Italia troppo cara anche nella ricarica a casa, non solo negli esosi rifornimenti alla colonnina. Lo rileva un’indagine di Switcher.ie, utilizzando dati Eurostat.
Italia troppo cara: siamo tra i peggiori in Europa (al solito), ecco i 10 Paesi più costosi
Secondo la ricerca, nel 2023 il costo medio di una ricarica completa nei 20 Paesi europei considerati è stato di 12,63 euro e di 3,78 euro per un viaggio su strada di 100 km. Con un aumento medio del 4,44% in tutta Europa, anche se costi e variazioni di prezzo variano notevolmente. L’Italia è il settimo il paese più caro in cui ricaricare un’auto elettrica nel proprio garage, con 19,63 euro per carica completa e costo di 5,87 euro per percorrere 100 km. I costi medi per rifornirsi di elettricità nel nostro Paese sono saliti del 10% nel 2023 rispetto al 2022, sempre stando alle rilevazioni di Switcher.ie. Mentre inl tutta Europa la variazione media è stata del 4,4%, con differenze molto forti tra Paese e Paese (alcuni hanno avuto prezzi i calo). Peggio di noi fanno soprattutto Germania, Irlanda e Belgio, con i costi più alti, che raggiungono i 23,57 euro per una ricarica completa, come mostra la tabella in alto.

C’è anche chi (come la Turchia) spende un sesto rispetto a noi…
Tutt’altra storia in mercati come Turchia, Kosovo e Bosnia Erzegovina, i tre più economici in assoluto per la ricarica a casa di un’auto elettrica. Con una ricarica completa che costa a partire da 3,30 euro. Un sesto rispetto all’Italia, con una convenienza gigantesca anche rispetto al viaggiare a benzina o a gasolio. Tuttavia si tratta di Paesi in cui le auto a emissioni zero sono ancora poco diffuse, a causa dell’alto prezzo d’acquisto e del modesto reddito pro capite. Sempre secondo la ricarica di Switcher.ie, una ricarica completa in Europa costa il 5% del reddito settimanale netto (in media). E gli albanesi devono addirittura separarsi dal 12,9% delle loro entrate settimanali per ricaricare il loro veicolo elettrico. A differenza dei ben più fortunati islandesi che spendono solo l’1,3% della loro retribuzione settimanale per alimentare le loro auto. Consoliamoci pensando che il clima rigido non aiuta le performance delle batterie…
I test di Paolo Mariano dal canale YouTube
Se a questo aggiungiamo che nel nostro paese per installare un punto di ricarica “legale” in contesto condominiale è necessaria una bolla papale vistata da Mattarella e un investimento che di slancio supera i 2000 euro…
Però chi (per esempio) ha un negozio di pizza al trancio può attaccare h24 il suo forno elettrico da svariati kw ad una presa industriale come nulla fosse.
Mi raccomando.
E per l’amor del cielo, giusto così intendiamoci.
Le prese industriali son fatte apposta.
Sembrerebbe, almeno.
Ma… stavo proprio guardando qui https://www.ilportaleofferte.it/portaleOfferte/ per vedere di spendere meno per l’elettricità a casa. A Milano per un residente con un consumo annuo di 2000kWh sono come minimo circa 500€ cioè 0.25€/kWh, con 4000kWh circa 1000€ cioè sempre 0.25€/kWh, mentre con soli 1000kwh circa 300€ cioè 0.3€/kWh. Comunque non si va al di sotto di 0.25€/kWh nonostante le offerte vengano pubblicizzate a 0.10€/kWh. Ma poi chiedo a chi lo sa: ora io non ho un’auto elettrica e ho un box in un grande condominio di box per cui pago quel pochissimo di luce secondo un contratto che non conosco. Ma se mi staccassi e facessi inevitabilmente un altro contratto rispetto all’abitazione (non sono collegabili) sarei ancora “residente” o “altro” con spesa maggiore?
il secondo contratto che sarebbe “servizi” non è pù nella fascia del contratto residenziale quindi a livello di costi e tasse è più alto
per questo motivo il contatore e relativo contratto della corrente ad uso condominiale lo sto tenendo al minimo sindacale 1,5 kW come potenza (luce scale, lampiocini e citofono) così il primo che prova qualche ricarica o uso non consentita/non prevista questo scatta subito
Purtroppo il prezzo dell’elettricità in Italia è costantemente tra i più cari in Europa, e spesso è IL più caro.
Anche nelle prime tre settimane di maggio, come rilevato da Aleasoft:
“Prezzi settimanali in aumento in Italia, mentre in Europa calano. Prezzi negativi in Europa, ma non in Italia, dove il prezzo settimanale medio è oltre 6 volte quello sul mercato meno caro e 72% più alto di quello registrato nel terzo mercato più caro.”
https://www.pv-magazine.it/2024/05/21/mercato-elettrico-italiano-eccezione-in-europa-prezzi-in-aumento-nessun-prezzo-negativo/
Forse forse forse… stanno accumulando fondi… in vista di momenti peggiori?
Siamo fortemente in ritardo su F.E.R. e incentrati su idrocarburi esteri .. ed il “panorama internazionale” non è affatto sereno…
La cosa molto strana è che si usa un operatore estero in roaming sulle nostre colonnine il prezzo si dimezza… la cosa fa pensare…
Si tratta di una ricerca del 2023. Attualmente il costo dell’energia ( mi riferisco ovviamente a quella domestica), è nettamente inferiore, visto che il PUN è 0,09416 €/kWh. Basta trovare il gestore giusto e il risparmio è garantito.
Francamente pensavo peggio … sarebbe interessante conoscere i costi in Francia e Spagna.
A guardare le tabelle si direbbe che nei paesi più poveri l’elettricità è fortemente sovvenzionata dallo stato e nient’altro.
Si devono sottrarre i costi fissi mensili per avere la fornitura elettrica. Tra costo fisso per fornitore ed il costo di una potenza utilizzabile di 6kwh se ne vanno 24 euro al mese. Tolti quelli che li spenderei anche senza la ricarica dell’ auto a me la corrente vera e propria costa 0.20€ al kWh.
Se continuiamo così …. val la pena di mettere un impianto off-grid addizionale…
Ho iniziato adesso le pratiche …
Ciao Ilario scusami… Che pratiche bisogna fare? Ero interessato a fare un impianto off grid su una tettoia del mio posto auto…
Pensavo fosse più semplice ma dimentico sempre che vivo in Italia…
Volevo anche io metterlo su una tettoia, che in realtà è un pergolato ombreggiante usato come posto auto per tre macchine. Siccome dovrei rinforzare la struttura perché non voglio caricare troppo peso su quella esistente pensavo di smontarla e rifarla uguale, ma niente, vogliono il permesso di costruire con relativa pratica edilizia. Mi costa più la pratica che il resto. Allora ho deciso di utilizzare il tetto di una piccola serra che ho, devo fare una struttura metallica per adattare l’inclinazione e l’orientamento che purtroppo non potranno essere quelli ideali, pazienza. In questo modo dovrebbe essere edilizia libera, sono in attesa di risposta ufficiale dal comune. Poi c’è la storia della potenza installata, attualmente ho un fotovoltaico da 2 kW e il contatore da 3. Devo aumentare la potenza obbligatoriamente ad un valore almeno uguale alla somma dei due fotovoltaici però qui Enel mi dà al massimo 6 kW in monofase quindi non posso superare i 4 kW di nuova installazione. Alla fine dovrei mettere un inverter ibrido da 3.6 kW con batteria di accumulo da 10 kWh, spendere più di 1000 € con il tecnico per le pratiche elettriche più quelle col comune, sinceramente mi sta già passando la voglia. Contando la spesa per il geometra per le carte col comune, con il perito per le pratiche elettriche, l’elettricista per l’allaccio alla rete, l’aumento di potenza con Enel, alla fine spendo quasi di più che per l’acquisto del materiale. Io, da buon ignorante, speravo che si potesse fare una semplice comunicazione al comune dichiarando che inizio l’istallazione in edilizia libera e poi chiedere ad Enel l’allaccio alla rete con la dichiarazione di conformità di un elettricista mantenendo il contatore attuale ma pare sia più complesso, con tanti soldi da spendere in fuffa
Sarebbe interessante il confronto con paesi UE
alla nostra latitudine come Portogallo Grecia Spagna
il gruppo dei PIGS
e relazionarlo alla percentuale di produzione di energia elettrica da rinnovabile
degli ultimi anni
a me risulta che il costo è più basso