Il soccorso in acqua, con una sorta di barca ambulanza, si può fare con un motore elettrico che tocca i 17 nodi. La novità è italiana, più precisamente made in Varese dove sarà presentata martedì prossimo: il 30 giugno alle 10,30. Appuntamento al pontile del Comune di Biandronno dove il produttore Giovanni Parise svelerà le caratteristiche della barca.

Al varo di E-Giulietta (leggi qui) in versione ambulanza saranno presenti oltre le autorità locali, l’assessore all’Ambiente di Varese Dino De Simone, la Croce Rossa locale e di Milano. Un segno di attenzione del mondo del soccorso della Lombardia dove sono presenti i maggiori e più antropizzati laghi italiani.
Due motori da 5.5 kW per una velocità di 17 nodi
Giovanni Parise spiega a Vaielettrico i punti di forza della barca: “Per quanto riguarda la propulsione monterà due motori elettrici da 5,5 kW che secondo i nostri test assicurano una velocità sui 16/17 nodi per circa 1 ora, con la velocità di crociera siamo a 6/8 ore. Sono tempi abbastanza buoni. Inoltre è presente a bordo un generatore da 3 Kw, ma se ne può fare a meno se si vuole full electric“.
La scheda tecnica della barca ambulanza

Per quanto riguarda i posti a bordo? “Abbiamo ricavato lo spazio per la barella, per un medico e 1/2 barellieri. E’ possibile effettuare il primo soccorso anche grazie ai dispositivi medici che possono usufruire dell’energia presente a bordo“.
La barca ambulanza si trasporta facilmente in auto con il carrello
Uno degli elementi che aumentano l’attenzione sulla barca di soccorso è la facilità d’uso e di trasporto: “E’ carrellabile, si sposta, dunque, con estrema semplicità con l’auto. In questo modo –sottolinea Parise – è possibile, in occasione di manifestazioni ed eventi, renderle fruibile in contesti diversi. Può essere poi messa a disposizione negli stabilimenti, spiagge, luoghi molto frequentati dove garantisce oltre il soccorso un monitoraggio della situazione a emissioni zero e senza rumore. Una presenza discreta e pulita“.

Inoltre sul fronte accessibilità e possibile utilizzarla per il trasporto di persone che si devono spostare in carrozzina. Interessante la location scelta: il pontile di Biandronno da dove partono i collegamenti verso l’Isola Virginia (leggi qui), un sito a forte attrattiva naturale e culturale dove si sta pensando al trasporto elettrico grazie all’associazione Sarisc (presto parleremo della novità) guidata da Santo Cassani e Lara Rosso. Le istituzioni hanno ascoltato la loro voce per installare una colonnina e presto dovrebbe diventare realtà.
LEGGI ANCHE: Soccorso a mare? “Meglio con il motore elettrico”
Grandi idee di un grande uomo. Complimenti Giovanni
Le nostre congratulazioni per un idea innovativa all avanguardia e nel rispetto del nostro ambiente.
Bravissimo a giovanni parise
A quasi dimenticavo…. grande gianni😉
Complimenti Gianni, come al solito la tua passione prevale su tutto.
Grazie per tutto ciò che fai.
Finalmente un po’ di made in Italy che si fa strada tra i colossi, ci vorrebbe più elettrico e meno inquinamento
Complimenti a Giovanni per la passione e la tenacia con la quale porta avanti le sue idee.
Questa imbarcazione è un mezzo che si presta a svariati usi e che potrebbe contribuire a salvare qualche vita. Un perfetto esempio di utilizzo dell’elettrico per aiutare tutti i nostri laghi.
Bravo Giovanni , ho avuto la fortuna di poterti conoscere personalmente e ho avuto la possibilità di partecipare attivamente in alcuni dei tuoi innumerevoli progetti ma sento il dovere di ringraziare personalmente la tua cocciutaggine andando spesso contro tutto e tutti così riuscendo a dare un sensibile contributo alle persone che sono state meno fortunate di noi ed ora stai riuscendo a valorizzare il tuo impegno contro l’inquinamento di questo nostro pianeta ….. concludo
GRAZIE GIOVANNI
Caro Giovanni… È veramente un’ottima idea. Penso che la tua imbarcazione e dal nome così suggestivo, sia veramente un grande compromesso. La qualità dei componenti impiegati è veramente di primo livello, e sono certo che le tue scelte ti ripagheranno nel tempo. I clienti potranno solo essere soddisfatti, e credo che possa trovare molteplici applicazioni al di là di quelle a cui hai già pensato. Mi congratulo con te per le scelte fatte e per la costanza con la quale hai conseguito i tuoi obbiettivi. In bocca al lupo…!!!
Finalmente una barca molto interessante piccola con costo adeguato ed assolutamente innovativa. Avrà un uso molto vario, oltre ai suoi scopi progettuali,servirà sicuramente per assistenza agli sport d’acqua e non solo ma anche una famiglia potrà trovarne soddisfazione. Da esperto velista osso aggiungere chdeuna
Una Barca così non c’era ed. adesso è arrivata. Complimenti al progefettista
Utile ed ecologica sarà un’ ottima soluzione per integrare il soccorso sui laghi e in mare, bellissima la linea, complimenti Gianni
Finalmente un esempio concreto della possibilità di navigare con motori a propulsione elettrica, nel rispetto della normativa regionale sulla navigabilità del Lago di Varese be delle esigenze di compatibilità ambientale. Come Sindaco di Cazzago Brabbia, dove risiede Giovanni Parise, sono particolarmente orgoglioso dell’evento cui ritengo, se possibile, partecipare. Emilio Magni. Sindaco di Cazzago Brabbia
Grande Gianni!
Dopo tanti anni e tanto impegno messo nella mobilità x i disabili, sei riuscito ha farti valere anche con l’elettrico nella nautica….
Motori ad alto livello, finalmente Italiani!!!
Continua così.
Complimenti per il coraggio e l’intuito di Gianni Parise nell’affrontare questo nuovo mondo “elettro/nautico” mettendo assieme silenziosità ecologia e versatilità dove le situazioni più particolari lo richiedono, conoscendo la tenacia di gianni sono sicuro cge troverà ancora nuove applicazioni e innovazioni assieme ai suoi collaboratori!
Geniale!!
Tecnologia, innovazione e progresso. Salvaguardare l’ambiente e allo stesso tempo più sicurezza per le persone. Complimenti per l’idea.
Diventa complicato quando si è di parte lasciare un commento che non sembri ossequioso, da anni Giovanni si occupa del mondo della mobilità per disabili affinando sempre più le competenze nella propulsione elettrica. Oggi lo stato dell’arte ha portato a questa soluzione di insieme, motore e gestione sono davvero uno stato dell’arte di primissimo piano a confronto internazionale, sapendo poi che si possa fare il pieno di energia attraverso il sole rendendo il più rispettoso e naturale il trasporto direi che non ha prezzo. Complimenti per l’ Idea, ma soprattutto per il risultato
Bravo Parise, X il tuo impegno riguardo l’ambiente, e non solo anche per le persone con disabilità..
Complimenti a Giovanni Parise che da anni si occupa, concretamente , di operare nell’elettrificazione delle nautica ( vedi ” Barca Riva ). I suoi motori sono quelli con la più alta efficienza. Gli auguro grande successo.
Gianni,veramente un passo verso il futuro che mi auguro sempre più E.In bocca al lupo per la presentazione di martedì 30 giugno.Tienici informati sull’evento ed eventuali future applicazini dell’E in nautica.
Un grande complimento al Sig. Parise e all. Ass. all’ambiente De Simone, quando competenza, lungimiranza e sensibilità si uniscono, il risultato è assicurato, un buon progetto di base per iniziare un percorso virtuoso, molti chiacchierano pochi fanno !!
Penso che questa sia un’iniziativa molto interessante per il salvataggio “in prossimità” nei nostri laghi.
Ricordiamoci che il picco di annegamenti avviene nei mesi estivi e la maggior parte delle volte l’annegamento è dovuto ad imperizia del nuotatore che al lago svolge attività ricreativa. Quindi una soluzione elettrica ha molto senso. Questa imbrcazione non è stata studiata ovviamente per andare a salvare una professionista in difficoltà sperduto in mezzo al mare durante la tempesta e con mare forza 9.
Si è un mezzo pensato per questo tipo di criticità, per salvamenti più complessi l’elettrico, lo scrivo molto a malincuore, ha ancora necessità di maturare. La nautica è più complessa e purtroppo non ha avuto l’attenzione e un Eleon Musk da far correre dietro i concorrenti
Al di là degli aspetti tecnici, Gianni merita sicuramente elogi per l’impegno costante ed i risultati raggiunti e che raggiungerà ! Ad maiora !!
Sicuramente è il futuro e tu Gianni ne stai facendo parte con i tuoi motori. Complimenti!!!
Grazie dell’intervento Hojda vedo che il titolo di domani di Affari&Finanza di Repubblica è questo: “Il futuro è elettrico”, pian piano sta diventando coscienza di tanti, ancora pochi nella nautica, ma sempre di più per la micro mobilità – c’è il boom di monopattini ed e-bike – e sta andando oltre la nicchia l’interesse per le auto elettriche. Buona domenica
È un’iniziativa interessante ma limitata. Limitata al pattugliamento ed al soccorso nei piccoli laghi e all’osservazione nelle riserve naturalistiche. L’autonomia, la velocità e le caratteristiche dello scafo non consentono al momento l’operatività necessaria nei laghi maggiori.
Nelle condizioni operative più gravose restano insuperabili gli scafi inaffondabili ognitempo del compianto ing. Fabio Buzzi, un uomo, una leggenda.
Barche straordinarie su cui ci si sente al sicuro in ogni condizione meteo ed a cui viene affidato il servizio di Guardia di Finanza, Guardia Costiera e Squadre Nautiche di Salvamento di tutto il mondo.
Un grande successo del Made in Italy, quello di FB Design, anche se al momento non elettrico.
https://www.youtube.com/watch?v=FdHAz6GQUrs
Scusami Alberto se non concordo. Il soccorso anche a mare e non solo nei laghi è fatto con i pedalò, quindi ben venga questa soluzione (anche di un’altra marca). Le barche elettriche potenti e con autonomia da permettere interventi complessi non ne esistono o sarebbero troppo costose e con troppi limiti di autonomia (tipo gli interventi sulle barche dei migranti al largo con il salvataggio di decine di persone). In quel caso il motore elettrico potrebbe entrare in funzione nel luogo di ricerca dei dispersi perché si evita il rumore dei motori. Le barche con motore termico per interventi di questo tipo lungo la costa italiana non sono tantissime e te lo dico per esperienza; nonostante siamo molto veloci spesso impiegano troppo tempo ad arrivare alla meta perchè devono un ampio territorio. Faccio l’esempio della costa orientale della Sardegna con chilometri di costa sguarniti e con motovedette pur veloci che impiegano troppo tempo per arrivare a destinazione. Queste barche (anche altre marche) sono una soluzione intermedia che permette un intervento in velocità (ci sono chilometri di costa coperti solo da pedalò) in contesti vicini. In particolare nelle zone più antropizzate dove si verificano la gran parte dei malori e dei problemi. Rispetto al pedalò a bordo puoi avere dei dispositivi per i primi interventi, in certi casi bisogna intervenire entro i primi dieci minuti. E questo tipo di problematica è quella più comune rispetto agli interventi complessi e al largo che naturalmente hanno necessità di imbarcazioni molto potenti, molto veloci e con tanta autonomia.
Per i salvataggi di vicinanza per singole persone ci sono Emily, Dolphyn 1 e Rescuesonic:
https://www.youtube.com/watch?v=HKEf2ED26q0
https://www.youtube.com/watch?v=56Ck_-ER3yE
https://www.youtube.com/watch?v=jjmgwD8I0Yo
https://www.youtube.com/watch?v=mmco3enmyYM
https://www.oceanalpha.com/
Interessanti Alberto, ma non sono italiane come quella dell’articolo, c’è anche la svedese che cito qui https://www.vaielettrico.it/soccorso-a-mare-meglio-con-il-motore-elettrico/, e hanno funzioni diverse. Con questa fai il pattugliamento,per esempio, in zone molto antropizzate e con molte persone con malori con il medico a bordo per il primo intervento… poi Emily, Dolphyn 1 e Rescuesonic sono delle belle invenzioni.
Emily qualcosa di più di una bella invenzione.
Emily può operare in condizioni meteorologiche proibitive che rendono impraticabili altri tentativi di salvataggio. Una volta raggiunte le vittime, il suo nucleo in schiuma gli consente di funzionare come un dispositivo di galleggiamento per un massimo di 6 persone trattenute dalle maniglie laterali.
Emily è stata creata dall’inventore Anthony Mulligan e Robert Lautrup e prende il nome dall’amica di Marie Mulligan, morta in un incidente d’auto.
È stato testato per la prima volta a Zuma Beach vicino a Malibu, in California, a Depoe Bay, Oregon e Westerly, nel Rhode Island, all’inizio del 2010.
Nel luglio 2012 Emily ha portato a riva padre e figlio dopo che erano stati catturati da una corrente impossibile dì risacca.
Emily viene utilizzata anche per il rilevamento delle tempeste e la raccolta di dati meteorologici, in quanto è in grado di addentrarsi nella tempesta fino ad arrivare nell’occhio del ciclone.
Nel gennaio 2016 Emily è salita alla ribalta internazionale con il team Roboticists Without Borders del Centro A&M dell’Università del Texas per la ricerca assistita e il salvataggio in una missione di successo sull’isola di Lesbo, in Grecia, dove hanno tratto in salvo i rifugiati siriani che attraversavano il Mar Egeo dalla Turchia alla Grecia. Nei primi giorni di missioni icon la Croce Rossa ellenica, Emily è stata determinante nell’aiutare oltre 250 rifugiati a sbarcare in sicurezza a Lesbo.
Emily è stata arruolata dalla Croce Rossa ellenica, dalla Guardia costiera ellenica e dalle consorelle Turche.
Alberto però ho scritto di una barca, Emily non lo è. L’ho chiamata e la chiamano ambulanza non a caso, ma perchè può ospitare un medico a bordo, ma anche un defibrillatore per prestare il primo soccorso. In particolare viene presentata in un’isola e può soccorrere una persona che ha avuto un malore a terra e trasportarla con assistenza medica al primo porto. Può essere utilizzata durante manifestazioni ed eventi – nei laghi ce ne sono anche più di ducento l’anno – dove, essendo a emissioni zero, non inquina e ha la potenza per un rapido intervento e con un medico a bordo e pure con i dispositivi medici necessari. Svolgono funzioni diverse che possono anche essere integrate ma Emily non sostituisce la barca. E alla presentazione ci sarà una delegazione della Croce Rossa locale e della Croce Rossa della Lombardia.