Kubota Corporation passa dal prototipo al prodotto di serie. Arriverà sul mercato ad aprile 2023 il suo primo trattore elettrico LXe-261.
Non è avveniristico e iper digitale come X tractor annunciato tempo fa (leggi qui) ma risponde alle specifiche presentate nel 2020 (leggi qui) e pensato per rispondere soprattutto alle esigenze di cura di parchi e giardini pubblici.

L’annuncio viene da Naniwa-ku (Osaka), la sede centrale del marchio giapponese, e dal presidente del Gruppo Yuichi Kitao che ci tiene a sottolineare che Kubota “è lieta di annunciare che saremo il primo produttore giapponese a lanciare trattori elettrici“.
Non vendita ma noleggio a lungo termine
Kubota nel suo comunicato parla di un “numero limitato di trattori elettrici compatti LXe-261“, si tratta quindi di un test, da offrire in Europa attraverso la formula del “servizio di noleggio a lungo termine per i Comuni europei. A partire da aprile 2023“. Non sono state rese note le condizioni economiche.

il dato è la sperimentazione: “Kubota non solo riceverà il feedback dei clienti, imparerà i problemi affrontati durante l’uso effettivo e otterrà altre informazioni attraverso il servizio di noleggio a lungo termine“. La strada però è tracciata: “Kubota promuoverà lo sviluppo di motori elettrici, ibridi, a celle a combustibile e altri nel tentativo di decarbonizzare le fonti di alimentazione“.
Autonomia di 3/4 ore, ricarica in un’ora
Vediamo i primi dati tecnici comunicati. Si punta sull’autonomia: “LXe-261 è dotato di una batteria di grande capacità in grado di fornire una ricarica rapida di un’ora e una media di tre o quattro ore di funzionamento continuo“.

Può bastare ? Da Kubota rispondono che “la ricarica rapida durante il pranzo per l’uso pomeridiano, dopo aver esaurito le batterie, risponde alle esigenze di utilizzo dei clienti locali rilevate attraverso i percorsi del trattore LXe-261“. Insomma c’è stato un studio dei percorsi e dei lavori attraverso le rotte del gemello termico.
Dalla falciatura alla gestione delle aree verdi, si punta sull’Europa
LXe-261 è stato pensato per “la produzione necessaria per la falciatura, il trasporto e altri lavori di gestione dello spazio verde nei parchi e in altre riserve naturali“. Poi una comparazione: “Offre anche quasi le stesse dimensioni compatte dei trattori con motori diesel“.
Chiaro il target fissato dal gruppo: “I comuni e altri enti pubblici che in Europa hanno ampiamente utilizzato trattori Kubota compatti per la manutenzione dei parchi e altre attività di gestione degli spazi verdi“. Un bersaglio rafforzato da una normativa che “ha spinto i comuni locali e altri enti pubblici a trovare alternative, come i veicoli elettrici (EV) e i veicoli a celle a combustibile (FCVs)“.
Tra i Paesi indicati non è esclusa l’Italia, ma non è nominata nel gruppo citato formato da Francia, Germania, Gran Bretagna Spagna. Ma si sa che nel nostro Paese la richiesta al momento è ancora lenta, i produttori italiani come Del Morino (come Kubota lavora con Parigi) e Peruzzo (si occupa di robot) vendono soprattutto in Nord Europa anche se sta aumentando la quota nazionale.
Io ho elementi certi e prove, esattamente come per i due casi di clienti che hanno venduto una model X e una ID3, e certamente non vado a mettere i nomi delle persone su un sito internet. Mi faccia denunciare da Kubota per diffamazione, e vedrà come saltano fuori i nomi davanti a un giudice. Mai che queste prove le chieda ad altri, vero?
Se ha improvvisamente ritrovato la memoria sono contento per lei. Ma forse non sa che il giudice potrebbe convocare anche noi chiedendoci ragione del reato di “diffamazione a mezzo stampa”. Ecco perchè i commenti come il suo andrebbero cestinati.
Il dirimpettaio della nostra azienda agricola ne ha uno. Direi che prima di fare i trattori elettrici forse dovrebbero imarare a rendere affidabili quelli che già fanno. Oppure no: visto come vanno quelli ICE, forse è meglio che si buttino su quelli elettrici.
Eppure li vendono ci sarà un motivo
Che significa? Che in ogni mercato rimane solo ed unicamente il fornitore più affidabile? Che ragionamento è?
Mi scusi ma che ragionamento è il suo. Gli agricoltori non buttano via i soldi. Meglio scrivere delle critiche specifiche e puntuali perché se si resta sul vago è chiaro che la critica che può essere anche fondata perde di forza
Ma lei sta scherzando. Secondo lei dovrei andare dai miei dirimpettai e farmi dare l’elenco dei guasti che hanno avuto? Mi hanno espresso tutta la loro insoddisfazione, mi hanno parlato (ricordo vagamente) di un problema, fra gli altri, alla frizione che ha costretto un mezzo ad un fermo macchina oneroso. Secondo lei cevo fare un report dettagliato? Ma in che mondo vive?
Astuto, se non ha elementi certi e prove, dovrebbe semplicemente evitare di denigrare aziende sulla base dei suoi “ricordo vagamente”.
Ha risposto come sempre con grande puntualità il mio collega Massimo Degli Esposti, va bene parlare ma pure denigrare senza conoscere il problema…
Mi sta dicendo che un’azienda agricola è infallibile nei suoi acquisti?