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Jaguar Land Rover risponde ai dazi, stop alle spedizioni negli Usa

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Jaguar Land Rover, una delle principali case automobilistiche britanniche, ha deciso di sospendere le spedizioni negli Stati Uniti. E’ una delle prime reazioni ai dazi approvati per decreto dal presidente Donald Trump. Per le vetture importate negli Stati Uniti vale una tariffa aggiuntiva del 25% 

L’azienda di Coventry, il distretto per eccellenza dell’automotive inglese, non ha perso tempo. La reazione alla mossa protezionistica di Trump è stata immediata. Per quanto si tratti – hanno dichiarato dalla società – di uno stop alle spedizioni che riguarda il solo mese di aprile. E poi si vedranno i prossimi eventi.

“Ci prepariamo ad adattarci alle nuove misure”

Si tratta di una mossa quasi obbligata per Jaguar Land Rover, marchio che ora è controllato dal colosso indiano Tata.Gli Stati Uniti sono un mercato cruciale per i marchi di lusso di JLR”, si legge in un comunicato. “Mentre lavoriamo per adattarci ai nuovi termini commerciali con i nostri partner, stiamo adottando alcune misure a breve termine. Mentre sviluppiamo i nostri piani a medio e lungo termine”.

Tradotto significa che JLR sta studiando come espandersi in mercati alternativi per sostenere le vendite. Pronta al passo indietro nel caso il presidente Trump riveda le sue posizioni. Oppure che le prossime trattative con i paesi europei portino a un ripensamento.

Per Jaguar Land Rover i dazi negli Stati Uniti sono un problema: è un mercato importante, con 100mila veicoli venduti

I dazi arrivano in un momento complicato, nel pieno della transizione all’elettrico. Il mercato automobilistico statunitense rappresenta circa un quarto del fatturato globale dell’azienda. Con circa 100.000 veicoli venduti ogni anno. Le scorte ora disponibili sul territorio statunitense consentiranno a Jaguar Land Rover di operare per circa due mesi.

La situazione mette a rischio i 38.000 dipendenti del gruppo nel Regno Unito. Ma coinvolge anche l’intero comparto automobilistico britannico, che impiega 200.000 persone. Gli analisti prevedono che altre case automobilistiche britanniche seguiranno l’esempio di Jaguar Land Rover. L’aumento dei dazi aggrava la pressione su un settore già alle prese con il calo della domanda interna.

Secondo l’Institute for Public Policy Research, i nuovi dazi potrebbero mettere in pericolo almeno 25.000 posti di lavoro nel Regno Unito. Con ripercussioni significative anche sull’indotto e sui fornitori di componenti. L’impatto si estenderebbe anche a Mini, Rolls-Royce, Aston Martin e Ineos, per i quali il mercato statunitense rappresenta la seconda destinazione d’esportazione dopo l’Unione Europea.

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