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Jaguar I-PACE arriva a Bologna (con il contagocce)

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«Non dico che questa è la miglior auto elettrica che io ho mai guidato; dico che Jaguar I-PACE è la miglior auto che io ho mai guidato».

Così Gianfranco Pizzuto, una delle leggende della mobilità elettrica, cofondatore di Fisker e oggi testimonial scelto dalla casa del giaguaro per lanciare il suo primo modello di Suv compatto full electric,  ha presentato agli appassionati emiliani la nuova vettura.

Gianfranco Pizzuto presenta la Jaguar I-PACE

E’ stato, questo, uno dei primi eventi di un tour che toccherà tutte le principali piazze italiane, dopo l’anteprima mondiale in Portogallo riservata a dealer e stampa. All’evento erano presenti oltre cento clienti privilegiati dei due concessionari bolognesi, Bologna Premuim e Emilianauto, chiamati nelle sale della Galleria Enrico Astuni dove per l’occasione è stata allestita la mostra «La Linea Potente» con opere di una decina di artisti ispirate al tema della potenza.

Stile e guidabilità per battere Tesla  

I 400 cavalli dei due motori elettrici che equipaggiano la I-PACE, il pacco batteria da 650 kg integrato nel pianale del veicolo per un’autonomia che va da 350 ai 480 km, le line eleganti,  le dimensioni relativamente ridotte che pure consentono un’abitabilità superiore alle vetture tradizionali di identico volume e la cura dei dettagli nel lussuoso interno fanno di I-PACE il primo vero concorrente della Tesla.

La Galleria Enrico Astuni di Bologna dove è stata presentatat la Jaguar I-PACE

Questo a detta di tutti gli ospiti presenti, dello stesso Pizzuto _ giunto a Bologna alla vigilia del raid che lo porterà da Salisburgo a Oslo a bordo della sua 500e riallestita e potenziata _ e dei due dealer emiliani, Romano Bernardoni, fondatore di Emilianauto e Lorenzo Mantovani direttore di Bologna Premium. Entrambi assicurano di aver già raccolto decine e decine di manifestazioni di interesse e di aver già incassato prenotazioni per le nuove vetture in vendita a partire dai prossimi mesi. Sulla piazza bolognese ne arriveranno una trentina soltanto in tutto il 2019 e certamente non basteranno a soddisfare le richieste. Il prezzo, fra gli 80 e i 100 mila euro, pare non spaventare la clientela premium dei due concessionari.

«Venderla non sarà un problema»

«Non avremo nessun problema a vendere la I-PACE _ conferma Bernardoni _. L’appeal dell’auto è fuori discussione: ha le caratteristiche ideali per rispondere alle esigenze d’uso di un veicolo elettrico di alto livello. Certo è che, oggi, la carenza delle infrastrutture di ricarica in Italia e particolarmente a Bologna confina queste vetture ad un impiego specifico e circoscrive i potenziali utenti». Bernardoni è un precursore della mobilità sostenibile (negli anni 90 produsse personalmente un centinaio di esemplari rivolti agli enti pubblici) e per il lancio dei primi modelli di Ev di massa delle numerose case automobilistiche che rappresenta ha dotato Emilianauto di una struttura di vendita specializzata.

«Ma non è un’auto per tutti i clienti»

Altrettanto ha fatto Bologna Premium perché, dice Mantovani, «l’auto elettrica oggi non è per tutti: si rivolge a clienti particolari, con particolari esigenze». Tracciandone l’identikit, Mantovani parla di automobilisti con disponibilità economica elevata, con almeno tre auto in un garage di famiglia dotato  di infrastruttura per la ricarica domestica, meglio se con impianto di autoproduzione elettrica, visionari e anticipatori ma non necessariamente documentati sulle tecnicalità dell’auto elettrica (la prima domanda rivolta a Pizzuto appena caduto il velo che copriva la I-PACE è stata infatti: «Ha il cambio automatico?). «Perciò _ aggiunge Mantovani _ abbiamo formato venditori dedicati, capaci di valorizzare l’auto elettrica per questi aspetti, di consigliare ed istruire i clienti sulle modalità di ricarica e l’uso corretto e ottimale».

La Jaguar I-Pace: prime 7 consegne a maggio in Italia.

«Un’ auto con la A maiuscola»

Alla più ovvia delle domande, se cioè Jaguar I-PACE si candidi ad essere la risposta europea alla Tesla, Mantovani risponde così: «Tesla è un veicolo elettrico dalle straordinarie prestazioni, ma risente dell’estrazione non automobilistica di chi la produce. I-PACE, invece, è anzitutto un’auto con la A maiuscola. Con  tutte le qualità di assetto, tenuta di strada e guidabilità che solo l’esperienza storica di una grande realtà dell’ automotive mondiale come Jaguar può garantire».

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4 COMMENTI

  1. Non ho trovato fra gli accessori il tettuccio elettrico, come mai?!!
    Ho fatto oltre 90.000 con auto elettrica e altrettanti con auto ibrida , ma entrambe rigorosamente con il tettuccio che ti avvicina alla natura quasi come in moto…privare l’auto elettrica di questa sensazione significa ridurre l’emozione della guida.

    • Caro signor Ralli, condividiamo il suo auspicio. Jaguar I-Pace ha tutte le caratteristiche per diventare un punto di riferimento per gli appassionati di auto elettriche, e il tettuccio apribile è certamente un optional che non può mancare. Sicuramente Jaguar lo metterà a disposizione nello sviluppo della sua bellissima macchina.

  2. La linea dell’auto è sinuosa, ma decisa, la motorizzazione sicuramente efficiente e divertente.
    Quello che non capisco è il continuo paragone con Tesla e gli annunci relativi all’arrivo di un concorrente pronto a battere un’auto che non è solo un veicolo elettrico, ma un ecosistema formato da veicolo e sistemi di ricarica ben distribuiti, sopratutto nel nostro paese.
    Dunque perché ostinarsi a presentare una concorrenza che non può appoggiarsi ad una infrastruttura di ricarica capillare e potente, installata in punti strategici? E’ ben poco professionale.
    Meglio lavorare a testa bassa, installare ricarica ultra rapida e poi dichiararsi concorrenti.
    Così, a voce bassa, è solo annuncite…

    • Caro Alessandro, il paragone con Tesla è inevitabile dal momento che Jaguar I-Pace è a tutti gli effetti la prima auto elettrica di alta gamma ad arrivare su un mercato che finora era monopolizzato dal costruttore americano. Quanto alla sua giusta obbiezione sul fatto che Tesla rappresenta un intero ecosistema, non solo un’auto, la invitiamo però a riflettere su un dato: il modello di business adottato da Elon Musk per il momento ha prodotto solo colossali perdite economiche. Se sia sostenibile a lungo termine è una questione molto dibattuta. I costruttori europei hanno scelto un’altra strada: mettersi assieme per costruire una rete comune di ricarica ultraveloce, la Ionity, che promette stazioni a potenza doppia (350 kW) rispetto a quelle di Tesla (150 kW). Vedremo chi la spunterà.

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