Un teaser a dir poco “enigmatico”. Una bozza di brevetto scovata in Giappone. Poche parole, tanta curiosità. Kawasaki ha scelto la via del mistero per svelare agli appassionati quella che sarà la prima moto elettrica della sua storia. Che, a sorpresa, potrebbe essere nientemeno che… una balance-bike per bambini!
Almeno, questo è quello che ad oggi farebbero intendere i materiali divulgati finora. In particolare il video-teaser pubblicato il 18 maggio scorso in cui Kawasaki rimanda al prossimo 7 giugno la presentazione di un primo prodotto elettrico, abbastanza chiaramente rivolto ad un pubblico… molto giovane.

Un disegno che lascia pochi dubbi
Ipotesi di minimoto o e-bike da off-road, alimentata dai successivi brevetti scovati sul web che mostrano i disegni di una bici senza pedali, con batteria all’interno del telaio e motore collocato nel mozzo posteriore. Non c’è altro, a parte il nome del progetto: Elektrode.
Forse ci vogliono altri indizi per fare una prova, ma almeno che Kawasaki non voglia depistare tutti, sembra chiaro che il prossimo 7 giugno ad essere svelata sarà proprio una balance-bike elettrica per bambini.

Staremo a vedere. Certo, si tratterebbe di un bel ridimensionamento, almeno nelle aspettative, visti i recenti proclami fatti dalla Casa di Akashi, che ha sbandierato di voler produrre 10 moto elettriche o ibride nei prossimi 4 anni, di cui tre già entro il 2022.

Che la prima di queste moto sia destinata ai bambini, sinceramente un po’ spiazza. Anche perchè i teaser dei concept diffusi qualche mese fa mostrano qualcosa di ben diverso.
Va anche detto, comunque, che non è certo la prima grande Casa costruttrice a puntare sul segmento dei motociclisti in erba per “testare” le potenzialità dell’elettrico. Lo ha fatto recentemente Honda, ma anche KTM, Harley-Davidson, Husqvarna e la svedese Cake, spesso affidandosi a produttori esterni e brandizzando poi i veicoli con i propri loghi.
Ecco, Elektrode sarà invece una vera e propria Kawasaki. La prima elettrica.
Il 7 giugno vedremo cosa ci sarà sotto il velo. I “grandi” aspetteranno il loro turno. Il resto arriverà.