Klimamobility Bolzano: torna in presenza uno degli eventi più interessanti sull’auto elettrica e la mobilità sostenibile in generale. Venerdì 20 maggio per gli operatori, sabato 21 per il pubblico. Con il consueto evento moderato da Mauro Tedeschini di Vaielettrico.it, dal titolo “Mobilità elettrica per tutti” (il 20/5 dalle 14 e 30). Ecco il programma.
Kilmamobility Bolzano: Sparber sull’auto che dialoga con la casa (1)
Wolfram Sparber di EURAC parlerà del connubio fra i veicoli elettrici e le case. Il responsabile dell’Istituto per le energie rinnovabili dell’EURAC affronta ogni giorno le sfide più impegnative che riguardano questo approccio. Nell’ottica di contrastare i cambiamenti climatici ed azzerare quanto prima le emissioni di CO2. Il suo team è riuscito a sviluppare delle soluzioni concrete applicabili a livello globale, per esplorare nuove vie di ricerca ed innovazione e rispondere ai bisogni delle persone.
Klimamobility Bolzano / Matteo Valenza, influencer innamorato dell’elettrico (2)
Matteo Valenza è divulgatore e influencer., molto noto ai lettori di Vaielettrico.iy La sua prima auto elettrica l’ha comprata senza sapere nulla e a Klimamobility racconta della sua esperienza. Da sempre appassionato di informatica, tecnologia e motori ha iniziato l’avventura da youtuber nel marzo 2019 e ad oggi è riuscito a convertire all’elettrico moltissime persone, grazie anche alla sua simpatia ed autoironia. La mobilità elettrica è per tutti? Per lui la risposta è semplice: “al momento no, ma può sicuramente diventarlo”.
La ricarica rapida nella ricetta di un’eccellenza come Alpitronic (3)
Andreas Lastei, Head of Business Development di Alpitronic, parlerà di quello che ci aspetta dal punto di vista dell’infrastruttura di ricarica a corrente continua. Dalle diverse esigenze (casa, lavoro, impresa, pubblico) nascono diverse necessità nelle tipologie di ricarica, nelle possibilità di utilizzo e nei modi di impiego. Ricarica in corrente alternata (AC) e corrente continua (DC): dai 3 ai 300 KW di ricarica le esigenze cambiano a seconda della situazione. Alpitronic, l’ex-startup altoatesina, con il prodotto hypercharger si è focalizzata nel campo della corrente continua. Diventando così uno dei più grandi fornitori di sistemi per la ricarica pubblica al mondo, e il maggior fornitore di Autostrade per l’Italia.
Auto a emissioni zero prodotte a emissioni zero: la ricetta della Mercedes (4)
Klimamobility Bolzano/ Il turismo ai tempi dell’elettrico (5)
Carlo Costa di Autobrennero e Davide Manganotti di Alperia Green Future si confronteranno sul tema della logistica nel settore del turismo e la rete di ricarica. Ci sono abbastanza colonnine per sopportare un numero in aumento di macchine elettriche in regioni a vocazione turistica come l’Alto Adige? Si discute di azioni e progetti mirati ad incentivare la mobilità sostenibile, soprattutto nel settore della ricettività.
Ma ho problemi di accesso al sito solo io?
Lei è l’unico è l’unico a segnalarci il problema, al momento
Chiaramente non potrò esserci. Però tento di dare un’ idea per una domanda ad Andreas Lastei di Alpitronic. Sperando che qualcuno possa fargliela arrivare.
Premessa: ferma restando l’adeguatezza dell’impianto a valle, per esperienza pratica l’ottenimento di un contratto trifase rimane in un’orbita di “facilità” economica, tecnica e amministrativa finchè si rimane attorno ai 20 kw di potenza installata (ipotizziamo quindi gli ormai classici 22 kw di certe ricariche in AC). Statisticamente al di sopra di tale soglia, sempre per esperienza personale, ENEL o chi per esso può frapporre delle rischieste/problematiche tali da rendere più difficoltosa la cosa.
Domanda: immaginando che un privato o una “semplice” persona giuridica (ristorante, albergo, punto condominiale etc) vogliano sostenere l’investimento, che di fatto è relativamente oneroso a fronte dei potenziali vantaggi, ESISTONO DELLE SOLUZIONI DI TIPO “DOMESTICO O ASSIMILABILE” IN GRADO DI RICARICARE IN CC CON POTENZE ATTORNO AI 20/22 KW IPOTIZZATI?
La cosa ha un senso nei termini che, in presenza della possibilità di ricaricare la vettura con presa CCS, tale soluzione permetterebbe di “aggirare” i limiti del caricatore di bordo in AC (7,5, max 11 kw) fornendo al veicolo la massima potenza “facilmente” ottenibile dalla rete senza per questo aver necessità di dover procedere a monte a lavori sicuramente più impegnativi e “impattanti” a livello economico.
Immaginiamo un ristorante: disponendo di 22 kw se arriva un cliente con una vettura elettrica nel giro di un’oretta questa potrebbe essere ampiamente ricaricata. Ovviamente all’aumentare delle vetture contemporaneamente presenti tale potenza installata andrebbe ripartita e magari distribuita in corrente alternata (es: 7 kw * 3 vetture, 3,7 kw * 6 vetture… ) .
Nondimeno, la possibilità di offrire la ricarica in corrente continua anche presso “piccole” strutture, magari presso un condominio o addirittura presso un privato che voglia fare in casa prorpia un investimento “definitivo” magari ipotizzando in futuro di avere 2 auto elettriche, potrebbe rappresentare un mercato da esporare in questo momento di espansione.
Sono così tanto lontano da qualcosa di plausibile?
Grazie
Cerco di anticipare alcune cose e pongo delle domande per vedere se ho capito bene.
Le questioni sono:
D1) Ricaricare fino a 20/22 kW in DC per evitare il limite del caricatore AC a bordo vettura.
R1) Occorre installare una colonnina DC che necessità dell’elettronica per convertire la trifase in DC. Si tratterebbe dunque di una colonnina molto più costosa di una semplice AC.
D2) Caricare ampiamente a 22 kW in un’ora.
R2) A 22 kW in un’ora si caricano 22 kWh circa ovvero tra i 100 e i 150 km in base al tipo di auto. In molti casi saranno sufficienti ma l’auto sarebbe ampiamente caricata solo se ha un pacco batteria piccolo.
D3) Caricare a casa 2 auto contemporaneamente
R3) Nell’uso quotidiano mi pare che sia un’ipotesi poco plausibile, i maggiori costi non supererebbero ampiamente i vantaggi?
Se parliamo di un condominio con per esempio qualche decina di rimesse/posto auto la cosa forse potrebbe avere un suo senso. Anche a livello di costi, che ovviamente sarebbero suddivisi in millesimi.
Ripeto: sto raccogliendo info in generale. Mi occupo di gestire beni immobili.
Tra i tanti, potrebbe interessare come proposta nello specifico di un condominio che dispone di posti auto NON assegnati all’interno del cortile privato. Una o massimo due colonnine condominiali “lente” sono da escludere… Anzi, già escluse in linea di massima: diventerebbero ben presto fonte di discussioni.
La possibilità di ricaricare ” più copiosamente” in tempo limitato potrebbe però essere un aiuto nella gestione del “complessivo” che potrebbe crearsi di qui a pochi anni.
La ringrazio per l’attenzione
Beh, se questo è il tema di sicuro non ci vado fino a Bolzano, perchè la risposta è semplicissima: no.
C’è ne faremo una ragione
Astuto, ma argomentare un minimo le proprie ragioni?
Del tipo: “Rudolph Diesel oltre a costruire un motore a scoppio che non avesse bisogno di accensione con una scintilla ma di una elevata pressione di iniezione e compressione, di maggiori dimensioni e potenza e che non avesse bisogno di benzina.
I suoi primi motori presentati con successo all’esposizione universale di Parigi del 1900 attrassero molta attenzione perché funzionavano con olio di arachide ottenuto dall’agricoltura.
L’uso di carburanti di origine vegetale avrebbe contribuito allo sviluppo dell’agricoltura in quei paesi in cui si coltivano piante oleaginose.
Adesso, dopo un secolo, si riscopre la produzione di carburanti a base di oli vegetali e animali, quelli che si chiamano “biodiesel”, e che addirittura possono essere prodotti con gli oli residui di frittura. Meno impattanti perché ottenuti da fonti rinnovabili quali gli oli vegetali di colza, di soia o di arachidi ed è privo di metalli pesanti, zolfo e altri idrocarburi quindi è del tutto biodegradabile. Se disperso nell’ambiente non provoca alcun tipo di inquinamento, visto che si tratta di un prodotto ottenuto da materie prime di origine vegetale.
Inoltre, l’impiego di questi biocarburante riduce anche le emissioni di gas serra. La quantità di anidride carbonica che viene liberata infatti si può considerare riassorbita dalle stesse colture destinate a produrlo mediante la fotosintesi clorofilliana, i vegetali assorbono CO2.
Ricordiamoci poi che in Brasile i motori a ciclo Otto, quindi a incandescenza, sono alimentati per quasi il 42% del fabbisogno di benzina con l’etanolo da zucchero di canna, rendendo la benzina il combustibile alternativo nel paese.
Tutte strategie da seguire per diversificare le fonti di approvvigionamento energetico nei trasporti, ma la politica deve cambiare e qualcuno se n’è accorto.
Servirebbe anche a rilanciare l’agricoltura europea che ne ha tanto bisogno dopo aver scoperto che il grano europeo arriva dall’Ucraina.”
Diversa la mia opinione.
L’alternativa biocarburanti è perseguibile e non ha lungo, solo in Stati come il Brasile, non in Europa dov’è invece necessario diversificare le fonti energetiche utilizzando e progettando nuove tecnologie per lo sfruttamento delle rinnovabili verdi per produrre energia elettrica.
Fotovoltaico, fotovoltaico a concentrazione, solare termodinamico, elettrolizzatori, eolico, eolico senza pale ad oscillazione, turbine marine, oscillatori costieri, Stirling con concentratore, wind belt, vale a dire: investire sulla ricerca europea.
https://www.youtube.com/watch?v=gLO0R6Jqy0k
https://www.youtube.com/watch?v=Mf-gps4r2L0&t=6s
https://www.youtube.com/watch?v=zBFnSqHYa-c
Quindi, a suo avviso, la strada migliore affinché un giorno l’elettrico diventi per tutti è evitare accuratamente di parlarne? 🙂 suvvia! Cosa fa allora da queste parti?
🙂 Suvvia! Prendete le cose anche con un minimo di umorismo…..
l’umorismo di un troll
che fa “arabeschi” sulla vernice delle auto nei parcheggi.
ma almeno ti pagano per trollare?
Non credo, mi pare faccia parte del gruppo volontari…