Dai 320 milioni stanziati dal Ministero delle Imprese (leggi), ai 262 milioni del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, passando per i 29 milioni della Regione Sardegna e i 600 mila euro della Camera di Commercio di Bologna (bando chiuso). Sommando anche i fondi del Parco Agrisolare destinati alle aziende agricole (leggi), alle imprese italiane sono assegnati oltre 1 miliardo di euro.
Si tratta di risorse da investire, ma è importante ricordare che altri miliardi sono già stati spesi, come quelli del Pnrr, e che ulteriori fondi sono ancora disponibili. Solo la Regione Sardegna ha previsto ulteriori 100 milioni. La transizione energetica delle imprese è ampiamente sostenuta grazie anche al contributo dell’Unione Europea attraverso le risorse del Green Deal.
In arrivo 262 milioni dal PNRIC, si parte il 3 dicembre
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha stanziato 262 milioni nell’ambito del programma PNRIC 2021–2027 per finanziare progetti di autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. L’iniziativa è rivolta alle imprese, incluse le reti con personalità giuridica, operanti in aree industriali, produttive o artigianali di Comuni con oltre 5.000 abitanti nelle regioni del Sud Italia: Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Qui sotto la tabella con i dati più importanti da conoscere per presentare la domanda.

L’obiettivo è rafforzare la competitività del sistema produttivo e accelerare la transizione ecologica, sostenendo la realizzazione di impianti fotovoltaici e/o termo-fotovoltaici per l’autoconsumo, con possibilità di integrare sistemi di accumulo. Il 60% delle risorse è riservato alle Pmi, con almeno un quarto destinato a micro e piccole imprese. Il bando sarà gestito dal ministero con il supporto tecnico del Gse.
I contributi e l’energia non consumata va ceduta gratuitamente al Gse per il reddito energetico
Interessante il criterio da rispettare: l’energia prodotta deve essere usata principalmente per l’autoconsumo dell’azienda. Quella in eccesso, non accumulata, deve essere ceduta gratuitamente al GSE per 20 anni. Il valore economico dell’energia ceduta servirà ad alimentare il Fondo nazionale per il reddito energetico. Si spinge a massimizzare l’uso delle rinnovabili per le attività aziendali, si evita la vendita e in tal caso vi è una caduta sociale.
Per quanto riguarda l’intensità degli aiuti sono differenziati secondo le dimensioni dell’azienda, per le più piccole si può arrivare al 58% del sostegno. Qui sotto la tabella con tutte le specifiche dettagliate. Per tutte le informazioni si può scaricare il bando da qui.

Il ministro Gilberto Pichetto :«Si tratta di un segnale importante in un’area decisiva per il futuro energetico italiano. Questa misura sostiene concretamente le imprese impegnate nel processo di transizione alle rinnovabili, in particolare al Sud. Diamo un segnale importante – aggiunge Pichetto – in un’area del Paese il cui sviluppo è decisivo per il nostro futuro energetico».
Gli altri bandi e non solo al Sud
Siamo vicini alla scadenza ma c’è tempo fino al 10 novembre per partecipare al bando da 320 milioni destinato alle aziende, il 40% delle risorse è riservato alle aziende del Sud, ma c’è spazio anche per imprese del Centro Nord.
Risorse anche al Nord con le risorse Pnrr per la realizzazione dei parchi agrisolari nelle aziende agricole, si finanziano anche colonnine e sistemi di accumulo. Da ricordare sia i 100 milioni stanziati dalla Regione Sardegna, 19 già a disposizione con il primo bando, sia le tante iniziative delle camere di commercio. Per esempio quella di Bologna ha destinato 600 mila euro per le imprese del territorio.
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