Home Monopattini e monoruota Kingsong KS S-18, la rivoluzione dei monoruota ammortizzati

Kingsong KS S-18, la rivoluzione dei monoruota ammortizzati

3

Il Kingsong  KS S-18 è il primo monoruota di una nuova generazione: il monoruota elettrico ammortizzato. Negli scorsi articoli, eravamo rimasti a disquisire sulla potenza correlata alla sicurezza dei veicoli monoruota e sulle velocità sviluppate da alcuni modelli, mentre i progettisti delle case produttrici ci stavano confezionando una gradita sorpresa: l’ammortizzatore!

Sono tre i nuovi modelli di tre aziende differenti la cui uscita è prevista per il 2020:  Inmotion  V11, Gotway  EX e Kingsong  KS S-18

In questo articolo prenderemo in esame l’S-18, avveniristico veicolo della Kinsong, azienda cinese di Shenzen specializzata in veicoli elettrici urbani dal 2012.

La novità principale di questa ruota da 18 pollici, risiede nell’innovativo sistema di doppia ammortizzazione con forcella e ammortizzatore linkage.

Il corpo principale è sospeso su una forcella a doppio stelo, la quale a sua volta abbassandosi fa reagire anche l’ammortizzatore posteriore. 

Secondo i dati forniti da King Song, la forcella è una 100 mm con 67 mm di escursione, mentre l’ammortizzatore ha un travel di 57 mm.

Scheda tecnica Kingsong  KS S-18

Kingsong s 18Anche dal punto di vista tecnico si distingue con un motore brush-less da 2.200 Watt alimentato a 84 Volt  che permette una velocità massima di 50 Km/h.

La batteria da 1.050 Wh permette circa 90 km di autonomia (a velocità costante, in pianura con 70 kg di carico).

La coppia massima va di conseguenza, con una capacità di coprire dislivelli fino a 35 gradi di pendenza, secondo i dati forniti dalla casa produttrice. 

Test drive con Kingsong  KS S-18

Dopo averlo disimballato in un clima di trepidante attesa, è comparso in tutto il suo futuristico aspetto l’ S18.

Il design futuristico sembra perfetto per un film di fantascienza: si ha  l’impressione che sia stato  progettato e disegnato dal grande Isaac Asimov in persona.

Il trolley con maniglia telescopica risulta completamente integrato e posizionato sull’asse centrale _ cosa che permette di portarlo senza sforzo _ e dona maggiore longevità allo stesso.

Le carene regalano al veicolo un aspetto futuristico/robotico, con un effetto  naked, il cui risultato è una ruota elettrica veramente charmante, assimilabile, come gradevolezza estetica, all’intramontabile Z 10 della Ninebot by Segway.

Completano la dotazione i doppi fari frontali con tre livelli di luminosità selezionabili e un complesso ottico formato quattro luci posteriori, che forniscono anche una segnalazione di cambio di direzione all’inclinazione del veicolo.

La prima impressione appena saliti sul mezzo è l’altezza del baricentro. Probabilmente sara’ un tratto distintivo di tutta la categoria di monoruote con ammortizzatore.

Dopo i primi metri già si può apprezzare l’estremo comfort che ci offre l’ammortizzatore, che subito attenua l’iniziale impressione di essere più alti della Statua della Libertà.

Il settaggio dell’ammortizzatore

Lo schema fornito per il settaggio dell’ammortizzatore, fornisce valori di pressione consigliati rispetto al peso del rider.

L’ammortizzatore è composto da due camere ed è necessario settarlo da due punti differenti, calibrandolo con precisione sul proprio peso.

La prima volta che si effettua questa operazione potrebbe risultare leggermente complessa; ma è fondamentale se si vuole gustare appieno la guida ammortizzata.

Durante la prova pratica abbiamo deciso di aumentare la pressione dell’ammortizzatore rispetto ai valori consigliati, ottenendo un miglioramento dell’esperienza di guida.

Dopo qualche centinaio di metri il mezzo diventa un tutt’uno col pilota e si può apprezzare il raggio di curvatura, nonostante un pneumatico da 18 pollici.

Vista l’egregia risposta del mezzo, inizialmente pensavo di trovarmi con 16 pollici.

Il tragitto di prova prevede qualche km su strada per prendere confidenza con il mezzo, prima di valutarlo in un contesto di off-road, sicuramente la prova più attesa.

ll risultato è stato favorevole: a una velocità di crociera intorno ai 20 km/h l’ammortizzatore ha reso dolce quello che gli occhi vedevano come “crateri da estinzione di massa”.

Entro certe velocità, l’effetto ammortizzato consente di “perdonare la svista” di qualche buco sul manto stradale, evitando la caduta conseguente.

Conclusioni: un granturismo di lusso

Nel complesso sembra un ottimo mezzo sia per il granturismo, sia per corse sportive in off-road a velocità più’ elevate.

A una velocità di crociera di 25 Km/h, su asfalto o in off-road,  assicura un estremo confort, permette di non affaticare le articolazioni delle gambe.

Menzione speciale a sorpresa per le pedane: grazie alla loro lunghezza sopra la media,  permettono di ridurre l’affaticamento della pianta con tutti quei fastidiosi formicolii che si formano dopo qualche decina di Km.

L’esperienza della guida ammortizzata è stata una forte emozione, ma è stata la mia prima volta, pertanto sono impossibilitato a fare paragoni.

La capacità della batteria è forse l’unico aspetto migliorabile, ma rimane un giudizio soggettivo e risulta sufficiente, considerato il caricabatterie  da 2,5 Amperè, per la maggior parte dei fortunati possessori del Kingsong  KS S-18.

La parola chiave di questo mezzo  è la customizzazione: l’operazione di cambio cover  nere o bianche risulta estremamente semplice.

Inoltre, si segnala la possibilità di sostituzione dell’ammortizzatore originale con altri modelli da MTB, visto l’attacco universale.

Pare che le altre case produttrici abbiano effettuato scelte diverse, vi daremo conferma nei prossimi articoli. Prezzo:2.299 euro di listino.

 

 

Apri commenti

3 COMMENTI

  1. Io ho preferito prendere un KS16X. Oltre ad avere molta più autonomia, è un prodotto ormai ultra collaudato (sul mercato da un po’, già al terzo “batch” mi sembra). E’ la mia prima ruota, se imparo decentemente ad andarci, probabile ne seguiranno altre…
    Ovviamente non sono minimamente in grado di fare confronti dinamici etc, ma di queste ruote “sospensionate” pensò andrà valutata nel tempo la durata dei leveraggi, di tutte le parti mobili, che non facciano giochi, eccetera. Le ruote possono essere molto sollecitate…
    Oggi tra V11 e S18 prenderei però la prima, oltre che per un discorso di autonomia maggiore, non mi piace una certa politica KingSong di protezione delle vendite dei delaer ufficiali (a prezzi altissimi). Col 16X mi auguro sbocci l’Amore, ma chi lo produce mi è un po’ antipatico diciamo.
    Saluti a tutti e teniamo un profilo basso senza fare cavolate, sennò attiriamo (comprensibilmente) l’attenzione. Io lo farò… ancora non sono uscito da aree chiuse e deserte! Sarà così finchè non mi sento sicuro (spero entro l’anno ahahah).

  2. Ringrazio la redazione per aver valutato, e con dettagli importanti e obietivi, un mezzo di questo tipo.

    Ho avuto la fortuna di vedere in azione questo prodotto: alla già grande versatilità dei monoruota si aggiunge con l’ammortizzatore la capacità di rendere morbide superfici sconnesse e di aggiungere sicurezza in tutte quelle situazioni dove occorre la massima aderenza, come nelle curve veloci in presenza di scaffe.
    C’è da verificare nel tempo, in particolare per questi primi modelli, quanto l’ammortizzatore richieda manutenzione e se costituisce motivo di minore longevità. Infine quello che considero un piccolo errore di gioventù è il baricentro troppo alto che rende più lenti i cambi di direzione rapidi: in futuro suppongo che saranno ridislocati i componenti (soprattutto le batterie) per renderlo più basso. Considero il KS s18 attualmente la migliore proposta sul mercato tra i monoruota anche se aspetto di vedere e valutare la risposta di Gotway

Rispondi