Camion “puliti”: l’Italia vota contro la stretta europea

italia vota contro

L’Italia vota contro il nuovo regolamento che riduce le emissioni di CO2 per i mezzi pesanti, camion e bus. Ha votato contro la direttiva “case green” e si è astenuta sul ban 2035 alle auto a benzina e diesel. Insomma, siamo contro la decarbonizzazione su tutti i fronti.

Con l’approvazione, da parte del Consiglio UE, del testo uscito dal Parlamento Europeo si è concluso ieri 13 maggio il percorso di approvazione del Regolamento che fissa le emissioni di CO2 dei veicoli industriali nell’Unione Europea. E traccia un percorso di progressiva riduzione dal prossimo anno fino al 2050, con la decarbonizzazione totale.

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Italia in buona compagnia: Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca

Il testo è passato con ampia maggioranza: hanno votato contro solo Italia, Polonia e Slovacchia, mentre la Repubblica Ceca si è astenuta. Il primo obiettivo, che dovrà essere raggiunto nel 2025, è rimasto invariato a una riduzione del 15% per i veicoli industriali con massa complessiva superiore a 16 tonnellate.

Riduzione in tre tappe: emissioni giù del 90% entro il 2040. Verifica nel 2027

Seguiranno altre tre tappe, per tutti i veicoli pesanti con massa complessiva superiore a 7,5 tonnellate, compresi di autobus privati. Questi i target:
-una riduzione delle emissioni del 45% a partire dal 2030 (valore aumentato rispetto al precedente 30%);
-una riduzione delle emissioni del 65% a partire dal 2035;
-la riduzione delle emissioni del 90% a partire dal 2040.

Per i nuovi bus cittadini è invece previsto un taglio delle emissioni del 90% entro il 2030, per poi raggiungere le emissioni zero entro il 2035. Gli autobus interurbani saranno esentati da questo obiettivo, rientrando in quelli generali.

Dopo questa votazione, il Regolamento dovrà essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione prima di entrare in vigore.

Come per le auto nel 2026, anche il testo sui veicoli pesanti prevede che l’efficacia e l’impatto del regolamento modificato saranno riesaminati dalla Commissione Europea nel 2027. La Commissione dovrà anche considerare la possibilità di elaborare una metodologia comune per la valutazione e la comunicazione dell‘intero ciclo di vita delle emissioni di CO₂ dei veicoli pesanti nuovi.

Visualizza commenti (24)
  1. @Remo
    cercando pare ( da confermare) che la norma si applica ai camion di nuova immatricolazione (come la norma precedente fatta nel 2019); chi ha già comprato un camion non aggiornato può finire di sfruttarlo

    se così, la trasformazione del parco mezzi effettivo sarà molto meno rapida che sul nuovo, e dettata più da fattori di costo e incentivazioni delle varie alimentazioni/carburanti, per cui la norma sul nuovo sarebbe più che dovuta

    al solito sono stati messi tanti compromessi e scappatoie, che da altri leggo fanno cricare la norma come persino troppo soffice:

    > 1/5 dei nuovi camion non sarà (?) soggetto alle norme

    > i camion “parzialmente a gasolio” (??) saranno considerati a zero emissioni (già vedo l’inganno)

    > occhio al documento che è stato chiesto dalla Germania, cioè preparare anche un metodo di presentazione e calcolo delle emissioni LCA:

    >>>> idealmente un calcolo LCA sarebbe un buon scrupolo (verificare che la classifica di minor inquinamento ottenuto con i dati di emissione al km, sia concorde con quella che si ottiene con il calcolo LCA)

    >>>> nella pratica però il calcolo LCA, buon per confrontare ICE e BEV, si presta invece a forzature dei calcoli dei risultati, specie in caso di ipotetici biocarburanti ed E-fuel, forse ci sarà da ridiscutere ancora

    comunque nel 2027 ci sarà un check dei progressi e revisione degli obiettivi

  2. Ma questa idea che l’ UE sia la stella polare ed incontrovertibile per tutte le soluzioni in Europa da dove nasce?
    Perchè un conto è avere chiare le proporzioni un altro è schierarsi a prescindere con l’idea green europea ma poi del resto chi se ne frega!
    In Italia il trasporto su gomma e quello primario, lo è in maggioranza per le piccole e medie distanze e che vede coinvolte piccole e medie aziende.
    Quindi non è l’idea di combattere l’inquinamento che non piace ma come al solito i modi e i tempi e di fatto in Europa in tanti si fanno gli affari loro e forse a questo giro anche l’Italia.
    Ridurre del 45% le emissioni in 5 anni e del 65% in 10, ha impatti e costi che non è ben chiaro chi se li deve sobbarcare. Una piccola media azienda che investe soldi in un mezzo pesante diesel di ultima generazione o in un CNG/LNG dopo 5 anni dovrebbe cambiare il mezzo per la cieca utopia di Bruxelles?
    Bruxelles sta facendo una corsa folle per fregiarsi del distintivo Green da appendersi sulla giacchetta ma di tutti i problemi che questa corsa può determinare pare fregarsene altamente.
    La bella iniziativa delle case Green solo per l’Italia ha un costo medio stimato superiore ai 400 miliardi contando solo le abitazioni nella situazione peggiore, come sopra chi paga?
    E’ tutto molto bello ma come in molti dicono la transazione non può essere una mannaia.

    1. mario milanesio

      “…un conto è avere chiare le proporzioni …”
      che naturalmente lei ha, vero?
      con studi almeno abbozzati sul tema del riscaldamento globale,
      con basi di statistica e di modellistica sistemica…

      vero?
      vero??
      vero che le ha?

      perchè altrimenti sarebbe solo l’ennesimo umarell no-qualcosa che si affaccia qui

    2. mario milanesio

      “…La bella iniziativa delle case Green solo per l’Italia ha un costo medio stimato superiore ai 400 miliardi contando solo le abitazioni nella situazione peggiore, come sopra chi paga?…”

      lei ha una VAGA IDEA dei costi stimati per i prossimi 20 anni per le conseguenze del cambiamento climatico?

      ma vaga vaga, che basta e avanza!

      qui la “banale alluvione”, evento estemporaneo dell’alluvione emiliana del 2023:
      https://www.ilsole24ore.com/art/alluvione-emilia-romagna-danni-89-miliardi-AEXDSJiD

      400 miliardi sono noccioline se una singola alluvione costa 8,9!

      ora: capisco che il livello ridicolo dell’informazione in Italia permetta di cadere dal pero per queste cifre, che sembrano folli…ma se si affronta la questione sul serio
      allora…sì, siamo VERAMENTE messi MOLTO MALE

    3. Remo, ma la “transazione” te la fanno in rubli, oppure credi veramente a quello che dici, senza renderti conto di quello che dici?

      Terza possibilità (non dirmi che non sono magnanimo!), hai l’ufficio al ministero nello stesso corridoio di Matteo Diesel e lo stipendio te lo paghiamo proprio noi che tu insulti?

  3. La solita figura di m,,,,,da siamo senza speranza il paese più arretrato d’Europa
    che vergogna quello che mi fa arrabbiare di più è che i soldi per le peggiori cose li troviamo sempre , io ho iniziato a sistemare casa mia in modo green più di 30 anni fa e ci ho solo guadagnato , ,cosa ci vuole a capire che queste misure non sono soldi buttati ,ma da subito e poi in qualche anno portano solo vantaggi per l’ambiente ma anche grossi risparmi per il singolo ,il green se gestito bene è un affare, quello che non spendi ti rimane nel cc.

    Sicuramente qualche genio, che anticipo , alluderà che sono sempre stato benestante e che tutto questo vale per i ricchi che hanno un sacco di soldi , quando ho fatto il mutuo per comprare casa e l’unica cosa che avevo in garanzia era il mio lavoro e quello di mia moglie più la voglia e l’onore di lavorare , cosa non troppo comune , il tasso ufficiale di sconto era arrivato al 16,75% , ditemi chi paga oggi questo tasso , ecco come mi andava bene ,a fine mese il cc era sempre uguale a zero , neanche una lira per una pizza e così escludiamo i soliti piangenti , chi non nasce benestante si fa un mazzo così , e pensa come risparmiare su tutto e soprattutto sui consumi , che sono i soldi più buttati nel cesso, chi spende sul risparmio energetico scoprirà stranamente a fine mese di avere grossi vantaggi . Aggiungo che non ero obbligato da nessuno ma era ed è solo questione di logica .

  4. franco zappa

    non ci preoccupiamo , quando in vendita ci saranno solo veicoli elettrici quelli dovremo usare .

    1. E’ il suo credo. Pretende di essere il vero il paladino dei conservatori in concorrenza alla Meloni, ma solo è il paladino della regressione della società, dell’ambiente, della tecnologia. Non sono mai riuscito a trovare qualcosa di positivo da questo personaggio. Mi stupisce che la Lega, che pure a livello locale ha buoni amministratori, possa farsi rappresentare da costui. L’aspirante “provocatore” del nulla.

  5. Italia… Indietro Tutta !!

    a meno che non stiamo puntando diretti a locomotive a carbone ed auto a molla…

    al momento mi accontenterei se venisse supportata con forza l’adozione di massa della soluzione di SolarEdge e LC3 che è stata presentata al Transpotec di Rho.

    Se si potesse rendere ibridi tutti gli attuali autobus, TIR e furgoni medio grandi con dei kit di elettrificazione, da usare correttamente sulle rotte di trasporto che in Italia non prevedono tratte lunghissime; oltretutto la normativa impone pure le soste obbligatorie, che ben si conciliano con le esigenze di ricarica delle batterie.

    In attesa dei futuribili auto BEV, H2, GH2 ed altro … un bell’incentivo per rendere molto più “green” (ed economico nei costi km !!) il parco esistente potrebbe essere un punto di svolta in Italia; in un colpo solo incentiverebbe:

    1) la decarbonizzazione (parziale) del trasporto merci e passeggeri
    2) lo sviluppo di reti di rifornimento privati (alimentati da F.E.R.) delle flotte
    3) il lavoro di tante officine di “refitting” autotrasporto, con l’installazione dei kit di elettrificazione
    4) rendere un po’ più competitivo il trasporto su gomma anche in Italia, visti i costi crescenti degli idrocarburi, in particolare con i forti rischi collegati al declino del gasolio, sempre più difficile da reperire in qualità adeguate da “paesi amici” (e le raffinerie son “alambicchi” che non si possono adeguare velocemente ed economicamente a qualsiasi altro gasolio -es. da sabbie bituminose o fracking ).
    5) dare più tempo alle imprese di trasporti per ammortizzare gli attuali parchi veicoli ed accantonare quanto richiederanno in futuro le normative antiinquinamento.

    Speriamo che al MIT & MISE si “sveglino” un po’ … prima che sia troppo tardi….

    1. caprone manicheo

      I kit di elettrificazione hanno costi assurdi (perlomeno per le auto), conviene di gran lunga l’acquisto di una elettrica nuova.

      1. Infatti il kit è stato studiato per TIR (si parla anche di rimorchi); non l’ho visto dal vivo ma solo on-line… Ma una compagnia di trasporti potrebbe trovare la spesa molto più conveniente rispetto all’acquisto di un veicolo full-electric che al momento penso sia alla portata solo di colossi della grande distribuzione.
        Comunque le tecnologie evolvono continuamente… ed anche i prezzi…

    2. visto ora grazie! semirimorchio con motore elettrico, batteria, e volendo pannelli; per assistenza trazione e recupero frenata..anche con motrice classica termica

      1. è una di quelle buone notizie lette in questi giorni…
        l’altra, interessante per automobili, è il prototipo del motore DeepDrive, previsto tra circa 2 anni… piccolo, leggero e .. doppio rotore!

  6. Luca Dell'Oca

    Rischiamo veramente di diventare la Cuba d’Europa con questi incompententi al governo, che cercano di fermare il progresso invece di cavalcarlo.

    1. Fossero incompetenti sarebbe meglio.
      In realtà sono perfettamente consapevoli di ciò che fanno, e lo fanno perché mettono potere e denaro davanti a qualsiasi altro valore.

  7. Edwin Abbott

    Basta con questi assassini al governo.

    Meloni, Salvini, Tajani, Lupi vanno processati per attentato alla salute dei nostri figli!

    1. caprone manicheo

      E aggiungiamo anche il fatto che nel 2002 FI AN e Lega hanno fatto una legge su misura per permettere alle raffinerie di poter bruciare (al posto del gpl) il loro scarto di raffinazione: il PETROLEUM COKE seminando tumori, morti, malformazioni neonatali e sterilità nella popolazione che ci abita intorno nel raggio di 30km.

      E aggiungiamo anche che questa fazione politica è quella che ha promosso la depenalizzazione di falso in bilancio e abuso d’ufficio, la limitazione delle intercettazioni, il dimezzamento dei termini di prescrizione..

      ..e tanto altro.

    2. e penso ci costano anche sul portafoglio, esempi di spreco e pelo sullo stomaco rimanendo anche solo al settore energia:

      – rinnovabili economiche del tipo senza sussidi vengono rallentate nell’iter ( Mase e Mic ) e ostacolate nelle leggi (decreto aree idonee bloccato e recente legge ministro agricoltura)

      – rinnovabili più care un poco si ma finanziate con incentivi eccessivi e a 20 anni (in stile sbornia del 2011) se si può ingraziarsi qualche categoria con fondi pubblici

      – grandi opere gas inutili (più rigassificatori, aumento gasdotto centro italia, forse anche un gasdotto sottomarino tirrenico); e no comment su microreattori e lavori a perdere per ponti su faglie attive

      – hanno prorogato in questi due anni il superbonus, altri 60-80 mil., e ora dal 2025 taglieranno invece incentivo ristrutturazioni (passerà da 50% a 36%, dopo tanti anni che era stabile al 50%); lo consideravo più stabile e calibrato per non avere lavori in nero, migliorare le case senza click day e speculazioni, e adatto anche alle persone “normali”

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