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“Ionity vuol ricaricare l’Europa, da Palermo alla Svezia”

Hyundai Kona

Anche la Hyundai (qui la Kona) è entrata a far parte di Ionity, che ha presentato a Francoforte i nuovi caricatori.

Ionity vuol ricaricare l’Europa, da Palermo alla Svezia. Lo fa con una rete di colonnine ad alta potenza (ora da 350 kW) disseminate ovunque lungo strade e autostrade del Vecchio Continente (qui la mappa).

Nuove colonnine, più semplici e potenti

L’ultima generazione di questi totem della ricarica veloce, la HPC, è stata presentata al Salone di Francoforte. Dove è stato annunciato anche l’ingresso della coreana Hyundai-Kia nella compagine azionaria di Ionity, finora limitata ai soci fondatori. Ovvero il Gruppo BMW-Mini, Daimler-Mercedes, Ford e il Gruppo Volkswagen con la Porsche. Chiamarle colonnine, a questo punto, è un po’ riduttivo: le HPC sono alte 2 metri e 60, con un design inconfondibile, ora curato direttamente da Ionity. Le produce l’australiana Tritium e verranno installate a partire da ottobre, iniziando dalla Danimarca. Ma in seguito verranno fabbricate anche da ABB e Porsche Engineering, gli altri fornitori di cui si serve l’azienda di Monaco.

Le nuove colonnine Ionity, le HPC, fino a 350 kW di potenza. Sono alte 2,60 metri.

Il nuovo look, sviluppato dopo una ricerca di mercato condotta da Designworks, e mira a rendere la ricarica più sicura e semplice. E a rendere le colonnine più visibili a distanza, per rintracciarle all’interno delle stazioni di servizio. Questo grazie a un anello luminoso, l’Halo, che mostra anche lo stato di carica in vari colori. Rinnovata anche la schermata con cui si interfaccia il cliente. Con il sistema HMI, la navigazione nei menu dovrebbe diventare più intuitiva e, soprattutto, uniforme: non ci saranno più differenze tra le colonnine, anche se prodotte da aziende diverse. E il menu di navigazione è proposto in dieci lingue, tra cui ovviamente l’italiano.

Il Ceo Hajesch: “Anche le Tesla ricaricano da noi…”

Al Salone di Francoforte abbiamo posto alcune domande al numero uno di Ionity, Michael Hajesch, ex BMW.

Michael Hajesch con il nuovo Ionity HPC al Salone di Francoforte

R.Assolutamente no e lo dimostra il fatto che tantissimi proprietari di Tesla caricano da noi. E ne siano molto soddisfatti. E siamo felici che Tesla abbia scelto di adottare lo standard CCS”.

Non parlerei di prezzi aggressivi, ma di welcome price, di prezzi di benvenuto. Vede, la nostra rete è ancora in costruzione, abbiamo 140 punti di ricarica operativi, ma vogliamo arrivare presto a 400. Presto avremo nuove aperture anche in Italia, dopo Val di Chiana e Carpi. Apriremo in Sicilia, a Palermo, vicino a Milano e a Venezia.  in questa prima fase dobbiamo farci conoscere, poi adegueremo i nostri prezzi, a seconda di quello che sarà la realtà del mercato. Non siamo i soli a offrire questo servizio, l’unica cosa certa è che l’energia non si può regalare”.

Beh, per loro è diverso, è una market opportunity, per conquistare o gratificare i clienti. Ma noi vendiamo solo energia e di certo non possiamo e dobbiamo permettercelo“.

“Con Eni e Enel stiamo lavorando in Italia”

La ricarica Ionity nell’outlet Val di Chiana (Arezzo)

Non abbiamo preclusioni nei confronti di chi ci aiuta a offrire il servizio migliore. Lo facciamo anche con la Shell, che pure ha una sua rete. Perché non dovremmo farlo con l’Enel? Ci aiuta a individuare le location migliori e a risolvere i problemi tecnici, è una collaborazione che funziona molto bene”.

Ci stiamo lavorando. Ci sono tempi tecnici e operativi, con le relative autorizzazioni. E non pensate che in Italia sia più complicato che nel resto d’Europa…Presto comunque inaugureremo i primi due o tre impianti”.

Michael Hajesch

Guardi, io distinguerei tra due fasi. C’è una prima fase, quella che stiamo vivendo, in cui è interesse di tutti costruire reti di ricarica sempre più capillare per combattere la cosiddetta ansia da ricarica. E farlo a prezzi competitivi. Questo comporta investimenti importanti, che i nostri soci hanno deciso di condividere e ci fa piacere che anche Hyundai abbia scelto di unirsi a noi. Ma nel medio-lungo periodo Ionity è un’azienda che deve stare sul mercato cercando di fare profitti”.

Questo non deve chiederlo a me, è materia degli azionisti, io mi occupo della gestione operativa, gli assetti societari dipendono da loro”.

 

 

 

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