Kleanbus, e il vecchio diesel diventa elettrico. L’azienda inglese annuncia la sua prima piattaforma elettrica avanzata per trasformare i vecchi autobus.
Kleanbus: un software per la sostituzione del motore
Anche l’Italia, grazie anche ai fondi del PNRR, sta lavorando per sostituire i vecchi bus diesel con mezzi a emissioni zero. Milano e Torino guidano questo trend, con ripetuti ordini di bus elettrici e l’obiettivo di sostituire l’intera flotta entro il 2030. Ma c’è un’alternativa, più sostenibile, alla strategia di mandare in demolizione i vecchi mezzi: convertirli in elettrico. Operazione che Kleanbus assicura di fare “in modo rapido e conveniente” grazie anche a un software proprietario, l’e-drivetrain in a box. Il sistema è stato installato su un vecchio bus Optare Solo. E ora l’azienda sta ora accelerando il programma di test sui prototipi, con sviluppo dinamico, nella sua struttura nell’est dell’Inghilterra. Parallelamente sta avviando prove-pilota anche con i principali operatori di flotte di autobus, “sfruttando un’ampia varietà di batterie e motori“. E creando e-powertrain costruiti su misura per le esigenze di un operatore di autobus.
“Molto più conveniente di acquistare bus nuovi”
Il programma di repowering consiste in una valutazione del veicolo di base e un’analisi dei cicli di lavoro dell’operatore. Consentendo di modellare e convalidare una trasmissione concettuale attraverso la simulazione. Parallelamente, il motore diesel e tutti i sistemi associati vengono rimossi. Lo spazio di imballaggio è digitalizzato: una volta creati, i prototipi vengono sottoposti a un programma di test e convalida prima della certificazione. Dopo che una soluzione di trasmissione elettrica di tipo modello è stata progettata e testata, occorrono meno di due settimane per rialimentare un singolo autobus, riportando i veicoli in servizio nel minor tempo possibile. “Anche i costi operativi sono notevolmente inferiori“, assicura Kleanbus, “pari a un terzo di quelli di un autobus diesel convenzionale. Mentre anche gli autobus elettrici ripotenziati di Kleanbus costano molto meno di un nuovo autobus elettrico“.
Sono curioso di sapere dove hanno trovato lo spazio per installare le batterie in maniera sicura – vanno protette sia termicamente, sia da potenziali impatti. Un bus a combustione interna non è stato pensato per accogliere pacchi batteria sotto la scocca.
L’idea di riutilizzare un prodotto che già esiste è bella, ci sono tanti autobus molto datati ed inquinanti in circolazione. Oltre al problema delle batterie bisogna vedere se il body e gli interni del bus sono ancora adeguati al trasporto passeggeri dopo 20+ anni di utilizzo, ancora per diversi anni a venire.
Guardi, partiamo dal presupposto che un motore diesel per camion o autobus può avere un volume grosso modo paragonabile a quello di un piccolo pianoforte a muro, Poi c’è tutto il gruppo trasmissione che a sua volta occupare uno spazio paragonabile grosso modo a una casa di 1 mt per 50 cm per 50 cm. Non ultimo il volume del serbatoio del gasolio. Se consideriamo che volendo estremizzare si potrebbero mettere tanti motori Quanti sono le ruote direttamente dentro nei cerchi, In pratica di spazio sufficiente per un discreto pacco batterie ce n’è più che abbastanza in linea di principio.
La batteria potrebbe essere relativamente piccola e/o leggera,
con delle Batterie al Litio Titanato ad esempio, si possono caricare molto velocemente ,sono molto sicure e durano molto di più di quelle al litio classiche
anche se sono più ingombranti , ma già 200 km di autonomia in città potrebbe significare almeno 20 corse di un autobus ,
in cina molti autobus si ricaricano alle fermate ,mentre scendono e salgono gli utenti, dalla pensilina con un pantografo
La fonte della batteria e’ conosciuta, non si puo’ “inventare” un pullman affidabile in poco tempo, servono test di congruenza, cioe’ di affidabilita’.
Ottima idea mi mi associo al commento di Alessandro D. Si darebbe una seconda vita al mezzo buttando il solo il produttore di CO2.
Il retrofit sulle automobli è un simpatico hobby.
Sui mezzi pesanti del TPL e dei “circuiti” di consegne e servizi (es: raccota rifiuti) invece può essere veramente un game changr su molti aspetti.
Su camion e autobus c’è più spazio per lavorare, montare batterie di dimensioni adeguate e non simboliche, montare motori adatti senza “sacrifici tecnici”.
E soprattutto c’è il ritorno economico dato dal fatto che un mezo di quel tipo, comprato nuovo, costa davvero un mucchio di soldi e recuperare il “vecchio” autobus diesel, magari ancora ottimo di chassis e impianti, a quel punto diventa un affare.
Aggiungiamo che
a) un “circuito chiuso” (tipo un “pecorso autobus urbano” con tanto di fermate e capolinea dove rifornirsi) è uno degli ambienti ideali per la mobilità elettrica
b) un grosso motore diesel usato nel “tira e molla” dell’ ambito urbano è la quintessenza della “situazione inquinante”.
Quindi uno dei punti fermi di qualsivoglia transizione nei trasporti secondo me non può prescindere dall’elettrificazione degli autobus e perchè no dei camion rifiuti. Dovrebbe essere una delle prime leggi da fare.
Hai letto che Toyota sta pensando alla vendita di kit retrofit per elettrico e idrogeno per le auto Toyota attualmente in circolazione? L’ho letto ma sono rimasto interdetto, economicamente sarebbe un massacro a meno che Toyota non abbia inventato qualche diavoleria (ma non ci credo)
Spero abbiano irrobustito il paraurti posteriore, altrimenti in caso di tamponamento si fa un bel danno.
Bravissimi! 10 e lode! Il retrofit dei bus più o meno urbani dovrebbe essere in cima all’agenda di tutti gli enti interessati. Elettrico e autobus dovrebbero essere due parole che per legge vanno insieme. 😂
Verissimo.
Sono mezzi che si prestano molto bene ad un retrofit. E se ne ha subito un guadagno.