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Iseo: primo lago con 2 traghetti elettrici in servizio

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I due catamarani elettrici che saranno alimentati anche dai pannelli solari

Al Lago d’Iseo debutta, finalmente, il trasporto passeggeri a zero emissioni. Sono già in acqua due catamarani che ospitano fino a 140 persone. Bene, bravi, bis mentre nel resto d’Italia c’è poco ibrido e troppi traghetti inquinanti. 

Uno dei due catamarani elettrici pronti ad entrare in servizio sul Lago d’Iseo

I traghetti full electric da 140 passeggeri sono made in Germania

Lo abbiamo scritto tempo fa (leggi qui) che la produzione dei traghetti dell’Iseo è tedesca. In Italia nel trasporto passeggeri emerge solo GardaSolar con il suo ebus. Ma siamo su minori dimensioni. I cantieri italiani sono indietro. A Torino per esempio si è aggiudicata il bando un’azienda finlandese.

Eppure cresce la domanda di navigazione pulita. Pensiamo ai bandi del lago Ceresio e di Ravenna. Peccato però l’assenza di Venezia che potrebbe diventare un laboratorio mondiale della navigazione a basse emissioni.

Vediamo le specifiche dei due catamarani varati da  Stralsunder Ostseestaal GmbH & Co. KG e la sua divisione Ampereship e consegnati, ad Autorità di Bacino dei Laghi Iseo, Endine e Moro, ente regolatore della società di trasporto Navigazione Lago d’Iseo s.r.l. I due catamarani sono Sale Marasino II  e Sarnico. Sono lunghi 26,32 metri e larghi 6,60 e sono equipaggiati con due propulsori elettrici azimutali da 100 kW ciascuno. Impressionante la capacità delle batterie: 750 kWh.

I due catamarani elettrici che saranno alimentati anche dai pannelli solari

Ricarica da terra, ma c’è pure un impianto fotovoltaico che copre il 75% del ponte di coperta

Le batterie vengono ricaricate principalmente tramite alimentazione da terra. Ma c’è pure l’impianto fotovoltaico installato sul ponte di coperta con una capacità di 14 kWp e in funzione sia con la nave in sosta sia con la nave in esercizio.

Il 75% della superficie del ponte di coperta è equipaggiato con pannelli fotovoltaici. I catamarani sono realizzati in alluminio, hanno una portata di 140 passeggeri e sono ottimizzati per raggiungere una velocità di crociera pari a 17 km/h (poco più di 9 nodi) e una velocità massima di oltre 22 (sopra gli 11 nodi).

Le navi sono state costruite nello stabilimento Ostseestaal di Stralsund sotto la direzione tecnica di Ampereship, la divisione di Ostseestaal specializzata in navi elettriche.

Marasino, uno dei due battelli elettrici

La costruzione e la consegna è stata “a blocchi” con successivo assemblaggio in Italia. Evidente il risparmio sui tempi di consegna. Debutto in Italia, ma il cantiere tedesco ha anche consegnato nella vicina Svizzera tre imbarcazioni elettriche. Ne abbiamo scritto qui.

Da Ampereship, il cantiere ha realizzato tante unità ora in servizio in diversi Paesi, sono convinti della transizione all’elettrico. «Ha  senso optare per alternative a emissioni zero grazie a tecnologie che riducono i tempi, i costi e l’impatto ambientale in fase di esercizio».

L’inizio della navigazione green con una imbarcazione ibrida: Pedrone

Non si possono non citare i protagonisti politici di questa iniziativa, lodevole per aver voluto investire per primi sulla propulsione elettrica. Una scelta non semplice di questi tempi.

A iniziare dall’ingegnere Giuseppe Faccanoni ora in uscita ma dopo quasi venticinque anni di direzione, i primi diciannove da Autorità di Bacino dei Laghi Iseo, Endine e Moro e gli ultimi cinque in Navigazione Lago d’Iseo.

Nella cerimonia il direttore di esercizio Emiliano Zampoleri lo ha ringraziato, a nome della società, con una targa che riproduce  Predore, la prima diesel-elettrica che ha solcato le acque del Sebino. Il primo passo verso le emissioni zero.

Alessio Rinaldi, presidente di Autorità di Bacino del Laghi d’Iseo, Endine e Moro, l’ente che ha commissionato le navi, ha detto:  «Sul lago d’Iseo la svolta green continua nel segno di un trasporto sempre più rispettoso dell’ambiente».

Chi ha messo i soldi? «Ringrazio Regione Lombardia e il Ministero delle Infrastrutture che hanno finanziato con 9,4 milioni e hanno permesso la realizzazione contestuale dei due catamarani, le prime navi elettriche a svolgere un servizio pubblico di linea su un lago italiano».  Un gran successo.

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5 COMMENTI

  1. Molto interessante, a dimostrazione che ormai non è più una questione tecnica, mi domando come mai a Venezia non ci sia ancora nessun battello elettrico, mi riferisco in particolare all’azienda di trasporto pubblico ACTV

  2. Comunicazione di servizio : segnalo un “typo” relativo al nome dell’imbarcazione ibrida nell’ultimo “capoverso” (che fra l’altro ricorda il nome del Direttore Business Unit Turismo di
    Nobis, compagnia che offre anche polizze sulle batterie – tanto per rimanere IT 😉 – come da apposito articolo VE)

  3. Direi che le cose non stanno esattamente così.
    In Italia c’è per esempio una piccola realtà in Toscana, la società Econboard, ché ha varato a Dicembre 2023 una imbarcazione estremamente innovativa, elettrica, con nuovissimi motori azimutali di cui il mercato europeo é sguarnito, un nuovissimo scafo studiato e testato per la riduzione dell’inquinamento ondoso, un nuovissimo power management system. Un layout modernissimo e di impatto.
    Si tratta di un catamarano per il trasporto di 30 passeggeri costruito tra Pisa e Viareggio, lontano dalla cantieristica del lusso, che svolge attualmente servizio per una società pubblica a Verbania.
    Il prototipo, certificato, si iscrive in un progetto ambizioso per la realizzazione di un vero e proprio “water train” per importare nella nautica i vantaggi del trasporto ferroviario.
    Tutta la tecnologia è stata sviluppata in Italia, da una piccola azienda e si concretizza nel prototipo, chiamato Aurora, in servizio appunto sul Lago Maggiore.

    Il bando di Torino, vinto da un azienda finlandese, aveva vincoli finanziari assurdi e legati alla pregressa realizzazione di imbarcazioni elettriche entro i passati due anni….ma se siamo alle prime realizzazioni!

    Le barche di Torino hanno per esempio le stesse specifiche della barca attualmente navigante a Verbania.

    Replicarla sarebbe stato molto semplice!
    Da italiani, con tecnologia interamente sviluppata in Italia e per italiani.

    Il prodotto di cui parlo soddisfa le più severe norme europee per la navigazione supportata da batterie agli ioni di litio ed è basato su alcuni brevetti internazionali della società di cui sono legale rappresentante.

    In Italia non siamo indietro!
    Anzi, siamo ben più avanti di altri. Ma mancano le VERE opportunità e veri investitori. Questa è la veritá a mio giudizio.

    Ing. John Scanu

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