Ionity apre in Austria. La rete di ricarica superfast da 350 kW creata dalle maggiori Case auto tedesche ora punta l’Italia, dove entro l’anno aprirà la sua prima stazione in partnership con Enel X. Si parla di un’installazione al Brennero.
Ricariche superfast nelle stazioni di servizio OMV
Il made in Germany va di fretta, non vuole che i clienti delle sue auto elettriche debbano sostare troppo per rifornirsi. E hanno deciso di farsi in proprio delle supercolonnine con cui in un quarto d’ora o poco più si può ricaricare le batterie dal 20 all’80%. Con un prezzo molto vantaggioso, almeno fino a fine anno: 8 euro forfettari a ricarica, a fronte di un valore di mercato che può essere anche di tre e più volte superiore. L’idea è di coprire tutta l’Europa, dopo la Germania, ed è di questi giorni l’apertura di due stazioni: una a Mondsee (Salisburgo) e una ad Eisentratten (in Carinzia). La cosa interessante è che entrambe sono state montate in grandi aree di servizio della compagnia petrolifera OMV, partner di Ionity anche per Repubblica Ceca, Ungheria e Slovenia. In tutta Europa le oil company investono pesantemente nell’elettrico, che in Italia nei fatti è invece ignorato dall’Eni. Mentre la stessa Shell ha deciso di ospitare le ricariche Ionity nelle proprie aree. Una è in corso di installazione proprio in Austria, a Hohenems.
Presto in Italia, ma fuori autostrada?
Per l’Italia la prima apertura è imminente. Un mese fa, a Vallelunga, il numero uno di Enel X, Francesco Venturini, aveva preannunciato l’installazione e inaugurazione della prima stazione Ionity entro l’anno. Senza specificare il luogo. Nei giorni scorsi si è parlato del Brennero, location strategica anche per i turisti in arrivo dal Nord Europa e diretti a mete come il Lago di Garda o le grandi città d’arte, ma al momento non c’è nulla di confermato.Quel che è certo è che il numero uno di Ionity, Michael Hajesch, intende installare 400 stazioni di ricarica ad alta potenza in tutta Europa entro il 2020. Per ora ne esistono 14, altre 27 sono in fase di montaggio. Non è azzardato pensare che, a regime, 30-40 di queste 400 possano essere in Italia. Ma ci si scontra con la chiusura di molti gestori autostradali, tra cui il numero uno, ovvero Autostrade per l’Italia (guarda).
Siamo alle solite. Abbiamo in Emilia Romagna almeno tre società che possono fare gli alimentatori CC da 350 Kwatt ed anche con eventuali adattatori DC/DC di potenza similare e purtroppo ci stiamo facendo sorpassare da altri. Sarebbe meglio che le compagnie Italiane di Petrolio e le autostrade facessere accordi con le Nostre aziende. Non abbiamo nulla che non abbiano gli altri, anzi, in questo settore di elettronica di potenza, le aziende Italane sono molto all’avanguardia.
Caro Demos, come non darle ragione? Ma la ricarica ultrarapida a 350 kW ha senso soprattutto in autostrada, per soste molto brevi sulle lunghe percorrenze. In Italia manca ancora un accordo con Autostrade e gestori delle aree di servizio per installarle, come noi abbiamo più volte denunciato.