del nostro “reporter per caso” in Cina, Ivone Benfatto, ci porta in un centro commerciale di  Chengdu dove le auto elettriche si comprano come i capi d’abbigliamento all’outlet. E sette carmaker, uno accanto all’altro, si contendono i clienti a suon di cortesia & test drive. Qui le precedenti puntate: prima, seconda e terza.

                                        di Ivone Benfatto

In questo articolo voglio raccontarvi una interessante esperienza vissuta durante un fine settimana di permanenza a Chengdu. Per i turisti, cinesi e non, Chengdu è conosciuta come la città dei panda, perché nei pressi della città si trova il Chengdu Research Base of Giant Panda Breeding dove si possono ammirare questi splendidi animali. Ma per i cinesi, Chengdu è anche la capitale del buon cibo, in particolare della cucina piccante.

A differenza di altre città cinesi, dove dopo una certa ora tutto si spegne, Chengdu rimane viva tutta la notte, con ristoranti e bar aperti ben oltre la mezzanotte. Se vi piacciono i piatti piccanti e vi capita di visitare la Cina, vi consiglio caldamente una tappa qui. E, oltre a vistare il centro dei panda, vi suggerisco di provare i piatti tipici locali e di portarvi a casa un po’ di pepe dello Sichuan, sia nella variante rossa che verde. Hanno aromi e profumi molto particolari, completamente diversi da quelli del pepe nero o bianco a cui siamo abituati.

Quest’anno, tra l’altro, Chengdu ha ospitato per la seconda volta una tappa di Vinitaly China Roadshow. Purtroppo ero lì un paio di settimane prima dell’evento, altrimenti ci sarei andato molto volentieri.

Tutto comincia con la ricerca di un buon caffè italiano…

E ora vi racconto la parte che riguarda il mondo delle auto elettriche. Un sabato, mentre eravamo in auto, ho voluto mettere alla prova i miei colleghi cinesi: “Allora, se Chengdu è davvero la capitale della gastronomia cinese, vediamo se riuscite a trovarmi un bar dove si possa bere un vero caffè italiano!” Si sono messi subito a cercare online e, poco distante, hanno trovato un centro commerciale con un bar Lavazza, dove siamo andati a prendere un caffè.

Seduto al tavolino, attraverso le vetrine ho notato che, proprio accanto al bar, c’era un negozio di auto elettriche del marchio ZEEKR. Incuriosito, mi sono avvicinato. Potete immaginare il mio stupore: sei negozi di auto elettriche, uno dopo l’altro, tre a destra e tre a sinistra del salone centrale del centro commerciale.

La commercializzazione delle auto elettriche in Cina è qualcosa di completamente diverso da ciò a cui siamo abituati in Europa.

Cina vs Francia: approccio completamente diverso

auto elettriche si comprano
Generi di conforto personalizzati alla showroom Tesla

Sono rimasto colpito dal rapporto tra i commessi e i clienti. Per fare un paragone, vi racconto alcune esperienze avute in Francia.

Quando si entra in una concessionaria francese, spesso nessuno si avvicina al cliente. Bisogna individuare il tavolo della persona incaricata dell’accoglienza, spiegare cosa si sta cercando… e poi aspettare. A volte capita che ti dicano: “Ci dispiace, il venditore per il marchio di suo interesse è impegnato” oppure, se è quasi ora di chiusura: “Ci dispiace, oggi il veditore è andato via prima”. Mi è successo anche di arrivare alle 18:00 in una concessionaria che chiudeva alle 19:00, e sentirmi chiedere di tornare un altro giorno.

I venditori sono sempre uomini e, quando finalmente uno di loro arriva, dopo dieci minuti di chiacchiere, comincia a fare domande che, a mio avviso, risultano piuttosto invadenti:
Pensa di pagare in contanti o con finanziamento?
Quando ha in programma l’acquisto?
Ha già visto modelli dei nostri concorrenti?
Insomma, ti studiano per capire se sei davvero un potenziale acquirente pronto a comprare un’auto entro qualche settimana, oppure solo uno che sta curiosando. Capisco che fa parte del loro lavoro, ma potrebbero farlo in modo un po’ più discreto e meno diretto.

In Cina è tutta un’altra storia

In Cina, negli showroom che ho visitato, i commessi erano tutti molto giovani, sia donne che uomini. Basta passare davanti a uno showroom, e subito qualcuno ti viene incontro e ti accoglie con il sorriso, ti invita a entrare, a salire sull’auto, a fare domande con discrezione. Tipo: “Da quanti giorni è in città?”, “Ha visitato il centro dei panda?”, “Conosce le ultime funzionalità della guida autonoma?” Io, un po’ perplesso, ho risposto: “Ma guardi, si vede che non sono cinese. Sono solo un turista, non sono qui per comprare un’auto.”
Risposta: “Non importa! Entri, guardi le nostre auto, salga a bordo. Io sono qui per mostrarle le vetture, e spero di convincerla che le auto cinesi sono le migliori.” Notate: non ha detto “la marca che rappresento”, ma proprio “le auto cinesi”. Poi ha aggiunto: “Magari, tornando nel suo paese, ci penserà. E chissà, in futuro…

L’impressione che si riceve è che i commessi non siano lì per vendere a tutti i costi, ma presentare bene il prodotto. Anche perché l’acquisto può avvenire online, comodamente da casa.

E con tutti i marchi in esposizione vicini tra loro, uno può girare da uno showroom all’altro, come se stesse facendo shopping. Entri, guardi, provi, dici grazie e passi a quello dopo. Una situazione che mi ha ricordato i negozi di abbigliamento negli outlet.

Test drive? Pronti via

In Francia, quando chiedi un test drive, la prima domanda è: “Ha prenotato?” Se no, la risposta a volte è: “Ci dispiace, l’auto non è disponibile in questo momento. Se vuole possiamo fissare un appuntamento per un altro giorno.

In Cina invece, quando ho chiesto se era possibile provare l’auto, mi hanno solo chiesto se avevo la patente internazionale. Alla mia risposta negativa, mi hanno detto: “Allora possiamo farle fare un giro dimostrativo di 20-30 minuti con uno dei nostri addetti. Nel parcheggio del centro commerciale abbiamo pronti, per essere provati, tutti i modelli esposti nello showroom. Quale modello desidera provare?”

Così, insieme ai miei colleghi (che hanno fatto da interpreti), abbiamo provato tre auto: XPENG P7+, ZEEKR 001 e Tesla Model Y (la nuova versione 2025). Non abbiamo fatto in tempo a provare le auto di tutti e sei i marchi presenti nel centro commerciale perché nel tardo pomeriggio dovevo prendere l’aereo per trasferirmi in un’altra città. Peccato. Se l’avessi saputo prima, avrei prenotato un volo più tardi.

<

/p>

Guida autonoma quasi a livello 3

Durante le prove non ho dato molta attenzione agli interni o alle finiture delle auto. Quello che mi interessava davvero era capire come funzionava la guida autonoma. Ho 67 anni, e ormai i miei tempi di reazione e resistenza alla guida non sono più quelli di quando ne avevo 20. Per me la guida autonoma sarà un’alleata che mi aiuterà a restare indipendente nei miei spostamenti ancora per un bel po’.

XPENG e ZEEKR mi sono sembrate sullo stesso livello, entrambe prossime a poter essere omologate per la guida autonoma di livello 3. Dopo aver impostato la destinazione, l’auto ha gestito tutto in autonomia: accelerazione, frenata, sorpassi, arresti e ripartenze ai semafori, cambi di corsia, svolte a destra e sinistra anche in incroci complessi, regolati da semafori, su strade a più corsie per senso di marcia.

L’unica azione richiesta al conducente consisteva nel toccare leggermente il volante con due dita (senza doverlo afferrare) ogni 10 o 20 secondi, a conferma della sua attenzione. Questo intervallo non è sempre fisso e dipende da quanto il sistema è evoluto, dalla situazione (ad esempio, guida in città o in autostrada), e dalle condizioni di traffico.

auto elettrica si compra

Ci hanno anche spiegato cosa accade se non si interviene: inizialmente compare un avviso visivo, seguito dopo qualche istante da un secondo segnale, più insistente e accompagnato da un allarme sonoro. In assenza di una reazione da parte del conducente, l’auto inizia a rallentare, l’Autopilot viene disattivato e, se il pedale dell’acceleratore non viene premuto, il veicolo si ferma.

Il conducente è intervenuto manualmente solo per un’inversione a U. Per il resto, la guida è avvenuta in completa autonomia lungo un percorso di circa 20 km, su strade urbane con limite di velocità di 80 km/h, dotate di spartitraffico centrale e due o tre corsie per senso di marcia. Gli incroci tra strade di analoga ampiezza (2-3 corsie per ogni direzione) erano regolati da semafori, senza la presenza di rotonde.

La Tesla che abbiamo provato, invece, era dotata solo di Autopilot Avanzato e non del Full Self Driving (FSD). Al momento del test, in Cina il FSD era autorizzato solo su alcune strade selezionate e non su quelle in cui ci trovavamo. Rispetto agli altri due sistemi, l’Autopilot Avanzato di Tesla mi è sembrato un po’ indietro: ad esempio, per cambiare corsia, l’auto proponeva la manovra ma attendeva che fosse il conducente ad attivare l’indicatore di direzione per confermarla, dopodiché la manovra veniva eseguita automaticamente. Sarebbe stato interessante aver potuto provare il FSD Tesla e fare il confronto con i sistemi di XPENG e ZEEKR.

Fiducia nel mezzo

Una cosa che mi ha colpito è stato l’atteggiamento dei conducenti.
Quello di XPENG era completamente rilassato: mani sulle gambe, piede lontano dal pedale freno, si fidava totalmente dell’auto.
Quello di ZEEKR era un po’ più prudente: mano sinistra sempre vicina al volante, pronto a intervenire. Probabilmente è solo una differenza di abitudine o fiducia personale, perché il comportamento delle auto Xpeng e Zeekr mi è sembrato modo simile.

  • LEGGI anche “Al volante di Zeekr X: lusso, prestazioni e prezzi in formato compact” e guarda il VIDEO qui sotto

Tesla, avendo l’Autopilot avanzato, obbligava la conducente a tenere le mani sul volante. Tuttavia, era rilassata e di tanto in tanto lasciava il volate per diversi secondi e dimostrare la sua fiducia nel mezzo.

 Ecco, questo è tutto

Ringrazio tutti coloro che hanno letto i miei articoli su Vaielettrico. Spero di essere riuscito a trasmettere, almeno in parte, le emozioni e lo stupore che ho provato durante questa esperienza. Ho apprezzato molto l’interesse con cui avete seguito i miei racconti e i tanti commenti positivi ricevuti. Ho letto con attenzione anche quelli critici, che sono sempre utili per migliorare. Probabilmente passerà un po’ di tempo prima che torni in Cina… magari tra altri sette anni, come qu

elli trascorsi dal mio ultimo viaggio…

Chissà, magari la prossima volta proverò un volo su un eVTOL, il taxi elettrico a decollo verticale. Potrebbe essere un’altra esperienza sorprendente. Ma questa… sarà un’altra storia.

  • LEGGI anche “Xpeng. Debutto italiano, a giugno le prime due auto” e guarda il VIDEO qui sotto

-Iscriviti a newsletter e canale YouTube di Vaielettrico-

Visualizza commenti (27)
  1. antonio Gobbo

    Articolo interessante che cj mostra un “altro mondo” purtroppo anni luce dal nostro e in costante allontanamento come si legge da quanto scritto da quattroruote sul sondaggio annuale fatto da Aretè

  2. uhm, però per me la guida autonoma deve essere autonoma: se ogni 10 o 20 secondi devo star lì a toccare il volante, kepp@ll3! l’auto si deve accorgere se sto bene o male e se vede che sto male allora accosta e chiama i soccorsi; altrimenti se è autonoma, guidi e non rompa le pelotas! 😀 …ci arriveremo.

    1. Se uno sta male un d’auto a guida autonoma dovrebbe chiamare i soccorsi e dirigersi all’ospedale più vicino indicando che sta andando la

  3. Grazie ad Ivone per questo e per i precedenti contributi.
    La Cina pare essere di un altro pianeta (e forse lo è) e non mi riferisco tanto alla tecnologia.
    Il che a parerer mio rappresenta il motivo per cui soprattutto l’italia è bloccata.
    Pare non esserci più un’idea si sviluppo, di servizi o prodotti da vendere ma la ricerca in parte sfrenata ed in parte indotta da posizione di forza del soggetto (manco più cliente) da depredare.
    Sarò pessimista ma non la vedo bene se non cambiano le basi.

  4. Geremia Sibilio

    Bellissimo articolo. Esaustivo e interessante. Complimenti. Una sola domanda… Come era il caffè? 😁

    1. Buongiorno e buona Pasquetta, Geremia! Confermo che il caffè era buono, così come i prodotti di pasticceria e i panini, preparati con buon pane e un gustoso companatico. Mi piacerebbe trovare bar così vicino a tutti le aree con ricariche HPC.

  5. Grazie A Ivone per il suo racconto molto interessante. Confermo che in Italia i concessionari quasi sempre pare ti facciano un favore a venderti qualcosa. Vedi esperienza che ho raccontato per il mio tentato acquisto dello scooter niu ( a proposito, dopo un mese che ho scritto due mail per chiarire nessuno ha risposto,l’eco bonus è finito, andate in pace). E in generale anche con le auto ho sempre trovato un servizio pessimo, tranne una. Pessimo perché ti considerano sempre un pollo a cui spennare soldi, non devi fargli perdere tempo, firma e paga. E dire che io ho sempre comprato impiegando non più di mezz’ora, mai fatto giri di prova, mi informo per bene prima e vado a colpo sicuro: se il prezzo c’è compro subito. Perché tranne una? La concessionaria Renault dove ho comprato già 7 auto: gestione famigliare, titolare, moglie e figlia più altri venditori. Da loro il cliente diventa un amico, ti danno buoni consigli e sono sempre disponibili, non cercano mai di fregarti. Anche a me è capitato di andare da altri a vedere un’auto che avrei comprato e nessuno si è avvicinato per chiedere se avessi bisogno, mi parevano tutti venditori tipo il direttore di banca dello spettacolo di Brignano. Ma non c’è problema dopo 10 minuti sono uscito e a mai più arrivederci, il mondo è grande e oggi con internet trovi sicuramente quello che cerchi, porterò i miei soldi altrove

  6. Sempre più convinto che le case europee abbiano perso il treno .
    Per incentivare l’elettrico in Italia, occorrono prezzi più bassi sia delle auto che per le ricariche. Tesla e Cina docent.
    Non si possono pagare 0,89 eurocent a kw, né sono giustificati, Tesla costa la metà. Non ci si stupisca se molte colonnine sono poco frequentate. Non mi si parli di ricarica a casa perché un fotovoltaico costa migliaia di euro e prima di ammortizzarlo servono anni.

    1. Mai francesi nn hanno voglia di lavorare. Se vai dai conce americani si litigano i clienti dato che lo stipendio viene dalle commissioni sul venduto e sul valore dello stesso. . Dal 2007 al 2011 abitavo in Cina e già allora al primo piano dell’aparthotel oltre a ristoranti e negozi di abbigliamento (Zara, Valentino, Adidas,Nike ecc) c’era l’outlet Bentley e Lamborghini ( accessori, vestiti brandizzati, hospitality,auto).. in Europa è diverso, se cerchi auto basilare, economica automaticamente sei 💩. Comunque complimenti, Chengdu è una bella città, i panda nn gli ho visti e non li propongono neanche al ristorante ma a cibo piccante……🤤🤤

    2. Luca Marcuzzi

      Per ricaricare l’auto a casa non è necessario un impianto fotovoltaico. Nella maggior parte dei casi, non serve nemmeno aumentare la potenza disponibile: 3 kW sono sufficienti.

      1. dipende, se ricarichi una microcar o una city car me se hai qualcosa di più grosso i 3 kw non bastano assolutamente

        1. Bastano ed avanzano nella maggioranza dei casi, ho caricato una model 3 per l’equivalente di più di 100km senza problemi

          1. Leonardo (R)

            E comunque, anche un eventuale aumento della potenza a 4,5 o 6 kW non è fantascienza e nella gran parte dei casi viene fatto da remoto da parte del distributore.

          2. Ma che te ne fai di 100km di autonomia in 7 ore? Il pickup all’hpc in mezz’ora faccio circa metà batteria caricarlo a casa mi ci vorrebbe la colonnina dedicata da 21 kW prevista dalla casa.

          3. Leonardo (R)

            Eh, bravo lei! Sarebbe come bere il Barolo nella tazza della colazione.
            A quelli come lei viene pure facile vendere gli SMR domestici 😇😉

    3. Leonardo (R)

      Certo, come no, ho la sensazione che il suo sia il classico discorso da italiano che ama dire di essere sempre più povero: meglio avere l’alibi per non spendere qualche migliaio di euro, perché poi ci vanno cinque anni per recuperarli, “dimenticando” che nei successivi vent’anni si risparmieranno diverse altre migliaia di euro in energia, oneri di rete e tasse.

      È l’economia della formica e della cicala spiegata bene.

      1. antonio Gobbo

        Bhe primo devi avere i soldi da metterci… lo stato tj rimborsa il 50% in comode rate decennali r gli jnteressi li persi, poi devi avere il posto da installarlo, io non potevo a SUD per via di un albero e l’ho installato EST -OVEST ma ci ho perso il 15 – 20% per cui il breackeven alla fine l’ho avuto dopo 7 – 8 anni, nel frattempo è diminuito di carica di un altro 10 – 12% e coi miei 4kw di impianto se avessi una BEV (che non posso avere in quanto una fascia C non passa dal portone del BOX per cuj ho acquistato una fullhybrid) il FV non sarebbe certo bastato per ricaricarla, in inverno non basta manco per i consumj della casa, per cuj investimento a lunga scadenza si ma risparmi non eccezzionali soprattutto ora che non c’è più lo scambio sul posto, al solito vale il proverbio “non è tutto oro quel che luccica”

        1. Leonardo (R)

          Anche nel suo caso, non certamente ideale, conferma il breakeven dopo 7-8 anni, da quel momento in poi è tutto guadagno (o risparmio, dipende dai punti di vista).
          Se voleva confermare il mio pensiero sull’approccio viscerale anziché razionale alla questione, credo ci sia riuscito in pieno.

          1. antonio Gobbo

            Si certo ma senza avere una BEV, se l’avesdj avuta e avessi potuto fisicamente installare un fotovoltaico adeguato (che come ho detto io come moltissimi altri italiani non potrei) il budget iniziale sarebbe stato ven superiore e visto vome stanno andando gli stipendi/pensioni in Italia sarebbe stato ancor meno realizzabile a causa di tutti i costi relativi (BEV + FV + BATTERIE DI ACCUMOLO + WALLBOX) per ammortizzare tutto questo con gli 8000 km di percorrenza media annui degli italiani a voglia di passare di anni per il breackeven

          2. Leonardo (R)

            Mi spiace ma devo ripetermi: petrolio (e quindi benzina, gasolio e perfino anche GPL) non sono sostenibili e non è dato sapere quando andranno in crisi, e il loro breakeven non potrà che andare a farsi benedire prima o poi.
            Quindi: contenti voi…

          3. antonio Gobbo

            Leonardo non è la benzina il GPL o il petrolio in generale a non essere sostenibili SONO GLI STIPENDI E LE PENSIONI ITALIANE A NON ESSERLO e dato che sicuramente in futuro non cresceranno, fintantoché ci sarà petrolio disponibile la maggioranza degli italiani sj terrà le “vecchie carrette” o ne comprerà altre usate perchè l’alternativa dell’andare a piedi perchè una elettrica non te la puoi permettere …. non piace a nessuno.

          4. Leonardo (R)

            Le assicuro che l’abbiamo capito.
            Ma qualche commento sopra stava cianciando di fotovoltaico e di breakeven.

    4. Guarda che a casa puoi ricaricare anche senza fotovoltaico, come nel mio caso dove spendo 0,25 €/kWh compresse tasse. Con un consumo di 0,133 kWh/km ho un costo di 0,03325€/km.
      Oggi confrontandomi con conoscenti ho riscontrato che una Giulietta 1.6 mjt del 2011 ha una percorrenza di 19,5 km/l, la pompa meno cara nelle vicinanze vende il diesel a 1,569€/lt e pertanto ha un costo di 0,08046€/km. Un altro ha una Renault Capture benzina restyling (2024) con consumi da 14/15 km/lt di benzina e al prezzo più economico in zona di 1,669 €/lt ha un costo di 0,11126€/km.
      Io con la mia elettrica, se avessi caricato ad una colonnina AC a 0,60€/kWh avrei speso 0,0798€/km, praticamente come la diesel.
      Ma anche ammettendo che avete il piede più leggero del mio (visto che con una Fiat Stilo jtd ho avuto percorrenze in autostrada di 20 km/lt e con una Fiat Bravo 1.6 mjt del 2011, sempre in autostrada ho avuto percorrenze di quasi 22 km/lt) se raggiungete consumi di 24 km/lt con HEV tipo Toyota, vi trovereste a 0,06924 km/lt. Io con la mia Tesla, caricando presso un SUC Tesla a 0,49€/kWh avrei un costo di 0,06516€/km.
      Può bastare come esempio?
      Solo con GPL che ha consumi di 15 km/lt vi trovereste a spendere 0,04593€/km con il GPL a 0,689€/lt (distributore meno caro in zona), ma comunque di più di quanto spendo caricando a casa la mia BEV anche senza fotovoltaico.

    5. Il fotovoltaico costa migliaia di euro, è vero però c’è da considerare la detrazione del 50 % , è vero anche che ci vogliono 10 anni però c’è.
      Il mio nuovo impianto da 3,6 kWp ha prodotto in 314 giorni 2488 kWh considerando che fino a 3 mesi fa non ha potuto produrre al massimo in quanto non era allacciato alla rete Enel, quindi la produzione era limitata all’auto consumo e alla ricarica della batteria, altrimenti la produzione cessava. Il fatto di avere corrente gratis a disposizione aumenta anche il livello della qualità di vita, io d’estate non mi faccio problemi a tenere i condizionatori accesi nelle ore più calde tanto è gratis. Ci carico l’auto, ci carico lo scooter, usiamo tutti gli elettrodomestici quando vogliamo e le mie bollette bimestrali variano da 50 a 90 € al massimo ( considerando che ho 2 impianti per un totale di 5,6 kWp). Per l’impianto nuovo ho speso circa 7000 € tutto compreso , anche la batteria di accumulo da 10,4 kWh e mi sembra una cifra abbordabile ( uno scooter termico 400 cc costa una cifra simile) ma mi garantirà corrente gratis per anni e anni mettendo al riparo dagli incrementi di prezzo. In quanto ad affidabilità posso dire che il mio primo impianto installato risale al 2008, in 17 anni non ho mai avuto il minimo problema, continua a funzionare regolarmente ed anche la produzione è pressoché la stessa. Secondo me chi può dovrebbe installarlo, ne guadagnerebbe lui e l’ambiente.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 

Articolo Precedente

Auto elettrica in fiamme? Spegni in fretta col Fireman Access

Articolo Successivo

Pallone a disposizione per una partitella durante la ricarica

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!