La batteria della VW ID.3? Riparata a tempo record, in tre settimane e d’agosto. Anche se con qualche incomprensione sulla comunicazione… Articolo+VIDEO

La batteria della VW? Intervento rapido, in pieno agosto
Sto parlando della batteria della mia auto, che, dopo 2 anni e meno di 60mila km, ha ahimè presentato un problema al pacco batteria (qui la prima parte della storia). Lo spauracchio di chiunque si avvicini all’auto elettrica, si è di fatto materializzato. Si tratta di un’evenienza molto molto rara. Le elettriche difficilmente hanno bisogno di interventi del service, tanto meno sul pacco batteria. Ma può accadere. E io ne ho approfittato per raccontarvi come a oggi il service è pronto a reagire. Auto consegnata all’officina Dorigoni di Trento il 9 agosto e riconsegnatami dopo tre settimane in perfetto ordine. Tutto è bene quel che finisce bene, quindi. Certo! Riparazione eseguita alla perfezione. E ne hanno approfittato anche per aggiornare l’auto alla versione 2.4 del software (con contestuale sostituzione della batteria 12 volt) ed eseguire un richiamo minore. E per operare la sostituzione del sedile di guida (che si reclinava autonomamente nel tempo). Ma… Ve lo racconto nel video sopra!

Prima e dopo la “cura”: ecco i grafici delle celle prima…
Ecco i grafici di PKC prima dell’intervento di sostituzione dei moduli contenenti le celle difettose. In alto (GRAFICO 1) si può vedere chiaramente come le due celle incriminate (la 11 e la 55) avessero un livello di tensione molto inferiore alle altre. Il Delta mV, appena prima dell’intervento, risultava avere un valore pari a 345. La capacità massima indicata da PKC (94,5%, GRAFICO 2, qui a sinistra) indica quanto era ottenibile solo sostituendo le due celle guaste. In termini pratici, però, l’autonomia effettiva era scesa di circa il 40%.

…e dopo l’intervento di sostituzione dell’officina
Il grafico qui a destra (GRAFICO 3) indica invece i valori delle celle dopo l’intervento di sostituzione dei moduli contenenti le celle difettose. Si può notare come le celle dei due blocchi in corrispondenza della 11 e della 55 (quelle relative ai moduli sostituiti) abbiano un livello di tensione leggermente più basso delle altre. Inaspettatamente. Sintomo forse (ma è una nostra supposizione) del fatto che VW utilizzi moduli ricondizionati? Ce lo auguriamo, per ragioni di sostenibilità, ma non ne abbiamo nessuna prova.

La batteria della VW / Problema risolto, autonomia ripristinata
Ed ecco l’ultimo grafico, sempre post riparazione. Mostra come la capacità massima sia effettivamente tornata allo stesso valore precedente al problema. Con l’autonomia ripristinata al 94,5%, dopo due anni e meno di 60mila km percorsi. La perdita in questo periodo è stata quindi del 5,5%.
— Guarda tutti i video con le prove di Paolo Mariano sul nostro canale YouTube —
Prima di tutto complimenti per quanto fate su Vaielettrico, ottima fonte di informazione.
Avrei una domanda per lei Paolo Mariano: quando ha notato i problemi di ridotta autonomia (e prima di avere notifiche di anomalie a display) utilizzava anche Power Cruise Control per vedere quanti kWh risultavano effettivamente presenti nella batteria al termine delle ricariche?
Glielo chiedo perchè oggi ho notato sulla mia ID.3 Pro da 58kWh (1 anno e 8 mesi, 52.000 km), che caricata al 90% PCC ha “trovato” soltanto 47kWh contro i 52 teorici (che avevo invece visto tempo fa in precedenti (rare) ricariche al 90%) …… non so se devo preoccuparmi…… L’update 2.4 + 12V l’ho già fatto a luglio, nessun richiamo ricevuto sulla batteria di trazione. Grazie.
La penso come il sig. MAURO ma che le devo dire: contento lei contenti tutti. Io con la mia termica rigorosamente non VW mi sarei incavolato non poco specie per la mancanza di auto sostitutiva. Si parla un auto seminuova da oltre 40000 euro!
In ogni modo sembra che quasi tutte le ID3 abbiano problemi simili, su questo blog ho letto almeno altri 5 casi, incluso quella del vostro collaboratore.
5 casi?! Devo stare più attento allora!
Sarebbe così gentile da indicarmi quali?
Io ne ho rilevato solo uno, oltre al mio.
Ottima notizia.
In “solo” tre settimane di fermo macchina, e con i riflettori puntati adosso (proprietario noto sul web, vicenda narrata da vari articoli su sito specializzato), Volkswagen riesce a sistemare il veicolo; questo viene giudicato “un ottimo risultato”, mentre il titolo del video si spinge a usare l’espressione “tempi record”. Prendiamo nota.
Un fermo macchina che dura settimane puó capitare anche con un’auto termica in caso di guasto anomalo.. I modelli elettrici hanno piú “attenuanti” da questo punto di vista in quanto dotati di tecnologia piú recente e in genere prodotti in minor numero di esemplari, quindi con casistica guasti piú scarsa.
Volevo cogliere l’occasione di questo articolo per ringraziare il sig. Mariano. I suoi articoli sono interessanti, scritti con un bello stile e pacati. Complimenti!
grazie. Mi fa piacere che lei apprezzi gli sforzi fatti. 🙂
Incredibile come la qualità dei pacchi batteria vw sia enormemente superiore a quelli CATL stellantis. Stesso SOH ma soli 12000km e su fb ci sono un sacco di testimonianze simili nei vari gruppi peugeot opel elettriche… E testimonianze di cambi pacchi batteria per intero. Mi faccio il segno della croce e spero di non dover mai raccontare in prima persona l’esperienza del simpaticissimo sig. Mariano!
Sarei molto felice di poter raccontare dell’esperienza di utenti che hanno dovuto cambiare per intero il pacco batteria. Se vuole scriverci, o farci scrivere, ne sarei contento.
/// le celle dei due blocchi in corrispondenza della 11 e della 55 (quelle relative ai moduli sostituiti) abbiano un livello di tensione leggermente più basso delle altre. Inaspettatamente. Sintomo forse (ma è una nostra supposizione) del fatto che VW utilizzi moduli ricondizionati? Ce lo auguriamo, per ragioni di sostenibilità, ma non ne abbiamo nessuna prova \\\ Come prestazioni i moduli ricondizionati sono pressapoco paragonabili a quelli nuovi ?
L’auto è tornata esattamente come prima.
visto che ogni batteria ha delle celle inutilizzate non capisco perchè non vengono utilizzate per rimpiazzare a livello software le celle difettose. forse un giorno ci si arriverà
Perché le celle nella stragrande maggioranza delle auto, son organizzate in moduli, quando riparano non sostituiscono la cella ma tutto il modulo.
Nel momento in cui una cella è compromessa tutte quelle del suo modulo malgrado siano sane vengono limitate al livello di quella danneggiata, da qui il calo di autonomia enorme rispetto al l’incidenza della singola cella.
Va da sé che dovrebbero avere un intero modulo aggiuntivo sempre spento (se conti che con due danneggiati ha perso il 40% non sono così tanti) da accendere per spegnere quello con cella danneggiata, cosa comunque inutile nel caso come questo in cui le celle son in due moduli diversi, uno lo rimpiazzi l’altro no.
Tra l’altro ho anche il dubbio che realmente abbiano delle celle in più spente, ma che la capacità riservata sia semplicemente ricavata non caricando mai al massimo tutte le celle per preservare il più possibile da frequenti cariche al 100%
/// ho anche il dubbio che realmente abbiano delle celle in più spente, ma che la capacità riservata sia semplicemente ricavata non caricando mai al massimo tutte le celle per preservare il più possibile da frequenti cariche al 100% \\\ Da quello che so in diversi casi i costruttori adottano entrambe le misure di sicurezza per allungare la vita delle batterie, cioé spesso la percentuale di carica indicata è inferiore a quella reale e quando il SoH si abbassa troppo si puó ridurre la “zona cuscinetto” dell’accumulatore tramite aggiornamento sw.
So di sicuro che è così per VW, ogni volta la carica mostrata a video è superiore a quella indicata da BMS. Quando carico la id.3 all’80, in realtà è caricata al 72, e cosi via salendo. Mi pare che il massimo sia 91, corrispondente al 100% indicato.
Celle inutilizzate?
Forse si riferisce al “buffer” delle batterie (i moduli che nell’uso normale del veicolo rimangono inattivi e che si possono “sbloccare” solo in officina)
Il buffer è dato semplicemente da una tensione massima delle celle più conservativa (più bassa), non ci sono celle non utilizzate all’interno di una batteria
Magari pensa già al bms wireless che potrebbe evitare di dividere in moduli il tutto hehe li si, infili dentro 5 o 6 celle in più e quando una salta la spegni e attivi l’altra 😂
Già me lo vedo a cambiare i cilindretti incastrati nelle molle e guardare il + e il meno dove stanno
/// già me lo vedo a cambiare i cilindretti incastrati nelle molle e guardare il + e il meno dove stanno \\\
Beh se faranno i moduli con le celle avvitate anziché saldate come queste batterie per ebike..
https://www.gouach.com/ 😂
Meno male, mi fa molto piacere quando si riesce a risolvere i problemi 💪
Sono felice per te.
Evviva il Signor Paolo!
Ho letto l’articolo e visto il video, mi rallegro del buon esito della cosa.
Nel video ci racconta di un costo (stimato) di circa 4000 euro per la riparazione fuori garanzia. Caspita.
Non sono completamente d’accordo con le sue conclusioni in merito al giudizio generale che trae dall’accaduto.
Evidente che sono lietissimo che la cosa le sia accaduta in garanzia, con tutte le coperture del caso.
Sono invece piuttosto dubbioso circa il fatto che un evento simile al suo, di cui oggi si sente parlare pochissimo stante la diffusione relativamente scarsa dei veicoli elettrici, senza per questo raggiungere livelli pandemici un domani non possa comunque diventare un tema relativamente “caldo” in un parco circolante aumentato anche solo di un ordine di grandezza rispetto ad oggi.
E specie con lo scadere delle attuali garanzie “degli 8 anni” e il relativo (fisiologico) invecchiamento dei mezzi.
Ma questo, mi creda, non è per criticare le sue conclusioni e il suo lavoro di informazione.
Per questo la ringrazio tantissimo.
Nè tantomeno mettere sotto accusa il concetto di auto elettrica.
Quello che è sbagliato sta a monte e secondo me è totalmente imputabile ad una cattiva gestione del post-vendita da parte delle case, che da un lato ci propinano l’uidea che “le batterie non si rimpono mai” (il che non è vero: tutto ciò che è costruito dall’uomo può guastarsi per quanto in misura minima) dall’altro con la “garanzia degli 8 anni” spostano il problema di un’eventuale manutenzione “impegnativa” sul secondo-terzo potenziale proprietario.
Senza minimamente prevedere un “ecosistema” in gradi di permettere per esempio un’adeguata “rotazione” delle batterie lungo tutta la vita di una vettura o anche solo delle formule assicurative (facoltative e ovviamente a pagamento) con cui anche solo “limitare i danni” se si verifica un evento di questo tipo su una vettura per esempio di 10 anni.
Vorremo mica parlare di ecologia e poi accettare che il ciclo di vita di un veicolo sia di soli 8 anni e poi va demolito? Quando nella maggioranza dei casi (10.000km l’anno) avrà più o meno ragionevolmente pareggiato la CO2 prodotta per produrlo? Spero e penso di no.
Quindi urge un ripensamento “a monte”, cosa che però non spetta ai clienti per ovvi motivi.
Anche perchè ovviamente chi mai si accingerà ad acquistare una vettura elettrica uscita dagli “8 anni” o prossima a farlo sicuramente farà valere tutto il peso della cosa in sede di trattativa commerciale. E siccome i prezzi li conosciamo, al di là di qualsiasi validità intrinseca del mezzo (la vettura potrebbe andare perfettamente, non si discute) la perdita di valore da un punto di vista puramente commerciale potrebbe essere dolorosa.
Comumnque nunc est bibendum, ammazziamo il vitello grasso perchè la figliola prodiga è tornata a casa!
Questa è la bella notizia!
da incorniciare
Le batterie delle auto elettriche, raramente si rompono e quando accade, la sostituzione dei moduli difettosi è la soluzione.
Per caso non succede anche alle auto termiche di andare in officina?
La differenza è che ad oggi, non esiste una rete di riparatori/sostitutori di celle, capillare come i meccanici tradizionali, ma non tarderanno ad arrivare.
Si, nuovi posti di lavoro nati da nuove tecnologie impiegate.
E io cosa avrei detto di così diverso da meritarmi l’appunto? Se ritiene che abbia detto qualcosa su cui non è d’accordo, me lo dica nel merito di quello che ho effettivamente detto. E non nel merito di quello che pensa che io avessi intenzione di dire. Una moglie ce l’ho già, mi perdoni. 🙂
-Le batterie delle auto elettriche, raramente si rompono e quando accade, la sostituzione dei moduli difettosi è la soluzione.-
E dunque? whats’ new? ho forse detto il contrario?
-Per caso non succede anche alle auto termiche di andare in officina?-
E allora? cosa c’entra nel merito di quello che ho detto?
Noto un certo pregiudizio quando risponde ai commenti altrui. Perchè? Ho detto chiaramente che non metto sotto accusa il concetto di auto elettrica. Non le basta?
-La differenza è che ad oggi, non esiste una rete di riparatori/sostitutori di celle, capillare come i meccanici tradizionali,.-
Vede, è esattamente questa la critica che ho mosso alle case costruttrici. E lei mi conferma che ho ragione. Perchè una azienda che vuole vendere un prodotto così “diverso” e innovativo rispetto all’abituale la predispone subito una rete di assistenza capillare in grado di intervenire sul problema con tempestività (e senza spostare le automobili da un’officina all’altra) e con piani precisi e certi circa gestione delle problematiche reali, realistiche o anche solo possibili.
Non si mette a vendere il prodotto e “nel frattempo vediamo cosa succede e intanto aggiustiamo il tiro”.
Le case costruttrici non stanno facendo niente di tutto questo e ad oggi nulla hanno predisposto per “accompagnare” la clientela anche al di là dei canonici 8 anni di garanzia. Dovrebbero, potrebbero e ci guadagnerebbero anche. E’ forse un’affermazione falsa?
Prendersela con le case costruttrici è una critica all’auto elettrica?
– ma non tarderanno ad arrivare-
finchè non li vedo, per me non ci sono. Mi scusi, ma non mi accontento delle “buone intenzioni” per delle vetture che a parità di segmento (salvo segmenti alti) costano dal 50 al 100% in più rispetto a quanto visto fino ad oggi.
-Si, nuovi posti di lavoro nati da nuove tecnologie impiegate.-
Di nuovo: e dunque? mi sono lanciato in strali affermando che l’auto elettrica toglierà il pane alle famiglie?
Apprezzo quasi tutti gli interventi di Alessandro D, ma questo è davvero da incorniciare, avrei voluto scriverlo io. Gira e rigira si torna sempre al punto di partenza: già l’autonomia delle elettriche non è esaltante (punto di vista personale), dopo 200.000 che facciamo? Quanto varrà un’auto con una batteria fuori garanzia e che non è più nelle condizioni ottimali? Credo che questo sia il vero problema delle auto elettriche.
-già l’autonomia delle elettriche non è esaltante (punto di vista personale), dopo 200.000 che facciamo?-
Ma quello sarebbe anche un problema relativo se, nel conto di tutto il “sistema”, si prevedesse fin d’ora la possibilità di “ruotare” con delle batterie nuove o ricondizionate le batterie che via via fisiologicamente perdoo capacità.
Mai cambiato l’olio e le gomme su una macchina? quattro gomme “giuste” possono anche costare 700/1000 euro. Ogni 40k km a volte. Sarebbe così strano prevedere la cosa anche per le batterie, posto che i costi di gestione nel frattempo hanno fatto risparmiare a volte non poco?
Mai pensato che con l’auto elettrica si debba per forza risparmiare, sempre deto che c’è da leccarsi i gomiti a scoprire che costa tanto quanto. E i prezzi di acquisto un po’ scenderanno. Se vogliono venderle…
-Quanto varrà un’auto con una batteria fuori garanzia-
Qui il problema, in sede di trattativa commerciale, non è tanto quello che di sicuro succederà (perchè una fetta rilevante dei veicoli son certo che andrebbe comunque benissimo) quanto quello che “potrebbe succedere”. In assenza di meccanismi certi e sicuri in merito al poter tenere la vettura sempre in piena efficienza e a prezzi “pagabili, quel condizionale un potenziale acquirente secondo me te lo farà pagare carissimo.
Per esempio: perchè non includere una quota “salvabatterie” nell’assicurazione RCA? C’è la polizza cristalli… non sarebbe nulla di strano.
Perchè non provare a farlo presente tramite stampa?
Sbaglio così tanto?
No anzi, sono proposte che i troverebbero d’accordo (seppure io continui personalmente a pensare che l’autonomia sia scarsa anche da nuove….)
/// perchè non includere una quota “salvabatterie” nell’assicurazione RCA? \\\ A proposito di coperture assicurative per le batterie, segnalo questa recentissima polizza “kasko” che copre i danni derivanti da incidenti (credo la prima in Italia) https://social.autotorino.it/2022/09/07/green-mobility-la-soluzione-specifica-e-completa-che-tutela-le-batterie-e-la-mobilita-elettrica/ Bisognerebbe conoscerne i dettagli per valutarla bene ma sembrerebbe un primo passo nella direzione che permetterá di tranquillizzare almeno in parte molti “elettro-indecisi”..
Tutto è bene quel che finisce bene!
Ottima notizia !
Sono molto felice per te.
Ad essere, onesti intellettualmente, sarebbe interessante capire i tempi di riparazione nel caso in cui il guasto fosse capitato ad una persona comune e non ad persona cosi influente come te.
Io personalmente, spero proprio che un produttore cosi importante disponga GIA’ di un “sistema di riparazione” ben funzionate e oliato.
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Nota tecnica:
La tensione dei moduli più bassa potrebbe semplicemente significare che il BMS non ha ancora ben bilanciato le varie celle: sarebbe interessante conoscere quanti cicli di ricarica sono stati effettuati dopo aver sostituito le celle difettose
Beh, la garanzia sulle batterie però vale per tutti, no?
La nonna di Fedez ricorda che il vaccino era per tutti, ma lei l’ha avuto con una bella corsia preferenziale quando è emerso che non era stata avvisata.
Concordo con la valutazione al netto dell’influenza di persone “esposte ” o riconoscibili…
Spero non sia così anche per le tre settimane di fermo auto.
Circa la nota tecnica di Paolo Perotti.
I due moduli mostrano celle allineate su un livello di tensione lievemente più basso, ed è bene e corretto che sia così.
Il trasporto di celle e moduli avviene con una capacità di carica limitata, tipicamente al 30%, in ragione della norma UN 38.3.
Intervenendo a sostituire i moduli difettosi, certamente è stato effettuata una procedura di allineamento, in difetto, per ragioni di sicurezza elettrica ed operativa.
Sarà l’elettronica di BMS a completare il bilanciamento, e per questo invito Paolo (Mariano) a contravvenire il suo principio di ricaricare limitandosi all’80%, per portare tutti i moduli / cella a fine carica 100% e rendere possibile l’operazione di bilanciamento.
Contravvenire al mio principio? :-)))
Ma no… Io carico spesso al 100%. Semplicemente poi uso l’auto. Non la lascio giornate carica al 100%. Tutto qua.
Come peraltro spiego in moltissimi articoli.
A me più che altro fa un po’ sorridere l’entusiasmo con cui parla di riparazione in tempo “record”, dopo che nel video precedente non mi pareva affatto felice di non avere notizie, con auto rimasta ferma in officina ad attendere l’arrivo di pezzi di ricambio (che prima dicevano fossero arrivati, poi non era vero) e senza un’auto sostitutiva.
Ecco, diciamo “tutto è bene quel che finisce bene”, e diciamo che alla fin fine l’officina ha fatto la sua parte (solo perché era Mariano? Voglio credere di no).
Più che altro, curiosità sui famosi 4.000 € ipotetici del costo della riparazione: così com’è stata presentata (ossia: il costo che l’officina chiede s Volkswagen) mi fa intuire che probabilmente trattasi della sola manodopera, perché immagino che i moduli nuovi non siano stati acquistati dall’officina ma forniti da Volkswagen, giusto? Quindi ai 4.000 andrebbe sommato il costo dei moduli (nuovi o ricondizionati che siano)?
Sono felice nel pensarla sorridente 😉
Come detto, sono soddisfatto dei tempi di risoluzione (è evidente che si possa sempre migliorare). Ma tre settimane, nei giorni centrali di agosto, mi sembra già un ottimo risultato. Ciò che mi ha lasciato poco soddisfatto è stata piuttosto la poca attenzione nella comunicazione. Come detto nel primo video e come le ribadisco.
E no, il costo di 4.000,00 Euro comprende materiale e lavorazione.
Auto a GPL. Dopo 10 anni sostiuzione della bombola, modifica del pianale auto per creare dei fori per ventilazione di sicurezza, cambio punterie valvole e sostiuzione polmone GPL.
Senza contare tutti le regolazioni del giogo delle valvole da fare ogni 40.000 KM.
Su 250.000 Km percorsi avrò speso minimo 6.000 di manutenzione SOLO per il GPL senza contare il resto. (pompa benzina, cinghia distribuzione, olio motore ecc. ecc. ecc.)
Molte volte la gente non fa questi conti e vede sempre e solo il costo iniziale del veicolo elettrico…..
Fortunatamente dal 2023 cambio anch’io!