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La BYD Han EV, rivale del Model S a 45 mila euro

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La BYD Han EV arriverà presto in Europa con un prezzo d’attacco di 45 mila euro. Molto competitivo per un’auto che vuole far concorrenza alla Tesla Model S.

LA BYD Han EV avrà le nuove batterie ultra-piatte

La BYD è uno dei colossi cinesi dell’automobile e da tempo medita di vendere anche le sue auto anche in Europa, dove ha già una presenza consolidata con i bus elettrici. Ora è trapelato che i primi due modelli ad essere venduti saranno un Suv, il Tang, e un’auto di taglio sportivo, la Han EV, una sorta di Tesla Model S low-cost. Ma mentre il Tang inizialmente sarà venduto solo sul mercato norvegese, la BYD Han Ev sarò venduta in tutta Europa. E, a dispetto del prezzo, non sarà certo una vettura povera di tecnologia.

BYD Han EvAvrà le rivoluzionarie batterie ultra-piatte Blade (guarda l’articolo) e il sistema di assistenza alla guida DiPilot , in grado di dialogare con il 5G di Huawei. Le batterie Blade in particolare sono progettata in modo da disporre le celle in una confezione piatta e sottile, anzichè nel tradizionale pacchetto a scatola. Questo consente di ridurre del 50% lo spazio occupato e di essere molto più sicure di quelle tradizionali.

Versione d’attacco con batterie da 65 kWh

La BYD Han EV sarà disponibile in due versioni. Quella più economica, da 45 mila euro, avrà una batteria da 65 kWh, con un’autonomia dichiarata di 506 km. La rilevazione è però effettuata con il vecchio sistema NEDC, per cui si può parlare di circa 350 km reali su strada. Motore da 163 kW di potenza.(219 CV). La versione top di gamma, che dovrebbe costare 55 mila euro, avrà invece una batteria da 77 kWh, con autonomia NEDC 605 km (oltre 450 km reali). E avrà trazione integrale con doppio motore, affiancando una seconda unità da 200 kW (268 CV).

BYD Han EvCi sarà poi anche una versione ibrida plug-in della stessa vettura, con autonomia dichiarata in elettrico di 81 km. A dispetto del prezzo, anche gli interni saranno tutt’altro che spartani. Con l’utilizzo di pannelli in legno massello, sedili in pelle Napa premium, finiture in alluminio e altri materiali di pregio. Al centro del cruscotto uno schermo per tablet rotante Ultra HD da 15,6 pollici.

Interni BYD Han EV

— Clicca qui per vedere il sito BYD (in cinese)

 

 

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  1. La Han EV potrà accedere al mercato europeo solo dopo che saranno applicate tariffe e dazi pari a quello che la Cina impone alle auto importate dall’Europa. Ho chiesto personalmente al mio rappresentante presso il parlamento europeo di introdurre la clausola di reciprocità all’alto rappresentante Joseph Borrelli e al commissario EU Phil Hogan. Un gruppo di lobbisti sta presentando presso il WTO il reclamo commerciale contro la Cina, capitanato dall’India, Malesia, Vietnam, Indonesia, Filippine. Se la Cina toglie o riduce i dazi al pari di quelli europei allora potrà esportare, altrimenti nessun EV cinese entrerà mai nel mercato europeo.

    • Nel frattempo, il monopartito della Repubblica Popolare Cinese ha prima incentivato, creandola, l’industria dell’auto elettrica cinese, per poi sospendere gli incentivi pubblici quando le aziende dietro la Grande Muraglia avevano raggiunto uno stato di avanzamento tecnologico tale da essere competitive a livello mondiale con prodotti nettamente più economici rispetto a quelli “Premium Green” pensati dall’Europa come dimostra questa BYD Han EV.

      Difficile pensare che aumentando i dazi si favorisca ciò che manca: l’istruzione, l’evoluzione tecnologica, le competenze e la competitività nella produzione, oltre a materie prime ed energia.

      Nel frattempo le società cinesi, senza veti da parte del monopartito della Repubblica Popolare Cinese, hanno fatto la spesa in Europa comprandosi Pirelli, Volvo, Lotus, partecipazioni in CIFA, Eni, Enel, CDP, FCA, Ferretti, Telecom, Ferragamo, solo per citare alcune, oltre a PMI.

      Ricovery Fund a parte, ora abbiamo più problemi daziari con gli USA che con la Cina, visto che l’Organizzazione mondiale del commercio ha dato il via libera agli Stati Uniti per imporre dazi su 7,5 miliardi di dollari di import dall’Unione Europea per aver favorito Airbus e piazzati A380 e A350, ledendo la libera concorrenza con Boeing.

      Ne farà le spese tutto il nostro settore agroalimentare, la moda, il design e in generale tutta la manifattura italiana da esportazione negli USA. Questa sciagura si aggiungerà al taglio delle esportazioni avvenuto con l’embargo alla Federazione Russa a cui vendevamo di tutto, dalle MV Agusta alle arance Tarocco.

      I dazi incentivano ulteriormente la competitività e l’efficienza delle imprese che devono esportare. Il protezionismo attraverso il contingentamento, la delocalizzazione della produzione.

      L’unica possibilità è favorire l’istruzione, la ricerca, lo sviluppo e non creare piccole muraglie come dazi e contingentamenti attorno al Piccolo Mondo Antico europeo, sempre più diviso sulle questioni fondamentali e che rischia di isolarci anche tra noi.

      Per questo è fondamentale che l’Unione Europea non sia un’espressione continentale, bensì un intento di pensiero e di politeiche comunitarie comuni. E se qualsiasi altro stato, qualsiasi, ha i medesimi intendi e persegue le stesse nostre politiche economiche, come Canada e Giappone, allora perché non estendere il progetto europeo anche a questi stati?

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