La BMW in difesa dei clienti meno abbienti

La BMW in difesa dei clienti meno abbienti, che un’elettrica non se la possono permettere: Sandro ci chiede delle dichiarazioni della Casa di Monaco, per bocca del n.1 Oliver Zipse. Ricordiamo che i quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it 

la BMW in difesaLa BMW in difesa di chi un’auto elettrica non se la potrà permettere: ha ragione?

“Caro Tedeschini, seguo con interesse e curiosità il vostro sito, anche se l’elettrico ancora non mi convince del tutto. Devo dire che date spazio anche alle voci critiche e proprio per questo mi ha stupito non leggere le dichiarazioni rese dal presidente della BMW. Ovvero che un futuro fatto solo di auto elettriche rischia di tagliare fuori grandi fette della popolazione, che una macchina non se le potranno più permettere. Voi stesse avete scritto che, contrariamente a quanto si sperava, i prezzi non scenderanno neppure nei prossimi anni. E pensare che un impiegato da 1.500 euro al mese possa comprarsi un’auto che ne costa 30-40 mila è effettivamente complicato? Che cosa ne pensa? Grazie in anticipo per la risposta. Sandro Mora.

la BMW in difesa
Un modello a gasolio , la X1 sDrive18d, è tuttora la BMW più venduta.

La BMW in difesa…/ Contro la Ue accanto a   Stellantis e Toyota

Risponde Mauro Tedeschini. Non è la prima volta che la BMW si dice scettica sulla cancellazione delle auto tradizionali. E, a differenza di competitor come la Mercedes, non ha mai fissato date per l’abbandono dei motori a benzina e gasolio. Criticando aspramente la decisione della UE di programmare questa transizione al 2035. In effetti Zipse in settimana è tornato sull’argomento e questa volta ha usato l’arma della possibile esclusione di ampie fette di popolazione dalla possibilità di avere un’auto. È un po’ curioso che il tema venga posto dal capo di una marca che ha in catalogo auto che partono da circa 30 mila euro di prezzo. Ma il tema è serio e non vogliamo certo cavarcela con una battuta. Noi siamo convinti che, grazie anche al fuoco di sbarramento di grandi costruttori come Toyota e Stellantis, la data del 2035 verrà rivista. È stata fissata a suo tempo dalla UE nella convinzione che il  mondo vada verso l’elettrico e chi i costruttori andassero stimolati a crederci e investirci. Per fare auto più sostenibili e tenere il passo della concorrenza mondiale.

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Luca De Meo, n.1 del Gruppo Renault

Non possono essere le Case a dettare l’agenda alla UE

Al momento le cose non stanno andando come sperato. Al Salone di Parigi è stato il n.1 della Renault, Luca De Meo, a dire che i prezzi delle elettriche non solo non scendono. Aumentano a causa dell’impennata dei costi nei componenti per le batterie. Vedremo che cosa succederà di qui al 2026, quando la UE farà un primo esame della tempistica di uscita dalle motorizzazioni “calde”.  Noi speriamo che lo faccia su elementi oggettivi, tra cui sicuramente l’argomento del prezzo e l’accessibilità dell’auto da parte di tutte le classi sociali. Ma non possono certo essere le Case auto a dettare l’agenda in una decisione così importante. Fosse per le lobby del settore saremmo ancora alle Euro 0, vista la durezza con cui ci si è opposti a ogni inasprimento nei limiti delle emissioni. Eppure è stata proprio questa road-map a costringere l’industria europea a un impegno in ricerca e investimenti che le hanno dato ancora più competitività sui mercati mondiali.

Visualizza commenti (29)
  1. Secondo me state giudicando male il “povero” n.1 della BMW. A lui interessa veramente il destino di quelli che guadagnano troppo poco per permettersi un’auto elettrica! Ed è per questo motivo che la BMW, da ora in poi, costruirà e metterà sul mercato auto elettriche con un prezzo entro i 10 mila euro! Così risolverà i problemi della mobilità delle fasce basse della popolazione e anche ogni problema ambientale, di inquinamento e di sostenibilità ecologica. È questo il vero senso del suo intervento, non siate maligni.

  2. ernesto grottaferrata

    -È stata fissata a suo tempo dalla UE nella convinzione che il mondo vada verso l’elettrico e chi i costruttori andassero stimolati a crederci e investirci. Per fare auto più sostenibili e tenere il passo della concorrenza mondiale.- qualche punto:
    ho letto (pure qui, è bene ricordarlo a tedeschini) che vogliono le “zero emissioni”: le batterie sono solo uno dei modi. infatti pure loro parlano di neutralità tecnologica, come i tanto vituperati giorgetti e cingolani prima e chi di dovere adesso. quindi affermare che “il mondo andasse verso” è uno stravolgimento di quanto pronunciato a bruxelles.

    a parte tesla chi, prima del pronunciamento europeo, produceva ev? nessuno? ecco..
    quindi dove era la concorrenza mondiale dichiarata nella risposta?

    sarebbe quindi corretto dirla giusta sia se pro, contro o indifferenti

    1. Per dirla giusta occorre prima ammettere che le auto elettriche sono la soluzione più efficiente e quindi meno costosa che ci può permettere di affrancarci dall’uso dei combustibili fossili.
      Il resto sono arrampicate sugli specchi dettate in parte da abitudini, che inevitabilmente cambieranno col passare del tempo, e da lobby che cercano di mantenere in vita l’economia fossile.

  3. Luca Dell'Oca

    BMW è semplicemente terrorizzata che per ogni auto da 50k che vende (termica o elettrica poco importa), Tesla gliene vende sotto al naso quattro volte tante. Del rombo interessa ormai a pochi nostalgici, degli interni premium in pelle umana pure, e di perdere gli anni a scorrere un catalogo infinito di accessori che raddoppiano il prezzo iniziare in molti si sono stancati. E siccome gli argomenti di confronto stanno finendo, e non può farne nemmeno un discorso di prezzo perchè costano entrambe uguale, la butta sul sociale. Così come Tavares sventola ogni volta il problema dei potenziali disoccupati (ma d’altronde viene dall’azienda dove gli Agnelli hanno sempre socializzato le perdite), così come gli economisti da bar parlano dei bambini che estraggono il Cobalto (ma i vestiti cinesi a 10€ l’uno vanno benissimo), e i politici della porchetta parlano di invasione cinese condividendo la loro idea con un telefono – ah guarda- cinese pure quello, o al massimo coreano.

    Citando uno che dei poveri si interessò veramente “prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. poi vinci”. Ecco, siamo alla fase di derisione/combattimento, quindi vuol dire che il primato delle auto elettriche è sempre più vicino.

      1. Vicino significa che ci sono massimo ancora cinque anni di “pacchia” per i motori a combustione interna, poi il declino diventerà piuttosto ripido.

      1. Lì c’è il grosso delle aziende che producono parti per motori endotermici, serbatoi, pompe, ecc…
        Il dramma è prima di tutto di quei lavoratori e quegli imprenditori che falliranno, e di inevitabili vertenze sindacali.
        Di fronte a un problema di cambio di tecnologia ci sono principalmente due strade: gestire il cambiamento e trovare nuovi modi di riconvertire le produzioni oppure fare politiche per rallentare il cambiamento. Il problema con la seconda opzione è che è come cercare di fermare l’acqua con le mani: all’inizio ti sembra di farcela, poi la corrente aumenta e ti accorgi che non ce la fai, infine arriva l’ondata di piena che ti trascina via senza possibilità di salvezza.
        I sindacati (almeno parte di questi) hanno spinto inizialmente per il primo tipo di politica, ovvero per la riconversione dell’industria e dei lavoratori. Purtroppo temo che visto che poco si è fatto da questo punto di vista ora si trovino con i lavoratori in difficoltà (la corrente si sta facendo più forte, e con le mani l’acqua non si può fermare) e l’unica opzione rimasta sono scioperi e vertenze per salvare il salvabile.

  4. Televisori, Telefoni cellulari, voli aerei, le stesse auto termiche (e si potrebbe continuare) per i primi decenni sono stati appannaggio dei ricchi. Questo Signorino non conosce la storia.

  5. A Bmw, Ferrari, Renault, Stellantis, Toyota, Volkswagen ecc ecc non importa nulla di convertire la loro produzione in solo elettrico, hanno qualche modello giusto perché devono averle per non pagare multe salate, i loro maggiori introiti sono da sempre legati ai motori a combustione.
    Se pensate che sarà il singolo costruttore a rallentare la transizione verso l’elettrico, beh vi sbagliate di brutto, vedrete che saranno in tanti più di quelli che pensate..
    L’elettrico per sua natura e per i componenti che richiede, fa comodo solo ai produttori cinesi, produttori generici che non hanno mai avuto il know how sui motori endotermici, ora si trovano su un piatto d’argento sia la possibilità di colmare questo gap storico che di dettare legge nella produzione automobilistica mondiale, queste cose le sanno e le temono i nostri vecchi costruttori europei..

    1. In effetti questo è verissimo, ma solo in parte.
      È l’inizio della storia di una crisi, quando i tuoi concorrenti trovano il modo di competere con te sul tuo bacino commerciale ma con un prodotto abbastanza diverso da annullare il tuo vantaggio.
      Ci sono due modi di reagire: evolvere e competere cambiando i tuoi prodotti, oppure rallentare il cambiamento facendosi aiutare dalla politica e dai regolamenti.
      La prima opzione ti offre le migliori chance di sopravvivenza e ti evita di diventare obsoleto, la seconda ti dà un vantaggio nel breve periodo in quanto sfrutti ancora il tuo vantaggio competitivo sulla tecnologia che sta venendo superata ma ti mette a forte rischio di fallire nel medio/lungo periodo.
      In questo momento stiamo assistendo alla formazione degli schieramenti. Tra una decina d’anni vedremo gli effetti delle scelte dei vari produttori.

  6. Che dire alla BMW i poveri non sono mai interessati, però il pensiero di Alessandro D. 23 Ottobre 2022 at 21:09 non fa una piega, in realtà già oggi nel mondo ci sono persone che oltre a non potersi permettere un auto non sanno come mangiare tutti i giorni, quindi retorica della BMW solo a scopo di interessi monetari, a questo punto per etica ben vengano le cinesi con prezzi cinesi, così chi in teoria dovrebbe esser escluso un auto se la potrà in qualche modo permettere, se non nuova usata.
    E i prodotti europei con questi discorsi per me possono anche chiudere, mi spiace solo per la manovalanza.

  7. Alessandro D.

    Nessuno mette in dubbio che prima o poi ci sara lo stop ai motori endotermici.
    Non fosse altro che, come giustamente dice, prima o poi scarseggerà la benzina per farli funzionare tutti quanti.
    E lo stop all’Euro 7 si è avuto proprio perché da un punto di vista economico non era conveniente svilupparlo.
    Ma, contemporaneamente, il 2027 sarebbe stato ancora troppo presto per fare all in sull’elettrico. Rimane da stabilire se il 2035 sarà la data giusta, e lo scopriremo solo vivendo.
    Resta il fatto , se confermata , che la cosa stabilisce un precedente: e cioè che ci si possa rimangiare una decisione già presa e apertamente sbandierata come sicura.

      1. Grazie per il caro…
        La storia politica è piena di decisioni rimangiate e di proroghe dell’ultimo minuto.
        Diciamo che lo stop al 2035 è più che altro l’ultima chiamata per quelli meno svegli, e in effetti guardando le reazioni possiamo già “fare le squadre”. 🙂

  8. caprone manicheo

    A BMW in clienti meno abbienti interessano quanto i posti di lavoro dell’indotto automobilistico ai nostri politici.

    Entrambi usano qualcuno (i clienti meno abbienti ed i lavoratori) come specchietto per le allodole, ma il loro vero scopo sono solo i soldi (profitti, vantaggi, amicizie).

  9. Guido Baccarini

    Dice il saggio padre: “Vivi ogni giorno come se potesse essere il tuo ultimo perché arriverà quella volta in cui avrai ragione e lo sarà e lascerai un mondo migliore ai tuoi figli”.

    Poi c’è la variante old carmaker: vivi ogni giorno come se fossi eterno perché quando succederà, ci penseranno gli eventuali superstiti e mo’ saranno pistoni loro.

    BMW che per spirito francescano pensa alle fasce sociali deboli.
    Non so se essere più indisposto dal fatto che nemmeno mi irrita più (segno di rassegnazione o di accettazione della realtà per quanto triste) o dal fatto che la maggior parte delle persone guarderanno il dito anziché la luna.

    1. Alessandro D.

      Siccome sei una persona intelligente, ti lancio volentieri il “biscottino” sperando che sia di tuo gusto e interesse. 😉

      Ovviamente a Zipse importa zero dei “povery” che presumibilmente mai si potranno permettere di acquistare una BMW nuova. C’è però un discorso sotto traccia che secondo me in parte può spiegare questo slancio di generosità morale. Ed è legato strettamente al concetto di “invidia sociale”.
      Se in un futuro più o meno remoto infatti soltanto le fasce più abbienti potessero permettersi di acquistare un’automobile, e quindi probabilmente di acquistare una BMW, il fatto di andare in giro bello pacifico con una bella BMW elettrica sarà percepito come qualcosa di molto più “privilegiato” rispetto all’oggi. E ipotizzando un domani, Dio non voglia, dove larghe fette della classe media fossero costrette a spostarsi su mezzi pubblici o assimilabili, farsi vedere al volante di una BMW finirebbe con l’essere qualcosa che piuttosto che suscitare ammirazione finirebbe col suscitare risentimento.
      Per spiegare questo tipo di situazioni, la domanda che mi piace fare spesso è la seguente: “Preferisci essere milionario in Europa o essere milionario in Brasile?”
      Certo, per quanto poi non sia strettamente vero ma da un punto di vista puramente contabile facendo il paragone del costo della vita verrebbe da dire che è meglio essere milionario in Brasile. Peccato che, come quasi certamente sai, vivere da milionario e farlo senza nascondersi in Brasile vuol dire nel migliore dei casi andare in giro con una nove millimetri col colpo in canna sotto la giacca.
      Tornando a Zipse, subodoro che per lui il discorso sia piuttosto banale: vuole andare avanti a vendere le BMW ai suoi clienti. Ma se vuoi che i tuoi clienti siano tranquilli nel comprare le BMW, per te è funzionale che anche tutto il resto del mondo possa continuare a permettersi quantomeno la Panda. 😉

      1. Guido Baccarini

        Biscottino buonissimo, gradito!
        Anche io avevo fatto una riflessione simile (ma non così articolata, la mia era estremamente grezza).
        Ed è proprio a qualcosa di simile che mi riferivo: qualsiasi sia il motivo che spinge BMW a fare la dichiarazione, si finisce di parlare di quello (il dito) e non della luna (smettere di fare autoveicoli a combustibili fossili).

      2. Fares Brandoli

        Ed io intanto comincio ad immaginare bev blindate dell’ipotetico futuro…
        Ma chi le guiderà, Mel Gibson (vedi Mad Max)?

        1. Alessandro D.

          Ma no dai.

          Se risolvono il problema del costo delle batterie siam quasi a cavallo da quel punto di vista.

          Se poi “risolvono” in maniera strutturale (e non mettendo quattro colonnine ogni autogrill, quelle non basteranno a gestire flussi veramente grandi) i “fastidi” per per qualli come il sottoscritto che fanno tanta autostrada… Fine dei problemi.

  10. Ma davvero credete che a BMW importi la difesa dei clienti meno abbienti??
    Secondo voi sono preoccupati del fatto che la gente normale non può comprare auto se partono da 30K €???
    Allora vi faccio una semplice domanda: da che prezzo parte il listino dell’auto meno costosa della gamma di BMW?
    Ve lo dico io… La serie 1 parte da 27220 € e, come tutte le tedesche a quella cifra ti danno l’auto spoglia che quasi non ha neanche le gomme…. se vuoi acquistare una serie 1 con il minimo indispensabile in termini di dotazioni a 30K € ci arrivi subito!!!!!
    Alla BMW del problema del prezzo di attacco a 30K € non gliene frega nulla perché loro lo attuano da un decennio…
    Loro hanno paura di abbandonare il termico per perdere il loro “DNA” e perciò di essere fagocitati dai nuovi competitor che ci sono nel mercato delle elettriche che sono in grado di proporre prodotti migliori dei loro ad un prezzo molto probabilmente inferiore…
    Della povera gente a BMW non gliene frega nulla, non è quello io loro mercato d’interesse e i loro listini sono li a dimostrarlo… A BMW frega solo dei propri interessi e basta…

  11. E’ ridicolo che BMW si preoccupi di chi le auto costose non può permettersele. Non vogliamo certo cavarcela con una battuta, ma se questi sono gli argomenti vuol dire che in BMW stanno oramai raschiando il fondo del barile.
    Sono altresì convinto che al 2035 che si decida o meno di chiudere con i motori termici, la loro quota di mercato sarà ridotta a percentuali a una cifra, per almeno due ragioni: il fatto che per quella data comunque le normative sulle emissioni saranno molto più stringenti di quelle odierne e quindi il costo di un’auto termica sarà sicuramente più alto di quello di un’auto elettrica, e inoltre che la disponibilità di combustibili liquidi sarà ridotta rispetto a quella odierna e il loro costo sarà molto più alto a causa dei costi ambientali da compensare.
    Più passa il tempo e più non riesco a seguire questi appelli accorati contro il blocco delle termiche al 2035, mi paiono tutti quanti ansiosi e di non avere contezza di rischiare di diventare la Rolls-Royce del 2050.

    1. Alessandro D.

      -il fatto che per quella data comunque le normative sulle emissioni saranno molto più stringenti di quelle odierne-

      La prego di cuore, le assicuro che non voglio farle nessun appunto, ma prendo la palla al balzo: l’unione europea parrebbe che di fatto abbia cancellato la normativa euro 7.
      La notizia è da confermare, ma parrebbe proprio che prima di un evrntuale bando delle endotermiche ci si fermerà in via probabilmente definitiva a una sorta di euro 6 “plus” praticamente identico all’esistente.
      Il rischio era che già dal 2027 molti non potessero più acquistare un’auto nuova causa costi insostenibili.
      L’euro 7 si è effettivamente dimostrato politicamente insostenibile.
      Tenere a mente per il futuro, comunque la si pensi.

      -la disponibilità di combustibili liquidi sarà ridotta rispetto a quella odierna –

      E su questo baso molto del mio interesse circa la mobilità elettrica. Quindi mi associo.

      1. D’accordo, le normative Euro sono state spesso oggetto di contenzioso tra i produttori e Bruxelles, però prima o poi il gap tra gli ZEV (a tutto tondo: CO2, PMx, NOx, …) e i motori termici andrà ridotto oppure l’unica alternativa è che si arrivi ad uno stop dopo che i produttori avranno gettato la spugna perché non troveranno più conveniente sviluppare i motori a combustione interna. Qualcuno sembra esserci già arrivato, altri dormono…

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