Incentivi spariti: un imprenditore vorrebbe convertire la flotta aziendale all’elettrico, ma i bonus non ci sono. Un altro lettore vorrebbe raddoppiare la sua…flotta familiare e chiede consiglio. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri questi vanno inviati all’indirizzo mail info@vaielettrico.it.
Incentivi spariti: vuole convertire all’elettrico le auto aziendali, ma il bonus…
“Ho un’azienda che utilizza il noleggio a lungo termine, con un contratto che scadrà a metà del prossimo anno. Abbiamo scelto di passare all’elettrico dotando le nostre due sedi di punto di ricarica. E attendevamo i tempi giusti, sia per i termini di consegna che la presenza di incentivi. Purtroppo siamo capitati nel periodo in cui non erano disponibili gli incentivi e abbiamo aspettato che venissero reintrodotti. Cosa che è avvenuta due volte. E per due volte abbiamo chiesto alle più importanti società di noleggio di aggiornare i preventivi. Ci hanno risposto che gli incentivi non erano disponibili perché erano andati bruciati immediatamente e sono tornati a propormi motori endotermici. Stessa cosa, sostanzialmente, presso il concessionario WV-Skoda della mia città. Mi chiedo: chi ha bruciato gli incentivi accaparrandoseli? A chi deve rivolgersi un privato per poterne disporre, visto che sia i concessionari che le società di noleggio ne sembrano escluse? Esistono società di noleggio sensibili al mondo greeen a cui è possibile rivolgersi senza far rimpiangere la scelta di passare all’elettrico?“. Luca Libanora.
Incentivi spariti: uno scandalo a cui si può reagire solo così
Risposta. Questo degli incentivi è uno scandalo tutto italiano. Il fatto è che è possibile “bloccare” il bonus statale per ordini che poi possono essere confermati o meno fino a tutto giugno 2022. Questo fa sì che nelle reti di vendita qualche furbacchione faccia incetta di ordini, togliendo alla concorrenza la possibilità di soddisfare i clienti con lo sconto di 4-6 mila euro. È una evidente distorsione della concorrenza, sulla quale l’Antitrust farebbe bene a indagare: se ne scoprirebbero delle belle. A questo punto per i clienti interessati all’elettrico non resta che aspettare due cose.
- La prima è che Mario Draghi ri-finanzi il bonus, cosa che presumibilmente avverrà con il 1° gennaio 2022. Recandosi subito in concessionaria o dalla società di noleggio per chiudere la pratica di acquisto, prima che i soldi finiscano di nuovo.
- La seconda è augurarsi che il governo escogiti un meccanismo per porre fine a questo giochetto, tagliando l’erba sotto i piedi a questi accaparratori di incentivi.
–— Leggi anche / Incentivi spariti: “Basta, prendo una Panda a metano”
Posso usufruire degli incentivi due volte?
“Ho appena acquistato una Twingo ZE per mia moglie che, per il tragitto casa lavoro, percorre circa 40 km al giorno. Una scelta ragionata, con cognizione di causa: sono completamente soddisfatto dell’acquisto, tanto che mi spiace che la usi la moglie…..Vorrei porvi la seguente domanda. Avendo io usufruito degli incentivi statali e regionali 2021 (e quindi non posso più accedervi quest’anno), se nel 2022 il governo stanziasse altri soldi per questi incentivi potrei usufruirne? Ho acquistato una Honda CRV nel 2018, ma avendo provato la Twingo ZE mi sono innamorato dell’elettrico. E vorrei, se possibile, cambiarla e prendere un’auto di medie dimensioni elettrica. Grazie e complimenti”. Francesco.

Risposta. Non vediamo problemi. L’incentivo non è come il Bonus prima casa, di cui si può usufruire una sola volta. Qui il governo vuole favorire l’acquisto di auto a bassissime o nulle emissioni: ogni auto un incentivo, indipendente da chi la compra.
———————————————————————————————-
Dovrebbero ridurre l’iva per almeno 10 anni ,
oppure se non possono toccare l’iva più di tanto, spostare il benefit sulle tasse di immatricolazione e il bollo
troppo semplice ?
10% EV
15% Plug-in
20% ibride
faccio presente che il mercato dell’auto è in profonda crisi da decenni
sono posti di lavoro e famiglie da mantenere anche quelli
incassare poco e tassare poco , è sempre meglio per le aziende e anche per lo stato,
che incassare niente e tassare niente ,
Inoltre l’auto è uno dei quei pochi beni che mettono in circolazione liquidità importanti
pensate alle caparre che spesso raggiungono i 5000 ,10000 eur
e le rate finali belle pesanti
per quanto riguarda la mancata sottoscrizione dell’accordo del divieto di vendita delle auto termiche nel 2035.
la scusa è :
il 2035 è troppo vicino (14 anni) , la nostra filiera di produzione per il termico rischia di fallire in massa creando disoccupazione
il risultato sarà :
la maggior parte dell nostra filiera di produzione per il termico non affronterà la trasformazione all’elettrico ,
non ci proverà nemmeno,
NON SI SALVERA’ NIENTE , nemmeno una parte
e all’Italia rimarrà ben poco per l’automotive del futuro ..
forse sedili ,tappezzerie , e un po di automazione per la costruzione dei veicoli
ma NULLA per i motori e le batterie
ma forse i motori elettrici italiani sono già morti con Magneti Marelli
C’è da dire , che l’auto elettrica sul medio periodo stravolgerà il mercato dei ricambi ,
si può solo sperare in un aftermarket delle batterie ,
e secondo me l’auto elettrica potrebbe durare molto più dei 13,6 anni italiani delle auto termiche in circolazione .
Un’auto elettrica con una batteria media adatta ai viaggi , potrebbe diventare una seconda auto cittadina , quando la batteria non gli consentirà più di farli
Sara uno sconvolgimento totale ,saranno lacrime e sangue per molti
ma non adattarsi e programmarlo a breve ,
potrebbe significare solo una cosa;
SOCCOMBERE
delegare agli altri la guida del cambiamento
questo sul piano economico ,
sul piano ambientale ,bhe siamo già in ritardo
e ritardare ancora non farà che peggiorare le cose
e i costi saranno di parecchi ordini di grandezza superiori a quelli delle aziende che falliranno
nella peggiore delle ipotesi l’industria dll’auto mondiale fallirà e prospererà quella dei gommoni e dei canotti
my 2 cent di pessimismo ottimismo confuso
Gli incentivi devono sparire sia perchè così come sono vengono accaparrati da concessionari e società a danno di tutti i contribuenti(non li chiamerei furbacchioni), sia perchè distorcono il mercato.
È stato più volte detto che le auto elettriche non sono per ricchi perchè con l’incentivo….. Ecco ora l’incentivo non c’è più oltre 30000 euro per un’auto di segmento b sono per la classe media? Infine non è corretto che c’è stata gente che ha preso 14000 euro di incentivi sommando quelli statali e regionali e persone che lo devono pagare a prezzo pieno perchè non sono abbastanza “furbi”(in altri paesi non verrebbero chiamati così). I prezzi di queste auto sono vergognosamente gonfiati a causa degli incentivi e bisignerebbe sperare che venigano tolti definitivamente e non che vengano rifinanzuati con le tasse di tutti affinchè i soliti “furbetti” si possano spartire il bottino
E aggiungo: il cambiamento climatico è un urgenza bruciante e Giorgetti prende tempo per aiutare i petrolieri a trovare una soluzione che non sia elettrica, ma che gli permetta di continuare a fare soldi.
Questi sono criminali che non conoscono la vergogna.
Non hanno firmato neppure l’accordo del divieto di vendita delle auto termiche nel 2035.
Dicono che è per salvare l’industria della componentistica.
Per me sono tutte balle, l’unica industria che vogliono salvare è quella del petrolio.
Mi fanno schifo.
Ennesima dimostrazione che ora aumentano i bla bla bla e diminuiscono i fatti.
Ora, nei fatti, gli incentivi non ci sono più!
Purtroppo il noleggio a lungo termine di auto elettriche è MOLTO più costoso di qualsiasi altra forma di acquisto .
Dato che, per ora i noleggiatori, non scommettono su un alto valore residuo dei mezzi a fine noleggio
Nel caso dei “furbetti degli incentivi” non si potrebbe bypassare il problema pretendendo le due firme, del venditore e dell’acquirente, per concedere l’incentivo?
Senza ricorrere alla doppia firma, basterebbe anche che il venditore fosse tenuto in sede di prenotazione ad inserire il codice fiscale dell’acquirente e che questo non fosse in alcun modo modificabile dopo l’inserimento della prenotazione. Ovviamente andrebbe imposto anche il vincolo di una sola prenotazione attiva per codice fiscale.
Io non capisco:
– gli incentivi spariscono in quanto le concessionarie li prenotano?
– gli devono per forza collegare un telaio per averli?
– lo possono fare solo le concessionarie oppure lo può fare anche Tesla?
– come mai fino ad Agosto questo problema non sussisteva?
– e quando arriveranno al punto in cui le auto non le hanno vendute, cosa fanno le fanno a km zero?
Esattamente! Le concessionarie hanno visto che, ad incentivi quasi finiti alla prima tornata, vendevano un sacco di km 0. Auto che le concessionarie avevano immatricolato sfruttando le auto usate che avevano in casa rottamandole e richiedendo i bonus.
Visto che il giochino funziona avranno pensato di fare man bassa. Il problema è che adesso vendendo tante auto a km 0 queste ultime non credo che le venderanno con un forte sconto come succedeva prima, bensì scontando al massimo gli incentivi statali di cui hanno usufruito e poco o nulla di più.
Il prezzo al singolo apparirà comunque scontato per effetto degli incentivi quindi l’acquirente andrà via contento, e i concessionari pure lo saranno perchè hanno venduto a prezzo pieno o giù di lì.
La doppia firma che ha proposto Gianpaolo mi sembra una buona soluzione.
Ma non è che i soldi erano pochi?
Io non vedo tantissime km0 elettriche.
A quanto ammontavano gli incentivi del governo Conte?
Prova a fare due conti: 65 milioni per elettriche e ibride plug-in spariti in meno di 24 ore. Dividi 65 per incentivi che in media, a spanne, possono essere sui 3-4 mila euro: dove sono tutti questi acquirenti?
Ma soprattutto dove sono finiti i 1500 euro della mia kuga phev? Meglio che non glielo dico. Per fortuna 1500 euro non mi cambiano la vita (…sebbene…), e la vettura era fisicamente presente in concessionaria… cosa che di questi tempi forse vale di più di 1500 euro. E noi, purtroppo, avevamo urgenza causa recente incidente che ci ha lasciato con una sola auto.
Da persona che compra la macchina da al massimo 20000 euro e la tiene 10+ anni, le auto elettriche continuano ad essere un miraggio, con o a maggior ragione senza incentivi. Spero che i prezzi scendano per quando avrò necessità di cambiare la mia che è un diesel del 2018. Nel complesso, sebbene trovi molto interessante l’elettrica e sia molto incline alle novità… con questi prezzi, le infrastrutture italiane e l’uso che faccio della macchina (23000 km annui) non me la sento di fare da apripista e penso che con queste politiche in molti ancora si terranno e faranno andare avanti il più possibile i veicoli che già possiedono.