Incentivi Regione Lombardia. Come è andata a finire?

Regione Lombardia spinge sulla mobilità elettrica per l’ultimo miglio: un successo gli incentivi per le e-cargo bike a zero emissioni

Buone notizie sul fronte della mobilità sostenibile. È stato un successo il bando della Regione Lombardia Linea B dedicato alla mobilità elettrica, un pacchetto di incentivi dal valore complessivo di 2 milioni di euro pensato per favorire la sostituzione dei veicoli più inquinanti con alternative a emissioni zero, particolarmente adatte alla consegna nell’ultimo miglio o al trasporto di passeggeri. Il contributo era rivolto ai privati intenzionati ad acquistare motoveicoli e ciclomotori elettrici di categoria L oppure e-cargo bike, ossia biciclette a pedalata assistita progettate per trasportare persone o merci.

La misura, chiusa in anticipo nel maggio 2025, è ora nella fase conclusiva che porterà all’erogazione dei contributi. Sono circa 1.250 i beneficiari che hanno ottenuto l’incentivo. Un bonus pari a 1.500 euro per i privati, una cifra che secondo l’Ancma — l’Associazione nazionale ciclo motociclo e accessori — rappresenta circa il 35% dell’intero venduto in Italia nel 2025. Un risultato significativo, che conferma come una politica di sostegno ben calibrata possa incidere in modo deciso sul mercato. Nello specifico concentrando in Lombardia una quota importante delle vendite grazie a una formula semplice e poco onerosa.

Come funzionava l’incentivo?

L’incentivo era destinato all’acquisto di un veicolo nuovo e di prima immatricolazione. Per moto e scooter elettrici era prevista la radiazione contestuale di un mezzo inquinante. Per le e-cargo bike l’obbligo non era necessario. La rottamazione poteva riguardare un’autovettura M1 a benzina, metano o GPL fino a Euro 2, una vettura diesel fino a Euro 5 oppure un veicolo di categoria L fino a Euro 2. Nei casi in cui si procedeva alla radiazione, il contributo aumentava fino a 2.000 euro per i ciclomotori e 2.500 euro per le autovetture.

Anche le procedure amministrative erano volutamente snelle. Una volta caricata la documentazione necessaria — fattura, modulistica e pochi altri allegati — e verificata la correttezza dei dati, il contributo veniva accreditato direttamente sul conto corrente del richiedente.

“Una grande opportunità — spiega Piero Nigrelli, direttore del settore bici dell’Ancma — che conferma come con poche risorse anche le Regioni o gli enti locali possano dare un contributo concreto al miglioramento della mobilità. Penso ai vantaggi che una e-cargo bike può offrire in una città come Milano, permettendo ai genitori di accompagnare in sicurezza i bambini a scuola e generando al tempo stesso un risparmio economico e un beneficio ambientale evidente”.

 

di Davide Banfo

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