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Italia HPC: a che punto siamo con le super-ricariche

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Italia HPC: a che punto siamo con le ricariche super-potenti, in grado di rifornire un’auto in pochi minuti? È ancora questo il tallone d’Achille della rete? Vediamo la situazione dei gestori già importanti: Tesla, Enel-VW, Be Charge, Free to X…

italia HPCItalia HPC: Tesla oltre le 50 stazioni, con potenze fino a 250 kW

È stata la prima a partire con i suoi Supercharger, finora aperti solo ai clienti Tesla, ma presto accessibili a tutti. Con fine marzo la Casa di Elon Musk ha raggiunto un nuovo traguardo: più di 50 stazioni e circa 500 stalli di ricarica distribuiti nella Pensiola, isole comprese. Questo grazie alle sei nuove aperture del primo trimestre del 2022: Bologna, Bergamo-Dalmine, Bardonecchia, Torino-Grugliasco, Perugia e Montenero di Bisaccia. Oltre all’espansione della stazione di Affi, a cui sono stati aggiunti 8 stalli.  Le nuove stazioni sono tutte V3, e Bologna conta ben 16 stalli.  I V3 sono la nuova generazione dei Supercharger, in grado di raggiungere picchi di potenza di 250 kW. A questa capacità, una Model 3 Long Range che ricarica a piena efficienza recupera fino a 120 km di autonomia in 5 minutiQui trovate mappa e informazioni.

Italia HPCItalia HPC: da Enel X e VW, entro l’anno 314 stazioni (di 4 tipi)

Ma la rete più capillare di ricariche ad alta potenza procede rapidamente sotto l’egida di Enel X Way e di Volkswagen. A luglio verrà svelato il nome commerciale della joint-venture formata nell’estate scorsa. Ma le installazione i sono già cominciate e a fine marzo le stazioni aperte erano 40, con altre 150 in attesa di allaccio. Il piano prevede che entro l’anno si arrivi a quota 314, per poi coprire 700 località con migliaia di siti entro il 2025. Le installazioni sono di quattro tipi:

  • stand alone, con una sola colonnina da 100 kW, destinata ai centri urbani.
  • basic, con 4 punti di ricarica da 150 kW in arre come i centri commerciali
  • convenant, 6 punti di ricarica con pensilina, di cui 4 da 150 e due da 300 kW
  • premium, con 14 punti di ricarica da 300 kW. I primi sono stati aperti a Ceprano e a Roma presso il centro Euclide, non lontano dalla sede Enel X Way Italia.

italia HPCBe Charge (ENI) a 300 punti di ricarica, tra Fast e HPC

Il più diretto concorrente di Enel X Way è Be Charge, controllata da Plenitude (Eni). Ad oggi ha installato più di 300 punti di ricarica fast (fino a 149 kW) e ultra fast (superiori a 150). E sta lavorando all’installazione di oltre 200 progetti ad alta potenza che saranno operativi entro fine anno, per un totale di ulteriori 600 punti di ricarica. Dove possibile, Be Charge sta effettuando upgrade di stazioni di ricarica già esistenti. Una buona parte di questi sono localizzati presso le stazioni di servizio Eni Live Station, che si stanno trasformando in “mobility point” con tutti i tipi di rifornimento. Oltre ad offrire ai clienti l’opportunità di utilizzare al meglio la sosta. Inoltre, le ricariche si trovano anche in centri commerciali e nei pressi di supermercati, oltre che nei centri urbani. Be Charge è operativa anche in 8 Paesi europei con progetti ad alta potenza di proprietà. E ha contrattualizzato location su cui è iniziata progettazione e costruzione di circa 3.700 punti di ricarica HPC  (oltre 150kW), da implementare nei prossimi 12 mesi. Già oggi presso le Eni Live Station sono presenti circa 150 punti di ricarica, di cui 100 HPC. 

Italia HPC
Ecco dove si trovano le 9 stazioni di ricarica di Free to X già funzionanti, ma la mappa di aggiorna di continuo, con nuove aperture su tutte le tratte.

Free to X a quota nove  (per ora) in autostrada

E poi c’è Free to X, la società creata da Autostrade per l’Italia (ASPI), per recuperare il tempo perduto durante la vecchia gestione dei Benetton. Al momento le stazioni di servizio attive sono 9, con caricatori modulari fino a 300 kW forniti dall’Alpitronic di Bolzano. Il progetto di Free to X prevede di arrivare entro la fine del prossimo anno a 100 stazioni, coprendo tutti i tratti gestiti da Aspi con almeno un punto ogni 150 km. Ai caricatori si accede con le app o le tessere di tutti gli operatori della ricarica, dato che Free to X non stabilisce rapporti diretti con i clienti. Le tariffe, quindi, variano a seconda dell’operatore a cui ci si è affidati. Con l’apertura di Teano Ovest, in direzione Napoli tra Caianello e Capua, si è iniziata anche la copertura del Sud, che risulta storicamente l’area più sguarnita.

italia HPCIonity alla ricerca del tempo perduto

Ionity, la società fondata dai principali marchi tedeschi per coprire tutta l’Europa, era partita fortissimo, installando una ventina di stazioni di ricarica in tutta Italia. Sicilia e Calabria comprese. Poi i soci hanno iniziato a lesinare i quattrini per investire su nuove aperture  e ci si è sostanzialmente fermati. Ora è entrato un azionista danaroso come Blackrock e ci si aspetta che presto vengano aperte altre location. Anzi, sul sito della società di Monaco compare un appello a chi possiede terreni adatti alle installazioni, prospicienti strade di grande comunicazione , a farsi avanti. Certo la spinta di Ionity è stata un po’ penalizzata dal fatto che alcuni grandi soci hanno deciso di fare da sé. Come Volkswagen-Audi, che in ogni Paese ha formato una joint venture proprio  per le ricariche più potenti, scegliendo per l’Italia Enel X Way.

Italia HPCNeogy a Nord Est, Atlante a Nord Ovest

Chi sta facendo un ottimo lavoro nelle ricariche ad alta potenza, unica tra le grandi utilities regionale, è Neogy, società creata da Alperia e Dolomiti Energia. Quindi dalle società pubbliche di Alto Adige e Trentino. A fine marzo aveva installato 45 infrastrutture con 87 punti di ricarica HPC o comunque superiori ai 75 kW (con modularità a 100 e 150). Questo per il Nord Est. Da Nord Ovest è partita invece una società a capitale privata come Atlante, parte del gruppo Nhoa, nata proprio per installare ricariche ad alta potenza. Al 31 marzo risultavano attive 8 stazioni, di cui sette in Piemonte e una nel Lazio. Altri 25 siti – in Liguria, Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Toscana, sono annunciati in costruzione, con la richiesta di connessione già avanzata. Entrambe queste società hanno comunque l’ambizioni di costruire rete che non si fermino alle zone da cui sono partite.

TAG: Italia HPC

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10 COMMENTI

  1. io sono positivo.. negli ultimi mesi sono comparsi molte stazioni HPC e molte altre stanno aprendo..

    Poi ci sono alcune sempre guaste..vedi Ionity Portogruaro ed anche Valdichiana…

  2. Colonnine da 100kW nei centri commerciali?
    Grande idea! Mi vedo proprio a fare shopping in soli 15 minuti, che é il tempo sufficiente a chiunque per caricare più di 100km.

    Per fortuna che si può sempre lasciarla lì a caricare l’ultimo 5%…

    • L’altro giorno ero alla Ionity di Valdichiana. Ho fatto tempo ad usare i servizi pubblici.. un paio di settimane fa a prendere un caffe’.. poi ho spostato la macchina ed ho fatto compere in alcuni negozi…

  3. ci sono zone di montagna a Nord come il bellunese o il Friuli totalmente sguarnite di ricariche hpc. mi chiedo come si possa incentivare il turismo ecologico in trentino e poi vedere gli amministratori dei comuni montani veneti sbattersene totalmente le palle del problema di garantire rifornimenti a turisti che mai metteranno per questo piede nei loro territori. da Cortina ad Alleghe ad Auronzo si rischia letteralmente di rimanere a secco per mancanza di stazioni non dico fast ma anche normali!

    • Stessa cosa a Mantova e provincia…massima velocità siamo tra 50 e 60 kW quelle che si trovano. Le persone che passano da queste zone devono stare diverse ore con la macchina collegata prima di potersene andare. Altro che zone di montagna…

      • @Maurizio, sono d’accordo con te che più ce ne sono meglio è, ma io per quelle poche volte che ho noleggiato un’elettrica sarei stato più che felice di trovare una 50 kW lungo il percorso, mezz’ora per caricare 25 kWh, quindi almeno 150 km, sarebbero stati manna. Ritengo invece che le 22 kW siano mal distribuite, lontane da ristoranti o luoghi di pubblico interesse. Ovvio che queste sono le mie esigenze che potrebbero differire completamente delle tue.

  4. Da possessore di un’ auto elettrica consto cone siamo molto ma molto indietro. Le colonnine hypercharge non bastano e poi vengono spesso posizionate in mezzo al nulla. Non va bene…

  5. Possiamo dire che ad oggi c’è un forte fermento sull’infrastruttura pubblica, bisogna solo avere la pazienza d’aspettare ancora un po’ di tempo, ma le cose stanno accelerando!

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