
Incidenti in monopattino elettrico. Abbiamo ricostruito 15 episodi capitati in Italia negli ultimi negli ultimi tre mesi. Ci dicono che serve il caschetto obbligatorio, per tutti. E sulla pericolosità di questi mezzi di micromobilità prende posizione in modo netto Walter de Silva, uno dei più geniali designer dell’automobile: “Sono insicuri e pericolosi, è risaputo che con la ruota piccola basta un niente a cadere”, ha detto in un’intervista al Corriere. “Poi mi fido più di un monopattino portato da un bambino di 12 anni he da un sessantenne“.
Incidenti in monopattino, che cosa insegnano 15 casi
Al momento il caschetto è obbligatorio solo per chi ha meno di 18 anni, ma anche tra i giovanissimi la norma è ampiamente disattesa. Eppure l’esperienza ci dice che molto spesso chi cade dal monopattino, anche per effetto di uno scontro, finisce per picchiare violentemente il capo. Dunque: l’obbligo va esteso a tutti, subito. Per evitare che un mezzo pratico ed ecologico finisca per essere accantonato in quanto ritenuto pericoloso. C’è poi un problema di come i monopattini vengono utilizzati. Troppo spesso, soprattutto nelle grandi città e nell’uso in sharing, vengono vissuti come un giocattolo per scorribande nei centri storici. Servono campagne di sensibilizzazione e anche interventi decisi (multe e sequestri, per intenderci) da parte delle Polizie Municipali.
Incidenti in monopattino (1) Torino, trauma facciale
Martedì 21 aprile, intorno alle 15 e 30. Un 22enne di nazionalità ecuadoriana stava attraversando via Rosolino Pilo in direzione centro a bordo del suo monopattino. All’altezza di un incrocio con semaforo è stato investito da un’auto che transitava in corso Lecce. Il mezzo si è spezzato in due. Il ragazzo, senza casco, è stato trasportato all’ospedale CTO in codice rosso per trauma facciale.
Incidenti in monopattino (2) Si apre lo sportello e…
Martedì 19 maggio, mattina. Ancora Torino. Un uomo di mezza età stava attraversando in direzione via Tirreno quando una signora, dopo avere parcheggiato l’auto, ha aperto di colpo la portiera. Per evitare l’impatto, l’uomo sul monopattino ha virato improvvisamente verso il centro strada: un altro automobilista che non è riuscito ad evitarlo e l’ha investito.
Incidenti in monopattino: Budrio, nella rotonda ci scappa il morto (3)
Budrio (Bo), 11 giugno. Un 60enne viaggiava a bordo del suo monopattino elettrico. In una rotonda alle porte delle cittadina, è stato urtato di una Renault guidata da una 35 enne del luogo. L’urto sarebbe stato lieve, ma comunque sufficiente da sbalzare l’uomo sull’asfalto, dove ha sbattuto violentemente la testa. Il 60enne è stato trasportato in condizioni gravissime al Maggiore di Bologna dove è poi deceduto (qui altre informazioni) .
Roma, in due attraversando col rosso (4)
Lainate: ancora in due, senza casco e contromano (5)
Reggio Emilia, dopo l’urto sfonda il parabrezza (6)

Milano, il problema degli attraversamenti (7)
Campobasso, altro incidente con la rotatoria (8)
Campobasso, 12 luglio. Un 47enne sul monopattino è rimasto coinvolto in un incidente e trasportato in ospedale in condizioni non gravi. Ha riportato alcune ferite guaribili in pochi giorni. Colpisce il fatto che il sinistro, come l’incidente mortale di Budrio, è accaduto in prossimità della rotatoria, un attraversamento sempre difficile per questi mezzi.
Milano, altro trauma alla testa in assenza di casco (9)
Milano, 17 luglio. Una donna di 31 anni in gravissime condizioni: era su un monopattino elettrico quando è stata travolta da un furgone, in zona Melchiorre Gioia. Dalle prime informazioni, riportare anche da Corriere.it (qui) sembra che stesse viaggiando contromano, senza casco. L’autista se la sarebbe trovata davanti all’improvviso. Nella caduta avrebbe sbattuto violentemente la testa sull’asfalto, La donna è stata portata al Niguarda in codice rosso per essere operata.

Milano, 19enne senza casco sbanda e cade (10)
Milano, 17 luglio. Un 19enne stava viaggiando lungo via Sidoli, in zona Città Studi. Avrebbe perso il controllo del monopattino, sbattendo violentemente la testa sull’asfalto. Sembrava che le sue condizioni fossero gravissime , da codice rosso, ma si sono rivelate poi molto meno preoccupanti.
Milano, perde il controllo e sbatte la testa (11)
Milano, 21 luglio. Ennesimo incidente nel capoluogo lombardo. Nella notte un uomo di 35 anni ha perso il controllo del monopattino cadendo e sbattendo violentemente la testa. L’incidente in via Vitruvio, zona Stazione Centrale.
Milano, altro incidente, altro trauma cranico (12)
Milano, 21 luglio. Ancora Milano, ancora un trauma cranico. Questa colta l’incidente è accaduto in Corso Como, una delle strade più chic della città. Una persona ha riportato un trauma cranico dopo avere urtato un palo ed essere caduto. Il mezzo, riferisce il Corriere, era stato noleggiato presso una società di sharing.
Cade 61enne in via Valfurva. Si muove la Procura (13)
Milano, 22 luglio. Non è che i monopattini li usino solo i giovanissimi. L’ennesimo incidente nel capoluogo lombardo ha per protagonista un 61enne, ricoverato a Niguarda con trauma cranico e diverse escoriazioni. L’incidente in via Valfurva. Intanto il Corriere rivela che la sequela di incidenti ha attirato l’attenzione della Procura. L’aggiunto Tiziana Siciliano ha chiesto alla Polizia Locale i documenti relativi agli incidenti dal 1° maggio.

Milano, l’incidente filmato in un video (14)
Torino, 18enne cade: un altro trauma cranico (15)
Torino, 30 luglio. Un 18enne è caduto mentre percorreva una via del centro. Soccorso dai sanitari del 118, è stato trasportato al Cto, dove è arrivato cosciente. Nella caduta ha battuto la testa, riportando un lieve trauma cranico.
SECONDO NOI. Tredici casi di incidenti in monopattino non fanno una statistica. Ma chi ha la possibilità di avere un campione più ampio, e decidere sulle misure da prendere, deve accendere un faro sulla dinamica di molte di queste cadute. Il rischio di essere sbalzati e sbattere la violentemente la testa c’è e l’obbligo di indossare un caschetto protettivo sarebbe saggio per tutti. Altra evidenza: andare in due non è una scelta sana. È giustamente vietato, perché il rischio di sbilanciarsi è fortissimo. E qui serve una sanzione severa, tipo la confisca del mezzo. Infine, altro spunto: le rotatorie, già complicate per tutti, sono complicatissime per i monopattini. Val la pena di rifletterci.
| sulle strade con limite a 30 Km/h |
Tralasciamo quello fotografato nel senese in superstrada, in ogni caso li vedo spesso sulla Statale, senza casco, ovviamente, ma senza neanche un gilet ad alta visibilità che su strade trafficate e veloci sarebbe ben più che necessario, a prescidenre dal fatto che lì non dovrebbero circolare.
In ogni caso, li troviamo in rtutte le vie, a Milano, oltre che sui marciapiedi. Li vediamo continuamente, anche che transitano davanti ai vigili, e nessuno li ferma e li mette in riga.
Obbligo del casco a parte, che mi trova d’accordo, già ci sono norme vincolanti all’uso che come abitudine non vengono rispettate, ma neanche fatte rispettare. Per un vigile che controlla ce ne sono 9 che non vedono.
Oggi leggevo la ricetta dell’europarlamentare Carlo Fidanza, per risolvere i problemi con i monopattini: “Da subito casco e assicurazione Rc obbligatori e un patentino che attesti la conoscenza base del codice della strada”.
Volendo dire, anche gli automobilisti hanno preso la patente e dovrebbero conoscere il Codice della Strada, tanto più se neopatentati eppure sulle strade si vedono comportamenti fuori da ogni logica.
Preso atto delle problematiche, volendo essere propositivi, come uscirne?
Servirebbe il rispetto delle norme, in aggiunta un po’ di buonsenso* ed infine un controllo capillare con tolleranza zero nei casi più pericolosi, tipo quando vanno in due sul monopattino, tanto più se minori.
(*) Come ho scritto su Twitter: Ai tempi che non era obbligatorio il casco, io in moto lo mettevo. Idem con le cinture. Il fatto che non ci sia un obbligo non significa che non ci sia la necessità. Ma già non lo mettono se obbligati, figuriamoci con il libero arbitrio.
Comincerei con l’obbligo del caschetto. È un segnale di attenzione, oltre che di prevenzione: se ti obbligo a metterlo, vuol dire che il pericolo c’è.
Sa bene che concordo per il casco e non solo per quello, ma ci obbligano anche a non usare il cellulare alla guida, a mettere i bambini sul seggiolino, ad allacciare le cinture (anche dietro) eppure …. il problema è di mentalità e per quella non c’è norma che tenga, a meno di avere controlli rigorosi e sanzioni senza se e senza ma. Vedi gli svizzeri. Là stanno in campana, perchè temono l’autorità, poi vengono qua e se ne fregano, che hanno capito come funziona. Come la metti, la metti, scivoliamo sempre nell’utopia, perchè questo non è un paese normale nel quale si possa risolvere con la logica.
La introdotta liberalizzazione ci dice che “ …. i monopattini elettrici potranno circolare liberamente sulle piste ciclabili e sulle strade con limite a 30 Km/h. Vietata la circolazione sui marciapiedi….”
Già questo credo ci dica che la totalità degli incidenti coinvolga monopattini che non rispettano le nuove regole, e purtroppo la stragrande maggioranza dei e-monopattini circolanti non rispettano quanto indicato.
dopodiché ok per il casco obbligatorio, a questo punto però anche su bike ed e-bike, così da tutelare tutti gli utenti di questi mezzi
È da quando li hanno “liberalizzati” che sostengo che sono pericolosi. Non sono pericolosi in quanto tali, ma non sono adatti ai nostri contesti urbani. In più, ci sono persone che non seguono le regole e li utilizzano con imprudenza.
Altra cosa: chi li ha legiferati NON doveva equipararli alle biciclette. Sono mezzi costantemente e permanentemente motorizzati, e già per i minorenni ci vorrebbe una sorta di “patentino”. Le biciclette possono essere al massimo a pedalata assistita. Non serve lavorare al ministero per capirlo…
Come già penso da tempo, metteranno delle restrizioni e magari questa “moda” di (a mio parere) finta mobilità sostenibile, passerà…
per me dovrebbe essere dimezzata la velocità massima, a causa della loro instabilità. che siano ecologici non credo sia in discussione…è che stanno finendo nelle mani sbagliate. conosco persone che li usano in modo corretto per muoversi in città e problemi non ne danno. Pochi giorni fa in campeggio, invece erano oggetto di gare continue nei vialetti…
L’episodio delle gare nei dialetti del campeggio è illuminante: i ragazzi vivono i monopattini come un gioco, per divertirsi più che per spostarsi.
Le rotatorie sono un problema (a prescindere dal mezzo) perchè la gente si fa prendere dalla frenesia di guadagnare più tempo di quello già risparmiato (se al posto della rotatoria ci fosse un semaforo). purtroppo mancano 70 anni di educazione stradale…le pubblicità inneggiano alla velocità e al non fermarsi mai (basta vedere quelle dei rimedi per febbre e raffreddore dove starsene sotto le coperte sembra un reato gravissimo…) e gli effetti (grazie anche all’assenza quasi certa di sanzioni) sono sotto gli occhi di tutti…
Leggendo la cronaca degli incidenti pensavo che molti sono avvenuti a causa di un uso scorretto del mezzo e gli altri sono sfortunati accadimenti che potrebbero succedere a qualsiasi ciclista o motociclista che percorre le strade cittadine. Se prendiamo in considerazione l’uso obbligatorio del casco per i monopattini allora vale la pena valutarlo anche per le biciclette…
La mia impressione è che il tipo di impatto con la bici sia diverso rispetto ai monopattini. Con questi ultimi spesso si viene sbalzati con una sorta di effetto leva, con rischio di lesioni alla testa. Ma ripeto: è un’impressione, non uno studio scientifico. Quanto ai comportamenti scorretti, ci sono sempre stati e ci saranno sempre. Dobbiamo fare in modo di minimizzare i danni anche davanti a queste infrazioni.
Ogni tanto vedo che i genitori fanno usare il casco si bambini per la bicicletta. Ma é raro. Anche io per volendo mettere spesso lo dimenticavo. Però in realtà per farsi male non servono nemmeno i motori già coi pattini di possono raggiungere velocità serie che meritano un minimo di protezione, gli sportivi un minimo fanno attenzione ma deve passare l’idea che le protezioni sono indispensabili. La norma doveva nascere già così visto i tempi che si sono presi!