In Texas, le società che gestiscono data center per lo sviluppo dell’Intelligenza artificiale sono stati invitati ad “autoprodursi” l’energia elettrica. Le centrali elettriche esistenti, nei prossimi anni, non potranno più garantire i bisogni dei data center e contemporaneamente quelli di aziende e famiglie.
Gli esperti non hanno dubbi: già entro la fine di questo decennio, la domanda di energia elettrica da parte dei data center per lo sviluppo dell’ Intelligenza artificiale raggiungerà i livelli necessari ad alimentare città di grandi dimensioni.
Per questo motivo, le aziende coinvolte nella rivoluzione dell’AI hanno proposto di costruire i propri data center vicino a centrali esistenti per garantirsi elettricità sufficiente.
L’Intelligenza artificiale consumerà energia elettrica come intere città
Ma secondo la Commissione per i servizi pubblici del Texas accordi di questo tipo sono pericolosi. Perché con la crescita esponenziale della domanda per l’AI, si corre il rischio di black out.
In buona sostanza, le centrali esistenti non reggerebbero la domanda crescente di energia dei data center, garantendo allo stesso tempo le forniture per città ed aziende.
Da qui la proposta di Thomas Gleeson, presidente della Public Utility Commission of Texas secondo cui le società di gestione dei data center dovrebbero costruirsi centrali elettriche “autonome”.
Microsoft si affiderà all’energia della centrale nucleare di Three Mile Island in Pennsylvania
Altrove, qualcuno ha già provveduto. E’ il caso di Microsoft che ha chiuso un accordo con Constellation Energy per la riapertura dell’impianto nucleare di Three Mile Island, in Pennsylvania dove nel 1979 avvenne la parziale fusione di uno dei reattori.
Ma il problema si porrà presto in tutto il mondo. Secondo i dati citati da Bloomberg, “in alcuni Paesi tra cui Arabia Saudita, Irlanda e Malesia, l’energia necessaria per far funzionare i data center supererà la produzione disponibile di energia rinnovabile”.
Sempre secondo Bloomberg, “la Svezia potrebbe raddoppiare la domanda di energia dai data center entro sei anni, per poi raddoppiare di nuovo entro il 2040“. Nel Regno Unito, i numeri sono ancora più grandi: un aumento del 500% di elettricità nel prossimo decennio.
Negli Stati Uniti, i data center utilizzeranno l’8% dell’energia disponibile entro il 2030, rispetto al 3% del 2022, secondo una stima recente della banca d’affari Goldman Sachs.
Secondo i dati presentati da Stocklytics.com , gli Stati Uniti ne contano 5.388, ovvero il 70% in più rispetto ai successivi dieci mercati più grandi messi insieme. E 10 volte più della Cina.
Secondo i dati della piattaforma Cloudscene, attualmente ci sono più di 11.800 data center operativi in tutto il mondo. Dopo gli Stati Uniti, la seconda classificata è la Germania che ne conta 520 data center. Il Regno Unito è a quota 512, la Cina a 449. Seguono Canada, Francia e Australia con rispettivamente 336, 315 e 307.
– Iscriviti alla Newsletter e al nostro canale YouTube –
Io invece sono di estrazione letteraria.
E trovo sublime la seguente congiuntura: da un lato abbiamo le auto elettriche e uno dei cavalli di battaglia di chi le avversa è “non avremo abbastanza energia per farle funzionare”.
Sappiamo che tutto sommato, con ottima approssimazione, possiamo dire che non è vero.
Dall’altro non abbiamo abbastanza energia per far funzionare i datacenter per come “promettono” di diventare a breve (così è, stringi stringi), ma siccome giocattare con chatGPT e comprare su Amazon (due minchiate di esempio a caso, mi raccomando) va bene a tutti, allora il problema manco esiste ed è relegato come conoscenza al novero degli “specialisti” come ad esempio il Signor Luca.
Perdonatemi, ci dormo la notte eh? Ma ho un debole per questo tipo di situazioni… 🙂
divertenti le contraddizioni nei detrattori che dipingi
poi continuo a contrastare il tormentone che i data-base peseranno più di altro e che farebbero mancare la corrente:
mettiamo in Italia passino da 0,4 GW a 3 GW futuri, senza che arrivino fattori mitiganti sui consumi, es più efficenza o problemi di costo-redditività quando si affolla di concorrenza un settore nuovo
ma sempre in italia nel 2050 useremo:
– 34 GW medi del carico elettrico attuale
– 8 GW medi per alimentare auto e camion
– altrettanti (oppure meno coibentando in parte gli edifici) per le pompe di calore dei riscaldamenti e condizionamenti
– altri GW per le industrie
– altri per la produzione di idrogeno
– altri per dissalare l’acqua di mare e contrastare la siccità agricola
PS: scenario Terna denominato “Senz-Salvin”, cioè ipotizzando di non votare per altri 30 anni palle al piede e sabotatori come Urso, Lollo, Fratin, Salvino
volevo mettere in contesto un po’ il tormentone dei data-center
se oggi consumano il 2% del carico elettrico, e al 2040 potrebbero arrivare a 8-10%, va ricordato che è il 8-10% rispetto al carico totale attuale, che è già previsto quasi raddoppiare elettrificando i vari servizi, allora sarebbe un 5%?
cioè sono energivori ma come altri tipi di utenze che pure cresceranno (pompe di calore, ricariche auto, distretti industriali, etc)
=== come potenza impegnata
>> 1 – 5 MW — 500 – 2.000 servers — es Equinix
>> 5 – 20 MW — 2.000 – 10.000 servers — es Digital Reality
>> 20 – 100+ MW — 10.000 – 100.000 servers — es Amazon Web Services
=== sui nodi della rete elettrica
quando possibile li piazzano vicino a centrali idroelettriche o di altro tipo, ma ora con più rinnovabili connesse in rete, il requisito è più che altro di essere vicino a un sistema di accumulo e a un nodo della rete elettrica (oltre che ai nodi della rete web)
in italia e in europa leggevo per installare i data center stanno aquistando le sedi delle vecchie centrali a carbone o comunque in prossimità dei collegamenti alle reti elettriche, in cui installano loro stessi con i loro capitali grossi sistemi di accumulo ( es 200-500 MW-h) che avrebbe invece dovuto realizzare Terna con soldi pubblici, per cui può essere una proficua collaborazione; oltre che se possibile anche pannelli FT
i sistemi di accumulo che isntallano serviranno a garantire il funzionamento del data-center e poi vengono ripagati anche facendoli lavorare al servizio della rete elettrica
in america hanno una rete di trasmissione elettricità più risicata che in europa, e allora oltre agli accumuli gli serve avere anche la generazione dell’energia più vicina possibile
===Texas
qui Totale Energie ( multinazionale idrocarburi francese) ha 4 GW di campi fotovoltaici con accumuli già realizzati o in costruzione
questo per esempio ha 720 MWpicco e 225 MW-h di accumulo
https://totalenergies.com/news/news/roads-carbon-neutral-season-4-episode-3-danish-fields-charging-batteries-texas-sun
fornisce energia con contratti diretti PPA a industria Saint Gobain e a un data-center Amazon
“cioè sono energivori ma come altri tipi di utenze che pure cresceranno”
Ma nemmeno lontanamente. Hanno consumi energetici sempre maggiori sia in quantità assoluta che in densità, principalmente dovuto alle GPU. Tanto che ormai le loro dimensioni vengono dichiarate non più in mq ma in MW. E sono in crescita talmente verticale che diversi hyperscaler hanno fatto sparire dalle loro relazioni periodiche i piani di carbon neutrality, perchè il business della IA è troppo ghiotto per stare a pensare a quanto inquina.
Ps: i sistemi di accumulo nei dc servono a garantire energia tampone solitamente per qualche ora, non sono paragonabili agli accumuli abbinati al ftv. Non c’entrano niente, se non per il fatto che sono entrambi delle batterie chimiche.
ho letto delle densità di energia, ma facevo un discorso sull’energia, 10 MW restano 10 MW, e 5% dei consumi previsti totali futuri al 2040, restano 5%
cioè non è che 10 MW se sono di un data-center sono diversi da alimentare da 10 MW di altre utenze energivore, come sta girando il tormentone sul web
per poter usare fornitori di energia più economici (rinnovabili e anche non solo idroelettrico) comprano sedi dove c’è spazio per installare anche un grosso accumulo di rete, che servirà loro, ma fa anche da riserva di potenza rapida per la rete elettrica; e magari aggiungono anche del fotovoltaico;
diventano gestori di una piccola centrale energetica (l’accumulo)
prendi questo data-center in costruzione in Svizzera
https://www.datacenterdynamics.com/en/news/ai-data-center-500mw-battery-storage-project-planned-in-switzerland/
>> 600 metri quadri di server, sono 5 MW di potenza?
>> comprano un area di 20.000 m2 vicina allo snodo di rete elettrica
>> mettono 8.000 m2 di pannelli solari
>> costruiscono batteria a flusso redox da 500 MW – 1.2 GW-h
che occuperà un volume di 170 x 80 x 30 metri; come potenza equivale a una grossa centrale termo-elettrica
anche come capacità, non è un piccolo back-up di emergenza, ci alimenti il data-center per 200 ore, è più un accumulo di tipo settimanale (o in parte giornaliero se usato anche per la rete esterna)
potrebbero comprare anche energia rinnovabile non già stabilizzata e risparmiare ulteriormente (quella non stabilizzata costa ancora meno, in certe fascie orarie viene quasi a gratis), e integrare con il loro fotovoltaico;
ci guadagna anche la rete elettrica, ma l’investimento lo anticipano loro
Io lavoro in un settore (software di data protection) e ho a che fare con datacenter su base quotidiana, ci ho pure lavorato in uno nel passato.
Tu invece stai facendo i film in testa di come TU pensi che LORO useranno l’elettricità prodotta, portando (come leggo spesso ad essere sincero) tonnellate di numeri presi in giro da cui trai conclusioni tue.
Ti dico che non è come dici tu, nessun dc userà mai i loro ups per stabilizzare la rete, gli ups che hanno non durano 200 ore, e non ce n’è uno che è autosufficiente, anche a pannellare tetti e pareti di ftv o altro sistema. Però se pensi che a leggere in giro ne sai più tu, continua pure, cosa ti devo dire.
Gli servono le centrali elettriche, e se le faranno anche, ma ad uso e consumo proprio, dato che i loro consumi sia totali che per densità (kw/RU) stanno incrementando, mentre tutto il resto del mondo sta riducendo i consumi energetici. Il bilancio è sempre positivo (anche le pdc che citi, certo consumi elettricità, ma azzeri il consumo energetico da combustibile) mentre in questo settore si continua a peggiorare e in modo allarmante, e sì gran parte della colpa sono i nuovi sistemi AI.
vediamo, con ordine:
i dati delle installazioni del datacenter svizzero li dichiarano loro, non li ho inventati, ho aggiunto solo due conti sull’energia (più il mio settore) per far capire che è un accumulo di rete e non un UPS, visto che sei incorso nell’equivoco, mi sarò spiegato male
se vedi che “spesso mi faccio dei film” ti chiedo cortesemente quando ti sembra scrivi direttamente sul contenuto, così possiamo correggere o chiarire, mi fa piacere correggere svarioni compresi i miei
qui nel primo messaggio ho messo qualche dato di consumo dei data-center per far capire che si parla di MW, e non di GW
in Italia il consumo elettrico totale è previsto arrivare in futuro a circa 70 GW medi (decarbonizzando gli altri servizi)
se ci saranno +2 o +3 GW di consumi dovuti a centinaia di data-center italiani, peseranno ma il quadro delle cose da fare o desiderabili nel settore energia non ne viene stravolto, questo indendevo
poi giusto come dici tu sono consumi nuovi aggiuntivi (se non altro saranno già decarbonizzati) e da provare a mitigare (ho letto qualcosa delle norme europee)
mai detto che si usano gli UPS per collegarli in rete, è scontato che sono un’altra cosa e di dimensioni e caratteristiche non adatte
citavo possibili tendenze future lette per curiosità su articoli a costruire accumuli di rete, visto che l’articolo dove stiamo commentando parla di tendenze future a costruire centrali elettriche, ma le centrali future saranno anche gli accumuli, con funzione sia di riserva di potenza elettrica, che di energia elettrica, in pratica al posto delle centrali turbogas
in italia iniziano ad adocchiare le sedi di centrali Enel dismesse, sono nodi della rete elettrica già pronti che torneranno buoni sia per i data-center più grossi, che per accumuli di rete
buon fine settimana 🙂
PS: compatibilmente con tempo, se vuoi scrivi un articolo o lettera con spunti sul tema dei consumi del settore, così puoi mettere un po’ di carne al fuoco sul tema che ti prende e di cui hai un po’ di esperienza
La crescita di domanda di energia è esponenziale quasi .. più ne abbiamo… più inventiamo nuove attività (che ne consumano)… I Data-centers Cloud… I centri di A I ., le “monete virtuali” e tutti gli altri usi di blockchain (NFT ad esempio)…tutte introduzioni recenti che hanno portato incrementi di consumo a livello di stati come la Francia…
C’è un aspetto “positivo ” ..
adesso esistono i sistemi di auto-produzione …con F.E.R. (eolico in/off-shore, FV ) oltre agli “storici” idroelettrico e nucleare.
SE si obbliga le ricchissimi e potenti
… Società che li controllano (Oracle. Google Alphabet. OpenAi etc) ad avere la propria fonte energetica a basse emissioni ..il problema è risolvibile… chiudendo il cerchio: Se vuoi aumentare i consumi (con la tua attività) ti devi creare l’energia necessaria…
Oracle (come Microsoft qui nell’ articolo) pensa a costruire il “suo” impianto SMR ..anzi…3 in realtà..)
Oramai abbiamo ampie capacità di accumulo con varie tecnologie… possono compensare in parte le variazioni per i consumi più bassi (domestici…veicolari .. magari anche tramite V2G-V2H in implementazione in Europa.. speriamo pure in Italia).
L’ importante è che i Grandi consumatori di energia usino fondi LORO per costruire le proprie centrali (nucleari o altro)..e che siano ampiamente controllati per la sicurezza di tutti.