Italia a carbone nella letterina di Natale

Italia a carbone nella letterina di Natale. O almeno così la immagine Mauro, un lettore che, di buon mattino il 25/12 ci ha fatto avere queste poche righe. Vaielettrico risponde. Per scriverci l’indirizzo mail è info@vaielettrico.it

Italia a carbone Italia a carbone, “è una transizione ecologica al contrario” l’auto elettrica?

“Buongiorno a tutti, vi chiedo come fare ad essere così convinti delle auto elettriche se la corrente per ricaricare le batterie viene ancora prodotta con il carbone. Questa è una transizione ecologica al contrario. Mauro De Angelis

È una bufala smentita dai dati ufficiali, eppure…

Italia a carbone

Risponde Mauro Tedeschini. Diciamo subito che viene qualche perplessità nel vedere che c’è chi si prende la briga di scriverti alle 7 e 37 della festa più sentita dell’anno per condividere questi concetti. Questo signor De Angelis esiste davvero o, come molti lettori sosterranno, è il solito troll prezzolato? Comunque sia, il concetto espresso in quelle tre righe è una falsità che però, a forza di essere spinta sui social da mani sapienti, è diventata ormai una realtà incontrovertibile. “L’auto elettrica è un autogol perché l’energia si fa col carbone“. E quindi, facendo bene i conti, si inquina di più che viaggiando a benzina. Vorremmo ribadire una volta per tutte che è una menzogna, smentita mese dopo mese dai dati ufficiali. Prendiamo l’ultimo rilevamento, relativo a novembre. In Italia si sono consumati 25,3 miliardi di kWh e le sole rinnovabili hanno coperto il 40,9%. Il 17,9% è poi arrivato dall’estero e si sale quindi al 58,8%.

italia a carboneItalia a carbone? C’è un calo del 65% anche a novembre. E i consumi delle EV…

Il resto, il 41,2%, è arriva da produzione italiana non rinnovabile, in gran parte da gas. Il carbone ne rappresenta solo una piccola parte ed è in via di progressiva dismissione. Terna stessa ci informa che “è in flessione la produzione da fonte termica (-21,8%), con in particolare un calo del 65% del carbone. Carbone che, come detto più volte, fu rimesso in gioco nei momenti di maggior apprensione legati alla guerra in Ucraina. Ma l’italiano medio se ne fotte dei dati ufficiali: si informa sui social, dove mani sapienti gli fanno credere l’inverosimile. Il guaio è che spesso anche la politica si abbevera alle stesse fonti distorte e prende le decisioni in base a quel che gira nella pancia invece che nella testa. Così è anche per un’altra convinzione ormai cristallizzata: non abbiamo l’energia sufficiente per i consumi delle auto a batterie. In giro qualche centinaio di migliaia di auto, tra elettriche e plug-in c’è, ma nei primi 11 mesi del 2023, la richiesta cumulata di elettricità in Italia è in calo del 2,8%. Eppure…

Visualizza commenti (35)
  1. Solidarietà al sig. Deangelis la cui triste vita nel giorno di Natale non dona nulla di meglio che una letterina ad un sito cui miseramente chiedere un minimo di compagnia.

  2. Spingiamo sulle energie rinnovabili che abbiamo praterie davanti. I risultati sono già straordinari. Lasciamo il nucleare a chi ha tempo e soldi da perdere. La campagna pubblicitaria in corso a favore del nucleare serve solo a convincere i cittadini della bontà di spendere i soldi pubblici visto che i privati non ne vogliono mettere.

  3. Ma Che problemi ha certa gente MA CHE SI INFORMI la produzione di energia italia e’ al 40 % di rinnovabili e il resto e’ prodotto per lo più con il gas metano , ma per piacere tornate a scuola che fate rimanere indietro il paese con la vostra ignoranza 🥶

  4. Buongiorno. In Italia è sicuramente vero che meno del 40% dell’energia elettrica è prodotta da fonte idroelettrica, geotermica, solare e eolico. Ma il più grande produttore ed utilizzatore di EV, la Cina, dove circolano fra il 60 ed il 70% delle EV del pianeta, alimenta le sue EV per il 62% a carbone, ed in seguito ad i problemi con le varie dighe questa % è pure aumentata. E non è una coincidenza che nel corso degli ultimi anni abbia aggiunto impianti termoelettrici a carbone al ritmo di 1 alla settimana. Lo sviluppo vertiginoso del settore rinnovabile in Cina, dove la potenza installata purtroppo non si traduce mai in potenza generata, non riesce neppure a stare dietro alle necessità di consumo, da cui si spiega lo sviluppo enorme delle importazioni di gas e petrolio russo. Nascondere dei dati oggettivi sulle criticità nell’uso delle EV non risolve il problema. L’aria inquinata prodotta in Cina circola in tutto il pianeta. Le piogge acide degli impianti cinesi finiscono a danneggiare le foreste della Manciuria, della Kamchatka, del Giappone, della Alaska e della costa occidentale nord americana dalla British Columbia fino alla California. In Europa solo la Francia con le centrali nucleari e la Norvegia con gli impianti idroelettrici forniscono energia pulita per le EV. Per il resto c’è da lavorare MOLTO. Nascondere fatti noti a tutti non fa bene alla diffusione di veicoli meno inquinanti. Il messaggio giusto è il solito, se si passa da un motore endotermico ad uno esotermico, ci si deve appurare che la produzione esotermica sia totalmente pulita come si dichiarava. Se si vuole essere credibili meglio essere meno roboanti nelle affermazioni. In Europa ed in Italia le EV inquinano meno delle corrispondenti ICE solo dopo 80000 km perché la filiera produttiva inquina parecchio. Affermarlo denota onestà e spinge a migliorare. Negarlo ed offendere chi lo puntualizza in realtà danneggia molto di più. A mio modesto parere la propaganda per minimizzare i problemi delle EV è solo stato un boomerang.

    1. Tanta parole, ma meglio un’auto che viaggia al 50%di fossile che una che viaggia al 100%di fossile: la matematica non è una opinione.

      E comunque il problema semmai sta nel velocizzare la produzione da fonti rinnovabili, non nell’adozione dell’auto elettrica.
      Altrimenti guardiamo al dito e non alla luna, come si suole dire.

    2. Nessuno nega che in 🇨🇳 la maggior parte della loro elettricità è prodotta da fonti termiche come il carbone. Però meriti nei loro panni. Se io produco da carbone e ci riesco a coprire una buona quota (ma hanno anche le rinnovabili che stanno crescendo più che da noi) se non tutta l’energia necessaria per il mio parco circolante BEV vien da se che non dovrò importare petrolio che mi sarebbe servito per un equivalente parco circolante ICE. Ma anche se tra inquinamento e resa complessiva della filiera elettrica andassi in pari mi sarei comunque slegato parzialmente dai produttori di petrolio. In più visto che il carbone lo l’ho in casa quei soldi restano in partita. Visto che vogliamo parlare di convenienza economica pensate anche a questo.
      Noi che carbone, petrolio e metano non ne abbiamo a sufficienza come unica alternativa abbiamo tanto sole e un po’ di vento. Quindi se volessimo pensare a livello di sghei (come si dice a nord) forse un pensierino per spingere verso il fotovoltaico e l’eolico per renderci autonomi almeno per le necessità elettriche residenziali e del trasporto privato ce lo farei visto che quei soldi rimarrebbero in 🇮🇹 e potrebbero essere usati per far girare meglio la nostra economia.

    3. PS: il punto di pareggio per una BEV in Italia, o nel mix medio Europeo è circa 30.000 Km

      gli studi più importanti concordano, ed è un calcolo verificabile, per chi è pigro con la matematica, qui c’è un tool grafico per fare delle prove, mettendo insieme su un grafico 2 o 3 auto

      https://www.greenncap.com/lca-tool/

      non concordano giusto alcuni studi furbetti che ogni tanto escono e “stiracchiano” i numeri (l’ultimo che mi sono tradotto e letto è quello di VDI)
      ===============

      Sulle fonti energetiche, per essere breve

      Emissioni di Co2 – grafico comparativo delle varie fonti energetiche, realizzato dall’Agenzia dell’ambiente tedesca:

      https://static.dw.com/image/59710980_7.png

      Costi energia al kwh – grafico riassuntivo in questa pagina di un articolo di Bloomberg

      https://about.bnef.com/blog/cost-of-clean-energy-technologies-drop-as-expensive-debt-offset-by-cooling-commodity-prices/

  5. Iorio Cavallini

    Come già sottolineato il momento giusto era x la befana che, mi pare, viaggi su una scopa che non ha emissioni ( da sempre!!)…non sarà mica elettrica?? Ora se c’è una percentuale incredibilmente sostanziosa che è sicura del terrappiattismo…che dire e o cosa pensare…

  6. Non riuscirò mai a capire e questo vale per tutti gli argomenti,come mai così tanti di noi non cercano di capire e farsi una opinione in proprio ma prende in prestito opinioni altrui, usare il proprio cervello non è poi così faticoso .

    1. eh..chissà..forse un po’ la tv impigrisce, e un pò gli smartphone

      comodi per avere internet a portata, ma se usati al posto del PC sulla scrivania, rendono molto più scomode le ricerche sui dati (tavelle, garfici, paragone di più articoli) e l’utilizzo è anche più soggetto a distrazioni, contenuti più leggeri e semplificati, più adatti allo schermo piccolo, video su youtube, etc

      con lo smartphone più che altro si possono leggere dei socials e dei portali “preferiti” che offrono selezioni di notizie; se uno scegli male i portali è già mezzo fregato, o meglio, influenzato

      1. Io leggo e commento spesso da smartphone, il problema non è quello.
        Quando uno ti spara una Fake news citando un servizio di Bloomberg, per esempio, e tu gli chiedi la fonte e lui ti linka un video di YouTube di un noto caciarone, invece di andare a prendere il sevizio di Bloomberg che è reperibile in rete, allora capisci che di fronte hai persone che non sono capaci di usare internet e non sanno che le informazioni vanno ricercate alla fonte.
        Tutto ciò indipendentemente dal mezzo che usano per accedere alla rete.
        Forse è la pigrizia, forse è che molti anziani non sono avvezzi ad usare il web, quindi si informano solo attraverso i vecchi giornali, seppur in edizione digitale, forse ancora la poca conoscenza dell’inglese dei nostri concittadini.
        Non penso sia lo smartphone.

  7. Greta pezzini

    Le palle di natale lasciamole sull’abete🎄😁..si sta’ chiudendo l’anno e inizio a fare bilanci…per quel che mi riguarda ho autoprodotto il 65% dei miei consumi( compreso “carburante” per muovermi)..il restante 35% da rete tramite fornitore che mi fornisce energia certificata green su contratto ,via via rimodulato ma ormai dal 2013….in questo hanno ho subito 15 GG di guasto inverter ad agosto per sovrapproduzione verso rete e un mancato conteggio dati ad ottobre per guasto wifi…quindi il 35% prelevato da rete è migliorabile…ormai ho superato gli 8 MW/H…concludo dicendo che ieri a natale ero a passeggiare tra limone sul garda e riva…15°…non credo serva dire altro per spingere sulle rinnovabili….buone feste e occhio alle palle 🎄🎄

    1. Lei ha completamente ragione, io stesso ho il terrore nel fare una passeggiata a 15 gradi, non mi viene in mente nulla che mi metta più ansia. Occorre fare qualcosa al più presto 👍

      1. Vabbè, non è che ci sia così tanto da fare sarcasmo sfoggiando un analfabetismo funzionale di circostanza: qualunque persona dotata di un minimo di cervello è in grado di fare due più due per capire che se ci sono 15 gradi al nord Italia in inverno (oltretutto persistenti, mica il fenomeno di un paio di giorni all’ interno della stagione) i problemi grossi saranno in estate.
        E magari non si è neppure preoccupato dei fenomeni migratori che indurrà l’aumento medio delle temperature visto che le zone non abitabili del pianeta si estenderanno fino ad arrivare all’ Africa del Nord. E tutto questo per poter rifornire in 5 minuti. Chapeau!

        1. Non mi fraintenda, sono profondamente in ansia per il clima, cerco di fare del mio meglio per migliorarlo. Spero di vederne i risultati il prima possibile

      2. Greta pezzini

        Da bambina per natale giocavo con la neve in cortile in pianura… l’altro giorno con le mie figlie guardavamo il monte baldo assieme, completamente nudo…arido..sembrava un gigante sconfitto e purtroppo anche se saremo in grado di cambiare la tendenza al surriscaldamento i vantaggi li vedranno i loro nipoti ..ma perlomeno qualcuno ci sarà per vederli…🖖

  8. Intanto oggi tra le 13 e le 14 solo il 35% d’energia elettrica è sta prodotta dalle centrali termiche.
    Considerando l’intera giornata (ovvero fino ale 20) la copertura da rinnovabili è stata del 40,31% e siamo al solstizio d’inverno. Periodo meno favorevole per il contributo del fotovoltaico.
    Se si parla solo della produzione italiana, ad oggi tra l’ autoconsumo e le rinnovabili hanno coperto il 50%. Sono tutti dati pubblicati da Terna.
    https://www.terna.it/it/sistema-elettrico/transparency-report/actual-generation

  9. Si che basta chiedere a google e ti dice tutti i dati ufficiali sulla produzione di energia elettrica. Non serve nemmeno scrivere

  10. La disinformazione sull’auto elettrica a mio parere deriva dall’alto.
    Esiste una regia occulta che ad un certo punto ha deciso che l’auto elettrica non andava bene e doveva essere demonizzata.
    Quindi dapprima giornalisti schierati, con trasmissioni e servizio gestiti in modo quantomeno “equivoco” (i vari Piazza Pulita etc.) , poi troll prezzolati che rilanciano le info menzognere sui social, e a seguire gli utili idioti che si schierano senza collegare il cervello alle dita e che fanno il maggior lavoro GRATIS (e sono i peggiori, almeno ci guadagnassero qualcosa!).
    Ma è un meccanismo già visto in molte vicende (a me ricorda molto la shitstorm contro la sindaca Raggi a Roma), che mi ha reso malfidente a ogni nuova notizia riportata dai media.

  11. Alessandro D.

    Caro signor De Angelis,

    Lei la letterina l’ha scritta per il giorno di Natale, ma temo che abbia sbagliato data seppur di poco.
    Infatti sono dell’avviso che questa letterina lei avrebbe dovuto scriverla per il 6 di gennaio, infatti quella che porta il carbone ai più monelli è la Befana… 😇

  12. Il sig Mauro evidentemente è uno dei soliti noti e sono tanti che scrivono senza mai essersi informati seriamente, peccato, ma vorrei aggiungere che a fine 23 ,se il GSE avesse messo in archivio e dichiarato tutti gli FV montati degli ultimi 8 mesi ,il mio
    Attivato ad aprile ancora non contabilizzato e non credo sia l’ unico, avrebbe ulteriori e positive sorprese. Signori increduli che seguono le stupidate dette sulle piattaforme e in TV vi posso garantire che il FV è in assoluto il miglior investimento e il miglior sistema per produrre kWh il mio primo impianto risale al 20011 e il secondo in funzione da aprile 23 se fosse stato un investimento balordo l’ avrei rifatto ,non sono così coglione,Se i governi, tutti i governi avessero promosso e facilitato il FV oggi,edi questo ne sono convinto,i la nostro paese sarebbe in grado di vedere e non comprare kWh a mezza Europa.

    1. Scusate ma fino ad ora le elettriche hanno viaggiato a meno della metà con kW prodotti dalle fonti rinnovabili (40%) ed il resto fossili con un 17% di energia proveniente dall’estero ( fossili, nucleare o rinnovabili????) Se va bene con energia non inquinante al 50%. È un buon inizio speriamo che si raggiunga presto il 100% ma ad un costo ragionevole altrimenti per il 2035 il rinnovamento del parco auto circolante resta un obbiettivo utopico. Vi riporto un aneddoto da Fuerteventura in cui sono in vacanza per andare a trovare degli amici che abitano là da più di 10 anni. Nella capitale Puerto del Rosario ci sono 5 generatori diesel con cisterne connesse in funzione da anni per l’energia elettrica della città. Nell’ultimo periodo hanno installato 8 pale eoliche nel vicino entroterra con produzione di energia pulita immessa in rete, pari ad un quinto della potenza prodotta dai 5 generatori. Ebbene un investimento di 10 milioni di euro, il cui costo mi diceva viene ammortizzato in 30 anni quando le pale eoliche sono garantite per 10 anni. Il tutto fatto al solo scopo di consentire la manutenzione a turno dei vecchi generatori diesel. A Fuerteventura vento e sole non mancano tutto l’anno ma il governo dell’isola, legato ad accordi petroliferi in cui il 70% dell’energia deve essere prodotta da fonti fossili, si guarda bene dal concedere la possibilità ai suoi cittadini di munirsi di fonti rinnovabili proprie spese per via dei costosi contratti ed investimenti fatti che devono essere redistribuiti in bollette ai propri cittadini. È un isola in un arcipelago con grande discrezionalità gestione interna ma se chi ha i mezzi per primo se ne frega del futuro dei propri figli stiamo freschi.

      1. Tommaso Vietina

        Ora io non voglio entrare nel merito sul discorso Fuerteventura che hai espresso sull’eolico perché non è il mio mestiere, non sono un ingegnere dell’energia e non sono assolutamente un espero di certificazioni delle pale ed investimenti, ma prendiamo per buono che la fonte energetica che alimenta le auto elettriche attualmente in circolazione sia “se va bene al 50%” come dici tu. Questo è già un traguardo, la fonte che fa muovere le ruote è già metà migliore di prima, e come giustamente dici è un buon inizio ma dobbiamo fare di più. Bene, aggiungi che le emissioni sul posto delle auto elettriche nelle nostre città, strade, scuole.. ovunque, è 0%. Emissioni di micro particolato e monossido di carbonio, puzzo, rumore… 0. Nulla. Ora tenendo fuori le date “imposte UE”, non credi che questo sia un grande traguardo ancora più grande del primo? Per questo dobbiamo cambiare i mezzi di trasporto.

    2. Concordo… ma purtroppo in giro c’è gente che scrive che un pannello fotovoltaico nella sua vita utile produce meno energia di quella necessaria a fabbricarlo, come un tale ingegnere Carlo del Vecchio… si può trovare su linkedin. Questi personaggi sono ovviamente in malafede, ma tanti si bevono le cavolate che scrivono.

      1. Alessandro Lotti

        Infatti, ma basterebbe saper fare due più due , cosa che questo ing. Non sa fare.
        Un pannello da 410 Watt costa 100 €, e produce 500Kwh all’anno, stando larghi nel prezzo di costo e stretti sulla produzione.
        Ai costi di ricarica pubblici 500Kwh costano come minimo 165€, per cui in un anno si andrebbe a pari.
        Poi si sa ci sono i costi di installazione, ma alla base ci sono questi costi e ricavi

        1. L’altro giorno facevo gli stessi conti, e per limare ancora un po’ i costo guardavo le confezioni di più pannelli

          470 watt (formato piccolo da 1,9 metri) cinesi ma già buoni, resa 22% e del tipo più recente ” N type “, da una marca abbastanza nota

          presi in una cassa da 31 cioè 14,5 KW (da dividersi in un gruppo di aquisto di 2-3-4 persone), vengono 93 euro ognuno compresa iva, spedizione, garanzia

          siamo a 1000 euro di costo per 5 KW di potenza nominale; al nord italia mi pare 5 KW nominali produrrebbe 6000 KWh all’anno

          altri 1000e tra inverter e gli altri materiali, poi altri 1500 per l’installazione? 3500e ci si sta dentro?

          oppure gli installatori vogliono ricaricare il prezzo dei pannelli?

          se conteggio il kwh a 25 centesimi, l’impianto da 5 KW recupera sino a 6000 kwh, cioè 1500e, ogni anno

          poi c’è fare la tara sulla percentuale reale di autoconsumo e di quanto viene pagato il kwh non usato e immesso in rete

          oppure aggiungere un accumulo; questi ancora costicchiano, ma già meno di 6 mesi fa

          magari dei media gamma ma di nuovo presi on-line, scartando i primi prezzo, vedo qualcosa sui 250e al kwh di capacità

          1. Si parlava di tempo necessario a produrre l’energia necessaria alla produzione del pannello, di quanto tempo serve a rientrare della spesa, sono cose diverse. Il cialtrone di cui parlavo diceva che servivano 20 anni o più (sic!) affinché un pannello pareggi l’energia necessaria a produrlo…. solo qualcuno in malafede può affermare una cavolata del genere

          2. ah ecco, è una bufala classica,
            falsificare l’ indice energetico ” EROEI ”

            se ricordo bene, un pannello classico in silicio cristallino oggi alle nostre latitudini richiede circa 1 anno di funzionamento per ripagare il suo debito energetico, e ormai durano oltre 30 anni

    3. Ciao, mi sono incuriosito; in rete si trovano i dati dei parchi eolici dell’isola Feurteventura, e anche dei tools per vedere la produzione elettrica giornaliera

      dal 2020 sul’isola c’era già un primo impianto da 4,7 MW
      ( 2 turbine da 2,35 MW ognuna)
      “Feurteventura Renevable II”
      il cui compito modesto era di assistere i generatori diesel

      nel 2022 si è aggiunto un altro parco più grande da 29,2 MW
      ( 8 turbine da 3,65 MW )
      ” Puerto del Rosario”

      questo pare vada oltre assitere la manutenzione dei generatori, anzi pare generare buona parte dell’energia dell’ isola che ha 120.000 abitanti ( dicono l’impianto rifornirebbe 42.000 famiglie, l’ordine di grandezza è 2500 kwh a ognuna in un anno )

      Parrebbe (?) che l’impianto nuovo da 8 turbine si ripaga abbastanza velocemente:

      – se 1 kwh glielo pagano 10 centesimi, l’impianto si ripaga in 4 anni contando installazione + manutenzione

      – se 1 KWh pagano 5 centesimi (ma vista al situazione particolare del’isola non credo paghino cosi poco), diventano 8 anni

      – a 3 centesimi al kwh, il rientro arriva a 12 anni

      la durata delle turbine di solito si legge dovrebbe essere sui 25 anni (di recente dicono 30 anni, ma in un gruppo di turbine alcune statisticamente si guastano prima, ad es.a 20 anni)

      secondo gli annunci dovrebbe costare 35 milioni per l’installazione e produrre 10,5 milioni di KWh annui, da cui i conti fatti sopra, con un rientro di 10,5 milioni di euro ogni per anno di funionamento se il kwh viene pagato 10 centesimi;

      in sostanza sembrerebbe “una macchina per stampare soldi”, far risparmiare gli isolani (se il municipio locale non si intasca la differenza) e allo stesso tempo far molto contenti gli investitori

      poi tutto da verificare, ho solo preso i dati pubblicati, e visto che ci sono altri parchi eolici sulle altre isole canarie

      direi che anche una spolverata di fotovoltaico, anche domestico sui tetti se non c’è molto spazio a terra (spero non sia vietato installarlo.. accennavi qualcosa a riguardo), e qualche accumulo centralizzato o domestico, ci starebbero bene per far riposare del tutto i generatori, farli diventare solo un back-up, oppure come back-up verrà usato un collegamento sottomarino con la terraferma

      1. errata:

        il nuovo parco produce 105 GWh annui,
        ovvero 105 milioni di kwh all’anno

        sopra ho scritto 10,5 (che invece sarebbe il conto dei milioni di euro che recupera all’anno)

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