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Inquinamento a Venezia, le municipalità premono sul Comune

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Basta annunci, ora si passi ai fatti. Questa la richiesta delle municipalità cittadine al Comune di Venezia sul tema inquinamento provocato dalle barche.

Nei giorni scorsi abbiamo raccontato (guarda) le indiscrezioni a mezzo stampa su  una possibile ordinanza del sindaco: lo stop alle barche con motore termico nel canale Rio Novo. “I rappresentanti comunali la smettano di fare annunci per andare sui media perché poi alle parole non seguono i fatti“. Questa la posizione che ci offre  Giovanni Andrea Martini, presidente della municipalità Venezia Murano Burano.

Giovanni Andrea Martini, presidente della Municipalità Venezia MuranoBurano

 

Sos anti inquinamento inascoltato

Le municipalità – corrispondono ai quartieri di alcune città o ai municipi di Roma – hanno presentato da mesi un richiesta di informazioni al sindaco Brugnaro, ma la risposta non è ancora arrivata. Lo spiega Martini: “Ci siamo mossi dopo il documento firmato da circa mille cittadini e sulla base dei primi dati del monitoraggio dell’Arpav. Ci sono dei tempi entro cui rispondere, sono scaduti. Il sindaco non ci ha risposto“. I rappresentanti delle municipalità però non si arrendono e a gennaio torneranno alla carica.

 

I numeri confermano i veleni

Squillano le trombe e rullano i tamburi perché i primi dati sulla qualità dell’aria sono allarmanti, un forte concentrato di veleno. C’è pure un esposto alla magistratura: “Sono 9 mesi che abbiamo a disposizione i dati, dovremmo ragionare sui 12 mesi – spiega il presidente Martini – ma dai primi numeri è facile pensare che siamo oltre e al di là della normalità in una città dove non ci dovrebbe essere inquinamento“. Nell’unica area metropolitana al mondo senza auto – o quasi – paradossalmente il veleno – secondo i dati – è pure più alto.

Il pericolo non è confinato, tocca tutta la città

Le luci della cronaca mirano sul canale Rio Novo, ma come sottolinea il presidente Martini: “Il problema non è limitato, il resto della città non sta meglio“. C’è da lavorare sul fronte inquinamento: “Il sindaco dovrebbe agire anche perchè responsabile della salute pubblica di tutta la comunità – incalza Martini -. Noi come municipalità dialoghiamo con tutte le categorie interessate: dai tassisti ai trasportatori. C’è chi è aperto e disposto al confronto. E tutti rileviamo che oltre l’inquinamento atmosferico c’è quello acustico“.

Usare gli utili di ACTV per convertire all’elettrico

Foto ACTV

L’elettrico rispetto sarebbe una soluzione: “Il bilancio ACTVl’azienda dei trasporti locali, Ndr – vanta un attivo di 22 milioni, anche se ne perde 13 sulla mobilità terrestre, grazie al costo dei biglietti, siamo sui 7 euro e 50. Con questi utili perché non convertire i vaporetti e creare un piccolo fondo per incentivare il passaggio al trasporto a emissioni zero. Sono stato a Seul e nella capitale coreana tutti i bus sono elettrici“. Questo il futuro. Anche per Venezia?

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