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Infestanti? Fendt le controlla (meglio) con trattore elettrico e IA

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Il trattore elettrico Fendt con range extender

La lotta contro le infestanti in agricoltura è stata meccanica per millenni, ma oggi predomina il trattamento chimico. Con tutti gli effetti collaterali negativi che comporta questa scelta che ora sembra avviata al tramonto.  Il Farm to Fork del Green Deal chiede di ridurre del 50% l’uso di prodotti fitosanitari.  Vaielettrico ha documentato più volte questa svolta con i robot elettrici (leggi qui). Ora è il turno della sarchiatrice meccanica Fendt ottimizzata per la combinazione con il trattore elettrico E-Vario.

Riconoscimento per l’elettrico ad Agritechnica

Questa soluzione è stata premiata ad Agritechnica, il salone sulla tecnica in agricoltura che si tiene ad Hannover. Qui Fendt e Lauwen Agro Engineering hanno ricevuto il DLG AgriFuture Concept Award 2024.

La giuria ha riconosciuto la sostenibilità  della sarchiatrice azionata elettricamente dal Fendt e100 Vario a batteria (qui l’articolo su Fendt).

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Il Fendt con range extender esposto alla fiera tedesca

Questa la motivazione: “Il concetto E-Vario-Weeder di Fendt è una sarchiatrice meccanica ottimizzata per la combinazione con un trattore azionato elettricamente. L’E-Vario-Weeder è dotata di moduli di diserbo azionati elettricamente che ottimizzano il consumo energetico.

L’intelligenza artificiale che scova le erbacee

In questo sistema si sposa la doppia transizione quella ecologica, con le emissioni zero, e quella digitale perchè “il rilevamento di piante ed erbe infestanti è basato sull’intelligenza artificiale“. Questa lavora grazie a due telecamere.

Fendt punta sull’elettrico e il digitale: un trattore 4,0

Questo il funzionamento delle due macchine: “Il Fendt e100 Vario alimenta la sarchiatrice modulare ad alimentazione elettrica direttamente tramite una presa AEF e converte i 700 volt forniti dal veicolo in 24 volt CC tramite un convertitore CC-CC“.

Il vantaggio è dato dall’eliminazione delle fasi di conversione convenzionali: “Come la generazione dell’energia idraulica necessaria all’attrezzo tramite un motore idraulico con alternatore e le relative perdite energetiche significativamente più elevate“. Si ha maggiore efficienza.

Un range extender al metanolo più cella a combustibile

L’autonomia nei lavori pesanti non è semplice. Per garantire una giornata intera di lavoro a Fendt hanno realizzato un range extender con una capacità di circa 100 kWh che “raddoppia il tempo di funzionamento“.

Con questa combinazione  la macchina “può funzionare per un’intera giornata lavorativa senza dover fare una pausa per la ricarica“.

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Il range extender della Fendt

Il range extender è stato sviluppato insieme a BlueWorld e consiste: “In una cella a combustibile e in un serbatoio di metanolo. Le reazioni chimiche nel range extender generano energia elettrica dal metanolo“.  Questa la spiegazione di Walter Wagner, direttore generale ricerca e sviluppo di Fendt: “Si tratta di una sorta di banca dell’energia per una combinazione completamente elettrica“.

Le caratteristiche del range extender

Il range extender è  compatibile con ISOBUS  ( protocollo che permette di gestire la comunicazione tra trattori, software e attrezzature dei principali costruttori) e viene controllato direttamente dalla cabina tramite il terminale nel trattore.

Può essere montato nella parte anteriore o posteriore del trattore e alimenta il circuito di tensione intermedia CC del veicolo con un massimo di 15 KWh di energia per ora operativa tramite l’interfaccia AEF. In questo modo, il trattore consuma direttamente l’energia generata dal range extender. .

Può essere utilizzato anche come soluzione power-to-grid,  fonte di energia nell’azienda agricola e, oltre al trattore elettrico, può anche far funzionare un’altra macchina agricola, come un robot di mungitura o l’impianto di climatizzazione della stalla.

La fresa elettrica: otto ore di autonomia e futuro a guida autonoma

Vediamo altri dati forniti da Fendt  sull’autonomia in campo. “Una combinazione con un trattore elettrico/a batteria e una fresa interfilare ad azionamento idraulico può raggiungere un’autonomia operativa di otto ore. Una combinazione di un trattore elettrico/a batteria e di una zappa interfilare ad azionamento elettrico può raggiungere un tempo di funzionamento fino a 10 ore nell’intervallo di carico parziale inferiore”.

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La sarchiatrice collegata con il trattore

Se il trattore è dotato anche di un range extender con efficienza ottimizzata nell’intervallo di carico parziale della cella a combustibile, il tempo di funzionamento della combinazione aumenta fino a 25 ore. Le pause di ricarica sono ridotte al minimo e le brevi finestre di lavoro vengono sfruttate in modo ottimale. Questo crea le condizioni necessarie per un futuro funzionamento autonomo“.

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4 COMMENTI

    • Sulle macchine agricole per la raccolta di frutta e ortaggi e sui robot che fanno diserbo sono perfetti e ci sono macchine dove si evita anche di caricare la batteria, basta al 90% l’energia solare. I trattori dipende, ma la gran parte hanno bisogno di tanta energia che il pannello va bene installarlo ma senza aspettarsi granchè.

  1. articolo denso di molte innovazioni, i sofwtare conle telcaere, e già solo azionamento elettrico degli accessori

    poi anche leggere che allora migliorato le celle a combustibile a metanolo diretto abbastanza da proporle per uso intensivo, chissà che rendimento hanno raggiunto nella generazione di energie da metanolo, dovrebbero superare almeno un poco quello di un motore a pistoni, ma poi ai fini dell’suo interesserà il costo della ricarica di metanolo

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