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Incentivi scriteriati, ecco perché le EV non si vendono

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Mario Draghi con Giancarlo Giorgetti, il ministro a cui si deve l'attuale schema di incentivi.
Incentivi scriteriati, ecco perché in Italia le auto elettriche non si vendono. Marco fa un’analisi dei dati e dei bonus degli ultimi anni, concludendo… Vaielettrico risponde. Le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it .

Incentivi scriteriatiIncentivi scriteriati da Draghi in poi ci allontanano dall’Europa

“Carissimi redattori, mi sono saltati all’occhio due grafici sulle vendite di auto alla spina in Italia. Ed ecco che si conferma perfettamente l’impressione che a provocare il disallineamento tra Italia ed Europa sia stata una pessima idea degli ultimi governi. Ovvero la folle decisione, tutta ideologica, da Draghi e Cingolani in poi, di abbassare da 50 a 35 k€ la soglia per gli incentivi alla vendita di EV e addirittura di alzarla a 45 per le plug in. Ma non solo: anche addirittura di non concederli per nulla alle partite IVA!!
La questione è ben nota agli addetti ai lavori (ad esempio Unrae, che lo denuncia da sempre). Infatti fino al 2021, come si vede dai grafici, l’Italia era perfettamente allineata ai trend europei, poi improvvisamente… Se fosse vero che la colpa sia unicamente dei listini, degli stipendi e delle colonnine, quel gradino, che nella pratica ci ha fatto uscire dalla UE, non ci sarebbe stato!!“.
Incentivi scriteriati
Qui e sopra i due grafici che ci ha inviato il lettore.

Altro che ideologia dell’elettrico, questa è una distorsione

Per nascondere la realtà si usano degli argomenti che probabilmente sono concause, ma che ovviamente c’erano anche prima del 2021, anzi, c’erano molto di più!! La scusa? È che non c’erano i soldi. Ma allora perché alzare la soglia a 45 k€ per le plug in?? E perché da oltre 2 anni avanzano centinaia di milioni dal fondo, che si continuano ad accumulare? Ecco cosa può provocare l’ideologia!! Da parte di soggetti che dicono di combattere la presunta ideologia dell’elettrico. E non mi si venga a dire che gli incentivi sono una distorsione, altrimenti non dovevano innalzarli a 45 per le plug in!! Ed inoltre questo 2° grafico dell’andamento delle emissioni si comporta di conseguenza!! Ora pare che qualcosa si muova. Anche perché Stellantis ha detto chiaramente al governo che, se vuole investimenti e posti di lavoro, quanto meno non deve mettere i bastoni tra le ruote. E ci mancherebbe altro!. Ma finché non vedo non credo...“. Marco Scozzafava
incentivi scriteriati
Matteo Salvini, n.1 della Lega.

Incentivi scriteriati? Diamo a Giorgetti quel che è di…

Risposta. Analisi stimolante, che ricalca quel che va dicendo da tempo l’Unrae, l’Unione dei costruttore di auto. Solo una precisazione: questo schema di incentivi, nato nel governo Draghi,  è tutta farina del sacco dell’allora ministro dell’Industria Giancarlo Giorgetti. Su ispirazione del segretario del suo partito, nonché massimo oppositore dell’auto elettrica, Matteo Salvini.
– Saranno il leasing sociale e i suoi 75 euro al mese a far decollare l’auto elettrica? Il VIDEO di Paolo Mariano

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55 COMMENTI

  1. Transizione ecologica non esiste. Compratevi la bicicletta non elettrica e pedalate. Le macchine bisognerebbe utilizzarle il meno possibile . Incentivare il servizio pubblico disincentivare l uso dell auto. La Transizione ecologica dovrebbe essere mondiale non solo dei paesi che se lo possono permettere. L inquinamento globale provoca l aumento delle temperature e il buco dell ozono compreso il buco che abbiamo nel cervello. Sulla terra si muore ancora di fame e qui si perde tempo appresso alla macchina elettrica si macchina elettrica no. Ma fatemi il piacere.

  2. Salve a tutti fino a che non analizziamo in modo serio la cosa non si arriverà mai alla vera ragione perché in Italia non si vendono le auto elettriche. Per avere delle risposte sensate bisogna fare le domande giuste. 1) conviene acquistare un’auto elettrica oggi (1 auto di famiglia). La risposta per l’italiano medio è NO non solo per il costo d’acquisto ma anche per le tariffe assolutamente non competitive con combustibili fossili (per km percorsi) per autonomia media a parità di categoria assolutamente sotto il 40%, senza contare il gap estate invero, per le colonnine non funzionanti, per le fast che non sono fast, e per questo anche tempi non paragonabili con il pieno in auto termica, per i costi dei tagliandi dunque manutenzione, che non sono il 50% in meno cosi come fatto credere ecc… Voi fare queste domande dando le giuste e reali informazioni ad un ipotetico cliente e capirete senza scomodare la politica il perché il Italia non si vendono le auto elettriche. Il boom di vendite di auto ci sarà tra il 2032 e 2035 ma di auto termiche prima che ne si vieti la vendita.

  3. gli incentivi sono da abolire, tutti, dalle auto, ai mobili, ai monopoattini etc etc
    Anche perché è strico che inpresenza di incentivi i prezzi dei beni sono pompati ulteriormente, vedasi le riqualificazioni energetiche con il 110%.
    GLi incentivi dovrebbero essere utilizzati per costruire centrali rinnovabili pubbliche per servire le aree urbane che non possono essere tappezzate di pannelli solari e redistribuire quella ricchezza sulla rete in forma di energia gratuita per tutti, ad esempio per illuminare strade, fornire di energia gli stabili comunali, abbassare il costo della bolletta di tutti i cittadini.
    Sono del parere che non ha senso che i cittadini tutti paghino un pezzo dell’auto o degli infissi di qualcun altro, anche perché chi è povero comuqnue non può permettersi l’auto o la cucina nuova seppur incentivata. I soldi pubblici vanno utilizzati per la collettività.
    Centrali di energia green per tutti permetterebbero di creare quel pezzo di infrastruttura che manca nel contesto cittadino.

    Chi non può acquistare un bene deve rinunciarvi o puntare a qualcosa di più economico.

    • sulle centrali di progetti e realizzazioni nestanno vanno avanti molti, è che l’iter è lungo e ce ne accorgeremo tra alcuni anni quando saranno fsiscamente installati;

      i progetti approvati sono comunque molto meno di quanto si potrebbe, purtroppo manca la volonta politica

      il governo, non contento di avere degli iter per le pratiche VIA al ministero lunghissimi che fanno scappare metà degli investitori privati, ha anche appena aggiunto due tassettine ulteriori e non tanto simboliche per chi investe in un parco utility di rinnovabili (una sulla produzione di kwh dei prime 3 anni e una sugli affitti dei terreni usati per i parchi)

      ===========
      ” 3e l’anno ”
      ovvero per gli incentivi, farei dei grossi distinguo, le percentuali di incentivazione e le quantità di fondi usati sortiscono effetti opposti, cioè incentivare può essere buono o cattivo, dipende dal “come/quanto “:

      – 110% e 90% in edilizia, si erano distorsivi, hanno fatto lievitare i prezzi e sono costati 2000.e ad ogni italiano (circa 120 miliardi), questo in molti concordiamo è stato poco equo;
      esistevano già incentivi a 50% e 65 % che funzionavano bene, a esagerare per dare un boost al settore durante il covid sarebbe bastato già aggiungere un eco-bonus a circa 70%-75%

      – un 10% di incentivo BEV (es 3000.e su 32.000.e) sono più debolmente distorsivi dei prezzi e li trovo utili in questa fase; soprattutto come quantità di fondi sono costati a ogni italiano 3.e ogni anno (190 milioni all’anno, e neppure sono stati spesi al completo), questo mi sembra un buon investimento per tutti, persino per chi non ha un’auto

      – personalmente nel 2024 aggiungerei un’incentivo specifico un po’ più alto (es.5000.e) per auto BEV sotto ai 4,15 metri, prendendo i fondi da quelli non utilizzati nel 2023 per le plug-in e le Bev

      aggiungendo anche una limite più basso di listino (come suggeriva Guido), ad es. dovrebbero essere BEV entro 25.000e, per aiutare in modo più mirato auto meno costose e per spingere i produttori auto a limare i listini delle compatte (ora sono tra 27.000 e 34.000e ) entro questa cifra per più modelli possibili, questo gli impedirebbe di incamersi il bonus completamente alzando i prezzi

      • il tema è che l’incentivo droga i listini di qualsiasi cosa e chi ci rimette è solo il contribuente. é un falso sconto.
        QUando comprai l’auto a mia moglie nel 2018, dovevamo rottamare l’auto precedente incidentata. Il concessionario mi disse: l’auto scontata ti costerà X con rottamazione, senza rottamazione ti costerà sempre X perché tanto io la devo vendere a quel prezzo, se però rottami la vecchia tu risparmi carro attrezzi, iter di rottamazione, consegna targe etc etc e io ci guadagno l’incentivo….

        Rest odell’idea che da cittadino non voglio finti sconti, ma servizi.

        • Penso sempre che dovrebbe esserci qualche ente che controlli che questi sciacalli non alzino i prezzi in presenza di incentivi. Fosse per me dovrebbero tutti fallire.

    • hai ragione abbassiamo l’IVA che è meglio !!
      10% per auto fino a 35000 eur
      22% per quelle sopra

      lo stato guadagna lo stesso senza prendere per il QI con queste “regalie” che regalie non sono

      Togliamo anche i sussidi agli idrocarburi che secondo il FMI in italia ammonta a 63 miliardi di dollari solo nell’ultimo anno

      -_-

  4. La gente che fortunatamente comincia a valutare le cose utilizzando la propria testa sta metabolizzando la effettiva realtà del sistema che ci viene imposto che tecnologicamente non è in grado di assicurare le stesse funzioni e caratteristiche degli attuali mezzi.

  5. E infatti nel 2021, solo nella mia famiglia, di elettriche ne sono entrate 3, più una ibrida. Se avessi dovuto fare quella scelta un anno dopo, non me la sarei potuto permettere.
    Aggiungo che il problema degli incentivi riguarda anche le regioni: ce ne sono di virtuose, come la Lombardia, che quasi raddoppia(va)no la cifra messa dallo Stato, altre, come il Lazio, dove vivo, che non sono mai state capaci di fare altrettanto. E oggi è chiaro che i cittadini romani si arrabbiano se il sindaco, senza dare alternative nè di trasporto pubblico nè rpivato, chiude la ztl ai veicoli inquinanti…

    • Vivo in Lombardia e nel 2021 la mia plug in l’ho presa con circa 8 mila euro di incentivi (veniva più di 40k a listino). L’ho presa perchè con gli incentivi veniva a costare come un benzina da 130 cv. E’ una tecnologia che mi permette di fare i 32 km con un litro di media su tratte di circa 250 km. Sono convinto della mia scelta che tuttavia, in scala ridotta, mi ha messo di fronte a tutti i limiti attuali dell’elettrico (autonomia ridotta in inverno, disagi alle colonnine, ecc.). Credo che allo stato attuale delle cose incentivare l’elettrico sia incentivare una tecnologia troppo acerba per essere sfruttata dai più.

      • Buongiorno, non so se è il suo caso,
        ma ho visto a volte sui forum che chi ha una Plug-in si può fare un’idea che i “limiti” dell’elettrico siamo maggiori di quanto non siano

        su una plug-in il limite di autonomia batteria (di taglia piccola) è diciamo esaperato (50-70km ?), a maggior ragione con il freddo, cosi come spesso è ammessa solo una ricarica abbastanza lenta e il proprietario tende a visualizzare che se dovesse ricaricare 5 volte più energia il tempo anche sarebbe 5 volte maggiore

        ci sono elettriche pure entro 42.000e che ricaricaricano 10-80% in 23 minuti e che fanno agevolmente oltre 400 km, e altre molto più modeste e meno care ma già adatte all’uso cittadino

        perchè non dovremmo incentivarle (tra l’altro debolmente, i classici 3000e) visto che vanno a sostituire auto termiche e lasciare la scelta del modello più adatto tra quelli disponibili ai propri usi all’aquirente, che magari può anche ricaricare a casa?

        alla peggio parte dei fondi per le Bev rimangono non utilizzati (come quest’anno) e poi vengono riassegnati in varie direzioni

        • Non lo incentiverei solo per il semplice fatto che si incentiva l’acquisto di un bene che non è in grado di offrire un’esperienza di utilizzo paragonabile a quella di altri beni con lo stesso scopo. Mi spiego meglio. Ho un budget di 40.000 €, ho da sempre guidato auto termiche, ma lo stato mi incentiva attraverso un bonus a comprare un’auto elettrica. Decido di comprare l’auto elettrica. Se non decidessi di modificare le mie abitudini potrei banalmente trovarmi in difficoltà già solo per fare rifornimento (arrivo ad una colonnina con una bev e la colonnina è occupata devo aspettare 20 min minimo per ricaricare; arrivo ad un distributore con una termica ed è occupato, devo aspettare 5 min). Perchè lo stato dovrebbe incentivare l’acquisto di un bene che non eguaglia le condizioni di utilizzo a cui siamo abituati? Non sarebbe meglio se utilizzasse le risorse economiche per migliorare/abbattere gli inquinanti in altri modi, magari incentivando l’utilizzo dei mezzi pubblici, sistemando le ferrovie, controllando maggiormente l’inquinamento prodotto dalle industrie, aumentando i bous per fotovoltaici/eolici ecc… è come se ci chiedessero di acquistare dei prodotti che sono molto lontani dall’essere paragonabili a quelli che eravamo abituati ad utilizzare. E non venitemi a dire che al netto della “moda TESLA” una model 3 sia paragonabile ad un mercedes classe c o ad un bmw serie 3 (non parlo di finiture o estetica, parlo per esempio della tecnologia di bordo come gli adas inutilizzabili che su un auto del 2023 come la tesla reputo imbarazzanti). Confido nel fatto che finchè le nuove auto elettriche saranno lontane dai gusti europei (come le tesla o le varie mg/cinesate, che reputo orrende rispetto a qualsiasi auto di pari categoria tedesca o italiana) difficilmente gli incentivi verranno utilizzati.

        • però cosi si entra nei gusti personali più che in “limiti tecnici” o di praticità (per chi non può ricaricare a casa, gli altri sono già belli comodi)

          il generale chi fosse indeciso dovrà provare di persona le BEV e farsi un’idea di persona delle facilità e piacevolezza d’uso delel varie soluzioni, verificare anche i prezzi e le dotazioni a parità di tipologia di auto e fascia di prezzo

          per quel che vedo spesso chi prova un’auto elettrica difficilmente non torna indietro, per molti l’esperienza d’uso è migliore rispetto alle termiche e anche alle ibride

          nel 2023 in italia sino a novembre, vendita segmento D berlina

          – 7026 Model 3 – (BEV)
          – 1402 Peugeot 408
          – 1088 Alfa Giulia
          – 1016 BMW S4
          – 833 Polestar 2 – (BEV)
          – 833 Mercedes C
          – 825 Serie 3
          – 747 Aud A5
          – 476 Citroen C5
          – 308 Audi A4

          un poco più equilibrata la situazione per i D-Suv, in questo caso Audi Q5 e poi al secondo posto con numeri simili Model Y

          Considerando tutti i segmenti insieme e il mese di Novembre:

          – in italia circa il 5% degli aquisti nuovi sono state BEV

          – in europa il 15-20%

          – le ibride pluig-in stanno calando nelle percentuali di vendita,
          nonostante siano anche loro incentivate

          per quel che le plug-in rischiano di essere un’opzione più costosa all’aquisto, al rifornimento, e anche in manutenzione, perdono di attrattiva rispetto alle elettrice recenti, poi sicuro c’è da vedere modello per modello e tipo di utilizzo

      • E mica solo quello!! Piccola lista di altre cose pagate:
        – gli ospedali di province in cui non abiti
        – la manutenzione di strade che non percorri
        – gli stipendi di tutti i dipendenti comunali dei 7901 (-1) comuni in cui non abiti

        E per finire, hai contribuito ai miliardi di sussidi alle compagnie che producono e vendono combustibili.

        Quelle tre BEV contribuiscono a migliorare l’aria che respiri anche tu e i tuoi cari.

  6. Incentivi o meno credo che in Italia sia sbagliato, allo stato attuale della tecnologia delle batterie, imporre o incentivare una transizione elettrica. Le case purtroppo al momento non sembrano essere in grado di offrire auto elettriche accettabili dal punto di vista delle finiture, degli equipaggiamenti e della sicurezza sotto i 20 mila euro (attenzione, non parlo di autonomia e tempi di ricarica e nemmeno di densità energetica delle batterie). Diamogli tempo alla tecnologia di avanzare e di diventare adeguata alle esigenze della maggior parte della popolazione. Ps guido una plug in e carico spesso alle colonnine per cui conosco perfettamente i limiti di utilizzo allo stato attuale delle cose anche della rete.

    • Sì, ma una Plug-in non costa 20k€ ma supera tranquillamente i 35k€
      Quindi, perché chi guida già oggi auto che costano sopra i 30k€ fanno tanto baccano se poi esistono modelli BEV alternativi ad auto ICE/HEV/PHEV che costano anche meno?
      Posso capire chi non può comprare auto che superano i 25-30k€ ma tutti gli altri si mettano una mano sulla coscienza prima di fare gli avvocati per clienti che non hanno; oppure si interviene perché ci sono interessi personali per disincentivare l’acquisto di una BEV?
      Per me quello che sfugge ai più è che la data del 2035 è un obiettivo strategico per la sopravvivenza delle economie europee e non un’imposizione campata in aria. È in obiettivo per permetterci di ridurre gli inquinanti e i danni sanitari ed ambientali che si portano dietro e quindi minori tasse da pagare per le cure sanitaria ma anche bonifiche ambientali.
      È un obiettivo industriale, perché abbiamo bisogno di creare nuovi lavori che impattino meno ecologicamente e continui a creare ricchezza, ma soprattutto abbinando il tutto alla transizione energetica nel campo della produzione è un modo per renderci più indipendenti dalle importazioni energetiche (vedi fonti fossili) con relativi maggior soldi a disposizione per la maggior parte della popolazione.
      Se questo non entra in testa, allora devo ricredermi sulle capacità intellettive dei miei connazionali.

      • Non metto in dubbio a differenza sua, le sue capacità intellettuali, ne tantomeno l etica che sta dietro a tutto il suo discorso. Sono completamente d accordo che debbano essere abbattuti gli inquinanti ecc ecc, metto solo in discussione il come si sta gestendo la cosa (imponendo e incentivando l acquisto di auto che allo stato attuale non sono in grado di offrire un’esperienza di utilizzo paragonabile a quella a cui siamo abituati). Servirebbe forse rivedere il modo in cui si utilizza l auto più che l auto stessa (incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici rafforzare i servizi sociali e i trasporti ecc)

      • Esatto Bob, non c’è alcuna possibilità di mantenere a lungo le economie basate sul petrolio che sono destinate al collasso.
        Questi tentativi di rallentare per mantenere la dipendenza dai fossili creano soltanto perdita di competitività per le nazioni che le adottano.
        Chi sostiene il contrario sta sostenendo i propri aguzzini, senza rendersene conto.

  7. Gli incentivi non li decide il governo,li decide Stellantis!!
    Metetevelo in mente!
    (Ma vi siete dimenticati gli incentivi dati a FIAT?)
    C’erano troppe Renegade e Compass 4xe da smaltire
    Adesso che usciranno panda e c3 qualcosa cambierà

  8. Comunque, per come la vedo io, l’innalzamento a 45 mila euro, della soglia incentivabile per le plug-in, credo fosse dovuto per la malsana convinzione dell’allora governo che, essendo gli italiani reticenti a passare alle BEV, ci fosse più margine di vendita delle plug-in in Italia che non le BEV (oltre al fatto che comunque i nostri “governanti” sono contrari alla transizione….).

    Ma ora, dico io, ti pare normale spendere quasi 60 mia euro per una Toyota Rav 4 Plug-In (la migliore in quanto a rendimento sia elettrico che benzina) quando con la stessa cifra potrei comprare una Model Y Long Range o una Nissan Arya con batteria da 87Kw (tanto per citare 2 BEV a caso)….

  9. Incentivi anche per le auto oltre i 35k€? Facciamo piovere sul bagnato? Io gli incentivi sull’acquisto di auto elettriche li toglierei; drogano il mercato e non incentivano i produttori ad abbassare i prezzi. I soldi li darei sotto forma di crediti per le ricariche così la gente potrebbe circolare per un certo tempo gratis o quasi. E’ inutile dare cinque mila euro ad un tizio che li usa per una Tesla da 100k€ che poi gira solo nel wek-end. Piuttosto li do a qualcuno con la spring che fa 15/20 mila chilometri all’anno e che inquinerebbe di più con una auto tradizionale.

    • Eddai con questa storia delle Tesla da 100 mila euro, quelle che si vendono costano 40 o al massimo 50 mila. Poi si può discutere fin che si vuole sugli incentivi, ma non partendo da questi presupposti.

    • Come ha scritto Mauro Tedeschini li devo ancora vedere in quanti comprano una Tesla Model S/X con l’eco incentivo, 1º perché ne sono esclusi, 2º di questi modelli le immatricolazioni si contano sulle dita di una mano.
      Sull’idea di dare dei bonus per acquisto d’energia o forse meglio per l’installazione di impianti fotovoltaici per alimentare una BEV sarebbe un punto di riflessione interessante visto che spingerebbe più persone a ripensare la propria mobilità.

  10. Che i partiti sovranisti tanto sovranisti non lo siano si vede dalle loro politiche economiche.
    Un governo sovranista tende a rendere autosufficiente la propria nazione. In Italia invece questo governo con la scusa del hub energetico ci rende più dipendenti dagli stati esportatori di fonti fossili.
    Strano, fotovoltaico ed eolico con sistemi d’accumulo come il pompaggio verso dighe (come fa la Germania che ha stretto un accordo con i paesi scandinavi che ricevono il surplus energetico da rinnovabili per poi restituirlo nei momenti di necessità alla Germania), centrali di batterie d’accumulo e per finire l’accumulo tramite CO2 con resa del 70% ci renderebbe più autonomi. Ma no, ci vuole più gas e nucleare, peccato che poi non abbiamo l’uranio per far funzionare le centrali. Non parliamo poi delle centrali a fusione che ancora nessuno sa come costruire. Ma poi chi parla di nucleare ha ben chiaro che si tratta sempre di centrali termiche che sfruttano l’enorme quantità di calore sprigionata dal processo nucleare? Quindi della solita pentola a pressione con uno sfogo per far girare una turbina!!!
    Da questo punto di vista mille volte meglio un pannello fotovoltaico, che non ha nulla di meccanico da controllare periodicamente e non ha alcuna scoria radioattiva e nessun problema di sicurezza.
    Ma poi, incentivare le ibride plugin che senso ha? A no scusate, c’erano le jeep renagade e compass prodotte in Basilicata. Peccato che stanno dismettendo il prodotto.
    Per gli incentivi alle BEV pensavano di predisporre un incentivo su misura per le 500e ed invece in molti hanno preferito comprare Tesla Model Y senza usufruire degli incentivi. Che cricca favolosa di statisti economici abbiamo. Mi sa che i loro studi economici o giuridici (sempre se si sono laureati) sono serviti a ben poco.
    Come ha suggerito @Guido in altro per un meccanismo incentivate che premiata solo le BEV e le FCEV (per essere non discriminanti sulla tecnologia) a scaglioni di prezzo, ovvero maggiori per le piccole auto e minori per le auto più costose sarebbe stata la strada migliore evitando qualsiasi altro incentivi per le restanti motorizzazioni. Questo avrebbe tenuto bassi i prezzi delle ICE (non ci sarebbero stati distorsioni del mercato).

      • Non è una novità, ma la so può fare con l’energia in eccesso da rinnovabili invece che usare parte dell’energia prodotta dalle stesse dighe. Energia che può essere usata nei momenti di picco di richiesta elettrica.
        È un modo semplice per accumulare energia potenziale senza usare batterie.
        Ma potrebbero essere usati anche pesi, come vorrebbero fare in Cina o nella miniera in Sardegna.

        • Interessante il link.
          Si evince che la nostra capacità di accumulo con il pompaggio era stato dimensionato sul presupposto della scarsa scalabilità delle centrali nucleari che avevamo, ovvero dell’impossibilità di far aumentare o diminuire la capacità delle centrali nucleari per coprire i picchi di richiesta che avremo comunque e che esiste già una dorsale su cui far passare il surplus da fotovoltaico da ridirigete nel pompaggio che sarebbe in grado di stabilizzare e coprire le necessità italiane.
          Aprite gli occhi scettici sulle rinnovabili!!!

          • Infatti:
            sembra un paradosso ma per favorire e accompagnare nella (lunga) fase transitoria in cui le rinnovabili crescono dal 30% al 95% e rete e accumuli devono ancora essere organizzati,
            una buona sinergia (temporanea) con le fonti non rinnovabili si ha invece con le centrali a metano, specie ora che abbiamo diversificato i possibili fornitori

            – centrali a gas possono modulare il carico velocemente, e persino essere accese/spente

            – il costo dei loro kwh non aumenta più di tanto anche se le sfrutti per un numero di ore/anno decrescente negli anni

            – almeno riducono i conflitti di interesse con le rinnovabili (comflitti quotidiani nella borsa energia, e in generale di investimenti in nuovi impianti)

            – in italia le centrali a gas le abbiamo già e ben distribuite sul territorio e con buona efficenza

            – se tra 10-20 anni vorremo smantellarle o convertirle a idrogeno non costituirà una difficoltà tecnica o economica

            in pratca, con un costo relativamente basso permettono flessibilità di azione anche futura,
            utlile per poter seguire altre novità tecniche e di ulteriore riduzine dei costi in arrivo in campo rinnovabili e accumuli

    • la novità è nella scala di energie in campo

      le energie rinnovabili crescono rapidamente (molte nazioni sono già oltre il 50%) e iniziano a produrre quantità molto elevate di energia

      per sfruttare meglio quelle di tipo intermittente (solare e eolico) le nazioni si stanno collegando con più elettrodotti interrati o sottomarini per scambiarsi l’energia

      Qui mostrano i TWh di stoccaggio idraulico dei bacini già attrezzati delle centrali idroelettriche europee; teorici equivalgono a metà dei consumi annui italiani, poi effettivi saranno un po’di meno:

      https://energy-charts.info/charts/filling_level/chart.htm?l=it&c=EU

      dal grafico si vede che la Norvegia (colore turchese nel grafico) da sola pare avere più di metà del totale, e anche la Svezia (colore azurro) non scherza, poi Spagna, Svizzera, i Balcani, etc

      la Svizzera e Balcani teniamoceli buoni 🙂

  11. E si dimentica che le 218 navi per il turismo marittimo di lusso nel 2022 sono state 4,4 volte più inquinanti di tutte le automobili del continente (253 milioni).
    Non si possono elettrificare perché mancano le colonnine di ricarica in mezzo al mare?

    • la notizia riguarda le emissioni di ZOLFO

      PS: i punti di ricarica in mare sono una buona idea, nel mare del nord lo stanno facendo con alimentatiori montati sui piloni delle torri dell’ eolico-off shore, le navi per la manutenzione sono elettriche e ricaricano direttamente in mare

    • Decidiamoci: l’inquinamento è un problema sì o no? Perchè se lo è, passiamo subito alle BEV, cosa stiamo aspettando?? E continuiamo a vendere auto a gasolio? Sì perchè il problema dei 4,4 volte è sugli ossidi di zolfo e sa perchè? Perchè per de-solforare il gasolio si usa tantissimo COBALTO che è notoriamente molto costoso sia economicamente che socialmente!!!!
      O il problema era della CO2? O nel porre le domande sbagliate? Chi ha detto che non si possono elettrificare? Cosa dice la normativa FIT55 sul trasporto marittimo? Mosè l’ha letta (possibilmente anche capita), e sa che cosa è previsto per il trasporto marittino merci e passeggeri? (aiutino: https://www.consilium.europa.eu/it/infographics/fit-for-55-refueleu-and-fueleu/ e ricordo che si sta parlando di CO2 e non di inquinamento generico, le 218 navi sono lontanissime dall’avere emesso più CO2 delle auto/camion, basta guardarsi le percentuali complessive dei trasporti)

      Diciamo che è più facile cercare di difendere le proprie idee con un bel sano qualunquismo benaltrista, nevvero?

      • Hai dimenticato il litio, che è il demonio se si parla di auto elettriche, ma dentro le batterie di monopattini, computer, telefoni, tablet e ogni dispositivo ricaricabile va benissimo! Chissà se qualche integralista brumbrum comprerebbe lo smartphone a nafta…

  12. Il motivo per cui non si vendono è multifattoriale, questo descritto può incidere ma i veri problemi sono altri e ben cosciuti (costi ricarica, colonnine, autonomia, mancanza di modelli nei segmenti di base etc). Comunque sia da contribuente sono contrario a prescindere a questo tipo di incentivi fino a che l’energia usata per ricaricare le auto non sarà tutta proveniente da fonti alternative.

    • e intanto che ci arriviamo ad avere il 100 % di verde per le auto elettriche che facciamo ? annaspiamo nei gas di scarico ? meglio agire prima e con gradualita’ senza nascondersi dietro a questi concetti vecchi e discorsi da bar !

    • Sull’ultima considerazione: quindi invece di incentivare le elettriche meglio continuare ad usare mezzi la cui energia (di costruzione e funzionamento) è al 100% fossile?

    • Se carichi dalle colonnine è già oggi 100% green
      Se carichi a casa ed hai un impianto fotovoltaico dimensionato correttamente carichi già green
      Se a casa hai fatto un contratto che ti assicura energia 100% green lo stai facendo.
      Se vivi in province con oltre 80% energia green (ed in Italia ci sono alcune province) già sei sulla buona strada.

    • Quindi finché anche l’ultimo watt non proverrà tutta da fonti alternative, continuiamo a bruciare petrolio e derivati ad ignoranza?
      Gli incentivi ad auto a combustione invece vanno bene, visto che il petrolio è 100% fonte alternativa.
      Ma che ragionamento è?

  13. Volontariamente scriteriati.

    Io ogni volta che sento o leggo una delle piazzate del cazzaro/sciacallo verde mi aumenta la voglia di acquistare una seconda Tesla (da affiancare all’altra).

      • Se vi avanzano i soldi, datela a me la Tesla invece che metterla in soggiorno. Vi dò pure accesso alle telecamere così vela guardate quando vi pare sul 100 pollici in salotto e non ingombra

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