«Condivido volentieri un’esperienza personale che si è rivelata particolarmente istruttiva: l’installazione di una wallbox a casa». Perfino Fabio Pressi, Amministratore Delegato di A2A E-Mobility e presidente di Motus-E, ha qualcosa da imparare sulla ricarica domestica. E lo ammette in questo post apparso l’altro ieri sul suo profilo Linkedin, corredato da questo video:
E questo è il testo integrale del suo post

“Quattro cose che ho imparato solo vivendole di persona”
“Certi temi per quanto se ne possa leggere o discutere, si comprendono davvero solo vivendoli in prima persona.
Ecco cosa mi porto a casa da questa esperienza:
1. L’installazione su un impianto esistente non è mai banale e va affrontata solo da professionisti altamente qualificati: serve competenza tecnica, esperienza e attenzione al contesto specifico dell’abitazione.
2. Non è una semplice presa!
Una wallbox richiede competenze sia elettriche che software. La configurazione del dispositivo è fondamentale per garantirne il funzionamento sicuro ed efficiente.
3. Serve un approccio sistemico
Nel mio caso, ho installato un sistema di bilanciamento dei carichi che regola dinamicamente la potenza disponibile, così da non superare la soglia del contatore principale. Un’ottimizzazione intelligente, ma che richiede una progettazione accurata.
4. Il professionista giusto fa la differenza.
Chi installa la wallbox può – e deve – proporre soluzioni alternative per evitare interventi edili inutili o troppo costosi. L’esperienza e la visione d’insieme sono fondamentali.
Cosa chiederei ad Arera? Un contatore dedicato alla ricarica con la stessa tariffa dell’abitazione
Un punto cruciale su cui riflettere – e su cui credo sia importante che ARERA si esprima con chiarezza – è la possibilità di installare un secondo contatore dedicato alla ricarica domestica, ma associato alla stessa pertinenza e tariffa dell’abitazione.
Una soluzione del genere renderebbe molto più semplici – e accessibili – le installazioni sia nei contesti condominiali che nelle abitazioni isolate, dove spesso gli impianti elettrici esistenti rappresentano un limite strutturale.
Vostre esperienze in merito?
PS. Un grazie a Giacomo Bonafè di dP e-Mobility per la professionalità sua e delle sue persone: Anche per la pazienza nel sopportare un “Umarèll” come me„.
Cogliamo al volo il suggerimento di Fabio Pressi e giriamo ai nostri lettori lo stesso invito: raccontateci le vostre esperienze nell’installazione di una wallbox e inviatele a info@vaielettrico.it.
- LEGGI anche “A2A E-Mobility, 26.000 punti di ricarica nei piani dell’AD Fabio Pressi” e guarda il VIDEO qui sotto
Carissimo… sa cosa mi ha risposto l’ ing. A2A quando è venuto a fare il sopralluogo presso il mio condominio per installare la wallbox nel box privato? A2A non è interessata a certe opere, troppe complicazioni. E con aprile è da piu di 365 giorni che lotto tra aziende professioniste che dicono che nei condomini NON SERVE il progetto dell’ ing, ditte che NON mandano i preventivi scritti, quelli che abbozzano sparano cifre superiori a 6k euro. TI FANNO PASSARE LA VOGLIA . Fortuna che son cocciuto da fare schifo e ad oggi almeno un proetto in mano dopo un anno ce l’ho, ma saranno legnate economiche !!! SALUTI !!!!!
Secondo me è un gran bello spot, e vi spiego il perché. Sono cliente A2A da tempo, circa due anni fa mi informai al loro numero verde su come poter installare una Wall box. Non vi dico le scuse e i pretesti inventati di sana pianta per fare si che tutto andasse a finire in malora. Se volete potete girare questa mail al sig. Fabio Pressi AD di A2A, sono pronto ad ogni confronto e dare informazioni sull’accaduto grazie
ah ma allora non sono l’ unico a cui a2a in box privato ha detto picche, o al massimo mettiti un secondo contatore !!! mi sento rincula…. emh… rincuorato
Condivido pienamente la necessità di avere la possibilità di avere il contatore del garage con costi identici a quelli dell’ abitazione (in quanto pertinenza…non è certo una 2ª abitazione no?), cui condividere la possibilità di aderire ad eventuale “sperimentazione” dei 6kW notturni/festivi di ARERA/GSE in caso di impianto WB (di quelle idonee nell’ apposito elenco).
Così poi sarebbe facilissimo aggiungere accise dedicate:)
Bisognerebbe dare le 4.5 o la 6kw di base al posto della 3.5 secondo me invece
Eh sì .. sarebbe bello!
Ma siamo in Italia 😞
ma guarda…. se per accise mi dici… al mese in bolletta ti carico che so… 5-10 euro per avere un contatore “sotto” al tuo principale…. e mi eviti le menate di allacci, sicurezze, antincendi etc poichè è IL GESTORE ad allacciarlo…. ben venga.
“un secondo contatore dedicato alla ricarica domestica, ma associato alla stessa pertinenza e tariffa dell’abitazione.” Ecco, basterebbe questo per far fare un salto quantico all’elettrico in Italia.
Sarebbe pure bello associare il 2º contatore ad un eventuale 2º fornitore con tariffa “dedicata” per la ricarica notturna (nel caso quello dell’ abitazione non preveda facilitazioni tariffarie)