La centrale elettrica virtuale (VPP) di Tesla e PG&E, lanciata in California con il programma EMERGENCY Load Reduction Program (ELRP), sta crescendo rapidamente.
California in crisi: manca elettricità green
Ha raggiunto 3.500 aderenti proprietari di Powerwall, per una potenza installata di 50 MW. Ha già effettuato 4 interventi a supporto della rete. Rete che in California sta attraversando una grave crisi, tanto che l’autorità di regolazione ha invitato i possessori di auto elettriche a non ricaricare il proprio veicolo dalle 18 alle 21, per evitare il rischio di black-out.

In questo quadro la centrale virtuale Tesla-PG&E, a cui ha recentemente aderito anche Southern California Edison (SCE) è stata chiamata in causa tre volte solo da inizio settembre. L’ultimo intervento, ieri, ha messo a disposizione più di 22 MW di potenza per più di un’ora.
Una centrale elettrica virtuale (VPP) è costituita da sistemi di accumulo di energia distribuita, come i Tesla Powerwall, utilizzati di concerto attraverso la App della casa di Elon Musk per fornire servizi di rete ed evitare l’uso di centrali elettriche di picco inquinanti e costose. Potenzialmente potrebbero essere 25mila gli aderenti alla centrale virtuale fra i possessori californiani della batteria d’accumulo Testa.
Ricavi fino a 60 dollari per ogni intervento
L’energia ceduta in rete viene retribuita 2 dollari a kWh. Mediamente ogni evento d’emergenza può rappresentare per ogni aderente ricavi tra 10 e 60 dollari.
L’andamento del programma pilota è seguito quotidianamente dal sito indipendente Last Bulb, nato per stimolare un uso più razionale dell’energia elettrica in America. Scrive che, tra PG&E e la nuova entrata SCE, oltre 400 nuove Powerwall si aggiungono ogni settimana alla centrale virtuale, raggiungendo oggi il numero di 3.500.
Nei due grafici qui sopra sono descritti orari, durata e potenza erogata durante i quattro interventi d’emergenza già effettuati dalla centrale virtuale Tesla. L’azienda elettrica californiana ha sempre più frequetemente bisogno di energia supplementare a causa delle ripetute ondate di caldo e della siccità che ha ridotto la generazione idroelettrica.
La centrale virtuale: sempre pronta e “pulita”
La maggior richiesta di energia nei momenti di punta, dal tardo pomeriggio alla sera, avrebbe richiesto l’accensione di impianti termoelettrici costosi ed inquinanti. Viceversa la centrale virtuale di Tesla fornisce energia prodotta esclusivamente da impianti fotovoltaici diffusi.
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Che dire Enel guarda al futuro e Tesla è già nel futuro.
Senza fare polemica e solo per curiosità, ma non capisco una cosa. Da quello che leggo, il sistema Tesla prevede fotovoltaico + accumulo, ovvero l’energia prodotta durante il giorno e non consumata viene immagazzinata e, con questo sistema, immessa volontariamente nella rete statale se richiesto.
Okay. Quello che però leggo è che viene richiesto alle persone di evitare di caricare la loro auto tra le 18 e le 21 per evitare possibili blackout causa carenza energetica. Va bene. Però… In linea teorica è proprio quella la fascia oraria in cui spesso si carica la propria auto, proprio sfruttando l’energia accumulata dal fotovoltaico durante il giorno.
Non potendo caricare lì significa usare altri fonti, magari durante il giorno sul posto di lavoro, arrivati a casa si ha dunque l’auto carica e l’energia accumulata la si può dunque vendere alla rete perché non necessaria. Perfetto.
Però nr2, se si carica al lavoro si contribuisce alla carenza energetica per poi metterci una pezza cedendo quella accumulata dal fotovoltaico, il che singnifica praticamente avere un risultato nullo (energia usata durante il giorno da altro fonti = energia ceduta alla rete da fv); questo significa che l’impatto è nullo e la soluzione inutile. Piuttosto la trovo controproducente: chi ha fv e accumulo dovrebbe usare l’energia per i propri bisogni, ma così è meno propenso a farlo: se la vende ci guadagna ma usa in sostituzione quella della rete, aggravando il problema della carenza.
Non so, magari mi sbaglio, spero di essere stato chiaro nell’esporre i miei dubbi
E’ stato chiaro, ma si sbaglia. La fascia oraria 18-21 è quella di maggior richiesta e con il contributo da fotovoltaico in esaurimento. Per ricaricare l’auto restano 21 ore disponibili. Non bastano?
Si Massimo, però significa che l’auto in quelle 21 ore non viene ricaricata dal proprio fotovoltaico, poiché l’energia autoprodotta viene ceduta alla rete. Se carico l’auto prima delle 18 probabilmente sarò al lavoro, ergo sto usando energia della rete. Se la carico dopo le 21, avendo ceduto l’energia stoccata, pure.
In questo modo prima delle 18 viene usata più energia siccome molti ricaricheranno al lavoro, contribuendo ad alzare il rischio di blackout nella fascia 18-21, che viene evitato (solo) tramite la vendita di quanto prodotto dal proprio fv.
Volendo semplificare al massimo del massimo:
Durante la giornata produco 3 litri d’acqua, necessari ad abbeverarmi tornato a casa. Per questo motivo li stocco in 3 bottiglie, da usare tornato dal lavoro (18-21). Poiché c’è mancanza d’acqua lo stato mi chiede di non bere in quel periodo, ma in altri.
La rete statale produce invece 10 litri di acqua al giorno. Sicché io non posso consumare la mia energia (e sarebbe anche stupido, visto che la posso vendere) i miei 3 litri li bevo durante la giornata, prendendoli dalla rete statale. Questo significa che a fine giornata a questa rimarranno 10-3 = 7 litri.
Siccome io però ho prodotto 3 litri e posso venderli, il mio impatto o sarà nullo, potendo riportare con le mie bottiglie la quantità statale nuovamente a 10 (7 rimasti + le mie 3 bottiglie).
È questo che non capisco, perché se io durante la giornata non ne consumarsi, ma usufruissi solo delle mie 3 bottiglie, lo stato arriverebbe a sera con 10 litri anziché 7. Potendo vendere la mia acqua invece gravo sulla rete in altri momenti per poi tappare il mio consumo in seguito.
L’idea è intelligente, ma (e qua magari mi sbaglio) dovrebbe imporre che le persone possano cedere solo la quota residua da fv dopo il consumo casalingo, perché l’aggiunta dovrebbe portare ad un risultato positivo (che so: 10 la rete, 2 autoconsumo su 3 di autoproduzione, in questo caso crederei 1 ma non userei la rete, l’impatto sarebbe 10+1 = 11).
La cessione di energia in rete non è quotidiana. Copre eventi eccezionali, in emergenza
Io avevo capito che la richiesta era per l’utente comune che ricarica da rete nazionale e che Tesla vista l’emergenza ha messo in piedi la sua rete di powerwall.
Quindi 2 situazioni diverse. Che senso ha chiedere a gente con il fotovoltaico di non ricaricare? Non va a inficiare la rete nazionale quindi sarebbe una richiesta inutile per risolvere l’emergenza. Sbaglio?
capacità di stoccaggio di 50 MW, per fortuna che vi firmate redazione.
Non c’è nulla da fare, per un commento simile sono stato tacciato di ignoranza perchè pretendevo di misurare l’energia elettrica in Watt. E’ chiaro che è meglio parlare di potenza “Virtuale” installata che di energia elettrica ceduta, visto che quest’ultima è assolutamente risibile. Quando scendo in Puglia c’è un parco eolico immenso tra la zona di Vallata e Candela, centinaia di pale eoliche che deturpano il paesaggio dei monti Dauni e riducono drasticamente le zone agricole e i pascoli che erano presenti. Quando passo, 8 volte su 10 ne funzionano si e no un 10%, sono tutti fermi o per mancanza di vento o perchè è troppo forte… EHH ma saranno 1000 MW di potenza installata, eh già e quanta energia hanno prodotto questi 1000 MW? Qui ci sono persone che pensano che se si ha un GW di potenza installata da metano ne basta un 1GW di potenza installata da fotovoltaico e eolico. EH ma i paesi nordici lo fanno, si ma in offshore sul mare del nord dove il vento soffia in maniera stabile.
A me danno un fastidio tremendo le linee ad alta tensione che corrono in lungo e in largo attraverso tutta la pianura padana….
A quando il loro abbattimento?
No.
Hanno scritto “50 MW di potenza”, cosa c’è di sbagliato?
Lo stoccaggio di 3500 PE è di 35.000 MWh.
Fortuna che c’è la Redazione (che a volte sbaglia, non qui).
Se John Gage, della Sun Microsystems, nel 1984, coniò l’espressione “The Network is the Computer” (È la rete [dati] il computer), probabilmente Elon Musk deve aver borbottato “The Grid is the Battery” (È la rete [elettrica pubblica] la batteria), una di quelle notti del 2018 in cui dormì sul tetto della Giga Nevada.
Interessante, magari da integrare nelle comunità energetiche.
Magari si progredisse velocemente in questa direzione, anche se preferisco l’idea di TWh di accumulo comuni e non privati, alimentati da varie fonti rinnovabili EUROPEE
Uno scenario stupefacente, dove l’energia pervade ovunque e si indirizza dove più serve, senza inefficienze, a costi molto bassi, addirittura diventa fonte di reddito. Come stride con la realtà del prossimo inverno, in cui dovremo razionarla. Perchè non ci muoviamo?
Questa è la migliore delle risposte a chi dice che non bisogna spingere sulle rinnovabili (fotovoltaico in lrimis) che un sistema basato su energie rinnovabili non è sostenibile perchè non è programmabile….
Ed invito anche a riflettere a chi sostiene che mettere le batterie di accumulo negli impianti domestici è antieconomico perché è meio lo scambio sul posto….
A parer mio se usi lo scambio sul posto sei un egoista perché pretendi che siano gli altri a riscerti il problema della non continuità del autoproduzione e quindi contribuisci a creare il problema della non programmabilità….
Se ti doti invece di una batteria di accumulo oltre a risolverti in autonomia il tuo problema puoi contribuire a stabilizzare la rete e quindi permettere una maggiore diffusione della produzione da fotovoltaico…. oltretutto puoi anche sfruttare occasioni di guadagno che sta già capitando in California….
Io sono in procinto di rizzare il mio impianto fotovoltaico e non ho avuto alcun dubbio sul fatto di comprenderci una batteria di accumulo…. a parer mio lo stato dovrebbe chiudere la possibilità dello scambio sul posto perché guardando a lungo termine può solo creare problemi a livello di sistema.
Sono molto d’accordo.
Piacerebbe anche a me.
Mi pare però che l’accumulo al momento sia ancora troppo costoso rispetto al fotovoltaico semplice per giustificarne l’installazione, salvo casi specifici.
Questo delle centrali virtuali potrebbe essere un buon motivo se agevolato.
il sistema sta in piedi solo se la capacità di accumulo distribuita è molto più grande del normalmente necessario. per il resto il gas sarà ovviamente indispensabile visto che nessun privato è disposto ad accettare di installarsi capacità di accumulo almeno per il doppio del suo fabbisogno di picco. poi sognate come vi pare.
AleD tanto per iniziare già oggi io avrei uba capacità di accumulo 5 volte maggiore del mio fabbisogno e non ho neanche l’impianto fotovoltaico (arriverà fra qualcge mese)…. si chiama auto elettrica ed ha una batteria di “solo” 50 kWh!!!!
In secondo luogo forse i privati ottusi che ancora oggi pensano che gli impianti fotovoltaici casalinghi sono solo una fregatura non saranno mai disposti ad avere una capacità di accumulo adeguata…. Ma quelli che non vedono complotti dappertutto ma opportunità da sfruttare forse saranno in grado di capire cge un accumulo (che può essere ancge la batteria dell’auto) nel futuro potrà diventare una fonte di reddito e non una spesa perché se ci immagazzini energia prodotta dai propri pannelli per poi in parte usarla e la restante venderla nel momento di crisi, quindi a prezzo ultramaggiorato (non so se hai capito che gliela pagano 2 $ al kWh) di sicuro in perdita non ci vai…
Sai chi invece si troverà a spendere un sacco di soldi?? Chi non avrà fatto nulla seguendo la filosofia dal “tanto faremo sempre con il gas” che in quei momenti si ritroverà a dover acquistare quella corrente venduta a 2 $/kWh che chi avrà un accumulo sta vendendo…
L’auto si usa come mezzo di trasporto o come accumulatore, perchè in quest’ultimo caso mi pare un pò costosetto. Se uno compra un’auto per utilizzarla in questo modo forse non ha bisogno dell’auto.
Che c’entra il Powerwall con l’auto?
Sembra tutto facile, ma ci vorranno almeno 10 anni per realizzarla come una nucleare di IV generazione!
Non capisco il suo commento: la centrale virtuale Tesla c’è già
Ho dimenticato di mettere uno smiley per dire che era ironico. Scusate.
Oppure sto assumendo, sempre ironicamente, le sembianze mentali del detrattore a oltranza dell’elettricità, che reagisce anche con obiezioni degne di Trump.
A quando una simile sperimentazione in Europa ?
Chi aderisce alla sperimentazione riceve 2 $ ogni kWh immesso in rete: Vi faccio notare che i costi per il sistema elettrico e quindi per le bollette degli utenti sono molto minori in quanto le alternative per produrre ed erogare sono globalmente molto più costose!
In Italia sarà sicuramente illegale e incluso nel concordato con il Vaticano.