Home Auto Italia “oh cara!” per l’auto elettrica. Parola di LeasePlan

Italia “oh cara!” per l’auto elettrica. Parola di LeasePlan

0
Training Academy Varta

 Quant’è competitiva un’auto elettrica? All’eterno dilemma che avvince (e divide) sostenitori e detrattori dell’Ev ha provato a rispondere LeasePlan , colosso olandese del noleggio a lungo termine, con l’ultimo rapporto Car Cost Index appena pubblicato. La conclusione è che l’auto elettrica comincia ad essere competitiva in diversi dei 21 Paesi europei presi in esame, ma certamente non in Italia, dove peraltro i costi medi di utilizzo di un’automobile, indipendentemente dall’alimentazione, sono i più alti di tutto il continente: 761 euro contro una media di 616 e un minimo, in Polonia, di 448.

Ma anche per diesel e benzina non scherziamo

Una premessa: gli estensori dello studio non ci dicono molto sui criteri adottati per calcolare l’esborso mensile per un automobilista. Si limitano ad informarci che hanno preso in considerazione un panel di auto dei segmenti B e C (per l’esattezza BMW i3, Ford Focus/Focus Electric, Hyundai Ioniq, Nissan Leaf, Opel/Vauxhall Corsa, Renault Clio, Renault Zoe, Smart Fortwo, VW Golf/e-Golf and VW Polo), nei primi tre anni di vita e con una percorrenza media di 20 mila chilometri. Per ottenere il costo reale di utilizzo (total cost of ownership) hanno valutato il costo del carburante, il deprezzamento, le tasse, le assicurazione e il costo per incidenti, la manutenzione e i tassi di interesse caricati sul prezzo d’acquisto. Pare però che non siano quantificati benefici di tipo normativo certamente presenti in Italia (accesso e parcheggio gratuito nei centri storici, esenzione dalla tassa di circolazione in alcuni comuni e via dicendo) e il costo del carburante, per gli Ev, non tiene conto della possibilità di autoproduzione dell’energia e di tariffe agevolate per le ricariche domestiche certamente in vigore in Italia.

L’Eldorado? In Norvegia e Olanda

Ma veniamo ai risultati dello studio. In sintesi: gli Ev sono più economici dei veicoli diesel e benzina in Norvegia e, in parte, in Olanda, mentre in Belgio e nel Regno Unito il differenziale di costo si sta rapidamente restringendo. Ma non nel caso dell’Italia che guida la classifica con un costo mensile per l’utilizzo di un’auto elettrica che raggiunge i 986 euro, contro una media europea di 819 euro e un minimo in Ungheria di 597 euro. Solo in Norvegia, come abbiamo visto, un’auto elettrica costa meno di un’auto termica: 670 euro al mese, contro 731 di un benzina e 722 di un diesel. In Olanda l’Ev costa meno del diesel (829 euro contro 861) ma più del benzina (785 euro). Ecco la tabella completa di raffronto.

Benzina Diesel Elettrica
Austria €538 €497 €788
Belgium €590 €561 €898
Czech Republic €416 €425 €800
Denmark €642 €607 €914
Finland €630 €637 €955
France €472 €475 €836
Germany €515 €489 €788
Greece €468 €427 €953
Hungary €393 €405 €597
Ireland €506 €474 €852
Italy €667 €628 €986
Netherlands €604 €686 €705
Norway €731 €722 €670
Poland €445 €359 €634
Romania €353 €363 €890
Slovakia €442 €416 €955
Spain €477 €476 €952
Sweden €631 €568 €770
Switzerland €557 €516 €800
Turkey €492 €519
United Kingdom €538 €535 €719
Media Europa €536 €523 €819

Più tasse, meno consumo di energia

Disaggregando le componenti di costo lo studio evidenzia come i proprietari di veicoli elettrici paghino paradossalmente più tasse a causa dell’Iva che incide su costi d’acquisto più elevati. Mediamente a livello europeo la voce tasse (Iva più tassa di circolazione) incide per 131 euro al mese, contro 104 euro per le auto a benzina e 108 per i diesel. I conducenti di Ev risparmiano invece in modo consistente sulle spese di alimentazione: in media 39 euro al mese, contro 110 euro per la benzina e 78 euro per il gasolio.

Tornando all’Italia, si colloca al secondo posto dopo la Norvegia tra i Paesi più cari per le auto a benzina (667 euro al mese) e al quarto posto per quelle diesel (628 euro). Il primato nel costo mensile di gestione di un’auto elettrica (986 euro) deriva soprattutto dalla voce “interessi sul costo d’acquisto”, fra le più alte in Europa, che incide per circa 100 euro,  e dalla voce “tasse” che supera i 200 euro. Di poco superiori alla media europea sono anche le voci “assicurazione”, “deprezzamento” e “alimentazione” (a causa del maggior costo dell’energia elettrica). In linea con la media, infine, la voce “manutenzione”.

Tex Gunning, Ceo di LeasePlan

Senza incentivi l’Ev non decolla

«La buona notizia _ ha commentato Tex Gunning, Ceo di LeasePlan_ è che i veicoli elettrici sono divenuti un’opzione competitiva in termini di costi per i conducenti in diversi paesi europei. Ma ciò non accade ovunque. Il nostro studio Car Cost Index rivela che sono necessari interventi politici su questioni chiave come la tassazione dei veicoli e le infrastrutture di ricarica per rendere i veicoli elettrici un’alternativa praticabile in tutta Europa. Dobbiamo iniziare ora. I veicoli elettrici sono uno dei modi migliori con cui combattere il cambiamento climatico e ogni cittadino dovrebbe potersi permettere di passare alla mobilità ecologica».  LeasePlan si è data l’obiettivo di convertire tutta la sua flotta all’elettrico entro il 2030. E’ anche socio fondatore dell’iniziativa The Climate Group’sEV100 promossa dall’Onu.

LeasePlan ItaliaIn un intervento al Festival dell’Economia di Trento l’amministratore delegato di LeasePlan Italia Alfonso Martinez ha dichiarato: «Siamo pronti a fare la nostra parte per la mobilità sostenibile e per il rispetto ambientale ma in assenza di un intervento strutturato da parte del Governo e degli Enti Locali sarà molto difficile rendere reale la diffusione dei veicoli elettrici».

Ma l’Europa raddoppierà in due anni

Durante i lavori è stata presentata anche una ricerca di LeasePlan e Centro Studi Promotor sulle diverse alimentazioni e il relativo trend di crescita sulla base delle immatricolazioni previste in Italia. Secondo queste previsioni, nel 2020 la quota dei motori benzina e diesel diminuirà di 10 punti dall’88% al 78%, ma in assenza di incentivi ciò andrà solo in minima misura a favore della motorizzazione elettrica che si attesterà a fine periodo attorno allo 0,2% del mercato. Ne beneficeranno invece  delle alimentazioni alternative (ibrido, metano e veicoli elettrici): l’ibrido dal 5 al 9% e il metano dai 3 ai 5 %. Il GPL è stabile attorno al 7%. In Europa, viceversa, ci si aspetta in due anni che la quota di Ev possa più che raddoppiare.

Il parere di Vaielettrico: Tutti gli approfondimenti e gli studi comparativi sono utili, quando sono seri e documentati come quello di LeasePlan. Tuttavia anche in questo caso mancano alcuni elementi indispensabili per poter garantire che l’istantanea scattata da LeasePlan fotografi esattamente una realtà che nel caso italiano è molto variegata, con situazioni diverse da Comune a Comune e da Regione a Regione soprattutto a causa di sgravi e normative di favore decisi a livello locale. A qualsiasi media, poi, sfugge la specificità. L’Italia, per esempio, è uno dei Paesi europei dove è più diffusa la produzione distribuita di energia elettrica da fotovoltaico e dove quindi è più probabile che l’utente di auto elettrica possa approvvigionarsi a costo zero da impianti domestici. Infine, le oscillazioni dei prezzi petroliferi possono velocemente modificare i costi comparativi dell’alimentazione fra le diverse motorizzazioni. Negli ultimi mesi, per esempio, le quotazioni del petrolio si sono impennate di circa il 30%, quindi tutti i conti fatti sulla base dei prezzi di benzina e gasolio del 2017 potrebbero risultare già oggi largamente superati.

Apri commenti

Rispondi