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Si vola sempre di più, ma i carburanti “puliti” degli aerei sono solo lo 0,3%

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Nel mondo si vola sempre di più. A livello globale, gli spostamenti nei cieli sono saliti del 10% nel 2024 e sono superiori del 3% rispetto ai massimi del periodo pre-Covid. Ma sono stati disattesi tutti gli impegni per abbattere le emissioni inquinanti. Sempre l’anno scorso, i carburanti “puliti” (Saf, sustainable aviation fuels) hanno rappresentato solo lo 0,3% del totale.

E’ uno dei settori che meno si è impegnato per la riduzione delle sue quote di emissione di CO2. E anche gli ultimi dati lo dimostrano. Secondo il report della Iata, l’International air transport association, con l’aumento dei voli dell’anno scorso l’aviazione civile ha raggiunto un nuovo storico. Si vola sempre di più, anche per il fenomeno crescente dell’overtourism. Bel oltre i massimi già raggiunti nel periodo pre-covid. Per cui sarebbe fondamentale che il settore – che è responsabile di una quota che si aggira tra il 4-5% delle emissioni inquinanti totali, facesse la sua parte.

Ma allo stesso tempo, le compagnie non hanno rispettato gli impegni impresi per ridurre le emissioni utilizzando carburanti sostenibili per l’aviazione. Si tratta dei Saf (Sustainable aviation fuels, derivati da fonti a basse emissioni come olio da cucina esausto e colture energetiche. Air France-KLM, Delta Air Lines e Cathay Pacific Airways sono tra le poche compagnie compagnie che si sono impegnate a consumare il 10% di SAF entro il 2030. Tuttavia, la realtà è ben diversa: nel 2024, il SAF ha rappresentato solo lo 0,3% del consumo di carburante dell’aviazione commerciale, ben al di sotto della previsione dello 0,53% dell’International Air Transport Association (IATA).

I viaggi cresceranno del 10% nel 2025, mentre l’uso dei carburanti puliti non aumenta quanto hanno promesso le compagnie

Una crescita di questo tipo rende sempre più complicato raggiungere gli obiettivi al 2030. Anche se le compagnie aeree riuscissero a sostituire il 10% del loro carburante con alternative a basse emissioni. La IATA prevede che i viaggi aerei globali cresceranno di un altro 8% nel 2025, e progetti come la costruzione di una terza pista all’aeroporto di Heathrow a Londra sono indicativi di questa tendenza.

L’industria aeronautica si difende sostenendo i viaggi aerei sono essenziali per la crescita economica, conditio sine qua non per finanziare la transizione energetica. Il tema è stato al centro di un articolo di Bloomberg che ha messo a confronto due tesi opposte. Secondo Marie Owens Thomsen, capo economista della IATA, “ciò di cui abbiamo realmente bisogno per affrontare il cambiamento climatico è più crescita, più entrate fiscali e più soldi per finanziare ciò che dovremo fare”. Non è d’accordo Alice Larkin, professoressa di Scienze del clima e politica energetica presso l’Università di Manchester, che afferma che “la crescita in genere vanifica ciò che si cerca di fare sul fronte della decarbonizzazione dell’aviazione“.

Le compagnie aeree oppongono anche altre considerazioni per giustificare i ritardi nell’suo dei combustibili puliti. Nonostante siano aumentando di numero le normative che impongono i Saf. Per esempio, l’Unione Europea e il Regno Unito richiedono che il SAF rappresenti il 2% del carburante per aerei a partire dal 2025. Per le compagnie i limiti sono rappresentati dai costi ancora eccessivi e dall’eccessiva burocrazia. A cui si aggiungano i ritardi nella costruzione di impianti destinati proprio ai combustibili puliti, dovuti soprattutto a problemi tecnici.

Secondo l’Agenzia internazionale per l’Energia le emissioni di CO2 dovrebbe scendere del 50,9% al 2035 e del 73,2% al 2040

In conclusione, le compagnie chiedono una politica diversa da parte dei governi e organismi internazionali: una adesione volontaria ai Saf e incentivi per sostenere i costi. Rimane il fatto che il tempo stringe. Secondo l’Agenzia internazionale dell’Energia, il percorso per rendere più green il trasporto aereo prevede il meno 29,5% di emissioni al 2030. Che dovrà salire al meno 50,9% entro il 2035, quindi -73,2% al 2040. Numeri ambiziosi, per non parlare del passaggio al meno 97,4% di combustibili sostenibili per l’aviazione.

Ai ritmi attuali, le emissioni degli aerei dovrebbero triplicare entro il 2050 e sono quindi in linea con il peggior scenario di riscaldamento globale di +4°C.

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13 COMMENTI

  1. Non ho capito perché non viene imposto l’elettrico anche per gli aerei. E’ solo l’inquinamento delle auto che fa male?

  2. torna di attualità il cartellone di un “agrario” che recitava: con un pieno di uno di questi ✈ ci faccio funzionare la mia azienda per 50 anni, ma l’inquinatore sono io..

  3. dire che il settore aereo non sta facendo nulla è falso visto che le compagnie si sono impegnate a ridurre le loro emissioni e nel contempo è aumentata l’efficienza dei motori che consumano meno…in definitiva articolo che criminalizza un settore economico importantissimo sia a livello sociale che economico…

  4. Io non capisco questa follia di volare continuamente da uno stato all’altro. Tutto per
    ” merito” dei biglietti low cost. Ma se si stesse un po’ di più a casa propria e il fine settimana fare la classica gita fuori porta ( magari con l’auto elettrica) invece del week end a Londra?

    • Infatti potremo andare tutti a piedi , perché in auto elettrica? , anzi meglio scalzi perché dicono che anche la produzione di calzature inquini
      A volte vorrei un mondo dove chi scrive si rilegga di tanto in tanto in modo da evitare l’irritazione particolarmente fastidiosa di chi legge.
      Vediamo, abbiamo uno stravolgimento in Europa dettato da un brusco risveglio dalle pennichella politiche fatte negli ultimi decenni.
      Abbiamo il crollo pressoché uniforme di tutte quelle parti politiche che hanno sempre l’idea di insegnare a tutti come vivere.
      Dovremo probabilmente abbandonare pezzi di welfare e dedicare risorse a capitoli che pensavamo dimenticati
      Avremo , e già abbiamo i prodromi di uno sconvolgimento economico produttivo , e in mezzo a questo c’è chi pensa di dire ” sarebbe meglio non volare”
      Ancora non si è capito perché i Trump le Meloni , le AFD le Le pen o peggio vengono eletti ?
      Chi vi scrive non sta dando un parere di parte , per altro molto lontane da me, ma non è più possibile non capire che spingi spingi la.massa , stanca , confusa e si anche ignorante si rivolta e fa crollare il castello.
      Qualunque innovazione anche la più giusta necessita dei tempi e delle risorse necessarie ad evitare la crisi di rigetto e sentirsi dire che anche volare , magari per 2 giorni di vacanza figli di 2 anni di sacrifici , sarebbe meglio evitarlo , vi assicuro che fa indisporre notevolmente

      • Certo, basta non essere d’accordo su un argomento e subito si parte con questi commenti stizziti, da parte poi di coloro che pensano di salvare il mondo con la bev. Uno sarà libero di andare dove vuole cosi come uno dovrebbe essere libero di dire cosa pensa,in modo educato. Addirittura qualcuno si sente irritato , però per tutto lo schifo che tutti questi aerei buttano nei nostri polmoni non si irrita nessuno ( tranne i bronchi). Hanno fatto bene i francesi a mettere un limite per voli troppo brevi

  5. E anche per questo bisogna intervenire dove si può.
    Un mondo in cui solo il settore aereo brucia carburante sarebbe già un mondo migliore.

    • Si, ma che facciano pagare il volo a prezzo reale, chi viaggia si paghi tutte le spese, carburante compreso, a prezzo di mercato. E poi vediamo. Invece adesso mi costa di più il taxi che mi porta in aeroporto che il volo per andare a Praga

  6. L’uso di carburanti detti “sostenibili” è uno specchietto per le allodole per ora: il bioetanolo ha un impatto ambientale complessivo simile alla benzina fossile e i carburanti sintetici costano un occhio della testa perché serve una quantità di energia inimmaginabile per produrli. In attesa di arei a fuel cell o a batteria (quando è difficile dirlo), di soluzioni efficaci non se ne vedono per l’aviazione civile, se non quella di usare aerei piccoli e di volare a pieno carico per contenere i consumi e risparmiare carburante.

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