A Industria Italiana Autobus barra dritta verso l’elettrico e alleanza con un partner industriale cinese: probabilmente CCIG, (China City industrial group). Queste le novità , insieme al blocco del trasferimento di 77 lavoratori da Bologna ad Avellino, emerse nell’ultimo tavolo al ministero delle imprese.Â
Il futuro degli autobus italiani è elettrico
Una riunione sotto il segno della speranza e dell’attenzione critica, quella dei sindacati e della Regione Emilia-Romagna, al ministero delle Imprese e del Made in Italy nel tavolo presieduto dal ministro Adolfo Urso sul futuro della Industria Italiana Autobus.
Una certezza è la rotta verso l’elettrico, anche perché tutte le aziende di trasporto locale navigano verso l’orizzonte a batteria.
Così si legge nel comunicato dove si lega transizione energetica ad aumento della occupazione: “Durante l’incontro, l’azienda ha ribadito di voler guardare con determinazione alla transizione verso l’elettrico, incrementando l’occupazione“.
Più nel dettaglio i nuovi posti di lavoro saranno creati: “Sia nell’area di ricerca e sviluppo di Bologna, che rimarrà centrale nei piani dell’azienda con l’assunzione di 60 nuovi dipendenti, sia con un’ulteriore ingresso di 180 lavoratori nello stabilimento produttivo di Flumeri, in provincia di Avellino“.
Queste le prime promesse e le prime ipotesi di sviluppo dopo l’accordo sottoscritto a luglio tra Invitalia, Leonardo e Seri Industrial per la cessione a quest’ultima di una partecipazione pari al 98% del capitale di IIA.
Il partner cinese e l’intenzione di estendere la produzione ai veicoli commerciali. Salva la sede storica di Bologna
A Palazzo Piacentini, sede della riunione, l’Amministratore Delegato di Seri Industrial, Vittorio Civitillo, ha annunciato la firma di un memorandum of understanding vincolante, ovvero un protocollo d’intesa, con “un primario attore cinese nel settore degli autobus“.
Una partecipazione con “una quota del 25% nel capitale sociale di IIA. L’operazione, che risulta in uno stadio molto avanzato della trattativa, prevede anche un investimento finalizzato alla produzione di veicoli commerciali”.
L’identità del partner cinese? L’ipotesi più probabile è legata al produttore di autobus CCIG, China City industrial group. Il ministro aveva incontrato il presidente del Gruppo durante la missione governativa di luglio scorso.
“Siamo finalmente sulla strada giusta, dopo anni di disastro industriale, in cui sono stati bruciati oltre trecento milioni di risorse pubbliche“. Questa la conclusione di Urso.
I sindacati restano vigili e chiedono che la produzione continui in entrambi gli stabilimenti, si è bloccato il trasferimento deciso ad agosto di 77 lavoratori da Bologna ad Avellino, stessa visione dell’assessore regionale dell’Emilia-Romagna Vincenzo Colla (nella foto con il sindaco di Bologna Matteo Lepore) che chiede di “valutare e cercare tutte le possibili soluzioni che garantiscano continuità industriale e che non abbiano un impatto sociale sul sito di Bologna“.