Le emissioni di Microsoft salite del 30%: colpa dell’intelligenza artificiale

Microsoft ha aumentato del 30% le sue emissioni di CO2 in tre anni a causa della maggiore domanda di energia per alimentare i data center che sostengono l’Intelligenza artificiale.

I colossi hi-tech hanno bisogno di quantità sempre più grandi di energia. Ancora di più, per i progetti legati all’Intelligenza artificiale e, in particolare, per sostenere i data center che processano le informazioni. Il tema è tornato al centro del dibattito dopo l’annuncio appena arrivato da Microsoft: le sue emissioni di CO2 sono aumentate del 30% tra il 2020 e il 2023 a causa delle nuove infrastrutture per lo sviluppo dei progetti di intelligenza artificiale e cloud computing.

Del resto, i numeri parlano chiaro. Dal 2012 a oggi, il fabbisogno energetico per lo sviluppo dell’Intelligenza artificiale è raddoppiato ogni 3-4 anni. Secondo una recente indagine della Vrije Universiteit di Amsterdam, entro il 2027 i data center legati all’intelligenza artificiale consumeranno fino a un massimo previsto di 135 terawattora all’anno. E’ grosso modo il consumo annuo di tutto il parco auto italiano (39 milioni di veicoli) , se fosse interamente elettrico.

tecnopolo

Ma quanto consumano i data center dedicati allo sviluppo dell’IA?

Una quantità sufficiente per soddisfare la domanda di energia di paesi con l’Argentina o i Paesi Bassi, pari allo 0,5% del consumo globale. E c’è chi è arrivato a predire che i data center assorbiranno fino al 21% della domanda globale di energia al 2030.

E siamo solo all’inizio del processo. Siccome è ormai evidente che siamo solo nella fase iniziale della crescita dei servizi di AI, allo stesso modo ci sarà una necessità di data center sempre più grandi. I quali avranno bisogno di sempre maggiori quantità di energia elettrica. E deve essere per forza prodotta da rinnovabili, se i colossi dell’hi tech vogliono mantenere gli obiettivi di decarbonizzazione delle loro attività, così come hanno dichiarato.

energia Intelligenza artificiale

Solo la crescita delle rinnovabili può abbattere le emissioni dell’Intelligenza artificiale

Proprio Microsoft ha firmato di recente un accordo con la società specializzata Brookfield Asset Management da cui il colosso di Seattle acquisterà 10,5 gigawatt di progetti rinnovabili. Serviranno per limitare le emissioni di CO2, in particolare causate dall’energia necessaria per i suoi data center.

C’è un numero che dà una idea immediata del fenomeno in corso: l’accordo sottoscritto da Microsoft per alimentare i suoi data center destinati all’intelligenza artificiale è 8 volte più di grande del più grande accordo di fornitura di energia mai sottoscritto da una azienda. L’accordo vale per le sedi di Microsoft sia negli Stati Uniti che in Europa.

energia Intelligenza artificiale
Bill Gates, fondatore di Microsoft, oggi filantropo impegnato su vari fronti a livello globale.

Intanto Bill Gates compra a man bassa crediti di carbonio per compensare le super emissioni

Per capire il salto in avanti dell’accordo con Brookfield, basta ricordare che in tutto il 2023 le società americane hanno sottoscritto contratti di fornitura di energie rinnovabile per 13 gigawatt, mentre altri 38 gigawatt erano già operativi. In pratica, in solo accordo vale quasi la crescita di tutto l’anno scorso. E anche questo non è che un “debutto”.

E in attesa di approvvigionarsi di elettricità da fonti rinnovabili il colosso dell’informatica fondato da Bill Gates ha acquistato crediti di carbonio (CDR) per la bellezza di 6,6 milioni di tonnellate. I CDR sono strumenti finanziari che certificano investimenti realizzati nella cattura e sequestro di gas serra. Si tratta principalmente di riforestazione,  e di attività di cattura artificiale, per lo più sperimentali.

Altri importanti acquirenti hanno effettuato investimenti massicci  nella compensazione delle emissioni di carbonio. La Danimarca, ad esempio, si è assicurata 1,1 milioni di tonnellate di crediti CDR, mentre Frontier Buyers segue con 0,5 milioni di tonnellate. Airbus e Amazon hanno acquisito rispettivamente 0,4 milioni di tonnellate e 0,25 milioni di tonnellate di crediti CDR. Una tonnellata di CO2 sul mercato volontario di scambio dei CDR è quotata fra 60 e 100 dollari.

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Visualizza commenti (13)
    1. Luca Dell'Oca

      Sa dirmi Nicola il PUE dei datacenter Aruba e di quelli Microsoft?

      Ah, Aruba si produce energia in proprio tra le altre cose tramite le loro centrali idroelettriche e tappezzando gli edifici di pannelli, non ho viso ne aws ne microsoft fare altrettanto: https://www.datacenter.it/ecosostenibilita-aruba/produzione-energia.aspx

      Ah, no, non lavoro per Aruba, ma ci collaboro per lavoro e non mi piace quando realtà italiane vengono sminuite così gratuitamente, abbiamo eccellenze che (a parte le dimensioni) non hanno niente da invidiare ai colossi americani.

      1. Non volevo offendere ovviamente Aruba
        La mia è una semplice riflessione sul fatto che la tecnologia, che tutti usiamo (anche in questo momento) ha un costo in termini energetici

        Nulla di più, nulla di meno

        1. Luca Dell'Oca

          Ah ma quello è indubbio, anche respirare inquina.
          L’errore di fondo è pensare che dobbiamo arrivare a emettero zero; dobbiamo puntare ad avere un bilancio a zero tra emissioni e assorbimenti. Sempre un obiettivo difficile, ma non impossibile.

    1. Nello Roscini

      l’IA non serve solo per fare un porno fake “orgia a montecitorio”
      indistinguibile dalla realtà ..
      che farà miliardi di click nel mondo

      Purtroppo si ..
      nel prossimo futuro ,praticamente domani,
      i poveri in cui includo la ex middle class oramai estinta
      faranno fatica a curarsi senza l’aiuto di una IA ,

      nel Lazio , un medico di famiglia ha oggi più di 1100 pazienti ,
      il mio precedente , che è andato in pensione , mi ha detto che non ci sono abbastanza medici generici, e ai ministeri stanno pensando di sostiturli con infermieri ..
      senza il supporto dell’IA ..
      si non potremo vivere !!

      potete sempre appellarvi al “mago do nascimento” con qualche talismano a prezzi “modici” vi risolverà tutti i problemi

  1. Nello Roscini

    Intanto Google si avvia ad essere carbonfree entro il 2030
    pure lei usa IA e si appresta a consumare 10 GW 24/7

    Google investe anche nello sviluppo delle rinnovabili , sua la centrale geotermica di nuova concezione inaugurata a novembre in Nevada

    https://www.google.com/intl/it/about/datacenters/cleanenergy/

    Bill Gates finanzia EnergyDome , visto il prototipo funzionante ha elargito 35 milioni di dollari salla startup per continuare lo sviluppo

    non so su gli investimenti “filantropici” di Bill Gates nello sviluppo energetico siano legati a Microsoft o siano personali ..

    comunque sia ..
    dato un problema, c’è qualcuno che trova la soluzione ..

  2. Infatti…e comunque contribuiscono pesantemente alla “fame energetica” del pianeta senza apportare chissà quale utilità.
    Anni fa fu l’ Iran a cacciare i miner dalle città che andavano in blackout…
    Poi la Cina le ha dichiate illegali (non c’ è da stupirsi!) per l’ impossibilità di controllo flussi finanziario.
    Francamente spero che i sistemi di Euro Digitale allo studio non abbiano sistemi così energivori (lavorando pure offline) e siano dotati di criteri di sicurezza molto avanzati…
    Così magari si potrebbe vietare le cripto non regolamentate… E spengerle…

  3. Super computer legati all’intelligenza artificiale ed alle monete virtuali consumano quantità spropositate di energia (e richiedono sistemi di raffreddamento, spesso ad acqua, enormi).
    Non sarebbe una pessima notizia se venissero usati per elaborazioni veramente utili; il problema è che la stragrande maggioranza degli usi è veramente idiota: creare immagini del Papa col giubbotto trap, manipolare immagini e video di personaggi pubblici per fargli dire cose insensate o a sostegno di qualche tesi politica o comunque disinformazione …
    La blockchain sarebbe utilissima per il tracciamento e la verifica dei passaggi di valore / denaro (il più famoso è Bitcoin), o per tener traccia perpetua dei passaggi in filiere produttive, o l’origine di opere dell’ingegno… Purtroppo anche qui l’uso prevalente che si è diffuso è la creazione di centinaia (se non migliaia!) di monete virtuali usate per lo più per scopi poco o nulla leciti e tracciabili, consentendo spostamenti di ingenti capitali senza controllo di origine e destinazione da parte di legittimi enti di sicurezza (sia per gli investimenti di capitali ma anche per evitare traffici di armi, droga, organi e quant’altro di deteriore immagina la parte più perversa dell’umanità).
    Internet e le comunicazioni cellulari (ora 4/5G in studio gia 6/7Gen) avvengono prevalentemente per scopi ludici ed a basso contenuto di valore istruttivo (se non proprio deleterio alla salute psicofisica delle persone, specie le più fragili ed impreparate.

    Pensare che si trovi un accordo per regolamentare tutto ciò è impensabile: troppi divari tra punti di vista ed interessi, anche nel medesimo Paese (con ben definita identità socio-culturale e quadri normativi omogenei).

    Paradossalmente il “caro-energia” è l’unico freno all’uso più smodato ed inutile di qualunque tecnologia o risorsa; se non fosse stato per tasse ed accise sul costo carburanti che abbiamo in Europa e in Italia i motori ICE delle auto da noi prodotte avrebbero avuto standard di consumo (ed inquinamento !!) molto più simili a quelli americani, con cilindrate e potenze esagerate, pesi abnormi (e conseguenti rischi per la sicurezza della circolazione).

    Una spinta maggiore al risparmio di energie ed estrazione materiali (specie se legati a cicli molto energivori ed inquinanti) è doverosa, così come doveroso è il ripristino degli ambienti compromessi e dei popoli depredati di risorse e penalizzati sul piano economico e sulla loro salute fisica e mentale.

    Poi basta un servizio sensazionalistico sui TG .. un evento mediatico sportivo o musicale… e tutto va nel “dimenticatoio”….

    Chissà .. forse tra qualche generazione …..

    1. Luca Dell'Oca

      Ho un cliente in Islanda che fino a qualche anno fa ospitava nei suoi datacenter sistemi di cryptomining. Hanno smesso unicamente per l’aumento dei costi energetici. E se si pensa che da loro tra geotermico e temperature basse (che favoriscono il raffreddamento dei sistemi) rendono questi business economici, vuol dire che in generale costano uno sproposito.

      1. antonio gobbo

        Purtroppo l’accellerato sviluppo dell’AI porta, oltre a indubbi vantaggi e innovazioni, anche a dei risparmi molto elevati sul costo del personale e lo porterà ancor più in futuro, questo crea due problemi, il maggiore consumo energetico e il rischio di una disoccupazione diffusa in tutte le classi lavoratrici per diverso tempo prima di essere (speriamo) riassorbito.
        Dubito che qualsiasi governo riesca a regolamentare e a risolvere singolarmente questi due problemi soprattutto ora che le maggiori superpotenze si stanno economicamente (per ora) scontrando, temo sinceramente che il futuro che ci aspetta sia tutt’altro che roseo.

    2. Se ci aggiungi le guerre ti rendi conto di quanto l’umanità sia imbecille, se fossimo un unico popolo pacifico fin dalla comparsa dell’uomo oggi saremmo già su Marte e non mancherebbe il pane a nessuno su questo pianeta.

      1. Purtroppo… tutto l’ intelletto sviluppato negli ultimi 10000 anni è al servizio della parte istintiva…

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