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La batteria della 500e dopo quanto si degrada?

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La batteria della 500e dopo quanto si degrada? E quanto costa sostituirla? Ce lo chiede Giampiero, interessato all’acquistodella piccola Fiat. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it

la batteria della 500eLa batteria della 500e: quanto costa sostituirla? E dopo quanti anni si cambia?

“Sarei interessato ad acquistare una 500e, ma ho dubbi sulla durata della batteria, della sua percentuale di degrado negli anni. E soprattutto vorrei sapere qual è il costo di acquisto di nuova batteria. E dopo quanti anni va sostituita?“. Giampiero Melatti.

la batteria della 500eLa batteria della 500e: si parte da 312 km, poi…

Risposta. Il degrado delle batterie nelle auto elettriche non è rapido come Lei sembra immaginare. E quando la capacità scende sotto quello che consideriamo il minimo per le nostre esigenze, di solito l’auto viene venduta a chi si accontenta di di un’autonomia più ridotta. Vediamo il caso della 500e: la versione più richiesta sembra essere quella con la batteria da 42 kWh e 312 km di range omologato. La piccola Fiat è in commercio solo da un anno e mezzo e non disponiamo di statistiche attendibili sul degrado del pacco batterie. In genere si parla di un calo del 2% all’anno, con una tendenza a ridurre questa percentuale dopo i primi anni di utilizzo. Questo vorrebbe dire perdere circa 6 km di autonomia all’anno e avere comunque, dopo parecchi anni di utilizzo, un’autonomia di circa 250 km. Pari a quella di partenza di molte citycar elettriche concorrenti. Nessun acquisto di una nuova batteria, dunque, eventualmente l’auto si vende come usato.

la batteria della 500eIl calo dipende anche da come gestiamo la nostra batteria

È comunque difficile stimare un dato medio nel degrado delle batterie. Questo perché il calo reale dipende da una serie di fattori, tra cui il nostro modo di utilizzo. Gli esperti avvertono che  “ogni singola cella si degraderà ogni volta che la carichi e la scarichi“. E quindi il chilometraggio alla lunga influisce. La raccomandazione è in genere di evitare nell’uso normale che la percentuale di carica scenda al di sotto del 20% e salga al di sopra dell’80%. Salvo ovvie eccezioni in caso di viaggi lunghi, in cui ci può essere la necessità di caricare al 100%. Altro consiglio è di  di non sottoporre continuamente le batterie a ricariche in corrente continua ad alta potenza. L’aumento del carico termico può danneggiare i componenti interni delle celle. C’è poi il problema delle temperature esterne. Se il freddo intenso rallenta la velocità di ricarica (e “taglia” in modo temporaneo i kWh disponibili), l’esposizione prolungata a temperature torride può danneggiare le celle.

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16 COMMENTI

  1. Sono un felice possessore di una 500E Prima da 16000 e 4 mesi. 42 kwatt di batteria e un autonomia, che per come la uso io non supera i 250 km(con l’elettrico occorre fare molta attenzione al pedale dell’acceleratore molto di più che con l’endotermico). Ad ogni buon conto ho letto con tanto interesse i commenti e vorrei aggiungere che la batteria della 500 è in Garanzia come tutte le altre ( 8 anni o 160000 km). Se dovesse scendere in questo periodo sotto il 70% di rendimento (immagino si calcoli da nuova) verrebbe ripristinata cambiando le celle più usurate.
    Aggiungo che ha prestazioni da fuori serie con Il vantaggio di potere fare il pieno sotto casa o comodamente in garage e a prezzi modici (250km con 15 € circa), Se poi come me, hai qualche pannello solare, in primavera ed estatei, viaggi Gratis !!!
    Vorrei aggiungere per la cronaca che per il momento ė una delle poche auto (sotto i 35.000€) che potra godere dei prossimi incentivi statali (fino a 9000 con rottamazione).
    Enrico
    enricociuffoli@gmail.com

    • Grazie Enrico, ovviamente la Fiat dà per scontato che in 8 anni la batteria non perda il 30% di capacità. Sarà interessante con gli appositi test verificare come stanno le celle anno per anno.

  2. In pratica: non scaricare oltre 20%, non caricare oltre 80%, evitare carica DC, evitare troppo freddo o troppo caldo. Da come le descrivete le batterie sembrano di cristallo.

    • Se le elenco tutte le attenzioni richieste per non distruggere un motore termico in poche migliaia di chilometri, mi dirà che il motore a scoppio è di burro?

      • Mi FACCIA STO ELENCO. Ma PERCHÉ LEI VUOL SEMPRE SOSTENERE STO ELETTRICO ANCHE QUANDO È INDIFENDIBILE?

        • Giusto un sunto:
          1) meglio non usare lo Start&Stop che la batteria e il motorino di avviamento durano la metà
          2) non spingere la frizione da fermi che si consuma il cuscinetto reggispinta
          3) partire da freddo con calma usando il motore delicatamente
          4) non spegnere il motore turbo a caldo perchè la pompa dell’olio non fa circolare olio che serve per il raffreddamento dei cuscinetti del turbo (sono al carbonio, l’olio serve solo per raffreddarli, chiediamo ai vecchi maserati biturbo)
          5) verificare spesso il livello olio quando si ha il DPF, se non si fanno tratti lunghi il particolato finisce nell’olio, aumenta il volume, si può sbiellare (chiedi ai mazda skyactiv)
          6) spurgare il filtro FAP in tratti adeguatamente lunghi, pena andare a spurgarlo in officina

          Al momento non me ne vengono in mente altri, queste sono piccole (eufemismo) attenzioni che se non vengono fatte sono al pari dei consigli delle BEV, io ho ZOE e ricarico quando mi pare e quanto mi pare, come faccio col cellulare. Col cellulare se carichi rapido o tutte le sere al 100% probabilmente lo dovrai cambiare in ogni caso per obsolescenza del dispositivo non per le batterie. Io ho 2 Nokia con Windows e un Android 6 (regalato) di 6-8 anni che li uso per altri scopi (lettore MP3 e diagnostica ZOE con OBD) con batteria ancora nuova. Se li avessi usati meglio (carica lenta dal 20 all’80%)? Uguale!

        • Sa perchè preferisco l’auto elettrica a quella termica? Perchè le ho guidate entrambe per decine di migliaia di chilometri. Lei?

    • Il campo di utilizzo di una batteria HV sarebbe molto più esteso se non intervenisse il BMS per limitare automaticamente al 20 ed 80%. Quindi non ritengo abbia un senso fare questo tipo di ragionamento: é già tutto codificato nel BMS. Ogni batteria Hv é soggetta ad un suo naturale degrado ma non così catastrofico. Impatta molto di più sui chilometri percorribili lo stile del guidatore che non lo stato di salute della batteria.

  3. @ Giampiero Melatti: dai una occhiata alle condizioni della garanzia della auto che ti interessa:
    Ad esempio la batteria della Twingo ZE è garantita per 8 anni o 160’000 km; chiaramente questi dati NON indicano che appena scaduta la garanzia la batteria dia da sostituire 🙂

  4. Confermo, ho avuto un’ Audi A3 plug in per tre anni e circa 40000 km piu’ di 1000 cicli di ricarica fino al 100% e l’autonomia e’ rimasta identica .
    Usata in citta’ quasi esclusivamente in elettrico con consumo di benzina di 1l /100 km.
    Aggiungo per preservare la batteria non chiedere le massime prestazioni a batteria quasi scarica.

  5. @Gianpiero Melatti: conosce qualcuno che ha una ibrida o meglio una plug-in? In una plug-in si fa almeno 1 ciclo di carica e scarica a viaggio, se usata bene un ciclo al giorno. Mediamente hanno una autonomia di 50km in elettrico per cui, se usata bene, con pochi km fatti in termico, ogni 60-65 km fanno un ciclo di batteria. Se conosce qualcuno si informi. Il mio amico ha una Ioniq plug-in, circa 65km in elettrico. L’ultima volta che abbiamo fatto i conti aveva 55.000 km da cui, conti spannometrici, almeno 700 cicli di carica scarica. A essere ottimisti perchè bisognerebbe tener conto anche delle frenate rigenerative che fanno aumentare del 20% l’uso della batteria. Non aveva ancora riscontrato una diminuzione dell’autonomia in elettrico. Però chieda a dei suoi conoscenti che abbiano una plug-in.
    Generalmente si parla di attuali 1500-2000 cicli di vita.
    Comunque, prendendo come assodati 700 cicli di vita, poi non ho avuto remore a comprare la ZOE 😁
    Riportando i 700 cicli sulla 500e possiamo dire che sono 300km x 700cicli = 210.000km.
    Ma se i cicli fossero il doppio…non si faccia remore. I limiti sono ben altri. Le BEV sono come i figli, a pensarci tante preoccupazioni ma le soddisfazioni sono immense.

    • Daniele CL leggo sempre i suoi commenti con molto interesse. Dalle sue competenze. Ritengo che, come me, ha lavorato sul campo dell’elettronica x moltissimi anni. Io, dopo 44 anni di elettrotecnica, elettronica, informatica e telecomunicazioni; ho smesso 3 anni fa. In effetti, le celle al litio i costruttori li danno per 3000 ricariche; ma mai fidarsi del pescivendolo che dice: “il pesce che vendo è fresco”! E lei fa bene a dare una vita decisamente più corta! Anche io sono convinto che dare un tetto massimo di 1500/2000 ricariche male non fa. E, pertanto condivido i suoi calcoli al 100%. Comunque, il decadimento x usura non ce l’hanno solo le batterie, ma anche i motori endotermici. Ma perché del decadimento dei propulsori endotermici non se ne accorge nessuno e nessuno ne parla mai? È chiaro che le batterie con il tempo ed i chilometri decadono, ma una casa costruttrice non si gioca la propria reputazione! Ecco perché garantiscono 8 anni o 160 Mila chilometri!
      Secondo le mie stime (molto a spanne) un pacco batteria di un auto potrebbe anche durare 300 Mila chilometri! Ovviamente gioca molto l’accortezza nell’utilizzo delle stesse.
      Continui commentare, io la leggo sempre e con molto interesse.
      Buon giorno.

      • La ringrazio dei complimenti, ho 65 anni a luglio, ho insegnato elettronica fino a 2 anni fa ma, soprattutto mi sono sempre interessato anche di meccanica. Favolosa fu la lezione di Forghieri a Bologna negli anni 80, spettacoloso come spiegò, facendolo capire a tutti, non solo meccanici, il rendimento di un motore termico. Massimo a farfalla aperta e RPM a regime di coppia massima, lo ricordo come fosse ieri.
        Quello che spaventa in effetti non è la durata dei singoli componenti ma la probabilità di guasto di uno singolo. Ogni elemento della batteria al litio va caricato indipendentemente dagli altri, non come nei NiMh che si caricano in serie. Il BMS è esageratamente complesso. Poi vedo la durata dei nostri sistemi elettronici e mi rincuoro, sul comodino ho la mia CamionSveglia che feci nell’ 82 con un modulo Motorola, un NE556 per il cicalino, un NE555 per il clock, tutto dentro un groviglio di fili di cui quasi mi vergogno, dentro una scatola di legno impiallacciata dal sottoscritto di noce nazionale che superò la “prova moglie”. Ha 40 anni…

      • Dimenticavo: per metterle un po’ di apprensione, non so se avrà letto ma nella mia Yaris ibrida del 2013 ho sostituito la batteria a 115.000km ed era già da diverso tempo che io (io che sono pignolo, gli altri di famiglia no, mio figlio un po’) denunciavo uno scarso “andare in elettrico”. Forse era difettosa dall’inizio, boh.
        Per rincuorarla invece dico che ho un NIU-NGT da quasi 3 anni e da 18.000km la ZOE.

    • Mi associo in quanto per il momento ho anch’io verificato un’apparente assenza di calo di prestazioni sulla batteria da 8,9 kWh della mia Ioniq plug-in, pur avendo già percorso 42000 Km di cui c.a. l’85% in elettrico. Purtroppo la mia versione (acquistata a Giugno 2019) non dispone di un’app che calcoli il SOH, per cui l’osservazione deriva solo dal fatto che percorre ancora 63 Km in elettrico come da nuova, con una stima di 500-550 ricariche effettuate.

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